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mercoledì 23 gennaio 2013

Australian Open 2013: quarti di finale. Tsonga non riesce ad abbattere Federer. Semi come da copione

Se qualche speranzoso a inizio torneo osava avere qualche dubbio su chi avesse potuto giocare le semifinali degli Australian Open 2013, ora non potrà far altro che ricredersi e piangere. Come da copione avremo Djokovic-Ferrer e Murray-Federer. Gli unici avversari degni dei quattro sopracitati sono stati Almagro e Tsonga. Entrambi hanno portato i match al quinto e fatto paura a chi stava dall'altra parte della rete, ma come al solito, per inezie e compassioni, gli incontri si sono decisi non solo per chi è stato più forte sul campo, ma anche nella testa. Cogliamo però la rara occasione per fare i più vivi complimenti a Tsonga. Rimanesse tutto l'anno come visto oggi, sarebbero cavoli a merenda per molti. Ma non perdiamo tempo e vediamo subito quanto accaduto in questi due giorni di quarti.

Ieri Ferrer ha battuto Almagro, ma a differenza di come tutti si aspettavano, per lui è stato un piccolo calvario. Era la nostra ultima preoccupazione metterci la sveglia alle 3 di notte per vederli, così abbiamo appreso solo il risultato e qualche rumor. Pochi rimorsi, ci siamo solo persi 4 ore di corse disperate di David, nelle quali ha recuperato da una situazione di due set a zero e break su Almagro mentre serviva per il match. Sì, l'Oompa Loompa spagnolo era vicinissimo a fare lo scherzetto al connazionale favorito, ma ha avuto dei picchi di imprescindibile compassione che l'hanno portato alla sconfitta in 5. Probabile la wild card per i Masters della Compassione 2013. Nell'ultimo parziale in pratica non ha nemmeno giocato, perdendo per 6-2. Ferrer è diventato un valido sostituto di Nadal. Sicuramente non per potenza e tipo di gioco, ma per queste vittorie strappate all'avversario mantenendo il match per un pelo.

Ancora più scontato è stato l'incontro del serale tra Djokovic e Berdych. Tutti i desiderosi di novità speravano in litri di acido lattico nelle gambe del serbo, dopo la sfacchinata contro Wawrinka. Invece niente. Probabilmente glielo hanno aspirato e dato per colazione al posto di quello di asina, perché il ceco ha avuto ben poco da dire. Anzi, a momenti sembrava lui lo stanco. Tomas del match non ha capito proprio niente. Se Berdych non impara a farsi il culo per spostarsi bene sulla sinistra e giocare lo sventaglio di dritto, contro i primi tre non potrà mai essere incisivo. Lento come una tartaruga, non faceva altro che ribattere ciò che gli arrivava e quando possibile picchiare a manetta, senza una minima variazione o imprevedibilità. Non mettiamo in dubbio che abbia dei fondamentali solidi e potenti, ma con questo trattamento il serbo non faceva altro che poggiarsi e mandare la palla dove voleva, al doppio della velocità. Il secondo set vinto da Berdych è stato solo un pit-stop di Nole perché poi terzo e quarto sono stati conquistati in assoluta scioltezza. Il neurone vacanziero colpisce ancora!

Nella nottata appena trascorsa hanno giocato Murray e Chardy. Se ieri non ci siamo messi la sveglia per Almagro-Ferrer, figuratevi se oggi ci dovevamo disturbare per vedere un quarto che al massimo potrebbe essere un primo turno di un 250 che si gioca dietro casa. Ovviamente ha vinto lo scozzese in tre set e comunque i complimenti per il torneo vanno a Chardy, che ha fatto ben oltre rispetto a quello per cui era quotato. Andy si porta avanti e ora solo due nomi lo separano da ciò che per lui potrebbe essere il secondo slam di carriera. Peccato che dal prossimo turno in poi avrà come avversari veri giocatori e non i perditempo che gli son capitati fin'ora nel cammino.

Come ultimo match dei quarti abbiamo visto Federer-Tsonga. In questo Slam possiamo contare poche vere partite: Janowicz-Devvarman, Stepanek-Djokovic, Wawrinka-Djokovic e quest'ultima. Nel primo set c'è stato l'evento del torneo: Federer ha subito un break. Nessun problema, perché poi si è ripreso il turno di servizio perso e vinto il parziale al tie-break. E' stato un set per la maggiore equilibrato, anche se l'idea che la prima vaccata di Tsonga avrebbe compromesso disastrosamente l'esito dell'intero match era sempre viva. Nel secondo il transalpino ha preso il vizio e ha nuovamente breakkato Federer. E' stata la causa decisiva per la vittoria del parziale da parte di Jo Willy. Si è visto bel tennis, potenza, tocchi, pochi gratuiti e, se presenti, lo erano solo perché si andava a cercare il vincente. Usando un gergo alla "teen movie", non è stato un match di fighette. I due se le sono date di santa ragione, sono stati leoni e operai quando necessario. Il pugile era molto più leggiadro dei mesi (anni) scorsi, fattore basilare che gli ha permesso più volte di spostarsi sul dritto, aprirsi il campo e gli angoli per mettere fortemente in difficoltà Roger.

Il terzo si è aperto subito col botto: break dello svizzero e controbreak del francese. C'era finalmente tennis in TV. Giunti al tie-break, Roger ha avuto un leggero culeaux (come ci suggeriscono gli amici su FaceBook) con una risposta in apertura, che gli ha dato il minibreak, col falco, che gli ha permesso di rigiocare un punto perso, e alla fine il game decisivo è andato a lui, così come il terzo set. A questo punto, l'idea che il match fosse ormai nelle tasche dello svizzero era nelle menti di tutti, ma non nel mononeurone di Tsonga che invece ha tenuto il gioco ricordandoci con somma gioia colui che nel 2008 strapazzò un po' chiunque. Bei momenti. Si è quindi giunti al quinto set con l'annichilimento dei più incalliti tifosi dello svizzero.

Facendo un bilancio, Federer aveva portato a casa i parziali al tie-break, Tsonga invece li aveva vinti sul serio coi break. Partiva lui favorito, situazione che per assurdo porta il francese in svantaggio psicologico perché non gli fa trovare motivi per gasarsi. Come volevasi dimostrare, non più con l'acqua alla gola si è autocompiaciuto del suo recupero e appena possibile ha ceduto il servizio. Roger non aspettava altro per rimettersi in carreggiata e portare a casa il parziale con sicurezza. Game set and match Federer. Lo svizzero è quindi in semifinale contro Murray, e visto che oggi si è disturbato tanto per eliminare Tsonga, ci farebbe finalmente un serio favore se cancellasse dal torneo anche lo scozzese.

Il canguro e il dingo continuano a piangere perché non è stato vendicato il loro Tomic e a noi l'arduo compito di coccolarli, anche perché altrimenti non ci preparano più il pranzo e la cena. Domani ci saranno le due semifinali femminili Li-Sharapova e Azarenka-Stephens. E sì, nella notte appena trascorsa la William ci ha salutato. Bye bye. Per i veri temerari, in streaming si potrebbe vedere la semi di doppio dove, udite udite, ci saranno Fognini e Bolelli contro i Bryan. Mentre invece per la categoria Junior avremo Quinzi e Baldi ai quarti in singolare. E per chiudere straripanti di salute, le Chichis stanotte hanno guadagnato la finale. Da montarsi la testa! Alle 9.30 ora italiana invece scopriremo chi sarà il primo finalista tra Djokovic e Ferrer. Non pensiamo il serbo possa avere problemi, ma una vittoria di Ferrer sarebbe la dimostrazione che non c'è limite al peggio, ragion per cui tiferemo per il crollo della Rod Laver Arena. A domani!

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