Wimbledon: impresa Rosol! Nadal a casa. Avanti le azzurre

Ah, quanto è bello Wimbledon vero? E quanto sa essere sorprendente alle volte eh? Ieri lo è stato, e parecchio. Lukas Rosol, bravo tennista ceco (ma nella foto leggermente tamarro) indicato erroneamente da noi come sparring partner di Nadal al secondo turno, ha sbattuto fuori dal torneo il due volte vincitore dell'All England Club. L'impresa, gioiosa, ha avuto il solo neo di verificarsi per gran parte durante Italia-Germania, imperdibile anche per noi solitamente poco calciofili. Per fortuna il tennista di Brno ha avuto l'accortezza di perdere malamente il secondo set per portare l'incontro al quinto, set che abbiamo potuto gustarci quasi appieno. Come ha fatto Nadal a perdere dal numero 100 del mondo? Difficile a spiegarsi, ma per farla breve Rosol ha puntato tutto sulla  potenza, sull'accorciare gli scambi, e sul piazzare delle palle velenosissime sul dritto di Nadal, micidiale quando la palla salta alta come sulla terra, molto meno letale nei rimbalzi leggermente più bassi e più viscidi dell'erba.

Attenzione, non stiamo dicendo che l'erba di Wimbledon sia improvvisamente tornata a essere veloce, ma le differenze con la lentezza della terra comunque permangono. Diciamo la verità però, sul 5-4 e servizio per Rosol eravamo già sul punto di stampare in carta platinata l'invito al Masters della Compassione per il buon Lukas, certi che la classica sceneggiatura dei match di Nadal non avrebbe avuto variazioni nel finale. E invece... turno di servizio tenuto alla grande e festa per tutto il Centre Court, lieto, giustamente, della sorpresa appena consumatasi. E i caroselli, iniziati dopo la vittoria dell'Italia sui tedeschi, sono potuti proseguire con più gioia. Alla fine Rosol ha giocato con l'unica tattica in grado di mettere realmente in difficoltà il cyborg maiorchino, ovvero quello di sparare tutto il possibile in profondità nella speranza che i suoi recuperi siano sempre più rari e difficili da effettuare. Il rischio di mandare fuori tutto ovviamente c'è, ma non è stato il caso di Rosol, al quale è entrato tutto il possibile. Complimenti, soprattutto per il grande coraggio avuto durante tutta la partita.

Ora sarà interessante capire cosa succederà in quello spicchio basso del tabellone nel quale il nome del maiorchino non figura più. Resta sempre Tsonga, che ieri dopo un compassionevole primo set contro Garcia-Bluff ha raddrizzato la partita per poi vincere al quarto. C'è un interessantissima sfida tra Brian Baker (netto vincitore su Nieminen) e monsuier palla corta Paire, quest'ultimo ha spento la Luce in tre set, il cui vincitore si sfiderà con chi uscirà vivo dal match Fish-Goffin, per nulla scontato come sembra. E poi chissà, magari Rosol prosegue la favola anche contro lo scrittore del cavolo, che ha battuto facilmente il tunisino Jaziri. Un po' più in alto Cilic ha benedetto Kubot, Delpo ha schiantato kamikaze Soeda, Roddick continua a dare segnali positivi dal suo cappellino battendo Phau, ma ora avrà di fronte Ferrer, che ha sgasato De Schweppes in tre set. Negli altri incontri ritiro di wannabe Federer contro Baghdatis, vittorie di Lacko, su Melzer, di Falla al quinto su Mahut, di Verdasco in quattro set su Zemlja e soprattutto di Malisse su le pallettaire Simon.Successo, scontato ma un po' complicato, di Murray in quattro set su Karlovic. Ora lo scozzese sembra il favorito della parte bassa per approdare in finale, ma occhio che dalle sue parti circolano parecchi avversari che, dopo l'uscita di Nadal, non si lasceranno sfuggire l'occasione della vita così facilmente.

Casa Italia. Le donne tengono alto l'onore azzurro: vittorie di Errani, Vinci e Schiavone, e oggi tocca nuovamente alla giovane Giorgi, contro l'ostacolo Petrova.

Venerdì. Tornano in campo Federer e Djokovic, ma anche Raonic, chiamato a concludere un complicato impegno contro Querrey. Interessante sfida a colpi di rovescio tra Almagro e Gasquet, e chissà che anche tra Malisse e Verdasco non salti fuori una bella partita. Certo, nulla potrà rendere la giornata entusiasmante quanto quella di ieri, ma staremo a vedere. Goodbye!