Questo post verrà messo in evidenza sulla colonna di destra del blog (facile da ripescare) anche perchè rimarrà sempre aperto in modo che possiate sempre commentarlo, qui o su FaceBook, con impressioni o nuovi comportamenti ossessivi che avete notato, nei vostri paladini, così da permetterci di tenerlo in continuo aggiornamento. Noi faremo di tutto per scovarne sempre nuovi e proporvi continui aggiornamenti, ma non vi nascondiamo che sarà necessaria tutta la vostra collaborazione e capacità di osservazione, sicuramente migliore della nostra, per fare un lavoro coi fiocchi!
Noi daremo l'input e cominciamo ad inserire i vari DOC che, per ora, abbiamo rilevato noi (così vi fate un'idea della linea che verrà seguita), se poi voi ne avete altri da proporre basterà inserire nel commento il nome del tennista e raccontare il comportamento ossessivo che avete notato e, se il tennista non dovesse comparire in lista, non sarà di certo un problema aggiungerlo con la vostra segnalazione.
Rafa Nadal
Per il tennista spagnolo ci sarebbe da scrivere un libro perchè, a parte quando gioca, sembra un robottino programmato non con una semplice serie di DOC, ma un vero e proprio rito. Entra in campo sempre con la racchetta in mano e una volta arrivato in panchina distende puntigliosamente un asciugamano al lato per poggiare il borsone con le magliette di ricambio. Una volta seduto si fa portare due bottigliette dal raccattapalle, le stappa tutte e due, ne beve almeno un sorso e poi se le allinea tra i piedi con una logica (sponsor?) che tutt'ora i migliori scienziati del globo stanno studiando. Quindi, mentre l'avversario e l'arbitro hanno già fatto la muffa a rete per il sorteggio, si deve succhiare per bene l'integratore fino all'ultima goccia e finalmente si può presentare a rete. Se vince il sorteggio sceglie sempre di rispondere e dopo le foto pre-partita raggiunge il fondo sempre con 3/4 passi lunghi. Nel turno di risposta, se gioca sulla terra, dopo ogni punto pulisce tutta la mezza riga di fondo dalla parte in cui deve rispondere mentre indifferentemente dalla superficie, quando non sta facendo uno scambio, non calpesta le righe quindi alterna passi lunghi e corti e spesso rischia anche di incasinarsi e perdere l'equilibrio. Arriva il turno di servizio e parte il secondo rito: si asciuga dal raccattapalle come se avesse fatto la doccia, si alza i calzini, sceglie la pallina, se gioca sulla terra pulisce la linea di fondo nell'area in cui deve servire, smutanda, piazza i piedi, si mette a posto i capelli dietro le orecchie da tutte e due i lati e quindi parte col servizio (ultimamente sta prendendo dei warning proprio perchè ci impiega troppo tempo). Al cambio campo per raggiungere la panchina, se si trova dall'altra parte del campo, passa dentro il corridoio per uscire, si ferma a 50 centimetri dalla rete e, come se fosse in castigo, aspetta che passi l'avversario quindi passa lui. Durante la partita deve far si che quante più cose possibile non vengano modificate fuori programma quindi la bandana, anche se ormai attaccata a un solo capello, non deve mai essere riposizionata o toccata mentre le magliette, nonostante siano fradicie, le può cambiare solo ed esclusivamente dopo un certo numero di game che solo lui sa. La partita di Nadal in pratica è stressante solo per tutto quello che non concerne il gioco.
Novak Djokovic
La lista del serbo è sicuramente molto più corta. Tralasciando il fatto di confondere spesso il campo per un teatro di cabaret, il suo DOC più evidente sono i palleggi prima del servizio. Quando è in forma arriva anche a 15/16, in pratica l'avversario si addormenta. Se dovessero imporre un limite al numero di palleggi prima di un servizio, impazzirebbe. Altra costante nel serbo è che quando è in posizione d'attesa per un servizio spesso sorride sotto i baffi come se si stesse ricordando una barzelletta, inoltre usa sempre la stessa faccia della racchetta per rispondere. Non sappiamo se sia dovuto a qualche calibrazione della racchetta, ma se notate (ed ora che usa la Head è facile notarlo perchè il simbolo è asimmetrico), alla risposta il piatto della racchetta risulta sempre con la "gamba lunga" del simbolo Head verso l'alto. Ultimamente ha doti da veggente e capisce in anticipo quando un colpo è vincente, anche prima che la palla rimbalzi nel campo dell'avversario. Festeggia con un aggraziato urlo disumano che sembra il risveglio di Godzilla.
Roger Federer
Dal suo volto non trapelerebbe un'espressione nemmeno sotto tortura (salvo quando Nadal riprende il suo ennesimo colpo d'attacco e in quel caso si nota tutta la sua frustrazione trapelare dal suo sguardo) quindi è difficile trovare dei DOC per lui. Nel suo caso il più evidente è indubbiamente Mirka, ma non riuscirà mai a liberarsene e purtroppo nemmeno noi che ce la dovremo sorbire, fino al ritiro dello svizzero, con inquadrature a tradimento della regia ATP, rischiando di farci andar male la digestione. Ultimamente sta prendendo il vizio di bisticciare con gli arbitri per questioni inutili, ma anche di fare a tutti i costi un colpo particolare in ogni partita. Altro disturbo ossessivo compulsivo è quello di farsela addosso quando incontra Nadal e da poco ha iniziato a fare un uso smodato di pannoloni anche quando gioca con Djokovic.
Andy Murray
Lo scozzese ha il vizio di non assumersi mai le colpe di niente, quando sbaglia in campo la causa sono le scarpe, la racchetta, il cappellino, il pubblico, l'avversario, il terreno, la congiunzione tra Giove e Saturno o la formichina a bordo campo che l'ha distratto. Per sfogarsi di queste frustrazioni è solito usare la parola magica "Fuck" allegata a qualunque altro suffisso, prefisso, verbo o congiunzione. E' un fantasista. Altro disturbo, sopratutto per lui, è il cespuglio in testa ormai cresciuto in maniera abnorme che a volte taglia e altre cura e coltiva fino a raggiungere il peso specifico limite per non spezzarsi il collo. Inoltre, pur non facendo uso di stupefacenti, o almeno non ci sembra che in campo si cali niente di strano, dopo alcuni punti o in alcune situazioni di punteggio, detta in gergo, smascella come un cammello.
Robin Soderling
Diciamo che solitamente è lui che attraverso torture e traumi, fa venire i DOC ai suoi avversari, ma anche sotto la sua freddezza svedese lascia trapelare qualcosina. Ha un altissima dose di rabbia repressa perché in realtà lui vorrebbe spaccare l'osso del collo a ogni suo avversario, ma il regolamento glielo vieta e la sfoga con urla disumane e pugnetti malefici quando vince punti particolari. Invece durante le premiazioni fa il sorriso da serial killer con lo sguardo perso nel vuoto. Il classico sorriso dei bambini cattivi nei film che sarebbero capaci di incendiarti la casa solo per divertimento o perché spinti dall'amico immaginario. Durante la pausa resta seduto con l'asciugamano in testa. Probabilmente è un'imposizione dell'ATP per non spaventare i bambini e il pubblico in generale, sentire meglio le voci killer che gli girano per la testa o provare a non ascoltare la musica di merda che ormai abitualmente mettono ai cambi campo nei tornei ATP!
Andy Roddick
E' difficile definirli tutti perché ne compie circa un centinaio al secondo e servirebbero le telecamere ad altissima velocità di Time Warp. Vi segnaliamo quelli più evidenti iniziando dal cappellino. Il prezioso oggetto situato sempre sul capo dell'americano oramai vive di vita propria, se Roddick se lo togliesse, cosa che non fa mai, inizierebbe a camminare da solo. Non lo lava e non lo cambia. L'ex numero uno del mondo se lo sistema ad ogni punto: lo sfila leggermente senza levarlo completamente, poi se lo rimette rigorosamente spingendo con la mano sul davanti in modo che calzi perfettamente. Dopo aver incastrato per bene il cappellino nella sua testa Andy compie poi un altro rito immancabile, aggiustarsi compulsivamente le spalline della maglietta (solitamente larghissima!), forse per scuotere i litri di sudore che produce a ogni partita. Solitamente sfoga le sue frustrazioni sull'arbitro che si diverte ad incalzare e a mettere in ansia. Il suo antistress preferito è Fergus Murphy
Stanislas Wawrinka
Lo svizzero, a parte il brufolo ossessivo compulsivo, non lascia trapelare tanti DOC anche se il fatto di non cambiarsi mai la maglietta in pubblico rientra tra questi. Saranno gli addominali voluminosi, dovuti alla enorme quantità di Duplo che ingurgita dalla mattina alla sera, oppure una probabile ginecomastia evoluta, ma sembra abbia un pizzico di vergogna a mostrare al pubblico il suo phisique du role. Altro DOC può essere quello di lasciare la propria compagna dopo che questa le ha dato una bimba, ma questo è un altro discorso.
Ernests Gulbis
Ormai un DOC ricorrente è riuscire a perdere al primo turno in qualunque torneo e contro chiunque perchè la sera prima ha passato la serata con chissà quale escort locale. Inoltre prima di servire fa uno strano e indecifrabile giochetto con la pallina: la fa saltare sul dorso della mano e la spinge in aria con le dita. Una mossa complessa quanto il suo cervello.
Sam Querrey
Il giocatore americano di rara bruttezza tra un punto e l'altro, sopratutto quando risponde, si diletta a fare il giocoliere con la racchetta facendosela roteare attorno alla mano (minuto 3.45). In pratica con la sinistra prende la racchetta al centro, da un colpo di polso (tranquillo e sereno come se stesse maneggiando uno stuzzicadenti), la racchetta gira su se stessa e il manico gli ricade perfettamente nella mano destra. Noi ci abbiamo provato, ma dopo la seconda racchetta rotta, abbiamo smesso... di giocare a tennis per mancanza di attrezzatura!
John Isner
Al gigante americano lo accompagna un vizio probabilmente derivante dal basket infatti, mentre si mette in posizione per il servizio, riflette sul da farsi lanciando la palla a terra da dietro il corpo, la fa rimbalzare tra le gambe e la riprende avanti con la racchetta. Non è proprio semplicissimo, ma le sue leve lunghissime sono un buon vantaggio rispetto a noi comuni mortali.
Mikhail Youzhny
E' vittima di un'usanza/scaramanzia e ogni volta che vince un incontro non rinuncia mai al suo saluto in stile militare con racchetta al posto del cappello e mano alla fronte.
David Ferrer
Corre, corre e corre anche quando non deve e, nell'attesa di giocare il punto, cammina come un robottino nella zona dei giudici di linea (nella quale trascorre il 96% del match) con traiettoria circolare, come se avesse il guinzaglio legato a centro campo che lo blocca in quella circonferenza. Non disdegna di tornare alla panchina con l'asciugamano in bocca quando l'ha fatta grossa.
Richard Gasquet
Ha il complesso dell'impugnatura che non sente e quindi a ogni cambio campo, anzichè rilassarsi, brucia tutto il tempo teso per cambiarsi l'overgrip, che tra l'altro mette malissimo, solo fino a metà manico. Inoltre è molto scaramantico e quando fa un vincente o un buon servizio, si fa ridare la stessa pallina, poi va da un altro raccattapalle, chiede un'altra pallina, fa un giro su se stesso come se stesse scegliendo la migliore e rilancia indietro la stessa che gli aveva appena dato il ragazzo per poi, ovviamente, servire con la prima!
Daniela Hantuchova
La tennista slovacca ha un particolare vizio mentre si prepara alla battuta: in posizione e col capo chino, fa rimbalzare una volta la palla e poi sembra si voglia fermare, alza il braccio con la palla fin sopra la testa, quindi riprende a far rimbalzare normalmente la palla e batte. Probabilmente in quel momento pensa a quanto è gnocca, particolare non indifferente che crea in noi seri disturbi ossessivi compulsivi!
Kim Clijsters
Oltre avere il vizio di piallare senza pietà le avversarie e fare recuperi in spaccata, tra un punto e l'altro, sopratutto nei turni di risposta, si diverte a sradicarsi le unghie cercando di riposizionare le corde, anche quando non ce n'è bisogno.
Marion Bartoli
La tennista francese col complesso del "non sono un cesso, ma sono le altre ad essere più belle di me" diciamo che stilisticamente non è proprio una ballerina per le musiche di Čajkovskij e il turno di servizio è il suo asso nella manica per non smentirci. Dopo aver assunto una posizione di danza e prima di partire con lo sgraziato movimento, ha il vizio di controllare minuziosamente l'impugnatura (minuto 5.20 5.50 e oltre) come un bambino al primo mese di scuola tennis. Quando invece si accosta al raccattapalle per prendere la pallina, lo subissa di saltelli feroci e aggressivi (minuto 7.04) che uniti alla sua grazia sono meno piacevoli di King Kong che balla La morte del cigno.
Per ora è tutto! Se avete notato comportamenti curiosi e ripetitivi dei vostri paladini con la racchetta, seri o stupidi che siano, non avete che da raccontarceli (qui nei commenti o su FaceBook e magari accompagnati anche da link su YouTube o a foto che ci aiuterebbe a capire!) e provvederemo ad inserire le vostre segnalazioni che andranno a farcire questo post e renderlo sempre più completo e divertente. Buon tennis!
10 commenti:
L'asciugamano in testa di soderling quando si siede? Penso che lo faccia solo per non spaventare troppo i bambini a casa...
Tutto vero! Grazie sbals, lo aggiungeremo presto!
David Ferrer non è nella lista, ma io vorrei sapere perché quando torna verso la sua panchina porta l'asciugamano in bocca, in perfetto stile cane da riporto. Colpa di Piles e del famigerato stanzino delle palline?
P.S.: avete notato quanto assomiglia al principe Azzurro della saga di Shrek?
Grazie Barbara, Ferrer verrà presto inserito in lista, sia per l'asciugamano (anche se non lo fa sempre), che per la tipica camminata spasmodica da robottino e per i saltelli! Javier Pilas ha senza dubbio le sue responsabilità! La somiglianza con il principe azzurro di Shreck ci era sfuggita, effettivamente è lampante!
david ferrer è bellerrimo... e fa un'altra cosa..passeggia verso il bordo campo (verso i giudici di linea) seguendo una traiettoria ellittica...nn va a dritto ma curva leggermente
gulbis viene tosato generalmente una volta l'anno, anche se è difficle essere sicuri della cosa visto che ormai lo si vede rarissimamente. fermo restando che è sempre tantissima roba, a mio parere quando sfoggia la sua chioma fluente raggiunge quantità di roba ineffabili :D
manca la mamma di murray! ahah
il modo di esultare ad ogni match vinto(ultimamente pochi) di Jo Willy
Di giocatori ritirati agassi e kiefer si muovevano in continuazione tra la riga di fondo e i teloni prima di rispondere.
ora non gioca più, ma mi sono sempre chiesta se Roddick traesse la propria energia dall'odore del proprio sudore, dato che ogni secondo del match era solito annusarsi l'ascella.
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