Nessuna sorpresa, sarà Djokovic-Nadal la finale del Master 1000 di Madrid, l'originalità regna sovrana. Dopo aver assistito alla solita inguardabile partita tra Federer e Nadal, salvo il combattuto primo set (o meglio ultimi 4/5 game), e alla sofferta vittoria di Djokovic contro la sorpresa Bellucci, sarà questo l'epilogo più logico del torneo madrileno.
Nella prima semifinale c'era grande attesa per "el partido", la classica sfida tra Federer e Nadal che a Madrid non manca mai, privilegiati. Non che ci aspettassimo granché, ma abbiamo assistito a un match veramente brutto. Unica nota positiva, Federer non ha necessitato dei soliti pannoloni fin dal primo game, ma finché ha potuto ha combattuto a testa alta, almeno nel primo set, giusto per rendere l'incontro un pizzico più accettabile. Dopo è iniziata la solita sequela di errori dello svizzero, che ieri ha dato l'impressione di non conoscere il significato delle locuzioni "prima di servizio" e "sfruttare le palle break".
La partita era iniziata con un break in apertura dello spagnolo, tanto da farci pensare al solito assolo iberico con conseguente eclissi della fragile psiche dello svizzero. Ed effettivamente i primi game della partita sembravano andare verso questa direzione. Sul 4-3 e servizio Nadal però momento di svolta del set: Federer con uno scatto d'orgoglio ha recuperato il break all'avversario e inanellando una serie di perle dopo l'altra ha chiuso inaspettatamente il set a suo favore per 7-5 alla prima palla break sul 6-5. Nadal ammutolito? No, è bastato un altro break in apertura per tagliare le gambe alla riscossa dello svizzero, che sulla palla che ha deciso lo stesso break ha dato sfogo a una sfuriata inaccettabile contro il giudice di sedia Layani: sulla solita palla di Nadal caduta un millimetro dentro il campo (il maiorchino con questi punti ha costruito la carriera), l'elvetico ha avuto parecchio da ridire, convinto che la palla fosse fuori. Non era così, come testimoniato dal replay televisivo. La polemica è durata anche durante il cambio di campo, ma francamente ci chiediamo a chi sia servita. Non certo a Federer. Da quel momento è iniziata la classica Federer-Nadal che conosciamo. Lo svizzero, come sempre o quasi gli accade contro lo spagnolo, ha messo una percentuale di prime di servizio irrisoria o quasi (61% contro l'81% di Nadal). I vincenti, alcuni molto belli, si sono alternati a una serie di errori, in particolar modo di dritto, madornali. Dall'altra parte del campo Nadal faceva il suo solito match, rimandava indietro tutto trovando anche qualche pregevole vincente. Con una differenza: appena l'iberico aveva la possibilità di fare il break, quasi la metà delle volte ha colto la palla al balzo (42% di palle break trasformate), mentre Federer, di fronte alle palle break, sparava la palla a rete o giusto fuori. Un classico, a dimostrazione che caratterialmente lo spagnolo è anni luce avanti rispetto al campione di Basilea. In poche parole è stata la solita partita tra i due, noiosa, intervallata da qualche perla dello svizzero, che sarà anche emotivamente più fragile, ma in quanto a tecnica e a spettacolarità dei colpi allo spagnolo dà sempre, come si suol dire, una "pista".
Nadal se la vedrà in finale contro il solito Novak Djokovic. Ci saremmo aspettati una semifinale veloce tra il serbo e il brasiliano Bellucci, e invece a tratti la rivelazione del torneo ha dato addirittura l'impressione di poter porre fine all'imbattibilità del suo avversario. Avanti 6-4 e 3-1 nel secondo set, per Djokovic le cose sembravano davvero andare per il peggio, e il fantasma di una "combattutissima" finale tra Bellucci e Nadal stava prendendo sempre più corpo. Resosi conto che la sua imbattibilità non poteva certo cadere per mano di un tennista dal cognome italiano, Djokovic ha dato fondo a tutta la sua classe per rimontare e avere la meglio sul suo ottimo avversario, vittima però anche di un fastidioso problema all'inguine (forse). Break recuperato, secondo set portato a casa e terzo vinto in scioltezza 6-1.
Nadal-Djokovic quindi, oggi alle 18:30, per capire se il serbo può intaccare davvero lo spagnolo sulla terra, o se per il momento si deve accontentare di batterlo solamente sul veloce. Dovesse vincere Djokovic potremmo ampiamente dire che il numero uno del mondo virtuale è lui, in caso contrario vorrà dire che per avere la meglio sul rosso nei confronti dello spagnolo il serbo avrà ancora da lavorare.
Oggi intanto partono gli Internazionali d'Italia, ieri è stato sorteggiato il tabellone, ma del torneo del Foro Italico parleremo nel prossimo post.
2 commenti:
a me quella WC accanto a Fognini e Volandri mi fa un certo "non so che".. ahahahahhaahahahahahh apprezzo molto Volandri come commentatore ^_^
Poi quando si parla di italiani diciamo che, citando Elio, "il passo è molto breve" :D
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