Il tabellone di Rotterdam si è allineato alle semifinali anche nella parte alta con Soderling e Troicki usciti vincitori da due match che hanno regalato emozioni il primo, devozioni il secondo.
Ci eravamo lasciati con la vittoria di Ljubo su Baghdatis dopo una partita semi bella dove il croato a momenti ha rischiato di fare la frittata non chiudendo il match al tie-break del secondo set. Siamo quindi passati al walk over di Tsonga grazie alla defezione (questa parola me la sono studiata stamattina quindi non fateci caso) di Berdych, che non ci fa capire se il ceco ha intenzione di combinare qualcosa quest'anno o ha deciso che ormai è giunta l'ora di uscire di scena. Fatto sta che ora il francese si troverà in semifinale senza giocare da oltre due giorni, in pratica una pausa che quasi non si farebbe nemmeno in uno slam. Essendo in crisi e in cerca di ritmo, potrebbe non giovargli.
Nel terzo quarto abbiamo assistito alla rivincita della finale dell'anno scorso. Youzhny ultimamente ha sempre perso di misura contro lo svedese e non si capiva perché proprio ieri avrebbe dovuto vincere e infatti ha perso, anche perché la cocciutaggine di Soderling nel voler vincere è sempre più forte. Ebbene si, questa è una nuova caratteristica dello svedese: la voglia di voler vincere per forza unita alla ricerca della calma. Non indifferente. Fino all'anno scorso non era così: solitamente vinceva nettamente o perdeva di misura. Infatti, se giravano due game nel verso sbagliato, la partita era segnata in negativo. Adesso invece riesce a trovare mezze misure e spesso a riesumare partite che sembrano compromesse. Per fare un esempio un anno fa la partita contro Kohlschreiber l'avrebbe persa in preda ai nervi.
Il russo comunque ha giocato molto bene e ha perso per inezie compassionevoli: break nel game decisivo nel primo set e tie-break nel secondo, del resto non avrebbe potuto fare in altro modo perché altrimenti non si tratterebbe di Youzhny. In ogni caso c'è da ripetere che in tutto questo la "nuova" pazienza che sta ricercando Soderling ha giocato un ruolo basilare. Probabilmente questa è la mano di Pistolesi anche perché per il resto è rimasto il solito martello pneumatico da fondo.
L'ultimo quarto della giornata abbiamo fatto di tutto per non guardarlo e perfino il satellite di Supertennis si è palesemente rifiutato di farlo, infatti i primi game sono stati oscurati da una schermata in cui si avvertiva della assenza di segnale. Il bello è che tutto questo era sicuramente molto più interessante di quello che stava accadendo in campo. In ogni caso è successo l'imponderabile ovviamente per mano di Cilic che, essendo partito con un break in vantaggio, nel primo set ha giustamente pensato di farsi rimontare e perderlo 7-5 per poi soccombere al secondo 6-3. Probabilmente anche ieri qualche apparizione è andata storta oppure il ragazzone croato non ha ancora capito che rubare il servizio o vincere una partita non è peccato.
Ricapitolando, oggi in campo si vedrà Tsonga-Ljubicic e Soderling-Troicki. Abbastanza chiuso il secondo match, molto più aperto il primo.
Da Costa do Sauipe arrivano buone notizie perchè Dolgopolov si gioca il torneo contro Almagro, quindi un motivo in più per tifare l'ucraino, mentre a San Josè, il nostro protetto nonché ibrido vivente, Raonic è approdato in finale per forfait di Monfils e attende il vincente tra Verdasco e Del Potro. Certo che anche quest'ultimo torneo non avrebbe poi fatto tanto schifo vederlo in TV.
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