Anche il torneo di Rotterdam per il 2011 è archiviato e come da pronostico Soderling ha confermato il suo titolo in terra olandese, ma stavolta per riuscirci, ha sofferto più del dovuto. Dall'altra parte non c'era uno qualunque, ma uno Tsonga, alla ricerca di conferme, che sta ricominciando a marciare sui propri binari, anche se siamo abbastanza lontano da quello che vorremo vedere. Come dicevamo nelle puntate precedenti Soderling sta assumendo un altro atteggiamento in campo e anche oggi è stato proprio questo a salvarlo. Ha aperto con un break e, nonostante il francese si sia impegnato fino a recuperarlo, lo svedese con pazienza, su un punteggio importante come il 4-3, ha ripreso il servizio all'avversario arrivando a portare a casa il il primo parziale 6-3.
Nella seconda partita il francese ha aggiustato il tiro, si è messo a macinare da fondo e, sfruttando un calo del nostro caro serial killer, è riuscito a strappare il servizio allo svedese vincendo il secondo parziale 6-3. Il terzo e decisivo set si è aperto nell'equilibrio totale: non si giocava, si servivano ace e basta. La partita stava iniziando a diventare noiosa e l'idea del tie-break era sempre più viva, ma il francese, da secoli senza giocare un turno importante, figurarsi una finale, ha sentito la forte pressione sul 4-3 e non mettendo una prima in campo in tutto il game si è concesso allo svedese che, senza fare troppi complimenti, gli ha rubato il servizio. Sul 5-3, con mano ferma come quando affonda il coltello nel petto delle proprie vittime, ha servito quattro prime oltre i 220km/h aggiudicandosi il torneo. Appena vinto si è toccato il cuore e i meno esperti hanno inteso volesse dire che ha vinto perché ci ha messo il cuore, in realtà ha solo ricordato a Pistolesi di rimettere la cavia umana in gabbia perché il cuore glielo avrebbe spappolato a pugni un'altra volta. Rotterdam ringrazia Tsonga per essersi immolato e, per un altro anno, i suoi abitanti potranno dormire tranquilli perché Soderling, avendo vinto, non avrà necessità di sfogarsi con vittime casuali.
Speriamo che tutte queste vittorie e successi consecutivi non lo rendano troppo buono. Vogliamo il sangue, grazie.
Terminata una finale di medio-alto livello, quale appunto Rotterdam, l'Italia si è fermata per ammirare la finale di un torneo di altissimo livello: il challenger di Bergamo che, dopo la richiesta della WC da parte di Seppi seguita dalla vittoria del titolo, è stata fatta richiesta per promuoverlo almeno a Master 1000. L'ATP ci sta pensando. Una competizione di così alto livello non è degna di essere trattata su questo blog, ragion per cui non andremo oltre.
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