La giornata di oggi si è aperta con un po' di brutte notizie: Dolgopolov ha perso la finale di Costa do Sauipe, idem Sara Errani nel torneo di Pattaya e, se non vi bastasse tutto questo, Verdasco è in finale a San Jose. Effettivamente quest'ultima è la peggiore.
Ma come al solito andiamo con calma partendo da dove ci eravamo lasciati ieri ovvero le semifinali di Rotterdam.
Era annunciato che l'incontro tra Soderling e Troicki avrebbe regalato poco e infatti così è stato. Il serbo è risultato una formica in balia del gigante di Tibro. Questo nuovo Soderling, molto più paziente e operaio, sta dimostrando che la sua nuova attitudine gli permette di essere non solo un cannone intelligente ad altissima precisione, ma anche un buonissimo giocatore di difesa e ribattitore. E' vero che a Rotterdam non ha incontrato grandi campioni irresistibili, ma è anche vero che fino a un anno fa da questi ci poteva anche perdere dopo due game andati storti e tremila scenate di rabbia. Oggi invece è meno urlatore, più propenso alla lotta punto per punto e sopratutto più concentrato nei punti che contano. Troicki quindi non ha avuto vita facile e, dopo aver recuperato un break nel primo set, ha concesso il servizio sul 5 pari e nel secondo ha perso direttamente 6-4 in scioltezza. C'era poco da fare, quando lo svedese è così chirurgico coi colpi da fondo, la prima gli entra con percentuali altissime e in media oltre i 210km/h, non si può giocare.
Oggi potrebbe avere qualche problema con Tsonga che ieri ha battuto Ljubicic 6-4 7-6 dopo una quasi epica rimonta complice anche l'altruismo eccessivo del croato. Infatti nel secondo set, quando ormai i giochi sembravano fatti e Ivan serviva per il 6-3, ha ben pensato di farsi recuperare fino a far rinascere il francese, concedergli il secondo set e la partita al tie-break. Oggi quindi il pugile francese dovrà vedersela col killer svedese che parte sicuramente favorito, ma allo stesso tempo la sua solidità, le sue ripartenze estemporanee e i suoi momenti di egocentrismo potrebbero infastidire non poco Robin. Forse vedremo una finale interessante.
In tema di finali, tra ieri notte e stamattina si sono conclusi altri due tornei: Costa do Sauipe e il WTA di Pattaya.
In Brasile la nostra attenzione era massima per la presenza di Dolgopolov, probabilmente il giocatore che quest'anno regalerà più gioie e sorprese. Per lui era la prima finale in un 250 e gli è capitato contro un terraiolo DOC, il simpaticissimo Almagro. Purtroppo non gli è crollata sopra la sedia del giudice durante il cambio campo e, complice la sua assodata esperienza in queste competizioni, ha agevolmente battuto il fantasista ucraino che a dire la verità non ha giocato una buona partita. E' rimasto troppo a fondo a subire e a rimandare pallette senza peso, non ha variato i ritmi com'è solito fare e ha affrontato la partita passivamente, oro colato per lo spagnolo che non ha fatto altro che picchiare fino ad ottenere l'errore gratuito dell'avversario vincendo 6-3 7-6.
A Pattaya, dopo aver goduto di una semifinale tutta italiani tra la Errani e la Vinci vinta da Sara per 6-1 6-4, abbiamo assistito alla distruzione della bolognese per mano della Hantuchova in due set veloci (6-0 6-2).
Purtroppo c'è poco da dire e c'è stato poco da fare per l'italiana che, nonostante la sua solita grinta e la voglia di non arrendersi mai, è stata letteralmente asfaltata dalla slovacca in grazia che praticamente non ha sbagliato un colpo.
Ma arriviamo quindi alla notizia più triste del giorno: Verdasco è arrivato in finale a San Jose dopo aver battuto Del Potro 6-4 6-4. Certo non si sperava che l'argentino, ancora menomato, potesse fare il miracolo, ma quando l'avversario è Verdasco, uno si crea le speranze dal nulla. Così, il modello CK che non deve chiedere mai, si è forse ricordato che in realtà è noto per essere un giocatore di tennis e sfruttando un tabellone abbastanza ridicolo, si è portato all'atto conclusivo di San Jose dove lo aspetterà Raonic, forse la rivelazione di questa prima parte dell'anno. Il tennista canadese, che ricordiamo essere un ibrido tra un uomo delle caverne, Thiago Silva, un omino Umpa Lumpa, Arnold e da oggi anche Kuerten, grazie al forfait di Monfils si trova a prender parte alla prima finale del circuito maggiore. Riponiamo le speranze in lui per veder soccombere lo spagnolo dentro le proprie mutande griffate.
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