L'avevamo scritto. Oggi sarebbe potuta essere una giornata palpitante, e così è stato. E non ci riferiamo solo alla fantastica Sara Errani, capace di battere la Kerber contro-pronostico e di proiettarsi in semifinale, ma anche ai due match maschili, dati per scontati sulla carta e chiusi si dai favoriti, ma al quinto set.
A regalarci le prime emozioni ci ha pensato Saretta, alla quale non sappiamo più che complimenti rivolgere. Oggi il compito era arduo, perché la Kerber non sarà ancora un nome di punta, ma è pur sempre una giocatrice in ascesa che poche settimane fa sulla terra di Roma ha battuto nientemeno che la Kvitova. Ma l'azzurra non si è posta troppi problemi. Una volta conquistato il break nel primo set ha fatto tesoro del vantaggio fino a portare a casa il parziale. I guai però sarebbero potuti arrivare nel secondo.
Nonostante la sagacia tattica degna di Topo Gigio, con il suo gioco "corro e piglio tutto", la numero dieci del mondo si è rimessa in corsa, e dopo un altalena di break e controbreak sul 6-5 è stata capace di procurarsi due palle set. E qui sono venuti fuori gli attributi della Errani, che le ha prima annullate, per poi effettuare il controbreak decisivo e portare il secondo set al tie-break, chiuso vittoriosamente. Semifinale quindi, dove troverà la Stosur, abile a spazzar via la Cibulkova con il minimo sforzo. Sul pronostico pesa ora come un macigno non solo la differenza tra le due giocatrici, ma anche la maledizione lanciata da Wilander dal suo ormai famosissimo trespolo: "La Errani ha una chance perché la Stosur spesso concede qualcosa". Ora speriamo che Sara possa almeno evitare il fatidico giretto in macchina che viene mostrato in trasmissione tra una gufata e l'altra, che pare abbia poteri ancora peggiori rispetto a quelli di Mats. Sara, se ti invitano a salire su quella macchina inventati qualcosa, digli che vai in autobus, in bici, su un triciclo, ma non salirci, fidati.
Chiusi i due quarti femminili è quindi giunto il momento di quelli maschili relativi alla parte alta del tabellone, Federer-Del Potro e Djokovic-Tsonga. Qualcosa ci faceva pensare che per i due favoriti non sarebbe stata una partita facile, e che allo stesso tempo potessero piovere stille di compassione. Così è stato.
Nell'incontro del Lenglen Del Potro è partito a razzo, e per due set ha tirato credenze e lavatrici contro un Federer nervosetto e quasi inerme davanti alla furia dell'argentino. Furia che però si è esaurita sul più bello. E vuoi per un calo del ragazzone di Tandil, vuoi per il ritorno di qualche problemino al ginocchio, da quel momento Federer ha avuto vita facile, e approfittando del fatto che l'artiglieria di Del Potro aveva esaurito le munizioni, ha lasciato al suo avversario appena cinque game nei due tre set successivi. Un lago di sangue. A fine match Del Potro quasi non si reggeva in piedi, e ciò che ne è rimasto è stato raccolto dagli addetti al campo con un cucchiaino. Rip.
Scherzi a parte sarebbe anche ora che gli infortuni lasciassero un po' in pace l'argentino, visto che ha già abbondantemente espiato le sue colpe distruggendosi il polso e stando fuori un anno dal circuito. Il suo tennis non sarà proprio il nostro modello da seguire, ma ci piacerebbe tornare a vederlo mentre pialla a badilate le vellietà dei pallettari e magari mentre torna a battere qualcuno dei top 4.
E veniamo all'altro quarto del giorno, quello che abbiamo seguito con più attenzione, primo perché più incerto, e secondo perché per lunghi tratti abbiamo accarezzato il sogno di vedere sbattuto fuori da Tsonga il numero uno del mondo. Il match a dire il vero si era aperto con un dominio del serbo, capace di andare subito sul 6-1 in una ventina di minuti. A Tsonga però pareva brutto fare una figura barbina davanti al suo pubblico, per cui dal secondo parziale in poi ha iniziato a giocare. E bene. Il francesone ha ribaltato il risultato con due set nei quali ha breakkato Djokovic entrambe le volte nel finale, e nel quarto ha quasi fatto venire giù lo Chatrier. Avanti due set a uno il francesone ha avuto due match point sul 5-4 e altri due sul 6-5, ma vuoi la bravura di Djokovic, vuoi un attacco di compassionum maximum di Tsonga, il serbo è sempre riuscita a salvarsi. Nel tie-break del quarto Tsonga avanti 4-2 è stata capace di farsi rimontare e una volta giunti al quinto ha ceduto di schianto lasciando strada libera al numero uno del mondo. Peccato, perché ci eravamo davvero illusi di vedere una sorpresa con la s maiuscola.
E così è volata una gran bella giornata di tennis, impreziosita del successo della Errani, il cui prossimo incontro è previsto per giovedì. Mercoledì non aspettatevi certo cose simili a quelle viste oggi. Nadal lascerà si e no 8/9 game ad Almagro, mentre Murray e Ferrer presumibilmente se le daranno di santa ragione appersi alla balaustra del Lenglen. E Murray potrebbe anche lasciarci le penne, non è escluso. Tra le donne avremmo gli altri due quarti Kvitova-Shedova e Sharapova-Kanepi mentre in doppio occhio a Errani-Vinci, opposte in semifinale alle spagnole Llagostera Vives e Martinez Sanchez (che fanno paura perché sembrano quatto ma tranquilli, sono due). Consigliandovi di cercarvi altri impegni per domani pomeriggio vi salutiamo con il consueto au revoir!
1 commenti:
Annegando in un salatissimo mare di lacrime e nel vano tentativo di drenare un fegato martoriato dall'ennesima sanguinosa stilettata infertagli dall'iperbarico Mammuth (sorretto ancora una volta da gran tempra e sovrannaturali alchimie "rettali" al cospetto d'un encomiabile Bisonga), mi avvinghio smarrito al rimontone di maestro Rogerio (sul quale in verità non avrei puntato un Dong Vietnamita...) ai danni del burbero di "Tefal".
Stefanlecontiano
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