Salve a tutti da Parigi! La prima settimana di Roland Garros è passata e finalmente, strano a dirsi, si è arrivati fino a questo punto con ben due italiani in tabellone: Francesca Schiavone, che insegue lo stesso risultato dell'anno scorso, e Fabio Fognini, che ha stupito vincendo una guerra contro Montanes in condizioni proibitive, le stesse che purtroppo lo hanno portato a dare forfait per i quarti. Certo con Djokovic avrebbe avuto poche possibilità anche al 100%, ma dopo il match-thriller di domenica il Centrale se lo era davvero meritato. Peccato. Nella seconda giornata di ottavi abbiamo assistito invece alla prosecuzione del match tra il rapper e Ferrer, la cui inguardabilità ha raggiunto livelli spaziali, anche se, la visione in precedenza di Falla-Chela (vinta dall'argentino), ce l'ha fatto quasi sembrare Sampras-Krajicek di Wimbledon '96. Ci sono stati poi i successi di Nadal e Soderling, ma come di consueto andiamo con ordine e vediamo di raccontarvi queste ultime due giornate appena trascorse.
lunedì 30 maggio 2011
sabato 28 maggio 2011
Roland Garros: terzo turno. Fognini sogna, i top player volano e Gasquet bulleggia
Carissimi, ancora buongiorno dalla Ville Lumière, dove dopo essere stati accolti all'Eliseo ci siamo dati alla pazza gioia. In questi due giorni abbiamo assistito agli incontri del terzo turno, abbiamo così goduto di tanta carne sul fuoco, ci siamo divertiti, ma c'è stato poco arrosto: i top player non hanno deluso, Gasquet continua a fare il bullo in casa e il tanto atteso Djokovic-Del Potro si è risolto in due giorni, ma l'esito ha seguito i favori della carta. La Luce purtroppo si è spenta per mano di Troicki mentre Fognini sogna addirittura un posto nei quarti, roba da matti.
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giovedì 26 maggio 2011
Roland Garros: secondo turno. Fognini si guadagna un'autostrada, i top player ci sono
Saluti a tutti dalla splendida Parigi! Il venticello notturno a 300 metri d'altezza ci ha fatto raffreddare un pochino e, mercoledì mattina, coi primi raggi di sole, come al solito, abbiamo calato le corde e siamo scesi dalla Tour Eiffel, prima di essere beccati dalla guardie e rischiare essere espulsi a vita dalla Francia. Dormire sul metallo non è bello e per rimetterci a posto la schiena, ma anche per lavarci un pochino visto il nostro stato pietoso, abbiamo optato per una nuotatina nella Senna. Belli freschi, e dopo una povera colazione, ci siamo diretti all'impianto speranzosi di vedere del bel tennis con l'inizio del secondo turno. Contrariamente alla prima tornata di partite non ci sono state consistenti sorprese. Federer, Nadal e Djokovic non hanno avuto grosse difficoltà a vincere i rispettivi match, mentre Murray ha comunque giocato tre long set per avere la meglio sul nostro Simone Bolelli. Fognini ha sfruttato l'uscita di Berdych e si è guadagnato un potenziale tappeto rosso almeno al quarto turno. L'exploit più inatteso è giunto in campo femminile, dove Kim Clijsters si è fatta sorprendere dalla semi-sconosciuta olandese Arantxa Rus.
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martedì 24 maggio 2011
Roland Garros: primo turno. Nadal trema, gli italiani stranamente non deludono in massa mentre Berdych e Almagro salutano Parigi
Bonjour à tout le monde! E' partito il Roland Garros e noi ovviamente, per rendervi un servizio perfetto e sempre più veritiero, siamo approdati direttamente a Parigi, per vivere da vicino le sensazioni dello Slam e raccattare tutte le emozioni dei campioni, passando da un campo all'altro! Si sono appena conclusi i primi turni, ci hanno fatto divertire e c'è stata qualche sorpresina non male. Prima di tutto sono passati moltissimi italiani, quindi per il momento niente sconto comitiva per il rientro in patria! Tra i big Nadal ha dovuto ricorrere ai pannoloni trovandosi sotto 2 set a 1 contro Isner, ma ancora più incredibile è il fatto che Berdych e Almagro, abituati al bye al primo turno, hanno salutato prematuramente Parigi per mano di giocatori di medio-basso livello. Bravi, questo dimostra quanto possa diventare alto il tasso di stupidità nel tennis moderno infatti entrambi, in vantaggio due set, si sono visti battuti al quinto. Ora saranno dolori per le loro classifiche.
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sabato 21 maggio 2011
Roland Garros: Rien ne va plus, les jeux sont faits! Gioie e dolori del tabellone 2011
Il 2011 sta passando a una velocità impercettibile e, dopo aver salutato i primi Masters 1000 di stagione, monotematici per quanto riguarda finale e vincitore, eccoci già di corsa al secondo Slam dell'anno: il Roland Garros. E' il più considerato dalla nostra tradizione tennistica italiana, perché nel lontano '76, quando alcuni di voi non erano nemmeno "in programma", Adriano Panatta poté alzare l'ambita coppa, nello stesso anno in cui divenne re di Roma e raggiunse il 4° posto nella classifica ATP. Perle di nostalgia nostrana che sicuramente quest'anno non corriamo il rischio di rivivere coi nostri portacolori in campo maschile, diverso il discorso tra le donne visto che vantiamo nientemeno che la campionessa in carica. Meglio però riporre da parte i fazzoletti per le lacrime e togliere fuori gli scudi perché col ritorno dei match 3 su 5 e la sete di sangue di alcuni, assisteremo a vere e proprie lotte senza esclusioni di colpi... o almeno si spera! Come solitamente capita negli Slam, ci saranno parecchie sorprese nei primi turni, rivelazioni che avranno i loro momenti di gloria per poi ricadere nell'oscurità, difficoltà dei big da superare eroicamente, occasioni per rivelare la vera essenza della stupidità di alcuni giocatori e tanto altro, ma alla fine (a scanso di incidenti imprevisti) i nomi che si giocheranno il titolo saranno in primis Nadal e Djokovic e a seguire Federer, Soderling, Murray e Ferrer (Dio ce ne scampi ovviamente). Entriamo quindi nel tabellone e vediamo quali mirabolanti disastri ci ha regalato il sorteggio.
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mercoledì 18 maggio 2011
Tennisti DOC
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domenica 15 maggio 2011
Roma: Nadal battuto ancora, è Djokovic il nuovo Re e virtuale numero uno
E' finito, o quasi. Occorrerà attendere la finale del Roland Garros per capire se il dominio di Rafael Nadal sul rosso ha trovato finalmente la sua conclusione, certo è che anche a Roma, grazie a uno strepitoso Novak Djokovic, tale dominio ha subito, dopo Madrid, un'ulteriore spallata. Il Foro Italico ha visto trionfare il serbo, autore di una partita magistrale, giocata all'attacco nonostante i tre set ancora sulle gambe dell'interminabile semifinale vinta contro Andy Murray. E il clima è da Roma città aperta, liberata, salvata finalmente da una tirannia durata sei anni, con un'unica interruzione, quella del 2008, dovuta solo a delle provvidenziali vesciche, mai santificate abbastanza. E il Centrale del Foro ha gioito, tributando al salvatore Novak Djokovic, il giusto applauso.
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Roma: Djokovic senza fine, Nadal proverà nuovamente a scrivere il suo happy ending
Come l'anno scorso tutti si ricordano il torneo di Roma per la semifinale tra Gulbis e Nadal, quest'anno sarà impossibile dimenticare quella di ieri sera tra Murray e Djokovic, sempre che non abbiate optato per l'imperdibile programma di Pino Insegno a Rai 1. Parliamo quindi di un alieno o forse di uno che probabilmente ha scoperto come sintetizzare l'energia atomica dell'aria fino ad avere infinite risorse: Novak Djokovic. Assurdo, non ci sono più parole per definirlo, a confronto le imprese epiche di Nadal si sono ridotte al nulla anche perché alla tattica attendista dello spagnolo, si contrappone il gioco offensivo del serbo che giustamente viene premiato. Ecco perché, alla lunga, ieri notte Murray ha pianto probabilmente in grembo a un giudice di linea visto che ha passato la serata a scavalcarli pur di rimandare tutto indietro a attendere l'errore dell'avversario. Esiste una giustizia cosmica.
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sabato 14 maggio 2011
Roma: giornata di blackout, febbre, cespugli, bulletti e killer di serial killer
Dopo un giorno di blackout del nostro amatissimo blog, anzi, il migliore in assoluto della storia, anche prendendo in considerazione i tempi in cui il blog non era stato ancora inventato, eccoci di nuovo online per inondarvi con la solita dose di minchiaggine giornaliera, che non guasta mai. Basti infatti pensare i TG nazionali da quanto tempo seguano questa linea.
Roma entra nelle fasi caldissime del torneo e la temperatura della città eterna segue a ruota innalzata indubbiamente dalla febbre di Nadal. E' ormai da due giorni che il maiorchino ce la sta menando con questa febbre a 38° che ogni giorno lo porta ad essere indeciso fino all'ultimo istante se scendere o non scendere in campo [questo è il dilemma: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli]. Alla fine ovviamente è la solita scenata e Rafa entra in campo, tra le lacrime e ovazioni, zompando come non mai. Se io ho qualche linea di febbre, la sola idea di farmi una corsetta, mi fa vomitare il fegato, lui invece vince e stravince sotto i raggi del sole (come ci insegna Edoardo Vianello) come quando non ha niente. C'è qualcosa che non va. A farne le spese è stato un sempre più compassionevole Cilic, che fa quasi piacere vederlo perdere perché ogni volta che lo si guarda in faccia ci parte l'istinto per un noto gesto scaramantico. Un po' di vitalità dai! 6-4 6-2 per lo spagnolo e via di corsa in semifinale.
Roma entra nelle fasi caldissime del torneo e la temperatura della città eterna segue a ruota innalzata indubbiamente dalla febbre di Nadal. E' ormai da due giorni che il maiorchino ce la sta menando con questa febbre a 38° che ogni giorno lo porta ad essere indeciso fino all'ultimo istante se scendere o non scendere in campo [questo è il dilemma: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli]. Alla fine ovviamente è la solita scenata e Rafa entra in campo, tra le lacrime e ovazioni, zompando come non mai. Se io ho qualche linea di febbre, la sola idea di farmi una corsetta, mi fa vomitare il fegato, lui invece vince e stravince sotto i raggi del sole (come ci insegna Edoardo Vianello) come quando non ha niente. C'è qualcosa che non va. A farne le spese è stato un sempre più compassionevole Cilic, che fa quasi piacere vederlo perdere perché ogni volta che lo si guarda in faccia ci parte l'istinto per un noto gesto scaramantico. Un po' di vitalità dai! 6-4 6-2 per lo spagnolo e via di corsa in semifinale.
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venerdì 13 maggio 2011
Roma: Gasquet stupisce, Federer a casa
L'abbiamo massacrato, deriso, trattato come peggio non potevamo, ma oggi occorre togliersi il cappello e fare i complimenti a Richard Gasquet, autore della clamorosa, ma non tanto, eliminazione di Roger Federer agli ottavi degli Internazionali d'Italia. L'angioletto di Beziers, il rovescio più bello del circuito capace di perdere da solo una quantità enorme di partita già vinte, ieri ci ha stupito, e giocando un match meraviglioso condito da una serie di punti splendidi ha meritatamente mandato a casa Mirka-husband, sorpreso dal livello mostrato dal francese.
E pensare che la partita era iniziata con 9 punti consecutivi dello svizzero, tanto da farci pensare al solito pianto greco del transalpino. E invece no, la metamorfosi da inutile perdente a bulletto capace di regalarci qualche sporadica gioia è ancora in corso. Se sia merito di Piatti non lo sappiamo, è probabile vista la bravura del coach italiano, ma da qualche mese rovescio d'oro ci sembra un pizzico più convinto dei propri mezzi, impressione confermata dal fatto che ieri è riuscito a vincere al terzo (evento che per lui ha del sovranaturale), dopo una partita lottatissima. Un match che è stato un lustro per gli occhi, dove si sono visti due talenti puri giocare alla grande. E dopo le inguardabili Cilic-Fish (vinta dal buon samaritano 7-6, 6-3) e Berdych-Nieminen (vinta dal ceco 6-2, 6-7, 6-2), non potevamo chiedere di meglio.
E pensare che la partita era iniziata con 9 punti consecutivi dello svizzero, tanto da farci pensare al solito pianto greco del transalpino. E invece no, la metamorfosi da inutile perdente a bulletto capace di regalarci qualche sporadica gioia è ancora in corso. Se sia merito di Piatti non lo sappiamo, è probabile vista la bravura del coach italiano, ma da qualche mese rovescio d'oro ci sembra un pizzico più convinto dei propri mezzi, impressione confermata dal fatto che ieri è riuscito a vincere al terzo (evento che per lui ha del sovranaturale), dopo una partita lottatissima. Un match che è stato un lustro per gli occhi, dove si sono visti due talenti puri giocare alla grande. E dopo le inguardabili Cilic-Fish (vinta dal buon samaritano 7-6, 6-3) e Berdych-Nieminen (vinta dal ceco 6-2, 6-7, 6-2), non potevamo chiedere di meglio.
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giovedì 12 maggio 2011
Roma: il mercoledì da leoni di Potito e Paolino
Il tanto atteso mercoledì da leoni è arrivato anche a Roma e ha prodotto ben poche sorprese tra i ceti più alti, alcune nella classe operaia e, per una volta, anche tra gli italiani! La giornata del terremoto, che avrebbe distrutto la città eterna, è invece stata abbastanza distruttiva per i nostri colori con la Oprandi, Brianti ed Errani fuori dal torneo WTA. Senza parlare della Pennetta che, la sera prima, è stata fatta scendere in campo dopo Soderling-Verdasco e ci ha lasciato le penne a notte fonda non di certo aiutata dall'umido e dalla temperatura glaciale. Effettivamente, lasciar marcire un italiano all'una di notte nel torneo di casa su un campo secondario non è bello.
Dopo le delusioni in campo femminile, non potevamo attenderci grandi cose dal torneo maschile, ma andiamo con ordine. Volandri, visto il periodo pessimo di Wawrinka confermato con la quasi sconfitta per mano di Fognini, aveva buone possibilità di passare il turno, ma è riuscito ad andare sotto 6-1 in pochi minuti di gioco. Nel secondo set si è però fatto sentire il periodo negativo di Duplo-man che ha concesso il parziale 7-5. Ristabilita la parità, si pensava ormai in positivo e a un passaggio del turno per Filo, quando lo svizzero è riuscito subito a riportare l'acqua al suo mulino e piazzare il vantaggio definitivo che l'ha reso vincitore con un 6-2 al terzo. In conferenza è accaduta una cosa un po' patetica da parte di uno che ha l'esperienza di Volandri: il livornese infatti ha portato avanti accuse sul fatto che lui nel Pietrangeli gioca male perché il colore delle poltroncine lo disturba e inoltre che il rumore del centrale lo distraeva. Sinceramente c'è poco da commentare, le scuse restano sempre scuse e le difficoltà di un campo sono le stesse per tutti e due i giocatori. In precedenza sul centrale era sceso il vero numero uno del momento Djokovic, la cui furia distruttiva si è abbattuta su Kubot 6-0 6-3, concedendoci poco spazio per i commenti.
Dopo le delusioni in campo femminile, non potevamo attenderci grandi cose dal torneo maschile, ma andiamo con ordine. Volandri, visto il periodo pessimo di Wawrinka confermato con la quasi sconfitta per mano di Fognini, aveva buone possibilità di passare il turno, ma è riuscito ad andare sotto 6-1 in pochi minuti di gioco. Nel secondo set si è però fatto sentire il periodo negativo di Duplo-man che ha concesso il parziale 7-5. Ristabilita la parità, si pensava ormai in positivo e a un passaggio del turno per Filo, quando lo svizzero è riuscito subito a riportare l'acqua al suo mulino e piazzare il vantaggio definitivo che l'ha reso vincitore con un 6-2 al terzo. In conferenza è accaduta una cosa un po' patetica da parte di uno che ha l'esperienza di Volandri: il livornese infatti ha portato avanti accuse sul fatto che lui nel Pietrangeli gioca male perché il colore delle poltroncine lo disturba e inoltre che il rumore del centrale lo distraeva. Sinceramente c'è poco da commentare, le scuse restano sempre scuse e le difficoltà di un campo sono le stesse per tutti e due i giocatori. In precedenza sul centrale era sceso il vero numero uno del momento Djokovic, la cui furia distruttiva si è abbattuta su Kubot 6-0 6-3, concedendoci poco spazio per i commenti.
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mercoledì 11 maggio 2011
Roma: Lorenzi regala emozioni, Fognini e Bolelli delusioni
Quanto vorremmo che anche altri giocatori italiani, di quali non facciamo i nomi, avessero gli attributi di Paolino Lorenzi. Il senese (ma nato a Roma) ieri ha incantato il campo 10 del Foro Italico battendo in due set la sorpresa del torneo di Madrid, Thomaz Bellucci, per 7-6, 6-3. Da manuale il secondo set: scappato via con un break il toscano ha chiuso l'ultimo game con alcuni punti di pregevole fattura (e di pura goduria visiva), dimostrando che anche senza grandissimi mezzi tecnici, ma con tanta voglia di sudare e lavorare, ci si può togliere delle belle soddisfazioni. Certo ora con Nadal sarà tutta un'altra musica, ma chissà che il cyborg non abbia ancora qualche chip fuori uso dopo la disattivazione avvenuta per mano di Djokovic nella finale di Madrid.
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lunedì 9 maggio 2011
Internazionali d'Italia tra vento, sfide televisive, Walk Over, Lucky Loser e Potito
Dopo la domenica di warm up eccoci entrati nel vivo degli internazionali d'Italia 2011. La giornata si è aperta all'insegna del vento che, oltre a sollevare la terra rossa, tanto da sbiancare i campi, ha fatto volare via anche Roddick che, in apertura di giornata, ha dato dimostrazione dell'imbarazzante preparazione in vista del Roland Garros e, di fronte a Pong Simon, ha mestamente alzato bandiera bianca in poco più di un'ora con un doppio 6-3. Non si può certo dire lo stesso del suo connazionale, nonché attuale numero uno americano, Fish che credendoci (essendo in Italia è stato contagiato dal tormentone) ha rimontato contro Giraldo, la semi-rivelazione dell'anno scorso, battendolo al terzo 4-6 6-2 6-2.
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Roma: Internazionali d'Italia 2011
Il tennis internazionale è sbarcato in Italia con l'immancabile appuntamento al Foro Italico... uau! Stavolta si sono volute fare le cose in grande, talmente in grande che con un abile mossa "all'italiana" il costo dei biglietti è cresciuto a dismisura perché da quest'anno il torneo sarà nella forma combined. Ahhhh! Basta trovare la parola ad effetto e subito tutti ad aprire i portafogli senza sapere che l'aumento del biglietto implica che di tennis se ne vedrà la metà rispetto agli anni precedenti. Paghi di più per avere di meno, un'equazione che solo in Italia funziona e trova modo di essere giustificata col sorriso. Chi ha orecchie per intendere e testa per capire, capisca, noi facciamo il nostro (capo)lavoro e ci dedichiamo alle gioie e dolori del tabellone.
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domenica 8 maggio 2011
Madrid: Djokovic batte Nadal anche sulla terra, è lui il nuovo numero 1?
Diciamoci la verità, nonostante lo avesse battuto nelle finali di Indian Wells e Miami, difficilmente pensavamo che Novak Djokovic potesse avere la meglio su Rafael Nadal anche sulla terra, specialmente quella di casa. E invece il serbo, nella finale giocata a Madrid, ha dimostrato ancora una volta al cyborg spagnolo che la festa è finita, facendogli capire di aver trovato definitivamente la formula per disattivare i suoi chip.
Il successo del Djoker è stato chiaro e meritato, giunto dopo aver dominato parte del primo set e dopo aver fatto vedere maggior grinta, concentrazione e voglia di vincere nei momenti importanti, tutti fattori che fino a qualche tempo fa erano considerati ad esclusivo appannaggio del maiorchino. L'inizio della finale è stato addirittura traumatico per l'OGM: Djokovic nel giro di pochi minuti è volato sul 4-0, lasciando ammutolito il pubblico della Caja Magica, accorso in massa per celebrare l'ennesimo successo del suo beniamino e tornato a casa con le pive nel sacco. Il momento nero dello spagnolo è durato però poco, e con la canonica serie di topponi, recuperi assurdi e palombelle cadenti a pizzicare la riga è riuscito a portarsi sul 5 pari, vanificando quanto di buono fatto dal serbo. Una rimonta che avrebbe battuto anche un toro, non Djokovic. Il giullare ha tenuto agevolmente il servizio e sul 6-5 ha attuato la classica tattica del suo avversario, ovvero fare il break nei momenti importanti. Quante volte Nadal ha fatto girare le partite a suo favore sul 5-4 o sul 6-5 e servizio avversario? Migliaia. A Madrid però è avvenuto il contrappasso: primo parziale portato a casa dal serbo per 7-5, e con la bellezza di due nastri a favore. Cose impensabili.
Stesso leitmotiv nel secondo set. Nadal ha continuato a fare il suo gioco, cercando disperatamente la diagonale dritto-rovescio dell'avversario ma dimostrando di non avere ben chiara la differenza tra il rovescio degli altri suoi avversari e quello di Djokovic. Il serbo ha spinto tutto, e il rimbalzo altissimo di Nadal gli ha fatto un baffo, così come avvenuto a Miami e Indian Wells. Sul dritto idem. Nole è stato in grado di controllare quasi sempre il rimbalzo alto e anomalo dei top-spin del maiorchino, dimostrando di aver trovato le chiavi tattiche per contrastarlo, inoltre a ogni servizio ha risposto con un colpo dalla potenza maggiore o uguale a quella della battuta di Rafa, stratosferico. Dopo il break in apertura di Nadal, ottenuto anche grazie a un tweneer che si è alzato a pallonetto per poi spiovere nei pressi della riga (dopo svariati tentativi e anni di fallimenti Nadal è riuscito a giocare un tweener vincente, ora verrà osannato come se avesse fatto chissà cosa, è bene ricordare che ci era già riuscito addirittura Seppi lo scorso anno a Roma contro Murray), Djokovic si è ripreso il servizio, e si è andati on serve fino al 5-4 per il campione di Belgrado. Lì Djokovic ha giocato in maniera superba, volando sullo 0-40 e chiudendo la partita al secondo match-point disponibile, lasciando l'amaro in bocca a Nadal e soprattutto la consapevolezza che anche sulla terra forse il nuovo numero uno è un altro. E sarebbe anche ora.
Il successo del Djoker è stato chiaro e meritato, giunto dopo aver dominato parte del primo set e dopo aver fatto vedere maggior grinta, concentrazione e voglia di vincere nei momenti importanti, tutti fattori che fino a qualche tempo fa erano considerati ad esclusivo appannaggio del maiorchino. L'inizio della finale è stato addirittura traumatico per l'OGM: Djokovic nel giro di pochi minuti è volato sul 4-0, lasciando ammutolito il pubblico della Caja Magica, accorso in massa per celebrare l'ennesimo successo del suo beniamino e tornato a casa con le pive nel sacco. Il momento nero dello spagnolo è durato però poco, e con la canonica serie di topponi, recuperi assurdi e palombelle cadenti a pizzicare la riga è riuscito a portarsi sul 5 pari, vanificando quanto di buono fatto dal serbo. Una rimonta che avrebbe battuto anche un toro, non Djokovic. Il giullare ha tenuto agevolmente il servizio e sul 6-5 ha attuato la classica tattica del suo avversario, ovvero fare il break nei momenti importanti. Quante volte Nadal ha fatto girare le partite a suo favore sul 5-4 o sul 6-5 e servizio avversario? Migliaia. A Madrid però è avvenuto il contrappasso: primo parziale portato a casa dal serbo per 7-5, e con la bellezza di due nastri a favore. Cose impensabili.
Stesso leitmotiv nel secondo set. Nadal ha continuato a fare il suo gioco, cercando disperatamente la diagonale dritto-rovescio dell'avversario ma dimostrando di non avere ben chiara la differenza tra il rovescio degli altri suoi avversari e quello di Djokovic. Il serbo ha spinto tutto, e il rimbalzo altissimo di Nadal gli ha fatto un baffo, così come avvenuto a Miami e Indian Wells. Sul dritto idem. Nole è stato in grado di controllare quasi sempre il rimbalzo alto e anomalo dei top-spin del maiorchino, dimostrando di aver trovato le chiavi tattiche per contrastarlo, inoltre a ogni servizio ha risposto con un colpo dalla potenza maggiore o uguale a quella della battuta di Rafa, stratosferico. Dopo il break in apertura di Nadal, ottenuto anche grazie a un tweneer che si è alzato a pallonetto per poi spiovere nei pressi della riga (dopo svariati tentativi e anni di fallimenti Nadal è riuscito a giocare un tweener vincente, ora verrà osannato come se avesse fatto chissà cosa, è bene ricordare che ci era già riuscito addirittura Seppi lo scorso anno a Roma contro Murray), Djokovic si è ripreso il servizio, e si è andati on serve fino al 5-4 per il campione di Belgrado. Lì Djokovic ha giocato in maniera superba, volando sullo 0-40 e chiudendo la partita al secondo match-point disponibile, lasciando l'amaro in bocca a Nadal e soprattutto la consapevolezza che anche sulla terra forse il nuovo numero uno è un altro. E sarebbe anche ora.
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Madrid: Nadal batte Federer, riuscirà Djokovic a intaccare il dominio dello spagnolo sul rosso?
Nessuna sorpresa, sarà Djokovic-Nadal la finale del Master 1000 di Madrid, l'originalità regna sovrana. Dopo aver assistito alla solita inguardabile partita tra Federer e Nadal, salvo il combattuto primo set (o meglio ultimi 4/5 game), e alla sofferta vittoria di Djokovic contro la sorpresa Bellucci, sarà questo l'epilogo più logico del torneo madrileno.
Nella prima semifinale c'era grande attesa per "el partido", la classica sfida tra Federer e Nadal che a Madrid non manca mai, privilegiati. Non che ci aspettassimo granché, ma abbiamo assistito a un match veramente brutto. Unica nota positiva, Federer non ha necessitato dei soliti pannoloni fin dal primo game, ma finché ha potuto ha combattuto a testa alta, almeno nel primo set, giusto per rendere l'incontro un pizzico più accettabile. Dopo è iniziata la solita sequela di errori dello svizzero, che ieri ha dato l'impressione di non conoscere il significato delle locuzioni "prima di servizio" e "sfruttare le palle break".
Nella prima semifinale c'era grande attesa per "el partido", la classica sfida tra Federer e Nadal che a Madrid non manca mai, privilegiati. Non che ci aspettassimo granché, ma abbiamo assistito a un match veramente brutto. Unica nota positiva, Federer non ha necessitato dei soliti pannoloni fin dal primo game, ma finché ha potuto ha combattuto a testa alta, almeno nel primo set, giusto per rendere l'incontro un pizzico più accettabile. Dopo è iniziata la solita sequela di errori dello svizzero, che ieri ha dato l'impressione di non conoscere il significato delle locuzioni "prima di servizio" e "sfruttare le palle break".
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sabato 7 maggio 2011
Nadal vs. Federer appuntamento fisso a Madrid, ma Djokovic li attende al varco
Sono ormai tre anni consecutivi che Madrid non pecca con l'appuntamento più caldo di sempre, l'ormai classico Federer vs. Nadal, la sfida sempiterna che contemporaneamente unisce e divide le genti fino alle lacrime. Sappiamo benissimo che finirà in due veloci set per lo spagnolo e a rincarare la dose ci sarà il fatto che si svolge sulla terra di casa. Oro colato per Rafa che per di più comincerà da oggi il suo vero torneo visto che per ora ha incontrato giocatori che non lo potevano impensierire nemmeno per due minuti consecutivi e lo scoglio Del Potro si è dissolto al vento con un provvidenziale forfait. Che culo. Scherzando dicevamo che quest'anno sulla terra l'avrebbero messo direttamente in finale tanto era inutile fargli giocare il resto, ma pensavamo che tra il dire e il fare ci fosse in mezzo il mare, invece con lui sembra (come canta saggiamente Elio) ci sia veramente un piccolo "e il" visto il reale andamento dei fatti. E' stata un po' più complessa la strada per lo svizzero che già dal secondo turno ha rischiato le mutande contro Lopez e ieri ha dovuto impegnarsi non poco con il lanciasassi Soderling. Ma di fronte al classico match dei nostri anni, tutti questi episodi, che dovrebbero caricare Roger e deprimere Rafa si perdono, e avremo in campo un
Nadal carico come un bue infoiato dopo anni di astinenza e un Federer che già dopo il riscaldamento chiederà di andare in bagno per cambiarsi il pannolone. L'esito è scritto anche perché Nadal vorrà dedicare la vittoria a Ballesteros scomparso oggi a soli 54 anni.
Nadal carico come un bue infoiato dopo anni di astinenza e un Federer che già dopo il riscaldamento chiederà di andare in bagno per cambiarsi il pannolone. L'esito è scritto anche perché Nadal vorrà dedicare la vittoria a Ballesteros scomparso oggi a soli 54 anni.
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venerdì 6 maggio 2011
Madrid: per Murray è crisi nera, Nadal ai quarti senza giocare
Nei giorni scorsi aveva definito il suo un tabellone difficile, evidentemente qualcuno dall'alto lo ha ascoltato. Rafael Nadal, il cyborg del circuito, è approdato ai quarti di finale del Master 1000 di Madrid senza nemmeno scendere in campo visto che colui che sarebbe dovuto essere il suo avversario negli ottavi, Juan Martin Del Potro, ha optato per il ritiro prima del match. Il problema patito all'anca dall'argentino si è rivelato più serio del previsto, tanto da portarlo a rifiutare la wild card concessagli dagli organizzatori degli Internazionali d'Italia, delle quali disquisiremo più in là. Peccato, perché ci eravamo preparati in modalità "frittata di cipolle, birra ghiacciata e rutto libero" in attesa di una sfida che avrebbe potuto regalarci qualche emozione. Così non è stato e Nadal nei quarti giocherà contro Llodra (a proposito, grazie di averci levato dagli zebedei l'inutile Gimeno-Traver), il maiorchino stanotte non ha dormito al solo pensiero.
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giovedì 5 maggio 2011
Madrid: tutti i top five presenti all'appello, ma Federer ha rischiato parecchio contro Lopez
Buon giorno a tutti, cari tennis dipendenti. L'atteso mercoledì da leoni è arrivato anche a Madrid, e dopo i por què del martedì, ecco la passerella dei top five al Masters che ha portato l'allineamento del tabellone al terzo turno. Oggi si disputeranno tutti gli ottavi con un order of play che Stepanek a confronto sarebbe gradevole da ammirare anche nelle notti di temporale in mezzo a un cimitero indiano popolato da gufi col vento che fischia tra gli alberi spogli, ma non corriamo e vediamo cosa ci siamo lasciati alle spalle.
La domanda nasce spontanea: è Lopez il giocatore più interessante e gradevole da vedere in un campo da tennis al momento? Anche escludendo la componente sessuale insita nelle nostre care lettrici, la risposta è sì! Il veterano di Toledo, dopo aver impegnato la prima parte della stagione 2011 a collezionare sconfitte con i tennisti più improbabili, ha deciso di cominciare a giocare seriamente (e bene) una volta messi i piedi nella terra rossa, approdando in finale a Belgrado, dopo aver abbattuto terraioli non male, ed essendosi preso mezzo scalpo di Federer ieri sera. Purtroppo l'impresa non è avvenuta e, al terzo tie-break consecutivo, lo svizzero è riuscito a sfruttare quel pizzico di esperienza extra per aggiudicarsi il match. Diciamola tutta, in realtà ha sfruttato anche il pizzico di culo perché quello smash di Lopez sul 5-2 (paragonabile alla famosa voleè di Roddick a Wimbledon) sembra quasi frutto di una sceneggiatura scritta ad hoc, tanto era impossibile sbagliarlo. Veramente peccato, anche per il fatto che stia perdendo punti per i sorteggi sfigati che l'hanno stroncato dal secondo turno (Ferrer a Montecarlo e Federer in questo). Lo sport del diavolo è anche questo. Se continuerà a rimanere costante e sfruttare il periodo positivo sulle superfici veloci, dove dovrebbe esprimere al meglio il suo tennis, qualche buon risultato potrebbe venir fuori. Per ora lo attendiamo a Roma.
La domanda nasce spontanea: è Lopez il giocatore più interessante e gradevole da vedere in un campo da tennis al momento? Anche escludendo la componente sessuale insita nelle nostre care lettrici, la risposta è sì! Il veterano di Toledo, dopo aver impegnato la prima parte della stagione 2011 a collezionare sconfitte con i tennisti più improbabili, ha deciso di cominciare a giocare seriamente (e bene) una volta messi i piedi nella terra rossa, approdando in finale a Belgrado, dopo aver abbattuto terraioli non male, ed essendosi preso mezzo scalpo di Federer ieri sera. Purtroppo l'impresa non è avvenuta e, al terzo tie-break consecutivo, lo svizzero è riuscito a sfruttare quel pizzico di esperienza extra per aggiudicarsi il match. Diciamola tutta, in realtà ha sfruttato anche il pizzico di culo perché quello smash di Lopez sul 5-2 (paragonabile alla famosa voleè di Roddick a Wimbledon) sembra quasi frutto di una sceneggiatura scritta ad hoc, tanto era impossibile sbagliarlo. Veramente peccato, anche per il fatto che stia perdendo punti per i sorteggi sfigati che l'hanno stroncato dal secondo turno (Ferrer a Montecarlo e Federer in questo). Lo sport del diavolo è anche questo. Se continuerà a rimanere costante e sfruttare il periodo positivo sulle superfici veloci, dove dovrebbe esprimere al meglio il suo tennis, qualche buon risultato potrebbe venir fuori. Per ora lo attendiamo a Roma.
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mercoledì 4 maggio 2011
Madrid: aspettando Cipolla, giornata di gradevoli epiloghi
Non male la giornata vissuta ieri nella Caja Magica di Madrid. E' un Master 1000 che offre belle sorprese, oddio, non tutte, visto che Anderson ha battuto Pollicino Rochus, ma finora abbiamo assistito a gradevoli eliminazioni e a qualche partita combattuta e godibile magari vinta da giocatori la cui caratteristica è quella di giocare a tennis e non a baseball.
Lopez, ad esempio. Lo spagnolo, uno dei pochi iberici per i quali vale la pena tifare, ha battuto il giovane Raonic (ancora acerbo sul rosso), in tre tiratissimi set, confermando ancora il buon momento di forma dopo la crisi della prima parte di stagione. Parlando di bei tennisti non possiamo non fare i complimenti anche all'ucraino Stakhovsky, il cui successo sulla pertica Isner ci ha reso tutti più felici. Gioie sono arrivate anche da Mayer (4-6, 7-5, 6-4 in rimonta sul serbo povero), e da uno dei nostri pupilli Jo-Wilfried Tsonga, che ha stramazzato al suolo Pere Riba (6-4, 6-2). Non tutte le ciambelle ovviamente riescono col buco, quindi a fronte di queste piacevoli risultati ne sono arrivati altri meno graditi, come quello di Simon su nonno-Ljubo (7-5, 7-6) e il successo di Ferrer sul francese Mannarino. Il valenciano, dopo aver vinto il primo set 7-5, ci aveva quasi fatto sperare in una sua débâcle nel secondo, clamorosamente perso per 6-0. Eravamo già pronti per uscire a fare i caroselli ma il caparbio tennista spagnolo ha prontamente reso il favore al suo avversario rifilandogli un ovetto kinder (7-5, 0-6, 6-0).
Lopez, ad esempio. Lo spagnolo, uno dei pochi iberici per i quali vale la pena tifare, ha battuto il giovane Raonic (ancora acerbo sul rosso), in tre tiratissimi set, confermando ancora il buon momento di forma dopo la crisi della prima parte di stagione. Parlando di bei tennisti non possiamo non fare i complimenti anche all'ucraino Stakhovsky, il cui successo sulla pertica Isner ci ha reso tutti più felici. Gioie sono arrivate anche da Mayer (4-6, 7-5, 6-4 in rimonta sul serbo povero), e da uno dei nostri pupilli Jo-Wilfried Tsonga, che ha stramazzato al suolo Pere Riba (6-4, 6-2). Non tutte le ciambelle ovviamente riescono col buco, quindi a fronte di queste piacevoli risultati ne sono arrivati altri meno graditi, come quello di Simon su nonno-Ljubo (7-5, 7-6) e il successo di Ferrer sul francese Mannarino. Il valenciano, dopo aver vinto il primo set 7-5, ci aveva quasi fatto sperare in una sua débâcle nel secondo, clamorosamente perso per 6-0. Eravamo già pronti per uscire a fare i caroselli ma il caparbio tennista spagnolo ha prontamente reso il favore al suo avversario rifilandogli un ovetto kinder (7-5, 0-6, 6-0).
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martedì 3 maggio 2011
Madrid il Masters delle sorprese: Cipolla colpisce e affonda Roddick
Buon giorno a tutti! Madrid è ormai avviatissimo e non nascondiamo che ci sta piacendo abbastanza perché, già dal secondo giorno, si stanno ribaltando moltissime partite dall'esito scritto. Ma andiamo con calma e tocchiamo prima di tutto i punti salienti: ieri non c'erano le raccattapalle a fare la sfilata. Non va bene, paghiamo per vedere il tennis in HD e l'assenza delle fanciulle non giova al pacchetto di SKYsport.
Per fortuna, a bilanciare questa grave pecca e a regalarci una grande soddisfazione ci ha pensato un italiano, colui sul quale nessuno avrebbe puntato un centesimo: Flavio Cipolla. Vittima di turno, un certo Andy Roddick. Praticamente si è assistito a Davide contro Golia. Non cadremo di certo in ipocriti atteggiamenti stile FIT e sarà nostro ultimo interesse salire sul carro del vincitore dicendo che noi ci avevamo sempre creduto. La verità è che per noi Cipolla contro Roddick non avrebbe potuto vincere nemmeno se si fosse giocato sulla spiaggia perché, senza nasconderci dentro un dito, per il potenziale di Flavio, ci può stare sì la vittoria di qualche challenger, forse addirittura di un 250, ma in un Masters solo il raggiungimento della qualificazione sembrava già un grande risultato. Però a volte i miracoli accadono e stavolta è accaduto veramente bene: il giocatore romano ha abbattuto 6-4 6-7 6-3 un gigante del tennis mondiale, ex numero uno al mondo. C'è da dire che l'americano ODIA letteralmente la terra e sta vivendo la sua parabola discendente, ma è anche vero che il discorso fatto in precedenza per Cipolla, vale in senso opposto per Andy ovvero, senza citare il potenziale, ma solo l'esperienza, non avrebbe dovuto fare una piega nel battere l'italiano, cosa che per nostra gioia non è avvenuta, anzi per lui è stato un vero e proprio supplizio.
Per fortuna, a bilanciare questa grave pecca e a regalarci una grande soddisfazione ci ha pensato un italiano, colui sul quale nessuno avrebbe puntato un centesimo: Flavio Cipolla. Vittima di turno, un certo Andy Roddick. Praticamente si è assistito a Davide contro Golia. Non cadremo di certo in ipocriti atteggiamenti stile FIT e sarà nostro ultimo interesse salire sul carro del vincitore dicendo che noi ci avevamo sempre creduto. La verità è che per noi Cipolla contro Roddick non avrebbe potuto vincere nemmeno se si fosse giocato sulla spiaggia perché, senza nasconderci dentro un dito, per il potenziale di Flavio, ci può stare sì la vittoria di qualche challenger, forse addirittura di un 250, ma in un Masters solo il raggiungimento della qualificazione sembrava già un grande risultato. Però a volte i miracoli accadono e stavolta è accaduto veramente bene: il giocatore romano ha abbattuto 6-4 6-7 6-3 un gigante del tennis mondiale, ex numero uno al mondo. C'è da dire che l'americano ODIA letteralmente la terra e sta vivendo la sua parabola discendente, ma è anche vero che il discorso fatto in precedenza per Cipolla, vale in senso opposto per Andy ovvero, senza citare il potenziale, ma solo l'esperienza, non avrebbe dovuto fare una piega nel battere l'italiano, cosa che per nostra gioia non è avvenuta, anzi per lui è stato un vero e proprio supplizio.
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lunedì 2 maggio 2011
Chiusi tre 250 scatta l'ora di Madrid e delle sue leggiadre raccattapalle
E' scattato ieri a Madrid il quarto Master 1000 della stagione. Si sarebbe dovuto giocare sulla terra dipinta di blu, scelta non dovuta a un tentativo di citare Modugno, bensì ad una volontà del padre padrone del torneo, Ion Tiriac, di spettacolarizzare in qualche modo l'appuntamento iberico del circuito ATP. Ora, passi l'iniziativa di mettere come raccattapalle delle splendide modelle scelte da Lopez e Verdasco, ma l'idea di tingere il campo di blu sinceramente ci lasciava un po' perplessi (figurarsi quella di aumentare il diametro delle palle per rendere il gioco più lento... avrebbe aumentato il diametro delle nostre), infatti alla fine rimarrà tutto tradizionalmente rosso, con buona pace del personaggio nella foto qui accanto. Prima di addentrarci nei meandri del torneo madrileno vediamo come si sono chiusi i tre tornei 250 disputati la passata settimana.
A Monaco di Baviera udite udite Simone Bolelli ha vinto un torneo, in doppio però, quindi non facciamoci inutili illusioni. Il bolognese, in coppia con Zeballos, ha sconfitto il duo formato da Christopher Kas e Andreas Beck, rispettivamente n°51 e n°152 del ranking di doppio. Due fenomeni. Dopo questo trionfo aspettiamo con ansia che Bolelli passi anche un turno in un torneo ATP qualsiasi e non solo nei Challenger giocati al circolo sotto casa nostra. In terra tedesca il singolare è andato a Nikolay Davydenko (6-3, 3-6, 6-1 a Florian Mayer, alla quarta sconfitta consecutiva in una finale ATP), purtroppo riemerso dalla crisi nella quale era sprofondato da qualche mese. Speriamo ci torni.
A Monaco di Baviera udite udite Simone Bolelli ha vinto un torneo, in doppio però, quindi non facciamoci inutili illusioni. Il bolognese, in coppia con Zeballos, ha sconfitto il duo formato da Christopher Kas e Andreas Beck, rispettivamente n°51 e n°152 del ranking di doppio. Due fenomeni. Dopo questo trionfo aspettiamo con ansia che Bolelli passi anche un turno in un torneo ATP qualsiasi e non solo nei Challenger giocati al circolo sotto casa nostra. In terra tedesca il singolare è andato a Nikolay Davydenko (6-3, 3-6, 6-1 a Florian Mayer, alla quarta sconfitta consecutiva in una finale ATP), purtroppo riemerso dalla crisi nella quale era sprofondato da qualche mese. Speriamo ci torni.
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domenica 1 maggio 2011
Estoril, Belgrado e Monaco all'epilogo, ma Madrid è già col vento in poppa
Salve a tutti! Siamo finalmente alle battute conclusive di tre dei tornei più brutti di sempre (giudizio di default perchè sono sulla terra) e la gioia è tanta. Il livello di inutilità è stato così basso che quasi quasi stasera, per tirarci su il morale, ci vedremo la 28esima replica al rallentatore, per analizzare le mosse e i vestiti di ogni singolo invitato, del matrimonio del principino di 'stoc..azzo (ops!), in onda ovviamente su Studio Aperto. Partiamo quindi con un velocissimo excursus per scoprire chi saranno i protagonisti del giorno.
Riprendiamo subito, da dove ci eravamo lasciati, con Volandri in semifinale contro Lopez. Avevamo paura che il match non si trasformasse nella gara a chi facesse più stupidaggini e mai previsione fu azzeccata. I due baldi veterani hanno provato di tutto per perdere e alla fine ha vinto chi, per errore, ha sbagliato meno. E' una cosa contorta, ma è andata veramente così. Lo spettacolo è stato di rara inguardabilità e ovviamente, in questi scenari in cui c'è da approfittarne, l'italiano perde sempre e Feliciano ha guadagnato la finale vincendo 7-6 6-2. Dall'altra parte avrebbero dovuto giocare Djokovic contro Gennaro Tipsarevic, ma quest'ultimo ha fatto
Riprendiamo subito, da dove ci eravamo lasciati, con Volandri in semifinale contro Lopez. Avevamo paura che il match non si trasformasse nella gara a chi facesse più stupidaggini e mai previsione fu azzeccata. I due baldi veterani hanno provato di tutto per perdere e alla fine ha vinto chi, per errore, ha sbagliato meno. E' una cosa contorta, ma è andata veramente così. Lo spettacolo è stato di rara inguardabilità e ovviamente, in questi scenari in cui c'è da approfittarne, l'italiano perde sempre e Feliciano ha guadagnato la finale vincendo 7-6 6-2. Dall'altra parte avrebbero dovuto giocare Djokovic contro Gennaro Tipsarevic, ma quest'ultimo ha fatto
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