Questa volta, la rodilla, non gli ha fatto male abbastanza. Rafael Nadal per la prima volta in carriera è fuori al primo turno di uno Slam. Lo scorso anno, al secondo, venne abbattuto al quinto da Rosol, quest'anno l'idolo, il salvatore della patria, ha come nome e cognome Steve Darcis. Belga, numero 135 del mondo, due titoli ATP alle spalle e una faccia che è un mix tra Gulbis e il principe William. E' sceso in campo col solo obbiettivo di non dare ritmi o spezzarli, tirando qualsiasi cosa gli capitasse davanti (come d'altronde fece Rosol lo scorso anno), gli è girata bene e ha sconfitto Nadal in tre set 7-6 7-6 6-4. Meraviglioso.
Non ce lo aspettavamo. Guardando il tabellone potevamo pensare che lo spagnolo qualche brivido avrebbe potuto passarlo più in là, con Paire, o con Isner, prima di incontrare Federer nei quarti, e invece la bottiglia di champagne in fresco per le grandi occasioni è stata stappata in maniera inattesa. E poi è incredibile, ma quelli che avevamo ormai battezzato come 2000 punti tondi da mettere in saccoccia per il maiorchino, si sono addirittura tramutati in punti persi, visto che almeno il primo turno lo difendeva. Assurdo!
L'erba dei primi giorni di Wimbledon si rivela quindi fatale anche per uno come Nadal, che fa della velocità di gambe e dell'adattamento i suoi punti di forza. I campi laterali sono vistosamente più veloci dei principali, poi nella seconda settimana in pratica sembra di giocare sul cemento, perché nonostante si stenti a vedere del verde i rimbalzi sono comunque regolari e per niente preoccupanti. Agli esordi però si creano i maggiori problemi perché l'erba è più fresca, rapida, viscida, e un giocatore come Rafa su una superficie del genere si trova indubbiamente male, fino a non capirci una virgola di quello che succede in campo, proprio come accaduto ieri, che ha sbagliato tutto. Si aggiunga inoltre che era la sua prima partita sul verde. Un disastro. I due tie-break erano il massimo che poteva fare, guadagnandoli col solito spirito da campione, ma aveva dato il massimo così, non poteva certo sperare in una rimonta. Già in passato qualche volta si era salvato prima di ingranare la marcia verso il titolo o la finale (vedi contro Petzschner qualche anno fa), ma sia l'anno scorso che in questo lo spagnolo ha trovato finalmente davanti a sé due giocatori dotati di cervello e testicoli grandi, bravi a sfruttare le evidenti difficoltà dell'iberico in una situazione del genere e disposti a regalare poco. Tanto di cappello.
Ora forse riprenderà la pantomina della rodilla, già ampiamente sbertucciata in questi lidi poco tempo fa. Come se, rientrato da un infortunio dopo 9 mesi, si potessero vincere una caterva di tornei, tra cui uno Slam, con un ginocchio non al 100%. Cazzate.
E pensare che eravamo pronti a raccontarvi per filo e per segno le indimenticabili avventure di Robredo-Bogomolov, match del giorno, e invece mezzo post lo abbiamo dovuto impiegare per illustrarvi la lieta novella di Nadal subito fuori dal torneo. Bene, doveva esplodere una bomba agli esordi per movimentare un torneo scritto ed è successo, ora vediamo oltre e andiamo a sbirciare quanto accaduto nella prima giornata di questo già magico Wimbledon.
Oltre a Rafa, altra testa di serie a lasciarci è Tipsarevic, battuto da Troicki. La gioia provocata in noi non è paragonabile all'uscita di Nadal, ma possiamo vederla come la ciliegina sulla torta della giornata. Peccato però sia passato Troicki, ma uno dei due doveva pur vincere.
Sempre tra le teste di serie bene Tsonga, Cilic(io), Monaco, Youznhy, e il buon Murray, vincitore sul Becker in tre set. Federer ha invece strapazzato Hanescu lasciandogli appena 5 games. Per quanto riguarda il capitolo italiani, salutano il torneo Fognini, battuto da Melzer nello spareggio per il Nobel all'arguzia, Lorenzi, battuto da una limonata, e la Errani, la cui avversione all'erba è ormai cosa conclamata. Bene invece Pennetta e Knapp.
Per il capitolo belle notizie salutiamo con piacere le vittorie di Paire, Darcis, Rufin, Darcis, Janowicz, Gulbis, Stepanek, Darcis, Mahut, Dustin Brown e Darcis, mentre cala un velo di tristezza nell'apprendere che Rosol è stato battuto da Reister. Tranquillo Lukas, non è che ora parliamo solo di Darcis, sarai sempre nei nostri cuori. E poi ieri gli hai anche dato il benvenuto nel club...
Ah, dimenticavamo, la sfida all'ultima compassione tra Verdasco e Malisse è stata vinta in 4 set dallo spagnolo. Preoccupante. Così come lo è la stesa che si è preso Wawrinka da Hewitt. L'avevamo ampiamente prevista fin dal sorteggio del tabellone, ma certo che però gli organizzatori avrebbero potuto fare di meglio visto che lo svizzero fino alla tarda serata del sabato era in Olanda a giocarsi una finale rimandata più volte per pioggia. L'australiano sull'erba è pur sempre una brutta bestia. Vitoria meritatissima.
Domani cosa ci aspetta? Bella sfida tra i due ex/nuovi Federer, Bolelli e Dimitrov, poi tocca a Djokovic, Haas, Gasquet, Berdych e a un bel po' di Italia con Seppi, Camerin, Vinci, Schiavone e il già citato Bolelli. Difficilmente ci emozioneremo più di oggi, ma tantovale provarci... sì, stiamo parlando con te Florian.
0 commenti:
Posta un commento