Non è stata per niente la semifinale che tutti si aspettavano. Il match di punta del sabato, quello tra Haas e Federer, è scivolato via senza lasciare grossi ricordi. I due si conoscono alla perfezione, giocano un tennis simile e forse entrambi sentivano particolarmente la pressione del match. Ecco perché non hanno dato sfoggio a niente che andasse oltre l'ordinario. Per il tedesco, vincere sarebbe stata una conferma alla finale dell'anno scorso, per lo svizzero invece una necessità, un match che doveva conquistare più per sé che non per i fini del torneo, punti, classifica, carriera e quant'altro. E' un classico, Roger raramente perde per due volte consecutive da uno stesso tennista, che non sia Nadal e Djokovic, ovviamente. E a questo giro, pulsava ancora la sconfitta dello scorso anno per mano del tedesco, proprio sull'erba di Halle. Una cosa però è da riconoscere, è stato un incontro umano.
Anche al Roland Garros abbiamo visto il match di punta giocarsi in semifinale, ma in quel caso abbiamo assistito a una gara al massacro, la ricerca del KO tecnico, due automi che non facevano altro che correre e giocare a chi la picchiava più forte, resisteva più dell'altro e teneva in campo la maggior parte dei colpi. Ieri invece abbiamo guardato un incontro di tennis concepibile mentalmente, tra due esseri umani, che magari non sono andati al tappeto a fine partita, non hanno sfoggiato razzi terra-aria da ogni parte del campo, non impazzivano per recuperare tutto, ma hanno dato vita a un match molto più apprezzabile dal punto di vista dell'umanità. Probabilmente non abbiamo sentito urlare "vamos!", "ajde!" o "come on!" con pugni da gladiatore al cielo, ma è molto più aperto, a noi comuni mortali, un incontro dove i due contendenti si stancano, giocano un tennis più semplice e si concedono più vincenti, di uno ormai a numero chiuso, dove il taglio sta sulla resistenza fisica e non sull'abilità con la racchetta.
Ed è stata proprio la fatica accumulata da Haas nei precedenti incontri, la chiave che ha permesso a Federer di incalzarlo nel secondo e terzo set. Il giorno prima infatti lo svizzero in nemmeno un'ora aveva liquidato Zverev con un doppio 6-0, mentre il tedesco era stato trattenuto in campo da Monfils per tre set, durante i quali se l'era anche vista molto brutta. Secondo noi, al pari delle forze in corpo, ieri avrebbe vinto Tommy, perché ad oggi presenta una maggior preparazione fisica e una sicurezza nei colpi superiore, rispetto a quella di Roger. Haas ad oggi è il miglior giocatore da erba del circuito e se Wimbledon non avesse la sua terba cementata, ci sarebbero state grosse possibilità per lui. Invece tra due settimane vedremo i soliti giocarsi la finale con il tennis a stampino, che ci gonfia allegramente gli zebedei.
Scontato l'esito di Halle, vincerà Federer, visto che oggi si troverà opposto a Youzhny. Per la serie "se le superfici avessero la velocità giusta leggeremmo la classifica al contrario" ecco il russo rinascere dal nulla cosmico, sfilettando Gasquet in semifinale con un 6-3 6-2. Peccato in carriera non abbia mai impensierito Roger, quindi non vediamo perché oggi dovrebbe fare il miracolo della carriera. Tutto questo a partire dalle ore 14. In ogni caso, l'eventuale vittoria del torneo da parte di Federer significherebbe poco riguardo al suo futuro, visto che i problemi sono rappresentati da ben altri (e altro) rispetto a chi ha battuto in questa manifestazione.
Il Queen's, sarà pure il torneo minore sull'erba più prestigioso, ma è comico se lo confrontiamo a quello tedesco. Prima di tutto il fatto di non avere il tetto e le luci, lo rendono uno strazio. Ieri i match sono cominciati con molte ore di ritardo per la pioggia e addirittura, quello tra Hewitt e Cilic, iniziato sul centrale, è poi stato spostato altrove per dare spazio a Murray-Tsonga, perché poi a una certa, faceva buio. Nel 2013 non le vogliamo nemmeno sentire queste cose, figurarsi a vederle. Tutto molto triste. Inoltre, l'erba è finta. Rimbalzi alti, corse esasperate per riprendere tutto, appena qualche taglio risulta efficace, ma niente di ché. Ridicolo. Morale della favola, tra Andy e Jo Willy, ha vinto il difensore scozzese. Nel campo di lumache laterale ha avuto la meglio Cilic ed ecco un'altra finale scontata, che andrà al baronetto. Si parte alle 13, pioggia permettendo.
E ricordatevi che questo non è niente, perché il campo di Wimbledon sarà anche più lento... vamos!
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