A prescindere da chi alzerà il trofeo, Halle è il miglior torneo dell'anno e difficilmente si riuscirà a superarlo. Non è materialmente possibile farlo, perché una superficie così pura (adesso) non esiste altrove. Una settimana in cui si è visto e si vedrà giocare tennis con la T maiuscola fino a domenica, chiunque arriverà in finale. A inizio settimana abbiamo lanciato la provocazione con la frase "In herba veritas", ma ora che siamo a conoscenza dell'evoluzione del 250 tedesco, possiamo dire che mai frase fu più appropriata. A tutto questo ossigeno si aggiunga che oggi avremo in semifinale quattro tennisti col rovescio a una mano e un gioco d'altri tempi. Un esito che ha dell'incredibile, in questi anni di robottini corridori, incapaci di variare il gioco e disposti solo a violentare la palla e lamentarsi. Questo perché l'erba non perdona, abbatte gli standard e semplicemente premia chi veramente sa usare gli attrezzi del mestiere.
E per continuare a infierire e umiliare chi vive nella sua ignorante convinzione che il tennis su erba è solo per chi sa servire bene e premia esclusivamente il gioco offensivo, prendiamo in esempio Haas-Monfils. Quarto di finale dove si è visto di tutto. Addirittura ci ha smentito per le volte che abbiamo bistrattato il francese, definendolo come gambe tolte al basket. Gael tendenzialmente è uno che gioca a caso, prevalentemente per dare spettacolo e divertirsi (e non è tanto sbagliato), ma se tornato da poco nel circuito, gioca in modo discreto al Roland Garros e ad Halle ha regolato in due set facili Raonic, a Hernych gli ha lasciato 5 games e ha portato Haas al terzo, c'è da ridimensionare un po' il giudizio e riconoscergli qualche merito. E' stato un contrasto nettissimo di stili. Da una parte il tennis vero del tedesco, dall'altra un purissimo difensore, capace però di attaccare, se necessario. Pensavamo che Tommy avesse potuto liquidare la pratica facilmente, invece l'abbiamo visto spesso preoccupato e poco propenso al clima festoso con cui il transalpino ha preso il match... sembrava proprio inebriato dall'erba... non quella del campo.
Ciò significa che forse non è poi vero che sull'erba si gioca solo col servizio, certo è sicuramente un vantaggio, ma visto che i punti vanno fatti anche sul turno di risposta, la realtà delle cose è che per vincere sul verde bisogna sapersi adattare e soprattutto toccare la palla. Eresie, per quanto siamo abituati a vedere in questi anni. Alla fine ha vinto Haas 6-3 al terzo, ed è giusto così. Monfils invece saluta già l'erba, ha infatti rinunciato alla wild card concessa per Wimbledon, senza dare precise motivazioni. Molto probabilmente perché gli servono due settimane per smontarsi l'acconciatura di Coolio.
Tutto questo si traduce in una semifinale di lusso: Federer-Haas. Lo svizzero addirittura si presenta al penultimo atto di Halle, dopo aver regalato a Zverev una "bicicletta" col cambio Shimano, roba che non riesce nemmeno a Giorgio Mastrota nelle televendite di Mondial Casa. Non abbiamo voglia di cercare statistiche sterili, però su Supertennis dicono sia il secondo 6-0 6-0 della carriera di Roger e noi ci crediamo, visto che è un dato inutile da approfondire o accertare.
L'erba vera è addirittura riuscita a far resuscitare Youzhny, autore di un percorso di tutto rispetto: ha lasciato tre games a Gimeno-Traver (giusto), ha battuto Nishikori (testa di serie numero 4 del torneo) e quindi ha eliminato in due set Kohlschreiber. Per uno dato come ormai morto e sepolto, che sulla terra del Rolando ha fatto una figuraccia, non c'è male. Tra l'altro si sa che sull'erba avanza solo chi ha il servizio, no? Il russo in semi avrà Gasquet, un altro che gioca un tennis d'altri tempi, con movenze da racchette di legno, soprattutto dal lato del dritto e dotato di rovescio a una mano, che entra sempre. Sempre. Ieri ha portato a casa un match abbastanza equilibrato contro Mayer, dove, strano a dirsi, il francese è riuscito a vincere di esperienza, dominando la compassione nei momenti chiave.
Nonostante il Queen's sia un torneo tradizionalmente più importante, non ci ha entusiasmato quanto quello tedesco, perché si inizia a vedere l'erba OGM di Wimbledon. I rimbalzi sono nettamente più alti, la superficie ha maggior attrito sulla palla e quindi, al netto degli scivoloni, non si è visto quello che avremmo voluto. L'unico che è riuscito a cavarsela sfruttando il fattore "erba" è Hewitt, che ai quarti ha regolato in tre Del Potro. Ma ripetiamo, a Londra è un vantaggio solo psicologico, perché cambia poco dal cemento. Per l'australiano in regalo Cilic, difensore del titolo, che ieri ha fatto fare una figuraccia a Berdych, ormai troppo distratto dal suo profilo Twitter, sul quale ora potrà tornare per fare il bimbominkia, in tutta libertà.
Sull'altro lato nessuna storia per Murray e Tsonga, giunti alla semi battendo rispettivamente Becker e Kudla, con ben pochi patemi. Conferma del fatto che si gioca su ben altre velocità e superficie rispetto ad Halle. Oggi si parte alle ore 13 in Germania con Federer-Haas e non prima delle 16 Gasquet-Youzhny. A Londra avremo dalle 14.15 Cilic-Hewitt e a seguire Murray-Tsonga. E' giornata di grande tennis... buona erba a tutti!
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