Il giovedì di Monte-Carlo è stato fantastico! Probabilmente, avessero perso anche Nadal e Djokovic, dal 2014 il 18 aprile sarebbe diventato rosso sul calendario. Almeno sul nostro sì. I protagonisti del giorno sono stati Fognini, Wawrinka e un ormai "anziano" Nieminen. Il tennista ligure stranamente non si è mai scomposto e infatti ha letteralmente distrutto Berdych, portandolo alla pazzia ed eliminandolo dal torneo con un secco 6-4 6-2. Abbiamo sempre detto che se l'italiano usasse più spesso la testa potrebbe stare stabilmente tra i top 15, forse con brevissime punte da top 10 e oggi ci ha dato la prova che non siamo del tutto pazzi. Le caratteristiche ci sono e ieri il ceco ha provato sulla sua pelle cosa vuol dire essere contro un Fognini centrato. Certo si giocava su una palude, ma il punteggio è netto e chi avesse visto la partita potrà testimoniare che Fabio ha fatto ciò che ha voluto, fino a far andare nel pallone l'avversario. Bravo! Dopo Seppi, Ramos e Berdych, è giunto il momento di battere seriamente il ferro finché caldo, con il raggiungimento di un buon risultato in un 1000 e giocandosi al meglio anche il match contro Gasquet. Anzi, l'azzurro fosse almeno a 3/4 di come l'abbiamo visto ieri, anche Riccardino potrebbe essere superato sul centrale di Monte-Carlo.
Il francese ha avuto poco di che preoccuparsi contro Cilic e ha portato a casa il match con un accademico e bulleggiante 7-5 6-4. Certo, non sono mancati i suoi psicodrammi e il rischio di fare stupidaggini gravi, ma se non ci fossero non sarebbe Gasquet. In questo marasma Tsonga ha stranamente vinto senza fare disastri contro Melzer per 6-3 6-0. L'austriaco, nonostante al turno precedente ci avesse fatto avere diversi orgasmi col suo perenne serve & volley vincente su Almagro, nell'ultimo match si è dimenticato di mettere la sveglia... e per arrivare in campo più addormentati di Jo Willy ce ne vuole eh!
Nadal ha battuto Kohlschreiber 6-2 6-4 e non ne avevamo dubbi, come anche non ne abbiamo sul fatto che riuscirà a vincere il torneo per la nona volta consecutiva. Il suo diretto avversario Djokovic infatti continua a non convincere e a perdere set, rischiando più del dovuto. Negli ultimi impegni ha salvato la situazione al terzo, dopo aver perso il primo, contro Youzhny e poi con Monaco. Non proprio due nomi da panico. Sarà la caviglia dolorante? Sì, può essere, ma anche no, perché se ci fossero problemi, sarebbe stupido non ritirarsi per preservarsi ai tornei più sostanziosi e possibili. Tanto questo lo vince Rafa, il serbo ha poco su cui sperare. La verità è che il Djokovic del 2011, quello che non sbaglia mai, è difficile da riavere e Nole stesso lo sa benissimo. Inoltre, vedendo che Nadal ogni due giorni è dal meccanico a farsi aggiustare, forse l'idea di iniziare a mettere meno pressione al corpo, pur sacrificando le vittorie seriali, diventa pensiero comune.
Dimitrov ci sta piacendo parecchio, non perché vince, ma perché sta dimostrando costanza nel raggiungere i risultati. Inoltre sta sviluppando un gioco vario, armonico e piacevole. Ha messo al tappeto Mayer con un veloce 6-2 6-4 e prima di lui Tipsarevic. Ai quarti sarà opposto a Nadal che soffre psicologicam... ah no scusate, quello è Federer. Scherzi a parte, il maiorchino ci metterà poco ad annientarlo con una pioggia di topponi sul suo rovescio a una mano e le difese disperate gli faranno guadagnare vagonate di errori gratuiti da parte del bulgaro. In ogni caso siamo proprio curiosi di vedere se Grigor ha anche migliorato sotto il punto di vista dell'adattamento e riuscirà a partorire perennemente nuove tattiche per controbattere un vero avversario quale Rafa. Sì avete ragione, inutile illudersi.
Piccolo grande eroe del giorno Nieminen. Chi l'avrebbe mai detto che il sosia elfico di Seppi avrebbe battuto Del Potro? In verità l'argentino non era proprio nel massimo della forma. Già contro Dolgopolov aveva rischiato parecchio, perdendo malamente il primo set, ma da qui a pensare che avrebbe potuto cedere a Jarkko, era azzardo da scommettitore pretenzioso. Il finlandese si merita tutti i complimenti del caso perché ci ha sempre creduto e ha lottato fino all'ultimo istante, anche quando l'argentino stava servendo per il match. Come per il precedente incontro vinto su Raonic, anche quest'ultimo si è deciso al tie-break. La sua unica sfortuna è che Djokovic non può giocare così male per sempre, quindi probabilmente con aria di turni finali, si sveglierà per fare polpette del povero Nieminen.
Chiudiamo quindi con la perla del giorno, la sconfitta di Murray per mano di Wawrinka. E' stata una partita talmente veloce e indolore che c'è poco da dire se non 6-1 6-2 per lo svizzero in 58 minuti di gioco. Spettacolo. Ossigeno per il tennis, che ormai coi suoi standard, soprattutto nei nomi e nelle facce, ci ha stancato. Queste inattese debacle dovrebbero essere all'ordine del giorno, allora sì che ci sarebbe gusto nel seguire un match. Ormai, i primi turni, sono la parte più interessante di ogni Master, arrivati alle fasi finali non c'è più umanità, ma solo i soliti tre/quattro robottini che si scambiano il nome e corrono per il piacere di tifosi che pensano ai numeri.
Oggi è giornata di quarti e vedremo: Tsonga-Wawrinka, Dimitrov-Nadal, Fognini-Gasquet e Djokovic-Nieminen. Speriamo di avere diverse boccate di ossigeno!
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