Il destino è beffardo. Nell'ultima domenica di finali, nella quale il protagonista sarebbe dovuto essere Nadal, che ritrovava il successo sulla terra dopo l'umiliazione di sette giorni fa a Monte-Carlo, qualche ora prima, Rosol ha conquistando il torneo Romeno e il primo titolo ATP della carriera. Inutile dire che da ieri Bucarest è terra santa. Alla luce di questo la proclamazione a Barcellona di Rafa è passata in secondo piano, se non per i tifosi a senso unico dell'iberico. Prima di tutto perché era scontata, secondo perché leggere i nomi di Nadal e Rosol affiancati, non può che far pensare solamente alla disfatta del maiorchino a Wimbledon 2012 per mano del ceco. In parole povere Nadal, anche nella vittoria, non riesce proprio a liberarsi dal fantasma della sconfitta. Ad oscurare ancora di più il successo dello spagnolo ci pensa addirittura Supertennis che ha preferito la diretta della finale WTA di Marrakech, dove la Schiavone ha dominato la Dominguez Lino, riuscendo finalmente ad alzare nuovamente una coppa al cielo.
lunedì 29 aprile 2013
Rosol conquista Bucarest, Nadal si conferma a Barcellona e la Schiavone ruggisce ancora
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sabato 27 aprile 2013
Sempre più Nadal a Barcellona. Solo Rosol può salvare Bucarest
Questa settimana ci siamo astenuti dal raccontarvi le mirabolanti avventure che accadono a Barcellona e Bucarest, perché il livello di coinvolgimento è pari a zero. Chi ci conosce sa benissimo che la stagione sulla terra ci stimoli quanto una puntata di "Porta a porta" pre-elettorale, figurarsi quanto ci possano interessare i due tornei sul rosso interlocutori in svolgimento. Si aggiunga che quello spagnolo ha una entry list composta per oltre la metà da iberici pallettari, che in casa si esaltano battendo anche giocatori ottocento spanne superiori, ma che poi si sciolgono come neve al microonde al cospetto di Nadal. Anche qui gli organizzatori dovranno pregare in ginocchio Djokovic di partecipare, se non vogliono rischiare che nei prossimi anni le persone anziché comprare i biglietti, optino per i convenienti highlights su Youttube delle precedenti edizioni, tanto la tiritera è sempre la stessa: Rafa che mordicchia la coppa enorme.
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lunedì 22 aprile 2013
Addio Monte-Rafael, Djokovic libera il principato monegasco. Perché il serbo batte Nadal?
[Il seguente post lo trovate anche su OKtennis premendo QUI]
Djokovic domina la finale del torneo di Monte-Carlo 2013 e cancella il nome di colui che per 8 anni consecutivi l'aveva monopolizzato, lasciando a malapena le briciole a chi avesse provato ad opporsi. Avete letto bene "domina" nonostante il secondo parziale sia stato portato a casa al tie-break. Perché se molti, accecati dal tifo per Nadal leggono solo un 7-6 di salvezza a quella che per un 15 non è stata un'umiliazione con l'ovetto, la chiave di tutto il match si trova quando sul 6-5 e servizio Rafa, Nole ha deciso di vincere la partita riprendendosi il break a zero, con 4 vincenti, che hanno lasciato lo spagnolo inerme. Atterrato il maiorchino, Djokovic ha lasciato un solo punto nel tie-break, prima di alzare le braccia al cielo. Il match è stato deciso solo dagli alti e (i rarissimi) bassi di Novak, ragion per cui è sempre stato nelle sue mani, dal primo all'ultimo punto. Era la prova del nove per Nadal e giustamente non è andata in porto, perché se fino a poco tempo fa poteva ritenersi imbattibile sul rosso, ad oggi deve fare i conti con un diretto avversario capace di tenergli testa e all'occorrenza farlo scendere dal trono. Perché Rafa è diventato vulnerabile sulla terra e al cospetto del serbo?
Djokovic domina la finale del torneo di Monte-Carlo 2013 e cancella il nome di colui che per 8 anni consecutivi l'aveva monopolizzato, lasciando a malapena le briciole a chi avesse provato ad opporsi. Avete letto bene "domina" nonostante il secondo parziale sia stato portato a casa al tie-break. Perché se molti, accecati dal tifo per Nadal leggono solo un 7-6 di salvezza a quella che per un 15 non è stata un'umiliazione con l'ovetto, la chiave di tutto il match si trova quando sul 6-5 e servizio Rafa, Nole ha deciso di vincere la partita riprendendosi il break a zero, con 4 vincenti, che hanno lasciato lo spagnolo inerme. Atterrato il maiorchino, Djokovic ha lasciato un solo punto nel tie-break, prima di alzare le braccia al cielo. Il match è stato deciso solo dagli alti e (i rarissimi) bassi di Novak, ragion per cui è sempre stato nelle sue mani, dal primo all'ultimo punto. Era la prova del nove per Nadal e giustamente non è andata in porto, perché se fino a poco tempo fa poteva ritenersi imbattibile sul rosso, ad oggi deve fare i conti con un diretto avversario capace di tenergli testa e all'occorrenza farlo scendere dal trono. Perché Rafa è diventato vulnerabile sulla terra e al cospetto del serbo?
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domenica 21 aprile 2013
MonteCarlo 2013: sarà ancora finale Djokovic-Nadal
Certo era strano leggere Fognini assieme a quello di Djokovic, Nadal e Tsonga, ma per quanto dimostrato contro Berdych e Gasquet, il suo posto al sole era più che meritato. A dirla tutta, viste le prestazioni dei tornei precedenti, anche la presenza di Jo Willy tra i semifinalisti di un 1000 non era di certo attesa, ma comunque meritatissima per quanto fatto vedere durante l'appuntamento monegasco. Purtroppo per loro due "intrusi" dall'altra parte della rete c'erano avversari superiori e disposti a tagliarsi un braccio pur di raggiungere l'atto finale di Monte-Carlo 2013. Non c'è stato bisogno che Nadal e Djokovc arrivassero all'amputazione, per vederli replicare lo stesso risultato della precedente edizione del torneo, perché sia Tsonga che Fognini hanno sbagliato totalmente l'ingresso in gara, consegnandosi ai rispettivi avversari, senza storie.
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sabato 20 aprile 2013
Monte-Carlo 2013: Fognini spazza anche Gasquet, ora Djokovic
Non sappiamo se essere più contenti del fatto che Fognini abbia raggiunto questo grande risultato o più incazzati perché, Rolando a parte, ci sia riuscito solamente adesso. Nonostante la nostra acuta bastardaggine nell'evidenziare i suoi fallimenti, è da ormai tantissimo che lo diciamo: Fabio ha le potenzialità per avere una classifica migliore e rompere le uova nel paniere a giocatori più in alto di lui, ma per la strana composizione dei suoi neuroni ancora vive una carriera fatta di alti e bassi, al cui talento fa da contraltare una continuità quasi nulla. La domanda è: perché?
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venerdì 19 aprile 2013
Monte-Carlo 2013: Fognini distrugge Berdych, Wawrinka umilia Murray, Nieminen epico
Il giovedì di Monte-Carlo è stato fantastico! Probabilmente, avessero perso anche Nadal e Djokovic, dal 2014 il 18 aprile sarebbe diventato rosso sul calendario. Almeno sul nostro sì. I protagonisti del giorno sono stati Fognini, Wawrinka e un ormai "anziano" Nieminen. Il tennista ligure stranamente non si è mai scomposto e infatti ha letteralmente distrutto Berdych, portandolo alla pazzia ed eliminandolo dal torneo con un secco 6-4 6-2. Abbiamo sempre detto che se l'italiano usasse più spesso la testa potrebbe stare stabilmente tra i top 15, forse con brevissime punte da top 10 e oggi ci ha dato la prova che non siamo del tutto pazzi. Le caratteristiche ci sono e ieri il ceco ha provato sulla sua pelle cosa vuol dire essere contro un Fognini centrato. Certo si giocava su una palude, ma il punteggio è netto e chi avesse visto la partita potrà testimoniare che Fabio ha fatto ciò che ha voluto, fino a far andare nel pallone l'avversario. Bravo! Dopo Seppi, Ramos e Berdych, è giunto il momento di battere seriamente il ferro finché caldo, con il raggiungimento di un buon risultato in un 1000 e giocandosi al meglio anche il match contro Gasquet. Anzi, l'azzurro fosse almeno a 3/4 di come l'abbiamo visto ieri, anche Riccardino potrebbe essere superato sul centrale di Monte-Carlo.
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mercoledì 17 aprile 2013
Monte-Carlo 2013: Dimitrov buca il tabellone, Verdasco regala diamanti di compassione
La parte migliore dei Masters 1000 arriva nei turni che precedono il mercoledì, ovvero quelli in cui fanno il loro esordio i primi quattro del seeding, che cominceranno a giocare una serie di match noiosi e scontatissimi fino ad incontrarsi tra loro. Ieri è stata una piacevolissima giornata di tennis che ha visto giocatori di classifica medio-alta, alternarsi sul centrale e sul Campo dei Principi, regalando partite godibili e risultati non sempre scontati. I nomi protagonisti sono stati Dimitrov nel bene e Verdasco nel male... anche se, a dirla tutta, per noi di ControBreak, che curiamo con particolare amore il concetto di compassione tennistica, quello dello spagnolo sarebbe un risultato eccelso! Il martedì di Monte-Carlo non era atteso solo per un order of play di tutto rispetto, ma anche per conoscere la decisione definitiva di Djokovic riguardo alla sua caviglia e annessa partecipazione. "L'uomo del monte ha detto sì" ed ecco che oggi il serbo scenderà in campo, così come Nadal, che si è detto stanco di sentir parlare solo del suo ginocchio (figuratevi noi), e Murray. Nella palude monegasca faranno quindi il loro esordio i top players con match che probabilmente dureranno poco più di mezz'ora l'uno. Ma vediamo quanto accaduto nella giornata di ieri.
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martedì 16 aprile 2013
Monte-Carlo 2013: Fognini vince il derby contro Seppi, Simon prima testa di serie eliminata
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lunedì 15 aprile 2013
Monte-Carlo 2013: analizziamo le gioie e i dolori del tabellone, che separano Nadal dal trofeo
Pensavate avessimo intenzione di non presentarvi il tabellone di Montecarlo? Sia mai, il nostro ritardo è dovuto al fatto che ci siamo allineati con la velocità del gioco sulla terra. Dopo aver assaporato la lentezza di Casablanca, tanto che pensavamo Supertennis stesse mandando le immagini al rallentatore o i tennisti stessero giocando con le palle da tennis mediche, è inesorabilmente giunto il momento di seppellirci nella palude monegasca a masticare topponi e corse folli. Con Montecarlo o meglio Monte Rafael, come lo abbiamo battezzato l'anno scorso, parte ufficialmente la stagione sulla terra che proseguirà con Madrid, Roma e si chiuderà con il Roland Garros. Unica variante al tema è Nadal terzo del seeding, ragion per cui poteva anche capitare dalla parte del serbo in semi. Ovviamente la dea bendata del dollaro ha fatto sì che lo spagnolo finisse da quella di Murray, per garantire la finale di lusso Rafa-Nole. Ci avremmo giocato la casa! Detto questo, indossate la pettorina, riscaldate i polpacci e buttatevi con noi nell'ennesima replica del Rolex Masters.
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venerdì 12 aprile 2013
Da Houston a Casablanca, passando per il ginocchio di Nadal
Per riprenderci dalla delusione in Davis, il tennis ci ha regalato subito l'inizio della stagione sul rosso. Esatto, quel periodo dell'anno talmente ricco di sorprese e colpi di scena che si potrebbe evitare di giocare dando direttamente cinque trofei (Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e Roland Garros) a Nadal e i rispettivi 5500 punti, risparmiandoci due mesi di pantomime. Sì, perché se Indian Wells sul cemento lo spagnolo l'ha portato a casa senza l'uso di un ginocchio, figuriamoci cosa potrà fare sulla terra. Tra l'altro, proprio in questi giorni che precedono Montecarlo, Rafa ha già dichiarato di avere sempre più dolori e fastidi al suo prezioso capro espiatorio, quindi aspettiamoci risultati da 6-0 periodico e corse folli su tutto, con svariate faccine di sofferenza e trionfi da film.
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lunedì 8 aprile 2013
Ciao Italia, il Canada di Raonic ci sbatte fuori dalla Davis e trova la Serbia
Quando ci ricapiterà la possibilità di sfidare in un quarto di finale di Coppa Davis il Canada? Ovvero una squadra composta da un ottimo giocatore, Raonic, un doppista bravo, ma sulla soglia della senilità, Nestor, e un mediocre giovincello dal cognome più simile a un farmaco da banco attualmente numero 141 del mondo? Mai più, probabilmente.
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lunedì 1 aprile 2013
Miami 2013: Murray supera Ferrer all'ultima curva e vince la corsa
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Gli spunti per pensare che non avremmo visto una finale di tennis c'erano tutti. Una volta decretati i nomi dei pretendenti al titolo, Murray e Ferrer, ci abbiamo più volte scherzato sopra, fin troppo, quasi rendendoci pesanti nel dire che l'ultimo atto di Miami sarebbe stato una gara di corsa. A posteriori possiamo fare il mea culpa e ammettere che effettivamente ci siamo andati leggeri. Quanto visto ieri è stata la morte di quello che noi chiamiamo tennis. A parte il punteggio, non si è scorto un aspetto che richiamasse il nostro amato sport. Nessuno.
Gli spunti per pensare che non avremmo visto una finale di tennis c'erano tutti. Una volta decretati i nomi dei pretendenti al titolo, Murray e Ferrer, ci abbiamo più volte scherzato sopra, fin troppo, quasi rendendoci pesanti nel dire che l'ultimo atto di Miami sarebbe stato una gara di corsa. A posteriori possiamo fare il mea culpa e ammettere che effettivamente ci siamo andati leggeri. Quanto visto ieri è stata la morte di quello che noi chiamiamo tennis. A parte il punteggio, non si è scorto un aspetto che richiamasse il nostro amato sport. Nessuno.
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