Eccoci giunti alle battute conclusive dei tre 250 che ci hanno fatto compagnia durante questa settimana, ovvero Monaco, Estoril e Belgrado. E' stato veramente difficile seguirli perché tra politica di copertura televisiva ATP (è stato impossibile vedere certe partite anche in streaming) e match più o meno interessanti in contemporanea, la possibilità di avere un chiaro quadro generale della situazione era bassissima (anche per via del nostro quoziente intellettivo notoriamente inferiore alla norma). Ringraziamo quindi vivamente Supertennis e Sportitalia per averci regalato la visione di tutti e tre i tornei.
Partiamo subito in pompa magna con il torneo di Belgrado perché Volandri, sfruttando il corridoio lasciato aperto dal crollo di Troicki, ha dato importanti segnali di resurrezione fino ad approdare in semifinale. Certo non ha battuto top ten per esserci, tanto meno giocatori di spicco, però da un (ormai) commentatore di SKY la semi in un ATP 250 non è poi tanto prevedibile. Anzi c'è di più, perché dopo aver fatto un secondo turno vinto al terzo set, dove l'eliminazione, in classico stile italiano, sembrava alle porte, ieri si è presentato bello deciso e con una certa autorità ha caricato su un Dhl il giovane e brutto Granollers 6-2 6-4, che non ci fa brillare di certo gli occhi, ma vanta buoni risultati recenti e un gioco decente se in giornata. Bravo Filippo. Ora il livornese sarà atteso da un altro resuscitato dell'ultim'ora, Feliciano Lopez, che pur avendo un gioco brillante e ideale per le superfici veloci, ha atteso la terra per ottenere risultati e discrete soddisfazioni battendo terraioli quali Monaco, Gonzalez e soprattutto Montanes (6-4, 6-4), non smetteremo mai di ringraziarlo. Sarà un match dove non escludiamo una gara a chi farà più stupidaggini. Dall'altra parte Tipsarevic ha sudato sette camicie per battere l'indiano in fiducia Devvarman 6-3, 3-6, 6-3, peccato che il suo cammino verrà bruscamente interrotto da Novak Djokovic, il cui match contro Kavcic, prossimo avversario dell'Italia in Davis, è stato un pelo più complicato del previsto contrariamente a quanto potrebbe far intendere il punteggio, 6-3, 6-2.
Voliamo quindi a Monaco di Baviera dove tra una birra e l'altra il discorso si fa un pelo più interessante. Il brillante Petzschner, pur non dotato di armi per combattere contro i colossi al vertice, al cospetto degli altri tennisti riesce a vincere match grazie all'intelligenza e a una buona dose di talento (quando non impazzisce e spara tutto fuori ovviamente, cosa che accade spesso). Ultima vittima è stato il nostro Potito Starace che si è visto sconfiggere con un doppio tie break. Un classico risultato italiano, mai che uno vinca dopo aver fatto partita pari con l'avversario. Ogni volta è da compatire perché "ha giocato alla pari" e "ce la stava per fare" o "non ci ha creduto del tutto", secolari frasi fatte che ci hanno ispirato per la creazione del Masters della compassione. Il tedesco se la vedrà col connazionale Mayer che in uno dei match più interessanti di giornata ha avuto la meglio in tre set sulla ancora presunta promessa Dimitrov 7-6, 3-6, 6-4. La parte bassa di tabellone probabilmente non l'avrebbe potuta compilare nemmeno Poe perché il terrore (di gioco o estetico) regna sovrano. Il rasta-man Dustin Brown aveva saggiamente eliminato Duplo-man e se avesse giocato fin dal primo game, avrebbe fatto lo stesso anche nel secondo turno con Stepanek, il fascinoso ceco invece ha avuto la meglio al terzo e oggi battendo un inguardabile Kohlschreiber 6-4, 6-0, conquistando la semifinale. Unico fattore positivo è che non dobbiamo più scrivere il nome del tedesco (almeno uno tra lui e Petzschner ce lo siamo levati dalle palle). Se i nomi sopracitati non vi fossero bastati, ecco subito chi affronterà il modello ceco: Davydenko, giustiziere di fra' Cilic 7-5, 6-3. La partita è stata trasmessa in TV, ma verso le 18 il telecomando di SKY è diventato di pietra ed era impossibile cambiare su Supertennis, mentre il decoder per il digitale terrestre si è buttato dalla finestra, quindi non abbiamo assistito nemmeno a un 15 tra i due e non ci sentiamo in colpa. Il positivo di questo torneo è che per ora il vincitore è impronosticabile.
Il nostro viaggio si è concluso quindi in Portogallo dove la giornata di ieri è stata caratterizzata da uno stop dovuto alla pioggia. Prima dell'interruzione Juan Martin Del Potro ha fatto in tempo a vincere la sfida di randellate contro Robin Soderling per 6-4, 7-5. C'è però da dire che lo svedese all'arrivo del temporale era in vantaggio 4-1 nel secondo set, non è escluso quindi che nei prossimi giorni vada a fare un discorsetto a Giove Pluvio, munito ovviamente della sua attrezzatura da lavoro. L'esercito portoghese è stato quindi mobilitato sulle strade dell'Estoril in modo da placare la sua eventuale sete di sangue. Nell'altro match terminato ieri, l'orribile Cuevas-Bellucci, l'uruguagio ha battuto il brasiliano 6-4, 6-2 e ora attende di essere tramortito da Del Potro. Gli altri due quarti in programma, Raonic-Simon e Anderson-Verdasco, sono stati rinviati a oggi, tempo permettendo. Al momento dell'interruzione Anderson ha vinto il primo set contro lo spagnolo mentre tra il giovane canadese e Pong la situazione era di 6-5 in favore del transalpino.
Infine vi ricordiamo che la brava Roberta Vinci si è qualificata per la finale di Barcellona, dove incontrerà la ceca Lucie Hradecka. La pugliese vinse in Catalogna due anni fa, perché non fare il bis? Buon tennis quindi, e vi ricordiamo che anche oggi potremmo vedere tutto su Sportitalia e Supertennis.
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