Per un Federer che va, c'è un Djokovic che viene. Sparatelo, metteteli il sonnifero nel caffellatte, mandatelo a un festino di Arcore per farlo distrarre un po', insomma, fate qualcosa. Novak Djokovic è letteralmente inarrestabile e, non pago dei successi ottenuti finora, ieri ha trionfato anche a Miami, portando a casa il quarto torneo della stagione. Lo ha fatto battendo il cyborg maiorchino (46 63 76), colui che recupera tutto, riprende tutto e fa spiovere le pallette lentissime esattamente sulla riga di fondo (pizzicandola) incasinando gli avversari, ma che (anche) ieri nulla ha potuto contro il treno di Belgrado. E due... ma non semplici sconfitte, rimonte! Djokovic prima di Indian Wells non era mai riuscito a rimontare Nadal, al massimo succedeva il contrario, ora invece sembra inarrestabile, anzi, si sono proprio invertiti i ruoli, con Rafa che addirittura si stanca e non corre più. Roba da matti. Il match visto ieri sul centrale di Miami per certi versi è stata la fotocopia della precedente finale: Nadal ingiocabile nel primo set, lieve cedimento nel secondo con istantanea risalita di Nole e terzo set dove lo spagnolo diventa un giocatore di rimessa senza quella lucidità che lo contraddistingue. E' quasi incredibile, e pensare che Djokovic era famoso per i suoi svarioni dovuti al caldo e Nadal per le lotte in mezzo alla lava e ai barracuda volanti dalle quali usciva fresco e lucido come una rosa! Ieri tutto il contrario.
Vediamo un breve excursus del match:
l'inizio ci aveva fatto pensare che l'imbattibilità del giullare potesse andare a farsi benedire visto che l'OGM di Manacor era partito benissimo, strappando il servizio all'avversario nel terzo e nel quinto game del primo set. A poco era servito a Djokovic riprendersi uno dei due servizi persi (se non per il potentissimo input mentale che gli ha fatto capire che c'era ancora speranza).
Nel secondo set invece abbiamo visto quasi una replica di Indian Wells. L'imitatore ha strappato subito il servizio al suo avversario e quasi con tranquillità ha gestito il parziale fino a riequilibrare i conti. Nadal, trovandosi in svantaggio, non ha nemmeno chiamato sistematicamente il fisioterapista inventandosi un problema perché contro Djokovic in pratica si sarebbe trattato di andare a rubare a casa del ladro!
Il terzo set è invece filato via "on serve". I due giocatori si sono presi a randellate di santa ragione, ma il serbo ha sempre avuto il pallino in mano e nella maggior parte dei casi era Nadal ad apparire stremato al termine di ogni punto, addirittura con i crampi (!). Nelle ultime fasi del match ha provato ancora a erigere il solito muro difensivo, muro che nel tie break finale è stato totalmente sfondato.
Tutto sommato è stata una bella partita, certo poche perle per i nostri fini palati, per la maggiore erano vincenti da fondo (anche se i due pallonetti di Djokovic dopo aver chiamato Nadal a rete erano sublimi), però ci son stati molti capovolgimenti di fronte, molte sorprese e anche emozioni visto che fino all'ultimo secondo si è rimasti in bilico. Djokovic si merita tutti i complimenti del caso perché ha fatto tutto giusto: nel primo set non poteva giocare perché Nadal era oltre il suo livello, appena lo spagnolo ha ceduto mezzo centimetro, il serbo è cresciuto istantaneamente e una volta raggiunto e superato il livello dell'avversario non ha sbagliato più niente. Inoltre c'è da riconoscere che stavano giocando all'una del pomeriggio sotto il sole cocente con un alto tasso di umidità, condizioni che annientano Djokovic al sol pensiero e rinfrescano Nadal come una granita, ma niente.
Ha vinto chi ha meritato (Nole aveva una decina di punti in più appena cominciato il tie-break) e non si è piegato prima. Tra una settimana partirà la stagione sul rosso di Montecarlo e sarà tutta un'altra musica, avremo oltre tre mesi di monopolio Nadalista e ossigeno per i suoi tifosi che per questo inizio di stagione l'hanno visto soccombere fin troppo. Noi ci congediamo fino ad allora, in questa settimana approfittatene per prendere un po' d'aria e giocare nei campetti dietro casa! Buon tennis!
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