Dimentichiamoci, o meglio, salutiamo questa immagine che tante gioie ci ha regalato a inizio 2014. Nella giornata appena terminata Djokovic ha sì sofferto contro Wawrinka, ma lo svizzero, dopo essere riuscito ad agganciare il serbo, fino a portarlo al quinto, è crollato di botto concedendosi miseramente con un 6-0 nell'ultimo parziale. Effettivamente, dopo ore di gioco, un uovo è stato più che gradito come spuntino post partita da parte di Stan, ma forse era il caso di continuare la dieta per almeno altri trenta minuti. Non è stato un match bellissimo, troppi alti e bassi rispetto ai precedenti che ci hanno regalato agli Australian Open. I due hanno dominato a fasi alterne e la vera differenza l'ha fatta Djokovic, che si è concesso gli sforzi giusti nei set dispari, quelli essenziali per vincere. Su Wawrinka avevamo fiducia pari a zero fino al match contro Nishikori. Dopo averlo visto dominare sul samurai, avevamo presupposto avesse adottato una tattica durante il torneo per preservarsi agli ultimi incontri, i più tosti. In parte era una teoria giusta. La seconda metà di verità è che quest'anno lo svizzero, una volta mostratosi al 100% delle sue forze, difettava di quel pelo di forza extra che in passato gli ha permesso di lottare alla pari o sovrastare il serbo. Nole infatti ha indubbiamente sofferto in certe parti, ma nel complesso non è mai sembrato potesse andare col cervello in pappa, come invece gli era successo nei precedenti due confronti a Melbourne.
Ma se Stan non è riuscito portare Djokovic al tilt, l'ultima speranza per i detrattori del serbo è riposta nelle mani di Murray, l'altro finalista. Lo scozzese in meno di tre ore è riuscito a smontare quell'alone di impenetrabilità che si era costruito Berdych durante le due settimane di torneo. Il mondo del tennis stava già gridando al miracolo e anche noi pensavamo avesse messo il neurone a posto, invece è bastato non tanto un nome importante, perché in precedenza aveva battuto Nadal, ma un turno decisivo alla tanto attesa consacrazione a "big", che ecco sono crollate tutte le certezze come un castello di carte. Il ceco non ce la può fare. Ci ha dimostrato che quest'anno ha affinato maggiormente la tecnica ed è riuscito a capire che negli incontri si possono usare variazioni e tattiche, ma all'interno della sua testa ci sono ancora i blocchi invalicabili quando si parla di "traguardi". Non siamo maestri delle statistiche, ma andando a memoria, forse Berdych ha un numero di fallimenti in corrispondenza ai traguardi importanti pari o superiore a quello delle finali perse da Benneteau.
Cosa potrebbe succedere tra Murray e Djokovic? Sicuramente ci viene difficile pensare che l'incontro si risolverà in tre set, a meno che uno dei due non abbia problemi fisici inattesi o crolli psicologici tendenti al suicidio. Per il resto non vediamo messo malaccio lo scozzese, anche se sicuramente non giocherà tranquillo. Gli Australian Open gli rievocano tante cocenti batoste e inoltre, pur avendo tolto lo zero dalla casella "Slam", ancora soffre questo tipo di eventi. C'è però da dire che Djokovic non ha convinto a dovere negli incontri precedenti, nemmeno in quello appena concluso. Andy invece ha perso il primo set con Berdych (a malapena al tie-break) e negli altri tre parziali non ha concesso niente al ceco se non un uovo bello caldo. Negli altri appuntamenti idem, ha avuto dei cali trascurabili rispetto a come poi ha vinto.
A inizio torneo se ci avessero detto i nomi dei finalisti avremmo dato un 70% a Djokovic (forse anche qualcosina in più) e un 30% a Murray. Oggi ci viene difficile sbilanciarci oltre il 50% ad entrambi perché lo scozzese è sicuramente salito oltre le nostre aspettative e Djokovic non ha dimostrato la classica personalità di chi in campo fa quello che vuole. Il quinto set contro Wawrinka è stato solo un calo dello svizzero non una presa di posizione del serbo. Diciamo che i due finalisti sono alla pari, quindi siamo curiosi come voi di vedere chi la spunterà. Cancellate ogni impegno di domenica mattina perché molto probabilmente la finale ci farà compagnia almeno fino a pranzo.
E se proprio vi volete fare male, sappiate che Fognini e Bolelli sono arrivati in finale nel torneo di doppio quindi domani contro Herbert e Mahut potrebbero rischiare di vincere e portare uno Slam in Italia, ma anche strappare già da gennaio un biglietto per le ATP Finals. E noi stolti che abbiamo sempre preso per il culo ogni azzurro per il discorso Londra! Tutto questo lo scopriremo al termine dell'ultimo atto del torneo femminile di singolare tra Serenona Williams e Sharapova alle ore 9.30. Vi ricordiamo che per commentare in real time i match ci sono i nostri spazi Facebook e Twitter. E' tutto, non resta che darvi appuntamento sul blog a domenica per la proclamazione del vincitore degli Australian Open 2015. Sempre se ne usciremo vivi.
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