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lunedì 2 febbraio 2015

Australian Open 2015: Djokovic è tornato al potere con un tennis mediocre. E' bastato

E siamo a 5, con gli ultimi quasi consecutivi se non fosse per Wawrinka che l'anno scorso ci ha messo una pezza. Djokovic ancora una volta dimostra che gli Australian Open sono il suo torneo. Quando tutti gli altri sono ancora in rodaggio, stanno recuperando dalle fatiche della stagione precedente o semplicemente pensano di essere a posto, ma non lo sono neanche minimamente, lui riesce ad essere già con la testa sul campo da tennis, pronto a fare l'indispensabile per vincere. Ecco che automaticamente tutti gli occhi saranno puntati su di lui almeno fino al Roland Garros, visto che solo il serbo per il 2015 avrà la possibilità di conquistare il tanto bramato Grande Slam. Siamo però ben lontani dagli standard dell'anno magico che lo faceva sembrare semplicemente impenetrabile. Ciò che ora lo aiuta è il fatto che se lui è messo male, gli altri allora dovrebbero meditare la pensione. La fine di questi Australian Open ha dimostrato che i big stanno a un basso livello e i giovani non sono arrivati nemmeno a pareggiare il gap, per avere il preannunciato anno della transizione. Tutto si sta muovendo per regalarci un 2015 di noiosa mediocrità. Potrebbe quindi essere veramente la volta buona che il serbo vinca il Grande Slam, senza nessuno che gli metta i bastoni tra le ruote, se non se stesso.

Partiamo da Murray. Sembrava il più giusto per spezzare le gambe al serbo e a dire la verità anche noi ne eravamo abbastanza convinti. Diciamo che ha illuso un po' tutti. Per due set ha giocato alla pari, grazie però a un Djokovic che stava combattendo contro la sua brutta recitazione per simulare un presunto malessere a non si sa cosa tra piede, caviglia o scarpa senza aderenza. Addirittura un parziale l'ha pure vinto, facendo credere che la partita sarebbe terminata dopo altre quattro ore di corse. Niente da fare: contento del suo set portato a casa, si è amorevolmente ritirato dalla gara perdendo i due successivi con un bel 6-3 e un uovo freschissimo. In pratica è riuscito ad andare sotto il livello già basso di Nole. Finale bruttissima. Murray continuando così, potrà solo essere ricordato per un big di riserva da tirare in ballo quando gli altri sono fuori, in modo che il torneo abbia una parvenza di spessore. Il 2015 non sembra sorridergli per niente, soprattutto se nei match che contano si accontenta di vincere appena un set e poi dormire beato. Ci aspettavamo le lacrime durante la premiazione e un'autoflagellazione. Zero, grandi sorrisi. Auguri.

Wawrinka, noto a Panatta come Uarinka. Abbiamo pensato fosse pronto per la doppietta. Un torneo condotto con un bassissimo profilo, tanto da dimenticarcene di lui, sembrava quindi entrato nel suo 100% con l'inizio dei quarti. Bella vittoria con Nishikori e buoni segnali contro Djokovic. Anche lui però alla lunga non è riuscito a tenere testa a uno scadente Nole, prendendosi un ovetto tondo tondo al quinto. Sicuramente ha dimostrato di poter ancora giocare ad un livello importante per ottenere buoni risultati, ma non basta. Djokovic andava battuto o almeno bisognava provarci in quel quinto set. In questo modo si resta sempre secondi, il primo dei perdenti.

Berdych. L'abbiamo lodato troppo presto spiazzati dal fatto che fosse arrivato in semi spedito come un treno e senza far fiatare Nadal ai quarti. Poi però riguardando il suo tabellone vediamo Tomic, Troicki, Melzer, Falla e un Rafa, che non si reggeva sulle sue gambe. Giunto al cospetto di Murray, riassumibile con "uno che gliela rimandava indietro due volte in più", si è arrampicato sugli specchi riuscendo a portare a casa il primo set al tie-break e poi non ci ha capito più niente, tornando il buon vecchio e inconcludente Perdych. Visto il bagaglio che si porta dietro, ma che non usa a dovere quando serve, il ceco è semplicemente il primo degli scemi.

Federer e Nadal. Il primo perde per la prima volta da Seppi in uno Slam e addirittura in soli quattro set. L'italiano ha giocato benissimo, non c'è dubbio, ha portato avanti un incontro impeccabile, ma stiamo pur sempre parlando di Roger, numero 2 del mondo, contro il 40. Pensiamoci. Se Federer vuole tornare primo come dice (o chi per lui) dall'anno scorso, non può permettersi passi falsi. Almeno fino a quando Djokovic, se pur arrancando, non ne fa. Nadal stava per fare di peggio al secondo turno, arrivando al quinto contro Smyczek (100 e passa del mondo) e vincendolo 7-5, dopo essere quasi arrivato alle lacrime per la disperazione. Dei big è oggettivamente quello messo peggio, al momento ha solo la grinta e la forza di volontà, ma il cervello non riesce più a comunicare con le gambe. Poi magari passando al rosso o alle superfici rapide solo nella carta, magari riuscirà a trovare i classici risultati che lo faranno galleggiare, ma al momento è fin troppo se riuscirà a non uscire dai primi 5.

Raonic, Nishikori e Dimitrov. Da questi dovrebbe uscire il nuovo vincitore Slam? Se muoiono gli altri forse sì. Al momento, se paragonati ai sopracitati, non sanno nemmeno cosa voglia dire vincere. Poi magari potranno riuscire a portare a casa qualche torneo minore come un 250, 500. Per errore forse potranno intascare un 1000, se gli altri avranno degli incidenti di percorso, ma uno Slam se lo sogneranno per almeno tutto quest'anno. Allo stato attuale, è più facile che Cilic faccia il bis agli US Open piuttosto che uno di questi tre possano mettere in bacheca un torneo maggiore. E il croato non ha nemmeno giocato agli Australian Open...

Kyrgios. Esplose a Wimbledon, come Tomic, ha fatto bene in questo Slam, come Tomic, è australiano, come Tomic. Bho... non è che a cantarne le lodi dopo due risultati in croce, poi non faccia la fine di Tomic?

Panatta. E' l'unico vero vincitore degli Australian Open. Nella cabina di commento di Eurosport con Ocleppo, non ha avuto pietà nemmeno di Lo Monaco e Ferrero, figurarsi di chi era in campo. Sembrava l'alieno ingenuo arrivato sulla Terra, che si stupisce della stupidità umana. Più volte ha fatto intendere di non gradire questo tennis muscolare basato sulla forza e privo di tattica,strategia e cervello. I tempi sono sicuramente cambiati da quando lui giocava, ma è difficile dargli torto.

E' veramente tutto per ciò che riguarda gli Australian Open 2015. Vi ringraziamo per averci fatto compagnia giorno e notte sui nostri spazi Facebook e Twitter. Noi ci prendiamo una piccola e meritata vacanza per tornare appieno nel fuso orario italiano e poter ripartire di slancio. Vi ricordiamo che per gli appuntamenti della settimana trovate tutto sulla nostra aggiornatissima pagina Livescore. Buon tennis!


PS: Fognini e Bolelli hanno vinto il torneo di doppio. Hanno vinto uno Slam, cazzo! Con esso anche la partecipazione di diritto alle ATP Finals. La svolta? In doppio forse, ma come dice il buon Panatta: "adesso però dovrebbero pensare al singolare". E noi condividiamo in pieno

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