Bentornati carissimi, a quello che per ora è il vero appuntamento imperdibile degli Australian Open 2014: noi che leggiamo il tabellone, infieriamo su chi ha perso e maltrattiamo chi ha vinto. Sono passate altre due giornate che hanno portato alla conclusione del turno 2, o meglio, è stato fatto il possibile per portarlo a termine lottando prima col sole e poi con la pioggia. Oggi è infatti avvenuto l'impossibile: prima pausa per troppo caldo, poi per acqua. E non siamo nemmeno in America, dove questi eccessi sarebbero stati normali. Ma non perdiamo tempo in queste sottigliezze e dedichiamoci alle schifezze di quest'altro giro di boa, che ha visto la prima grande sorpresa, l'addio di Del Potro.
Partiamo subito dalla parte bassa di tabellone, dove non è successo assolutamente niente. Berdych continua la sua cavalcata verso la rovina del nostro buongusto e porta al terzo turno la maglia da calcio a righe verticali azzurre e i pantaloni rossi. Avrà il compito di fermarlo il satanista Dzumhur, che ieri ha portato al ritiro Dodig. Si continua con i fuochi d'artificio per gli organizzatori, con un match di quelli che possono essere spediti su un campo di Sydney nella speranza che i giocatori non ritrovino la strada di casa. Parliamo di Anderson-Roger Vasselin, carnefici rispettivamente di Thiem e Garcia Lopez. Brividi lungo le ginocchia. Mayer ha fatto fuori Youzhny al quinto e ora se la vedrà contro un penoso Janowicz, che galleggia non si sa per quale grazia. Chiudiamo quindi il quarto con Ferrer che ha spedito a casa Mannarino e Chardy, che ha punito Dolgopolov, autore di una discreta partita, ma comunque persa. La musica non cambia.
Più in basso abbiamo Wawrinka già agli ottavi per walkover su Pospisil. Nell'ospizio di Melbourne, Robredo e Benneteau si sono giocati il passaggio a tressette e alla fine ha vinto lo spagnolo. Al prossimo giro se la vedrà col bulletto francese Gasquet, che nella notte di ieri ha battuto Davydenko col solo sguardo killer. Djokovic ha ovviamente schiacciato Leo Mayer e continuerà domani con Istomin. Chiudiamo quindi la parte bassa di tabellone con Gulbis, che non ha resistito al fascino di qualche groupie ginger hair australiana e si è dato alla pazza gioia, regalando un sorriso da Fozzie Bear a Querrey. Continua invece l'astinenza Fognini, che battendo il Seppi finlandese Nieminen, si concederà un turno abbordabilissimo con l'americano sopracitato. Diciamo che l'onore dell'Italia a Melbourne è nelle mani di Fabio. Ci sarebbe anche Flavia Pennetta ancora in corsa, ma per quanto ci riguarda lei si può permettere di fare ciò che vuole, anche non presentarsi in campo, che sarebbe comunque fantastica.
Voliamo dunque alla lunghisssssssssima giornata appena conclusa e fracassata dal tempo. Prima il sole e poi la pioggia hanno causato non pochi problemi al programma. Hanno aperto le danze gli altoatesini Seppi e Knapp. La povera Karin stava per riuscire nell'impresa di battere la Sharapova, dopo averle annullato dei match points, ma alla fine la fredda siberiana ha avuto la meglio 10-8 al terzo. Peccato. Un po' meno per Seppi che come al solito spreca, spreca e spreca. Avuta la fortuna di trovarsi opposto all'ormai fallito Young, non è riuscito a uccidere subito il match, anzi è partito inseguendo e alla fine ha perso al quinto. Siamo alle solite. Per il rapper americano ci sarà comunque la morte con Nishikori al prossimo turno.
Bene ovviamente Nadal contro il bambino Kokkinakis e ora il discorso si fa un pelo più interessante al prossimo turno opposto a Monfils. Potrebbe essere intrigante anche l'incontro tra Dimitrov e Raonic, soprattutto se ci sarà la Sharapova tra il pubblico. I due "giovani" stanno disperatamente provando a crearsi un futuro degno di essere raccontato ai posteri o, per lo meno, che tra 20 anni compaia almeno nelle ricerche di Google tra le prime dieci voci. Purtroppo Przysiezny ha perso, regalando un succulento Klizan-Robert, se fossimo al Challenger di Ostregheta. Ma visto che non lo siamo, continuate voi. Simon, da walking dead, continua a vincere maratone e ora si troverà opposto a Jo-Wilfred "Kader Nouni" Tsonga, che oggi ha eliminato Bellucci.
Le vere gioie però si sono viste solo a fine giornata, quando un impeccabile Verdasco è riuscito a perdere al quinto set da Gabashvili. Per il russo sarà sfida pulp contro Federer, in quanto entrambi sosia di Quentin Tarantino.
L'ultimo abbinamento del giorno si è avuto nella tardissima notte di Melbourne con due match conclusi al quinto in modo abbastanza tragico per l'organizzazione del torneo, visto che Del Potro ci saluta per mano di Bautista Agut. Chi l'avrebbe mai detto? Nessuno, nemmeno la mamma dello spagnolo. L'iberico potrà continuare a sperare visto che dall'altra parte arriva il lunatico Paire, graziato dall'inesperienza e i crampi di Kyrgios Vidal. Ma non è tutto, perché la dipartita prematura dell'argentino apre grossissime possibilità di quarti a uno tra Dimitrov o Raonic. Siamo impazienti di vedere come riusciranno a sprecare una simile opportunità!
Anche per il secondo turno è tutto. Il nostro adattamento al fuso orario di Melbourne procede tranquillo, peccato essere in Italia e seguire altri orologi! Per ogni dubbio su quanto accaduto finora vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore, dove troverete di tutto e di più. Bye bye!
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