Poche storie, è stato un massacro. Andy Murray ha meritatamente vinto la medaglia d'oro olimpica a Londra, asfaltando il fratello desaparecido di Federer con il punteggio di 6-2, 6-1, 6-4. Match a senso unico, dominato in lungo e in largo contro un Roger inesistente, la cui figura fatta in finale è pari solo a quelle rimediate in un paio di occasioni contro Nadal sulla terra. Certo, vedere mamma Judy festeggiare ci ha provocato un colpo al cuore, ma nonostante lo scarso affetto che nutriamo per Murray e il suo clan, nessuno più di lui meritava il successo finale a cinque cerchi, alla luce soprattutto del torneo disputato fin dal primo turno.
Baghdatis a parte lo scozzese ha schiantato tutti, riuscendo in un'impresa che rimarrà unica nella storia: vincere il torneo olimpico in casa (ok, non menatecela con il fatto che sia scozzese, il pubblico era per lui, punto) nel campo più prestigioso del mondo, quello di Wimbledon. Ora, non vorremmo dire che ve l'avevamo detto, però fin dal primo post dedicato ai Giochi, l'avevamo previsto. C'erano tutti i presupposti per una riedizione dell'ultima finale di Wimbledon, alla luce del tabellone e soprattutto della forma dei giocatori. L'unico incomodo poteva essere Djokovic, ma il serbo, dopo aver perso la semifinale con Murray, è stato battuto anche nella finalina per il bronzo anche da Del Potro (bravissimo!). Che Nole abbia venduto la camera iperbarica? Non si sa, fatto sta che dalla finale degli Australian Open in poi non è più lo stesso del 2011, e difficilmente lo tornerà, a meno che non si ri-impossessi del prezioso strumento. E poi diciamolo, vederlo fuori dal podio è bellissimo.
Podio che ha quindi visto sul gradino più alto Murray, e qui viene facile fare un piccolo paragone con "gattone" Mecir, che negli anni '80 perse due finali di Slam, ma che a Seul '88 conquistò l'oro nella finale con Mayotte. Certo, Murray è decisamente più forte, a Mayotte non era certo Federer, ma magari anche lo scozzese riesce nell'impresa di non vincere nemmeno uno Slam in carriera (come siamo malvagi...).
Per quanto riguarda gli altri successi, nel doppio femminile vittoria per le sorelle Williams, con Serena che quindi torna a casa con due ori, dopo aver distrutto la Sharapova 6-0, 6-1 nella finale sel singolare di sabato. Infine il doppio maschile, dove l'oro è andato ai fratelli Bryan, vittoriosi sui Tsonga e Llodra. Troppo forti gli americani, e giusto successo a coronare la strepitosa carriera.Nel misto infine hanno vinto i Azarenka e Mirnyi, che ci hanno così privato del dispiacere di vedere Murray con al collo due ori.
E il torneo dei Giochi si è quindi concluso. A noi è piaciuto, e non poco. Si discute da anni di quanto "olimpico" possa essere il tennis, forse perché molti sono ancora convinti che l'oro dei cinque cerchi nel nostro sport rappresenti un trofeo di secondo piano. Scemenze. L'impegno mostrato dai giocatori nel corso del torneo dice tante cose, così come l'albo d'oro, nel quale figurano nomi quali Agassi, Nadal, Kafelnikov e Murray. Ok, non veniteci a dire che i Giochi li ha vinti anche Massu, perché uno Slam se lo sono portato a casa gente del calibro di Johansson, Gaudio, Gomez e via dicendo. Il tennis, dal suo rientro ai Giochi, ha sempre acquistato maggior prestigio olimpico, e poi basta guardare la faccia dei tre giocatori che hanno occupato il podio, tutti stra felici per la medaglia. Ora il problema sarà stabilire quale sport seguire da qui alla fine dei Giochi, ma crediamo di aver già risolto! A presto!
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