Drop Down Menu

domenica 19 agosto 2012

Cincinnati: Federer-show abbatte Nole. Ma a New York sarà tutt'altra musica

Non ce lo aspettavamo. Va bene che Federer sta attraversando un periodo d'oro, va bene anche che Nole è ufficialmente la contro-figura di quello del 2011 (o meglio, quello del 2011 era la versione superplus del vero Djokovic, che è quello attuale), ma un match così a senso unico nella finale di Cincinnati era difficile da prevedere. Certo, il secondo set è andato al tie-break, con il serbo che qualche chance l'ha anche avuta buttandola compassionevolmente nel cesso, ma l'ovetto iniziale in venti minuti è stata un'umiliazione, e ci ha stupiti non poco. Pronti via e Djokovic non ci ha capito nulla: doppi falli manco fosse la Dementieva, non forzati che nemmeno il Gulbis dei giorni migliori e Federer che invece metteva in campo tutto come se stesse giocando a racchettoni in spiaggia con Mirka. Uno one-man-show di quelli che a noi non piacciono tanto, ma vederlo ai danni di Superbovic non ci è dispiaciuto affatto. Il punteggio finale parla quindi chiaro: 6-0, 7-6 per lo svizzero, con Nole che ha dato segnali di risveglio solo nel secondo parziale, senza però mai riuscire a contrastare il servizio di Roger, questa settimana praticamente perfetto.

Federer consolida quindi il primo posto nel ranking, dando dei chiari messaggi ai suoi avversari del tipo "pensavate dovessi andare in pensione e invece per colpa della Fornero sono ancora qua...", e si pone in pole position per i prossimi Us Open, dove però la vita non sarà tanto facile.

Sia chiaro,  il vincitore non uscirà fuori che dai soliti tre nomi, Federer, Murray, e Djokovic (Nadal come tutti sappiamo è alle prese con Hoffa), visto che i potenziali outsider quali Del Potro, Berdych, Tsonga o Ferrer non appaiono in grado di contrastare i tre (su Delpo mettiamo un asterisco, magari in giornata e senza i dolorini al polso sinistro lo scherzo lo può anche fare). Sul ruolo di primo favorito però non puntiamo sullo svizzero. Federer sta giocando alla grande, Djokovic, figuraccia di oggi a parte, è pur sempre il campione uscente, mentre Murray, sbloccatosi con l'oro olimpico, ha dato l'impressione di fregarsene dei 1000 americani per concentrarsi su New York, dove a nostro modesto avviso parte con un leggero favore del pronostico rispetto agli altri. Saremmo ovviamente felicissimi di sbagliarci, ma abbiamo come l'impressione che il digiuno di Slam dello scozzese stia ahinoi per finire. 

Mancherà come detto Nadal, alle prese con un problema al ginocchio che ora ha un nome: sindrome di Hoffa. Un'infiammazione che colpisce una determinata parte del tendine rotuleo e che provoca dei dolori abbastanza importanti. Niente sindrome di Rosol quindi, ma un problema dovuto forse al suo stile di gioco e ai continui sforzi che il maiorchino nel corso degli anni ha chiesto al suo fisico. Tornerà come prima? Presto per dirlo, però a nostro modestissimo avviso non sarebbe male rivedere finalmente la stessa identica programmazione che salvo rari casi ha portato avanti fin da suo ingresso nel circuito. Smettere di concentrarsi sulla terra per provare ad allungare la stagione e giocarne una tutta intera? Ok, perderebbe molti punti sulla terra e per una stagione scivolerebbe un po' in classifica, ma puntare ad essere ad un livello più alto per tutto il corso della stagione? Provare ad accorciare quando possibile gli scambi? Sono idee così campate per aria. Per noi no, ma forse è il caldo estivo che ci manda in fumo il cervello? E voi? Cosa ne pensate?

Per oggi è tutto. Vi lasciamo all'ignobile torneo di Winston Salem e occhio che in settimana ci saranno i sorteggi di dei prossimi Us Open. Ah, dimenticavamo, ci corre l'obbligo di ringraziare Facebook per averci imposto il diario. Ne sentivamo davvero il bisogno.

2 commenti:

Emiliano ha detto...

Il diario di Facebook è la cosa più dignitosa che abbiano concepito, credimi...

Walk Over ha detto...

Noi non lo reggiamo... è peggio che vedere un match sulla terra tra Ramirez Hidalgo e Pere Riba!

Posta un commento