Niente titolo di baronetto per Andy Murray, e nessuna trasfusione di sangue blu per lui. Il britannico, tornato ad essere scozzese DOC dopo il tentativo di inglesizzazione operato dai media d'Oltremanica in questi ultimi giorni, ha perso ancora una volta la finale di uno Slam, la quarta, la prima a Wimbledon. A toglierci l'incubo di vedere Andy, Judy e Ivan festeggiare ci ha pensato Roger Federer, campione dell'All England Club per la settima volta e tornato al primo posto del ranking, alla faccia di coloro che lo davano per finito.
La finale del Centre Court può essere sostanzialmente divisa in due parti: la prima senza tetto e la seconda, dopo l'arrivo della consueta pioggia, disputata indoor. E infatti. Nel primo set Federer è rimasto un po' negli spogliatoi, lasciando Murray a pallettare per un po' fino a concedergli gentilmente il primo set. Sul finale del parziale lo svizzero ha pensato bene di cedere il servizio nel momento clou, per la gioia dei tifosi accorsi sul Centrale e fuori per tifare il loro idolo. D'altronde non vincono il torneo di casa da 76 anni, e altri ne passeranno, quindi il loro entusiasmo era più che comprensibile. Nel secondo set le cose sembravano andare più o meno allo stesso modo, con Murray che correva allegramente da una parte all'altra e Federer che commetteva una quantità di gratuiti siderale. Fino al 6-5 per lui e servizio Murray. In quel momento lo svizzero ha deciso che forse non era il caso di regalare in quel modo il primo Slam a Murray, e con due perle ha breakkato il suo avversario portando sul pari il conto dei set.
A inizio terzo set è arrivata la pioggia, perché in fondo se ne sentiva la mancanza no? Tetto chiuso, e dopo una mezz'oretta si è ripreso a giocare. O meglio, ha ripreso a giocare Federer, come sa fare lui, mentre Murray, rimasto sui suoi standard, da quel momento in poi ha quasi esclusivamente subito le angherie dello svizzero; 4-6, 7-5, 6-3 per Federer e via con il quarto. Qua l'elvetico ha alzato ulteriormente il livello del suo gioco in modo da non far capire nulla al povero Andy, che a parte qualche bel passante, per il resto del match ha remato senza pudore. Nel sesto game è arrivato il break decisivo che ha permesso a Roger di andare verso il settimo titolo di Wimbledon su un tappeto rosso. E' quindi finita così, tra l'entusiasmo dei tifosi di Federer felici dell'ennesimo record e del primo post nel ranking ri-conquistato, e le lacrime di Andy e di tutto il suo angolo (tranne di Lendl ovviamente). Si, Murray ha pianto. Pensavate anche voi che fosse un androide assemblato da mamma Judy? E invece ha un cuore anche lui, e quasi quasi ci ha fatto anche commuovere. Poi abbiamo rivisto alcuni sprazzi del suo match giocati dal fondo del fondo del fondo del campo e la commozione ci è passata immediatamente.
E' finito un altro Wimbledon, purtroppo, e a noi ha fatto un immenso piacere seguirlo insieme a voi. La cosa fantastica è che non dovremo aspettare un anno per rivedere l'erba dell'All England Club, ma ci basterà pazientare poche settimane per vedere il torneo olimpico. Vamos!
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