Il Master della Compassione 2015 è ormai in diritura d'arrivo e dopo ore travagliate il Gruppo Benneteau si è chiuso con Nadal e Cilic dominatori assoluti. Il day 5 del torneo ha registrato un vortice imprevedibile e senza fine di emozioni fin dai primi momenti quando ci siamo resi conto di aver dimenticato di chiamare il sostituto di Anderson... Nel precedente turno infatti avevamo assistito al ritiro del sudafricano a causa delle gambe spezzate da Jimmy "il guercio", ma soprattutto per aver raggiunto la consapevolezza di essere brutto come le fame. I festeggiamenti per la dipartita dell'inutile goblin sono stati talmente tanto lunghi che non ci siamo minimamente preoccupati di pensare ad un degno alternate per giocare l'ultimo turno.
Ma la fiaba del Master della Compassione non ha mai fine e oggi siamo stati allietati da una grande sorpresa: affacciandoci alle finestre del nostro "giardino", abbiamo trovato un'orda di aspiranti partecipanti. C'erano proprio tutti: Nishikori, Goffin, Tomic, Tsonga, Wawrinka, Berdych, Simon, Paire, Troicki, Garcia-Lopez, Chardy, Bellucci, Baghdatis, Young, Verdasco, Benneteau, Rosol, Janowicz, Almagro, Stakhovsky, Istomin, Granollers e tanti tanti altri che non riconoscevamo, tanto era lunga la fila e si disperdeva nella nebbia. Tutti sono arrivati di loro spontanea volontà, consapevoli di meritare a pieni voti un posto in questa edizione del torneo. Ci siamo commossi.
A questo punto però si presentava un altro problema ovvero scegliere un solo nome tra le centinaia di presenti. Abbiamo così chiesto aiuto a Jimmy "il guercio", ormai supervisor della competizione, e come speravamo in quattro e quattr'otto ci ha risolto i problemi organizzando una royal rumble di wrestling. Stupidi noi a non averci pensato prima! Così, allestito il ring utilizzato per gli incontri di boxe clandestini il sabato notte, è partito lo sfacelo. E l'ignoranza del pubblico è arrivata a livelli tali che la nostra enciclopedia Treccani si è incenerita per autocombustione. Una marmellata di corpi ATP ha riempito il "giardino", c'era sangue, calci, schiaffi, pugni che entravano in ogni dove e non uscivano, occhi neri, braccia e gambe spezzate.
Poi l'epilogo
Abbiamo visto cose che voi umani non potreste immaginarvi:
macchine fracassate in fiamme ai bordi del ring nel "giuardino",
e abbiamo visto il lato di B di Donna Vekic balenare nel buio vicino alle porte della stanza di Kokkinakis.
E tutti quei momenti andranno perduti nella compassione
Come una dichiarazione di Kyrgios
E' tempo di morire
Queste le parole dei KK, quando hanno visto Wawrinka librarsi in volo e atterrare verso di loro con un Leg Drop. Calato il silenzio e ridotti gli australiani a un ammasso informe di materia, tutti gli altri partecipanti sono scappati a gambe levate e lo svizzero si è aggiudicato il match. Punto inutile visto che la qualificazione in semi per il Gruppo Benneteau era riservata solo a Cilic e Nadal, che avevano vinto tutte le precedenti partite. Ciò non toglie che la battaglia reale a cui abbiamo assistito sia stata epica.
Ristabilita la calma, riscossi i soldi delle scommesse e smontato il ring, sono scesi in campo i sopracitati Rafa e Marin Ahmed Abdul, pronti a sfidarsi per il primo posto del loro girone. Non avendo vinto il classico break in apertura, al termine del primo game lo spagnolo ha subito chiesto il fisioterapista per un medical time out al sopracciglio sinistro. Risolto l'opinabile problema, l'incontro è comunque proceduto a senso unico in favore di Nadal, ad esclusione di una piccola parentesi sul 3-1 quando abbiamo dovuto fermarci perché c'è stata una sparatoria in mezzo al pubblico. Sciocchezze.
Chiuso il parziale 6-1 per Nadal, un indispettito Cilic, ha chiesto un toilet break per pettinarsi la barba e sistemarsi turbante e giubbotto imbottito. Purtroppo però il "giardino" non è dotato di spogliatoio, così il croato è dovuto andare nei campi di allenamento che stanno dall'altra parte della città a soli 48 chilometri in mezzo al cimitero. E' tornato dopo due ore perché Ferruccio, l'autista della transportation, mentre aspettava che Marin uscisse dal bagno aveva rimorchiato un'attempata peripatetica e se n'era andato in camporella con lei. Il croato per tornare è dovuto ricorrere a Blablacar.
Ritornato col fumo che gli usciva da ogni orifizio e preoccupantemente pure dal giubbotto, il croato ha cominciato a sparacchiare tutte le palle fuori di metri e dopo aver blaterato qualcosa in arabo, per protesta si è ritirato sul match point, regalando a Nadal il primo posto nel Gruppo Benneteau. Incredulo lo spagnolo, per aver finalmente vinto qualcosa che non fosse una partita di golf, ha scaricato la tensione accumulata durante l'anno piangendo a fiumi e riuscendo a risanare le fognature locali.
Al Master della Compassione c'è quindi spazio anche per i sentimenti e, per enfatizzare il momento, Jimmy "il guercio" ha chiamato in campo gli ospiti VIP in tribuna d'onore Gigione e Jo Donatello, che ci hanno deliziato di un unplugged improvvisato con le loro migliori hit imperiture. A stento si è riuscito a contenere il pubblico sulla ballad Padre Pio.
E con questo momento memorabile si è chiuso il discorso per il Gruppo Benneteau, che vede Nadal in prima posizione, seguito da Cilic. Wawrinka/Anderson invece guadagna solo una vittoria, mentre Gasquet oggi non si è nemmeno presentato (a dirla tutta è dall'altro giorno che ancora lo stiamo aspettando in ostello). Pazienza, tanto era ormai fuori dai giochi. Non ci resta quindi che attendere a domani per scoprire chi saranno i due qualificati nel Gruppo Verdasco. Le fasi finali del Master della Compassione 2015 si avvicinano!
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