Si è chiuso il ciclo Rosol. Nell'ultima giornata di Wimbledon si è consumato l'esorcismo definitivo di Nadal nei confronti del ceco con una vittoria al quarto set e un'esultanza che non si vedrebbe nemmeno dopo la conquista del decimo Grande Slam consecutivo. Pur non aspettandoci niente da questo incontro, fin dall'estrazione del tabellone, era sicuramente il match più atteso dei primi turni. Non solo da noi. Ma che avrebbe vinto Rafa era scontatissimo, del resto con lui la storia non si ripete mai in negativo, anzi, se possibile, i fatti tornano ciclici, ma con esiti diversi in modo da renderlo sempre più forte. L'abbiamo sempre detto che in realtà è un Super Saiyan. Solito svolgimento: perde, non mette una palla dentro, recupera un break e comincia un'altra partita con un giocatore diverso in campo. Una storia già vista. E ora che ha superato questo blocco mentale, l'addetto al trasferello sull'ambita lavagna di Wimbledon, dovrà custodire ben stretto un quarto nome...
Visto che con lo spagnolo spesso piove sul bagnato, anche a questo giro non ci si poteva smentire visto che, esattamente come nello Slam precedente, agli ottavi avrà un giocatore che non ha nemmeno la foto sul profilo ATP. Stavolta toccherà a uno tra Kyrgios o Vesely. Sì, ve lo ripetiamo: agli ottavi, ovvero nel magico lunedì di Wimbledon, Nadal avrà uno tra Kyrgios o Vesely. Avete assimilato? Bene, fate un bel respiro profondo, che la strada è ancora lunga. Ovviamente prima di averlo al Big Monday ci sarebbe un terzo turno da passare, ma siamo andati direttamente oltre, visto che Rafa avrebbe Kukushkin. In pratica un giocatore che con l'iberico faticherebbe anche a fargli da sparring.
Torniamo ai due poveri sopracitati, perché la loro presenza è frutto di compassioni epocali. Vesely ha passato il turno battendo Monfils al quinto. Il francese ha perso i primi due set e sembrava ormai spacciato, quando, non si sa con quali capriole, è riuscito a pareggiare i conti vincendo due tie-break. All'ultimo parziale però niente da fare, come natura di Gael vuole, è stato buttato all'aria tutto. Molto più tecnica e raffinata la compassione dell'esperto del settore Gasquet. Avanti due set con Kyrgios, è riuscito a farsi recuperare fino a perdere 10-8 al quinto bruciando 8 match point. Riccardino è un mito perché prima di ogni Slam accumula successi impensabili raggiungendo livelli di ingiocabilità altissimi. Una volta dentro il torneo che conta, viene battuto da chiunque gli rimandi la palla due volte indietro. Lo amiamo, il caso è chiuso. La qualificazione al Master della Compassione 2014 è ormai certa, assieme a quella di Verdasco, sempre che non ci sia una rivolta degli altri partecipanti in quanto inermi di fronte a cotanta compassione da battere. Vedremo...
Nishikori continua a fare il suo compitino da testa di serie, mentre invece prende una super sufficienza a sorpresa Bolelli, che è riuscito a battere Kohlschreiber al quinto. Gli davamo un turno di vita, ma aver eliminato il tedesco sull'erba vale parecchio per uno come lui. Veramente bravo. Avanza anche Kubot, nel tentativo di arrivare quanto più vicino possibile al risultato dell'anno scorso, ma al prossimo turno dovrà fare i conti con Raonic che, zitto zitto, continua a macinare partite. Massima stima per il lavoro di Piatti e Ljubicic.
Federer passeggia ancora e nemmeno al prossimo turno avrà un avversario, da decidere tra Granollers e Giraldo. Brividi. Le disgrazie continuano con Robredo che avanza imperterrito e attende il vincente tra Janowicz e Hewitt. Anche Isner continua a far bene il suo compitino e al terzo turno avrà uno tra Lopez e Pavic. Chiude il quadro Istomin, che ha guadagnato Wawrinka, di questi tempi una delle alte teste di serie più ambite per il basso rendimento.
Una semi gioia ci è stata data anche dal giovane e promettente Kuznetsov, che ha eliminato Ferrer al quinto. Confessiamo però che le sue sconfitte ormai non ci rendono più particolarmente felici perché David è definitivamente diventato il giocatore che vince con chi gli sta dietro in classifica e non osa con i più forti. Quindi inutile. Non fa altro che fare il lavoro sporco alle teste di serie alte per poi stendersi a tappeto quando le affronta. Due palle, meglio averlo fuori, tanto non regalerà mai le gioie che vogliamo noi. Il russo troverà Leo Mayer, ormai lanciato verso la finale, dopo aver trovato la carica definitiva battendo Seppi al quinto. Sono eventi che ti segnano.
Salendo abbiamo il match più interessante del giorno Dolgopolov-Dimitrov. Il bulgaro sembra ormai lanciato nel voler dimostrare di aver assimilato l'erba, l'ucraino invece ci da l'impressione di aver preso lezioni da Dustin Brown in materia. Siamo proprio curiosi di vedere cosa ne verrà fuori. Chiudiamo quindi il quarto con Murray, che senza nemmeno farsi notare ha battuto un tale Rola, guadagnando un altro turno di allenamento con Bautista Agut. Diamo quindi due righe di spazio al successo di Fognini su Puetz (chi?). Per l'italiano è pronto in sala d'attesa Anderson, contro il quale non potrà permettersi di perdere tempo e concentrazione coi suoi siparietti. Che a dirla tutta ci hanno anche rotto le palle, sono noiosi, inutili e non fanno più ridere. Pensasse a giocare.
Nell'ultimo quarto abbiamo Djokovic che è riuscito a superare l'insidioso Stepanek. Sapevamo che il ceco non gli avrebbe reso la vita facile sull'erba fresca e il quarto set è stato vinto al tie-break, quindi si è andati a un passo dal quinto. Il verde vivo con chi sa toccare la palla è un mix di cui avere paura. Bel match. Per riposarsi il serbo troverà Simon. Se precedentemente abbiamo elogiato Gasquet e Verdasco, non potevamo non chiudere il quadretto dei tre moschettieri della compassione con Youzhny, che è riuscito a perdere in quattro set da Wang. Ringrazia Tsonga, portato a vincere 14-12 al quinto su Querrey, in un match diviso in
due giorni.
Berdych, dopo aver concesso un set a Tomic, ha rimesso le cose in chiaro vincendo al quarto e guadagnando un match non proprio facile con Cilic. I due giocano quasi in modo speculare, l'unica differenza è che mentre da una parte il motore portante è la fede, dall'altra è la Satorova. A voi la scelta. Chiudiamo quindi le danze con Chardy che spezza al quinto il sogno di Matosevic, ma soprattutto con Stakhovsky, autore di quella che forse è la miglior vittoria vista a Wimbledon finora, nella quale ha annichilito Gulbis. Il lettone non ci ha capito una mazza dal primo all'ultimo secondo di match, è stato annullato dal gioco splendido dell'ucraino. Sequenze che fanno bene al tennis.
E anche questo secondo turno è archiviato. Oggi inizia il terzo a partire dalle ore 12.30 e vi diamo l'appuntamento sulle nostre pagine di Facebook e Twitter per commentare assieme a noi i disastri di giornata, sempre che non ci troviate al bagno a vomitare. Come al solito, per un quadro preciso di quanto accaduto vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore. E' tutto, bye bye...
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