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venerdì 6 giugno 2014

Roland Garros 2014: semifinali. Gulbis e Murray da zero assoluto. Sarà ancora Nadovic

Avete presente il nulla assoluto? No? Allora cercatevi una replica delle semifinali del Roland Garros 2014. In questo tennis ormai solo muscolare basta una giornata diversa dal solito per fare la differenza, due gradi in più, un tasso di umidità minore per sentir parlare di palle complesse da gestire perché rimbalzano più alte di un millimetro. E le nostre di conseguenza ci strisciano tra i piedi. Lo spettacolo offerto dall'ultima giornata dello Slam parigino è stato indecente. Nella prima, sia Djokovic che Gulbis hanno giocato con la lingua di fuori per il caldo, nella seconda Murray si è unito ai precedenti due mentre solo Nadal ci godeva a giocare nel deserto perché le sue palle rimbalzavano più alte... mha! La prossima volta anziché sulla forma fisica dei tennisti, cercheremo notizie utili dal meteo.

La bagarre è iniziata puntuale alle 13 con Djokovic-Gulbis. L'incontro è cominciato nel miglior modo possibile, i due hanno dato da subito il meglio facendo presagire un match equilibrato. Ma nemmeno il tempo di notare questo fattore, che il lettone ha iniziato a concepire che forse avrebbe avuto delle possibilità e quindi ha giustamente cominciato a trattenere il braccio, giocare un metro dietro la riga di fondo e sparacchiare a rete, talmente faceva scendere la palla prima di colpirla. L'esatto contrario di quando aveva cucinato allo spiedo Berdych. Primo e secondo set sono stati quasi una fotocopia e si sono chiusi con lo stesso punteggio 6-3. Nel terzo si è accesa una piccola luce in quanto il serbo ha iniziato ad avvertire il caldo più del dovuto. Così il buon Ernests ne è uscito vincitore col parziale in saccoccia, 6-3 per lui, ma un totale di 1 racchetta spaccata a 0 per il serbo. Male il lettone sotto questo punto di vista.

Stavamo cominciando a prenderci gusto se non ché, è bastato un cortese scambio di break e controbreak al quarto, per far uscire vincitore il più scontato dei due: Djokovic. E' quindi lui il primo finalista del Roland Garros 2014, abbattendo sia Gulbis che i baci della morte nostri e soprattutto di Wilander. Preoccupiamoci.

E' quindi sceso in campo Nadal e da partita di tennis, il contesto si è trasformato in stazione meteorologica con dati relativi all'umidità, temperatura, correnti ascensionali e previsioni per i prossimi giorni. Sì, perché nelle condizioni meteorologiche in cui ogni uomo comune morirebbe dal caldo, lo spagnolo è fresco. E poi non abbiamo ragione a definirlo cyborg. Fatto sta che non sono solo dicerie, ma è tutto vero. A fare da testimonial Murray. Poveraccio. Dire che lo scozzese abbia fatto qualcosa oggi è veramente a fargli un complimento. Il punteggio è un compassionevole 6-3 6-2 6-1. Una performance cominciata male e terminata in assoluta discesa. Hippy ya ye! Non scherziamo, c'è veramente poco da dire, è stato più entusiasmante il match del maiorchino con Lajovic. C'è però una nota dolente, il mal di schiena di Rafa, palese nel momento in cui ha fatto il pugnetto della vittoria.

E quindi, tra un acciacco e un altro, eccoci costretti a sorbirci un altro Nadovic nel quale pensiamo siano favoriti tutti e due, così mandiamo un doppio bacio della morte e, se ci va di culo, entrambi non si presenteranno all'ultimo atto e il trofeo verrà dato a qualcuno estratto a sorte. Magari Ginepri. Sicuramente meglio. Au revoir!

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