Più seguiamo con passione i tornei dello Slam, e più in testa ci viene un tarlo: ma se si tornasse alle vacchie 16 teste di serie anziché 32, come accadeva fino a una dozzina di anni fa? Sappiamo che non siamo gli unici a pensarlo, e sappiamo anche che qualche giorno fa qualcuno più importante di noi, in un sito più importante del nostro, ha già parlato di ciò. Il punto che è nei primi turni dei tornei del Grande Slam le sorprese latitano, i big passeggiano, al massimo perdendo un set come successo a Murray contro Lopez. E' ovvio che è nell'interesse del torneo e degli sponsor portare avanti i big e preservarli il più possibile, però noi appassionati assetati di sangue non piangeremmo di certo nel vedere qualche big soffrire e magari perdere, e in contemporanea assistere a qualche bella favola.
Nonostante ciò nel terzo turno dell'US Open almeno una piacevole sorpresina c'è stata: l'uscita di Isner. Il re del servizio, Dio incontrastato del tie-break, monsignore del "risolvo tutto con la prima", è stato battuto da uno scintillante Kohlschreiber in cinque set e, udite udite, senza nemmeno un tie-break! Cose impensabili. Non abbiamo visto la partita purtroppo perché il nostro vicino, al quale grazie a un telescopio astronomico stiamo scroccando la visione del torneo, a tarda ora ha deciso di adempiere ai suoi doveri coniugali spegnendo la tv, per cui non sappiamo cosa sia successo all'americano. Sappiamo solo che Kohly che avanza in uno Slam è sempre una bella notizia. Ora avrà Tipsarevic, autore di una netta vittoria su Zemlja.
Nessun problema invece per gli altri big. Federer ha distrutto Nando, il cui tentativo di farsi ricrescere i capelli e nascondere il tutto sotto il cappellino ce lo rende ancora più ridicolo, mentre Djokovic, dopo aver piallato Lorenzi e Dutra Silva, ha benevolmente ceduto qualche game in più a Benneteau. L'unico che ha un po' sofferto, con nostro sommo piacere, è stato Murray, la cui partita con Lopez si è risolta al quarto e dopo ben tre tie-break. Peccato, lo spagnolo ha tenuto alla grande, ma due o tre vaccate nei momenti topici gli hanno impedito di regalarsi l'impresa.
Per lo scozzese oggi ci sarà Raonic, e state sicuri che non ce la perdiamo per niente al mondo! Il canadese è giunto agli ottavi dilaniando in tre set il povero Blake. Per Federer invece la vittima sarà Fish, ottimo vincitore su Simon e di queste gliene rendiamo grazie. Chi verrà fuori da questo match, con ovvia probabilità lo svizzero, avrà il vincente di Berdych-Almagro, sempre se i due non azzuffino in ricordo di quanto accadde agli AO. A chiudere la parte alta il nome più strano da leggere in un ottavo di Slam, Klizan, che dopo aver battuto Tsonga ha mandato a casa in tre set Chardy, e ora si prepara a proseguire la sua favoletta contro Cilic.
Nella parta basse, detto dell'ottavo tra Tipso e Kohly, si sfideranno per un posto nei quarti Gasquet e Ferrer, classica lotta tra il bene e il male nel quale il male trionferà.
E veniamo all'uomo del torneo, Roddick. Ieri ha battuto Fognini, ma l'italiano ha mostrato buone cose. Il pubblico, e la voglia di andare avanti il più possibile, hanno però portato l'americano alla vittoria in quattro set, che gli vale la sfida con Del Potro (vincitore su Leo Mayer). Per Andy potrebbe quindi arrivare il momento del capolinea, ma visto come ha giocato gli ultimi due incontri, e visto anche qualche incertezza mostrata da Delpo, non ci sentiamo di escludere nessuna sorpresa. Infine il match più deludente del terzo turno: Wawrinka-Dolgopolov. Ci si aspettava molto da due tennisti così, ma l'ucraino ha mandato in campo la sua brutta copia. Morale della favola, Duploman ha dominato senza problemi guadagnando l'ottavo con Djokovic.
Si va quindi inesorabilmente verso le semifinali più ovvie tra le più alte teste di serie. Vedremo se sarà così, intanto abbiamo mandato una lettera alla moglie del nostro vicino, dicendole che una sua vecchia zia che viveva in Alaska si è ammalata e ha bisogno di compagnie. Avremmo così modo di seguire la fase finale del torneo in santa pace, scroccando come solo noi sappiamo fare.
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