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giovedì 1 settembre 2011

US Open: primo turno. I big timbrano il cartellino, l'Italia c'è. E a New York si vive davvero come in un film

Hi guys from New York! Cari controbreakkiani, i vostri inviati di fiducia non potevano abbandonarvi per l’ultimo slam di stagione e, belli e abbronzati dal sole della Costa Smeralda e ringalluzziti dalla bella vita, abbiamo fatto lo sforzo di recarci in America per raccontarvi le fantasmagoriche evoluzioni dei nostri eroi agli US Open. Una volta terminati Montreal e Cincinnati, vinti da Djokovic e Murray, è giunto per noi il momento di abbandonare lo stivale per venire qui a respirare l’aria di Flushing Meadows  e per capire se questo finale di stagione avrà un degno colpo di coda. Il primo turno in realtà ci ha regalato ben poche sorprese, almeno in campo maschile, con le facili (o quasi) vittorie dei protagonisti più attesi; buona anche per il momento l'avventura italiana, con Fognini, Cipolla, Starace, Schiavone, Vinci e Pennetta che avanzano in scioltezza (la brindisina è già al terzo turno, dove ahilei affronterà la Sharapova). Ma come al solito andiamo a piccoli passi e vediamo cosa ci hanno regalato questi primi tre giorni negli States e non solo.


Reduci dalla disavventura di Wimbledon, dove da potenziali voci di SKY, siamo diventati factotum/schiavi dei commentatori della TV di Mr. "interceptions" Murdoch, in occasione degli US Open, abbiamo ricevuto un invito a sorpresa da parte di Eurosport che ha provato a farci la corte. Sentendo puzza di bruciato (e di schiavismo) è partito il nostro inesorabile rifiuto che ha scatenato il malumore dei cronisti della TV europea perché non avrebbero potuto avvalersi anche loro dei "servi di studio". Così in tutta risposta Federico Ferrero ci ha mandato i suoi carissimi auguri di buon viaggio allegando due biglietti di andata per New York con la nuovissima e tecnologicissima nave da crociera Titanic 2.0, mentre Jacopo Lo Monaco ha fatto lo stesso, regalandoci il ritorno con un volo Concorde riesumato per l’occasione. Non potevamo lasciarci scappare l’offerta e siamo partiti in crociera. Ok, ammettiamo che gli ultimi chilometri li abbiamo fatti a nuoto a causa di qualche problemino con le carene della nave, ma siamo pur sempre arrivati velocemente grazie alla spintarella che ci ha dato Irene negli ultimi metri! Speriamo che il ritorno vada meglio.

Una volta messo piede sul suolo americano abbiamo sentito un’indefinibile voce provenire dalle nostre spalle che urlava “Action!”, ma non vedendo nessuno nel raggio di chilometri abbiamo continuato il nostro cammino attraverso una spiaggia brulicante di donne in micro-bikini che giocavano a beach volley, bagnine prorompenti e ragazzi abbronzati in posa che sembravano il David di Michelangelo, nonché gruppi di liceali imbottiti di birra che giocavano a bagnare la magliettina di altre già formose compagne di classe minorenni. No, lui non c'era, tranquilli. Tutto molto bello. Arrivati in una strada adiacente alla spiaggia ci siamo fermati a chiedere informazioni a dei tipi tranquilli con bandane, vestiti larghi, tatuaggi abnormi, occhialoni e anelli d’oro alle dita. Appena hanno sentito il nostro accento inglese, ci hanno fregato i bagagli e una volta scappati, fortunatamente è arrivato un taxi e al grido di “Segua quella macchina!” è partito un inseguimento a 180 miglia orarie con annesse sparatorie. Capitano tutte a noi. Quando ormai le nostre mutande erano speziate per bene, è arrivata dal nulla una macchina che ha speronato quella dei malviventi, fatto un testacoda seguito da un incidente frontale che ha fatto esplodere i due veicoli. Mentre i tizi erano belli che cotti sotto le fiamme, dalle macerie è saltato fuori McLane che col sorriso e senza nemmeno un graffio ci ha dato i bagagli e aggiustandosi il cappotto se n’è andato fischiettando nell'indifferenza generale dei passanti. Come inizio non era male. Recuperato il bottino abbiamo preso un taxi integro che ci ha portato al parco di Flushing Meadows e, dopo aver pagato la corsa, lasciando il resto al taxista, siamo entrati ai campi coi biglietti che, per una volta, abbiamo acquistato regolarmente.

Ci siamo subito diretti laddove un raggio di Luce abbagliava tutti, il campo 14, sul quale il buon Dolgo ha regolato in tre set il terraiolo sosia di Volandri Gil. Come inizio non c'è male, e come prosieguo nel secondo turno si prospetta un'interessante sfida tra l'ucraino e il nostro Cipolla, bravo a mandare in tilt Nishikori, costretto al ritiro dopo due set. Potrebbe essere sulla carta uno dei match più belli del secondo turno, e come tale presumiamo verrà programmato dagli organizzatori sul campo 471, appena spazzato via dall'uragano Irene, e senza uno straccio di copertura televisiva (in realtà è stato inserito nel campo 7, incastonato tra due doppi, per passare inosservato, non sia mai la gente possa vedere qualcosa di diverso dal solito bum-bum del tennis attuale). Sempre restando in tema di azzurri anche Fognini ha superato il primo ostacolo, costituito dall'argentino Zeballos, e ora troverà Berdych, brutto cliente, ma il ceco quando si mette in testa di giocare male ci riesce splendidamente, peccato che lo stessa cosa riesca anche al ligure, staremo a vedere. L'unico azzurro, nei match di lunedì, a non passare il turno indovinate un po' chi è stato? Bravi. Sopra 5-1 nel primo set Seppi è riuscito nell'appassionante impresa di farsi rimontare da Monaco fino a perdere al tie-break, per poi farsi prendere a pallate nei due set successivi. Storico. Tra le nostre rappresentanti bene invece la Oprandi sulla Oudin, peccato invece per la Knapp, sconfitta dalla Medina-Garrigues dopo aver vinto il primo set.

Chiuso il capitolo azzurri siamo andati a farci un giretto negli altri campi, dove abbiamo assistito ad alcune piacevoli vittorie: Falla, mancino colombiano gradevole ma discontinuo, ha sbattuto fuori dal torneo Troicki al quinto, così come Sela, rovescio a una mano da baciare, ha eliminato, sempre al quinto, Bellucci. Bene, anch'egli dopo cinque tirati set, Llodra, bravo a mandare a casa Vlad. Ora avrà Anderson, quindi compito tosto ma non impossibile. E veniamo ai big. Federer ha avuto la meglio su Giraldo, pur senza incantare, mentre Fish ha piacevolmente annientato Kamke. Purtroppo ha vinto anche Monfils, il cui avversario, la copia di Federer Dimitrov, non sembra ancora all'altezza per passare molti turni in palcoscenici importanti, ma il ragazzino bulgaro, appena ventenne, a tennis sa giocare, per cui lo attendiamo al varco prossimamente. Certo, sarebbe bene che non imitasse Federer anche nella scelta della compagna, grazie. Avanzano anche fra' Cilic, Ringhio, e soprattutto Gasquet. Il match di quest'ultimo contro Stakhovsky lo aspettavamo con gioia, ritenendolo uno dei più interessanti del primo turno. Ed effettivamente i primi due set hanno mostrato un certa qualità, ma nel terzo l'ucraino, forse non al meglio, ha tirato i remi in barca fino a beccarsi addirittura un ovetto. Ora per il bulletto di Beziers ci sarà Karlovic.

Terminata la prima giornata dovevamo tornare a casa, ma non avendo trovato un taxi abbiamo rubato una macchina semplicemente rompendo il finestrino e unendo fili a caso sotto il cruscotto. Purtroppo mentre eravamo per la via di casa, il navigatore è andato in tilt e ci siamo trovati in un bosco vicino a un cimitero. Appena ci siamo resi conto della situazione ha iniziato a piovere a dirotto e la macchina si è fermata senza motivo, così abbiamo chiesto aiuto a un camionista che per caso passava in quel momento. Era strano, non lo mettiamo in dubbio, ma ancora più strano il fatto che, a suon di una risata isterica insensata, ci abbia accompagnato in un tetro ospedale nel bel mezzo del bosco dove si sentivano urla e gemiti. Ci hanno prontamente legati a un letto e si è presentato uno scienziato pazzo pronto a lobotomizzarci per renderci probabilmente ancora più scemi, ma fortunatamente dalla finestra è arrivato Superman e ci ha salvato portandoci  a casa. Che avventura! Roba da non credere. Chissà cos'altro avremmo scoperto gli altri giorni!

Martedì ci siamo alzati dal letto doloranti però perfettamente pettinati e truccati. Siamo stati svegliati da qualcuno che ha citofonato e una volta aperta la linea una voce ci ha detto "Dick Laurent è morto", e il nostro primo pensiero è andato a qualche vittima della notte di Soderling. Ci siamo messi istantaneamente l'animo in pace visto che ormai una cosa del genere non fa più notizia. Fatta colazione con bacon e uova abbiamo intrapreso una salutare corsetta tra i viali vicino casa nostra dove prorompenti ragazze poco vestite lavavano auto e facevano giochi erotici con la schiuma mentre, dietro i cespugli, si apprestavano a spiarle un gruppo di ragazzi formati da: il fighetto della scuola, l'equilibrato e saggio del gruppo, il secchione che un giorno prenderà la sua rivincita (come Gasquet) e l'immancabile pervertito di colore. Presentando una patente falsa, abbiamo quindi preso in affitto una macchina enorme e ci siamo recati ai campi per la seconda giornata di tennis. Nonostante siamo arrivati abbastanza tardi, abbiamo trovato parcheggio esattamente di fianco all'ingresso principale. Perfetto.

Il programma si è aperto con la sorprendente e piacevole vittoria di Potito su Berrer, che ha portato a tre il totale degli azzurri approdati al secondo turno. Poi è proseguito con gli scontati successi di Ferrer su Andreev, Tsonga su Lu, Duplo-Man su Gonzales e Melzer su Prodon. Ancora più effetto ci ha fatto vedere come Gulbis abbia messo da parte le belle donne, le macchine e le carte di credito e sia riuscito a giocare bene e battere Youzhny, semifinalista qui lo scorso anno. Ancora segnali di risveglio da parte del lettone. Purtroppo ha vinto anche Davydenko, contro Dodig, e ancora non riusciamo a spiegarci per quali incredibili congiunzioni astrali il croato sia riuscito a battere Nadal a Montreal. Misteri delle fede. Il candidato numero uno al successo finale, Novak Djokovic, ha faticato ancora meno del previsto contro Niland, costretto al ritiro dopo appena un set. Per la serie partite imperdibili invece segnaliamo il successo di Berlocq su Pere Riba e quello di Chela per ritiro di Matosevic. Durante questi match abbiamo atteso con ansia il ritorno di Irene, ma purtroppo l'affascinante uragano non si è nuovamente palesato in quel di New York, quando serve non c'è mai. La giornata si è poi chiusa a suon di faccine contrite da parte di Nadal, che pur soffrendo ha sconfitto in tre set un volenteroso Golubev. Il kazako ha attaccato a più non posso, mostrando grandi capacità di ribattitore e annullando o quasi, nonostante il rovescio a una mano, i topponi che Nadal spediva sul suo lato sinistro. Purtroppo Nadal nei momenti importanti è entrato in modalità "le prendo tutte" e "rallento il gioco in stile Wta così l'altro sbaglia", per cui alla fine il pur ottimo Golubev ha dovuto soccombere. Peccato. Nel tabellone infine sudato successo sudato della Schiavone, mentre Pennetta e Vinci hanno dato una buona impressione, male la Errani, sfortunata a beccare al primo turno la Kuznetsova.

Si è quindi chiusa anche la seconda giornata dedicata al primo turno, e noi sereni e contenti siamo tornati a casa in elicottero, semplicemente perché in America alle volte si usa così! Dopo esserci paracadutati a casa abbiamo cenato a suon di burro di arachidi e con lo stomaco un po' pesante siamo corsi a dormire.

Mercoledì il nostro primo pensiero è stato andare a vedere le condizioni di Soderling, anche perché se lo svedese sa che non ci preoccupiamo per lui si inalbera e ci viene a cercare. Purtroppo Robin ha rinunciato a giocare pare per un problema di influenza, e immaginatevi le nostre facce quando in campo, nel previsto match contro Sorensen, abbiamo visto entrare tale Dutra Silva, brasiliamo lucky loser che più lucky loser non si può. Anche Sorensen infatti non si sentiva al meglio, ed è stato costretto al ritiro dopo 3 set. Morale della favola, Dutra Silva si ritrova al secondo turno per una pura fortuna. Passato lo schock abbiamo cambiato campo, ma non sapevamo proprio cosa andare a guardare visto che l'order of play recitava match quali Pospisil-Rosol, Junqueira-Beck, Bogomolov-Johnson, Istomin-Sweeting e Sock-Gicquel, roba che nemmeno a Costa do Seppi si arriva a tanto. Così abbiamo optato per il nostro Filo Volandri, ben sapendo la fine alla quale era destinato contro Del Potro. L'argentino ha giocato destando una buona impressione, e ha lasciato al livornese appena cinque game. Bene anche Murray, contro Devvarman, e Roddick, contro Russell in quattro set. Tra le donne invece salutiamo con affetto l'eliminazione di Marion Bartoli e segnaliamo il successo della Pennetta nel derby con la Oprandi, ora la pugliese avrà di fronte la Sharapova, brutta, si fa per dire, cliente. Avanza anche la Stosur mentre saluta il torneo Venus Williams, che per un problema di salute non meglio precisato non è nemmeno sceso in campo contro la Lisicki. Una giornata tutt'altro che memorabile insomma, dove l'emozioni più grande è stata forse vedere Simon trascinato al quinto set da Mello, purtroppo il brasiliano non è riuscito a completare l'opera cedendo al quinto. E così il primo turno è scivolato senza particolari sorprese, almeno in campo maschile, ci attendiamo qualcosa di meglio dal secondo.

Sul viale di casa mercoledì ci siamo fermati in una panchina a parlare con Forrest che ci ha raccontato tutta la sua vita in due ore. Non male. Stanchissimi siamo giunti a casa e, dopo aver salutato i vicini di casa, i simpaticissimi Robinson, ci siamo seduti al PC e abbiamo iniziato a schiacciare tasti a caso velocissimamente e in pochi minuti è venuto fuori questo perfetto resoconto dei nostri primi giorni in America. Effettivamente quello che si vede in TV è vero... Buon tennis! Ah, se avete bisogno di dare un'occhiata al tabellone vi ricordiamo che potete tranquillamente farlo qui.

1 commenti:

Barbara Pink ha detto...

Dutra Silva un Lucky Loser? ma se è il fratello più giovane di Lurch, il maggiordomo della famiglia Addams!

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