Salve a tutti! A Flushing Meadows gli ottavi di finale per il momento si sono giocati solo a metà, visto che la pioggia ha costretto gli organizzatori ad annullare l'intera giornata del martedì. Anche Giove Pluvio si è ribellato alla visione di match quali Isner-Simon e Ferrer-Roddick, come dargli torto. Ma siccome non può piovere per sempre oggi probabilmente riusciremo ad assistere, come sempre in prima fila, agli ottavi ancora mancanti all'appello e a due dei quarti di finale, la scontata Djokovic-Tipsarevic e l'imperdibile Federer-Tsonga. Dai match giocati lunedì abbiamo tratto quasi solamente cattive notizie. In primis l'uscita di Dolgopolov per mano di Djokovic, prevista a dire il vero, e poi la sconfitta di Francesca Schiavone, molto meno prevista, a opera della Pavlyuchenkova. Intanto anche la nostra avventura sul suolo americano continua con evoluzioni impensabili, ma che qui, ci crediate o no, vengono vissute nella normalità.
Dopo una settimana di puro bradipismo e avventure extra-ordinarie, ci siamo resi conto che la casa stava somigliando a un qualcosa simile a un cesso talmente tanto era lo schifo annidato. Per farvi un esempio, il cestino della spazzatura cominciava già a dire "Mamma". Così abbiamo cercato una soluzione in internet e abbiamo scoperto che la società Cybertronics produceva dei robot molto simili agli uomini (forse è la stessa compagnia che ha progettato Nadal) così abbiamo pensato bene di sfruttarlo per usarlo come sguattero. Del resto, dopo l'avventura a SKY, sapevamo bene come schiavizzare le persone! E una volta programmato il marmocchio robotico per lustrare la casa, siamo usciti per recarci ai campi. Dopo esserci fatti una doccia scoprendo di essere muscolosi, depilati e tatuati, siamo corsi a prendere la metro per arrivare quanto prima possibile e fare a tempo per i biglietti prima che si esaurissero. Naturalmente gli ultimi li avevano venduti alla persona davanti a noi e ne rimanevano solo due nei posti extra lusso, ma per aggiudicarseli bisognava giocarseli con un duello all'ultimo colpo. Per il tennis questo e altro così mi sono fatto avanti e si è presentato un tale col carillon dicendomi "Quando la musica finisce, raccogli la pistola e cerca di sparare... cerca...". La musica andava e le mie mutande ormai cambiavano tonalità, quando fortunatamente si è presentato un baldo faccia da schiaffi che ha preso il mio posto e ha risolto la questione spavaldamente.
Una volta entrati purtroppo il nostro grande entusiasmo è stato subito smorzato dalla brutta prestazione di Francesca Schiavone, sconfitta dalla spaziosa russa Pavlyuchenkova e quindi eliminata agli ottavi di finale. E' stata una Schiavone anni luce lontana dai giorni migliori, inefficace al servizio, poco propositiva a rete e abbastanza fallosa. La russa ha giocata a tratti anche peggio di lei, figuratevi quindi il livello della partita, ma nel terzo set è sembrato avere quel pizzico di concentrazione in più per meritarsi i quarti di finale, e così è stato. Sull'Armstrong in contemporanea si è giocato Ferrero-Tipsarevic, e a giudicare dalle notizie che ci giungevano sembrava si dovesse ripetere l'incubo di Monfils-Ferrero. Rischio evitato. Lo spagnolo, sotto di un set, ha pareggiato i conti nel secondo, ma Ringhio, che sta vivendo un ottimo stato di forma, ha chiuso la partita in quattro set, guadagnando la decapitazione contro l'amico Djokovic.
Djokovic, appunto. La sfida tra il serbo e la Luce era per noi la più attesa, ovviamente per la Luce, non certo per il serbo, e l'ucraino, almeno nel primo set, non ha tradito le attese. Purtroppo Egli è così, può giocare un set o una serie di game in maniera divina, per poi sprofondare nei giochi successivi. E' il destino dei giocatori estrosi, di quelli che rischiano, fanno spettacolo e fanno divertire la gente. Il destino di Dolgopolov insomma. Dopo aver incantato nel primo set (vi consigliamo vivamente, se non avete visto il match, di guardare questo video), l'ucraino, sfiduciato, ha tirato un po' i remi in barca, e cedendo due volte il servizio in apertura nei due successivi set, ha lasciato ampio via libera al numero uno del mondo. Poco importa. Dolgopolov ha dimostrato ancora una volta che esiste un modo diverso di giocare a tennis, qualcosa che va aldilà del solito bum bum da fondocampo, ha dimostrato che esiste la fantasia, il rovescio in back, l'accelerazione inattesa che ti lascia fermo, la palla corta (anche se ieri, avendo davanti Djokovic, si è limitato rispetto al solito). Il primo set è stata piena dimostrazione del suo talento, ed è stato bellissimo vedere un uomo programmato per vincere come Djokovic andare in crisi in quel modo, incredulo davanti a un simile gioco. Un po' meno bello è stato vederlo esultare dopo aver portato a casa il primo parziale: sembrava avesse vinto i quattro Slam tutti insieme nello stesso momento, irrispettoso, inguardabile. Peccato quindi, probabilmente anche avendo vinto Dolgo il primo set il match sarebbe andato ugualmente a favore del serbo, ma poco importa. Ora gli appassionati hanno un nuovo beniamino, un tennista che quando lo vai a vedere sei sicuro che di non annoiarti, nel bene e nel male.
E non ci siamo annoiati nemmeno ammirando le battute finale di Fish-Tsonga, chiusa dal francese al quinto set. Ora nei quarti si riproporrà la sfida tra lui e Federer, che nel serale di lunedì, forse offeso per essere stato fatto scendere in campo così tardi, ha liquidato Monaco lasciandogli appena tre game. Sarà vendetta post-Wimbledon? Lo scopriremo solo vivendo.
Come al solito abbiamo scelto di tornare a casa a piedi e, avendo aggiornato il navigatore, siamo passati da una strada nuova che ci ha permesso di conoscere una stazione di servizio e ci siamo fermati a mangiare qualcosa e berci un caffè. Dentro abbiamo fatto amicizia con un poliziotto a cui abbiamo chiesto indicazioni per tornare a casa dalla strada più sicura e, dopo avergli raccontato che eravamo gli scemi di ControBreak, ci ha confessato che anche lui ci legge appassionatamente, che il giorno dopo sarebbe andato in pensione e aveva già i biglietti per la finale dell'US Open. Appena dette queste parole una macchina ha sfondato la vetrina della stazione di servizio e, dopo aver mitragliato senza pietà il poliziotto e senza motivo, ha fatto esplodere la pompa di benzina esterna. Ce ne siamo andati tra le fiamme come se fosse normale, abbiamo iniziato a vagare senza meta e siamo finiti in un locale di striptease, era una cosa che ci mancava alla lista, e non ci ha fatto schifo! C'era anche un gruppo che suonava buona musica, col bassista ovviamente di colore, così tra donne e un'ottima atmosfera, ci siamo rilassati e ce ne siamo andati ubriachissimi. Stamattina ci siamo ritrovati in un campo da golf, ma non sappiamo minimamente come siamo arrivati, così, mentre cercavamo la strada di casa, abbiamo chiamato il nostro nuovo cyborg per prepararci la colazione. Arrivati a casa abbiamo trovato tutto perfettamente pulito e il robottino che amoreggiava con HAL-9001 tramite la presa della corrente. Non si può mai stare tranquilli, ma sono giovani, li abbiamo solo sgridati un pochino.
Martedì ci siamo resi conto di essere a corto di contanti per i biglietti così siamo andati alla banca più vicino dove ovviamente, mentre facevamo la fila e toccava a noi per il prelievo, è sbucato il rapinatore di turno che ha minacciato tutti di metterci con le mani in alto e consegnargli ogni cosa avessimo nelle tasche. Istantaneamente dai clienti in fila è sbucato un tipo qualunque che ha cominciato a psicoanalizzare il malvivente facendolo regredire a una fase pre-adolescenziale fino a renderlo docile come un gattino narcotizzato. E' partito l'applauso dei presenti seguito dall'ingresso della polizia che si è complimentata con lo psicologo improvvisato e ha quindi arrestato il rapinatore. Noi ce ne siamo andati delusi perché non avevamo i soldi per comprare i biglietti così abbiamo provato ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada sperando in qualche mancia estemporanea oppure la signora che, una volta uscita dai supermarket, solitamente le si rompe la busta della spesa e rotola di tutto fuori nonostante dal sacco integro uscissero fuori solo ciuffi di verdure e baguette. Niente da fare, eravamo al verde. Così presi dallo sconforto ho iniziato a intonare perfettamente una canzone triste improvvisata sul momento e in pochi istanti avevamo alle spalle un codazzo di gente che cantava con noi nonostante le parole fossero inedite, musica a festa e coreografie sincronizzate che ci ha permesso di far svoltare la situazione e, una volta arrivato al parco di Flushing Meadows, dopo aver scambiato qualche rima e passo di danza coi ragazzi al box office, siamo entrati tranquillamente nei campi seguiti dai sorrisi festosi degli altri. Ottimo. Il punto è che nella nostra esibizione eravamo convintissimi di essere intonati, tanto da sentirci Fred Astaire, mentre non ci siamo resi conto che a causa della nostra incantevole voce stava iniziando a venire giù il finimondo. La giornata era a forte rischio, ma noi uomini duri non ci siamo abbattuti.
Dopo aver provato a coprire l'Arthur Ashe con un ombrellino da passeggio e aver tentato di asciugare i campi con uno straccio da cucina abbiamo compreso che probabilmente sarebbe stata dura vedere anche solo un 15. E infatti poco dopo abbiamo avuto la conferma da parte degli organizzatori che entrambe le sessioni erano state annullate. Per fortuna nella comunicazione ufficiale gli stessi organizzatori, come giustamente ci ha fatto notare un nostro lettore dall'Italia, hanno dato a tutti gli appassionati una valida alternativa (leggasi in fondo all'immagine).
Tristi come non mai siamo andati via, e una volta usciti dal parco è capitata una cosa stranissima, un tipo è sceso da un taxi in corsa, ci ha dato un bigliettino e ci ha detto "Vi prego date questo bigliettino alla polizia, sono informazioni top secret!". Dopo aver letto il contenuto, che parlava di un attentato o roba simile, abbiamo pensato di fare gli agenti segreti improvvisati come fanno tutti in America, ma guardandoci in faccia, ci siamo messi a ridere, l'abbiamo appallottolato e fatto canestro sul primo cestino a bordo strada. Sicuramente non era niente di importante e poi avevamo sonno, non c'era tempo da perdere con il primo invasato di turno! In compenso, mentre stavamo per giungere a dimora, abbiamo visto la casa dei nostri vicini in fiamme così ci siamo strappati i vestiti, tolti fuori i muscoli ed entrati spavaldi a salvarne gli abitanti, gatto compreso. A volte ci stupiamo di noi stessi, da quando siamo qui, in alcuni casi, abbiamo delle forze non indifferenti! Carichi di adrenalina abbiamo deciso di andare a rimorchiare qualche cozza che si sarebbe trasformata in una iper-gnocca semplicemente togliendosi gli occhiali, sciogliendosi i capelli e, sganciandosi due bottoni della camicia, le si sarebbero gonfiate le tette. Dio benedica l'America. Buon tennis!
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