Non ce l'aspettavamo manco un po'. Visto come si era comportato nella stagione pre-Us Open eravamo quasi sul punto di mettere Murray anche un pelo sopra Djokovic nella nostra personale lista di favoriti, ma come al solito siamo stati colpiti dalla sindrome di Gufander. A onor del vero non sono tutti demeriti dello scozzese, anzi.
Kevin Anderson ieri ha giocato un grande incontro, tenendo da fondo quando era il caso e attaccando con cervello, il tutto aiutato da un servizio che contrariamente a quello di Murray (la seconda dello scozzese sembra la prima di Volandri, e abbiamo detto tutto), non lo ha mai tradito. Onore a lui quindi, tennista dallo scarso appeal, ma ormai presenza costante del circuito a medi-alti livelli, e bravo a riportare il Sudafrica ad un punto dove non arrivava dai tempi di Wayne Ferreira. Ve lo ricordate? Si, era brutto quanto Anderson, in più non aveva mai preso il sole in vita sua.
E comunque, se questo punto lo avesse fatto Federer, a quest'ora vi stareste facendo i pompini a vicenda (cit.)
Ora per il sudafricano ci sarà Wawrinka, che ieri ha battuto in quattro set Young. Adesso il rapper potrà tranquillamente tornare nel dimenticatoio, per essere tolto fuori al prossimo Us Open quando si dirà per l'ennesima volta che lui era la promessa americana e bla bla bla...
Chi verrà fuori da questo spicchio di tabellone affronterà il vincente tra Gasquet e Federer, ovvero Federer. Lo svizzero ha giocato i soliti long set con Isner, uscendone vincitore in tre set, mentre il bulletto francese ha battuto Berdych in quattro. Non male il torneo di Richard, peccato debba trovarsi Roger proprio sul più bello.
E veniamo a Fognini.
Diciamo la verità, il successo su Nadal ci aveva un pelo entusiasmato, nonché fatto piacere. Ma che andasse a finire così in un certo qual senso ce lo aspettavamo. Il ligure è uscito dopo un torneo comunque positivo, dove non ha fatto altro che dimostrare le sue già note attitudini: capace, se in giornata di fare il colpo dando anche spettacolo, ma assente quando il gioco si fa veramente duro, specialmente se ci si trova di fronte a un giocatore tecnico e vario come Feliciano. Fabio contro lo spagnolo non è stato mai realmente in partita, ha giocato pochissimi sprazzi di buon tennis, e nel complesso il giocatore di Toledo è stato superiore in ogni angolo del campo. Ora per lui patibolo con Djokovic, ma tanto onore perché a quasi 34 anni, li compirà il 20 settembre, ancora si diverte e fa divertire noi vecchi nostalgici del bel tennis che fu (pare che faccia anche strani effetti alle appassionate ma questo è un altro discorso, e comunque qualche mese fa si è sposato per cui giù le mani, vi resta sempre Stepanek).
A occhio sarà il quarto più scontato, insieme forse a quello di Federer. Djokovic, pur perdendo un set, ha battuto Bautista-Agut, e punta dritto dritto alla finale. Il suo possibile avversario in semifinale verrà fuori dall'incontro tra Tsonga e Cilic. Il francese non ha concesso ancora un set ai suoi avversari, e pure fra' Cilicio il suo compitino l'ha fatto, nonostante qualcosa per strada abbia lasciato.Il pronostico penderebbe leggermente a favore del francese, ma per avere un'idea più chiara chiedere a Gufander.
Infine diamo un'occhiata alle fanciulle, visto che ci troviamo con due nostre balde rappresentanti ai quarti di finale. Roberta Vinci, oggi alle 18 contro la Mladenovic, è passata senza giocare, grazie all'infortunio della Bouchard. Certo il destino è amaro: non vinci una mazza per una stagione, poi appena vai degnamente avanti in uno Slam cadi negli spogliatoi e sbatti la testa. Nulla di grave pare, ma la canadese ha optato per fermarsi e capire meglio come sta. Se le occorrono degli infermieri, eccoci.
Pennetta deluxe invece. La Stosur è stata spazzata via in due set e Flavia ha confermato ancora una volta il grande feeling con il torneo newyorchese. Ora l'aspetta la Kvitova, sperare di ripetere la semifinale di due anni fa non è un'utopia.
E' tutto per questi ottavi. Oggi inizieremo a scrivere stupidaggini su Facebook e Twitter a partire dall'incontro della Vinci. Accorrete numerosi.
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