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martedì 3 settembre 2013

US Open 2013: il Re è morto. Solo tre set per cedere a Robredo.

Vi avevamo dato appuntamento a domani per raccontarvi quanto sarebbe accaduto negli ottavi, ma la dipartita prematura di Federer ci ha costretto a dedicargli qualche riga del nostro tempo. Tutto sommato per ribadire tesi che stiamo esponendo da mesi ormai. E' successo, nonostante tutto fosse stato architettato a dovere per creare l'ennesimo Fedal, lo svizzero ha ceduto ben prima di trovarsi al cospetto di Nadal. Dieci scontri diretti, tutti a favore dell'elvetico, ma in quello che forse doveva essere il match più importante dell'anno per rivalutare l'estate fallimentare dello svizzero, eccolo abbandonare il campo con la testa bassa sulle note di "The end" dei Doors, dopo non aver portato a casa nemmeno un parziale contro Robredo. Certo, qualche minuto prima del match Wilander si era lanciato nel suo impeccabile bacio della morte "Non vedo come Robredo possa vincere anche solo un set contro Federer. Lo spagnolo perderà in tre", ma chi avrebbe mai potuto pensare potesse accadere il contrario?

A dire la verità nemmeno noi. Già immaginavamo l'ennesimo Fedal dominato dallo spagnolo e invece, sorpresa delle sorprese, tutto morto ancora prima di nascere. E pensare che si stavano leggendo noiosi problemi del tipo "Federer non ha avversari prima di Nadal, quindi arriverà a giocare contro lo spagnolo senza avere il ritmo...". Della serie, non solo il vostro idolo aveva un tabellone da Challenger prima dei quarti, ma vi stavate già arrampicando sugli specchi in vista della sicura sconfitta contro il maiorchino. Invece il problema è stato estirpato alla radice, con la vittoria di Robredo.

Lo spagnolo è stato una formichina. Senza strafare o lasciarsi andare in grandi cose ha solamente fatto il suo dovere, vincendo punti essenziali e giocando allo stesso livello dall'inizio alla fine. Al contrario Federer faceva sempre le sue cose (spettacolari quanto volete, mettetele in cineteca), ma dall'utilità pari a zero. Basti solo pensare che su 16 palle break ne ha concretizzato appena 2 e inutilmente. Il Gran Consiglio della Compassione si sta mobilitando e, probabilmente, in caso Roger dovesse entrare al Master di Londra per il rotto della cuffia, potrebbe fare richiesta all'ATP per spostare la data del Master della Compassione per permettergli di partecipare, perché sarebbe uno spreco non averlo nella rosa dei compassionevoli dell'anno.

La sconfitta dello svizzero è giunta in modo strano, quasi non si percepiva il fatto che fosse a un passo dalla morte, proprio perché era lo spagnolo sempre sotto pressione a dover fronteggiare punti pericolosi. Ma Tommy pungeva in silenzio e facendo un gran male, riuscendo così a forgiarsi dello scontro diretto forse più importante tra i due. Per Roger è la conferma che il viale del tramonto è ormai imboccato e per Robredo c'è poco altro da aggiungere: ha battuto un avversario fino a ieri impossibile, ha raggiunto i quarti in uno slam e cominciando la stagione alla posizione 109 ora sfiora i top 20. Ci stiamo stancando di tutelare chi gioca a tennis quando perde dagli operai che si fanno il culo per vincere i match, quindi vivi complimenti a Tommy, che ha trionfato meritatamente contro ogni avversità. Ce lo meritiamo.

Intanto sul centrale si giocava Nadal-Kohlschreiber e lo spagnolo alla notizia che ai quarti al posto dell'elvetico avrebbe avuto un bye, si è talmente rilassato che è arrivato a perdere il primo parziale al tie-break. Non serve che vi diciamo poi come si è concluso il match. Nemmeno a vederlo avremmo creduto a una vittoria del tedesco, che infatti è morto al quarto set. Su un altro campo invece si giocava Ferrer-Tipsarevic, incontro che la pioggia ha fatto di tutto per evitarci. Il serbo, ormai insidiato da Federer per la testa di serie numero uno al Master della Compassione 2013, si è visto costretto a rinforzare i suoi punti vincendo il secondo set, e dando l'impressione di voler mettere in difficoltà lo spagnolo, per poi perdere al tie-break del quarto.

Ultimo degli incontri in programma per la parte bassa è stato Gasquet-Raonic. A dire la verità abbiamo visto ben poco, però la partita si è risolta al quinto in favore del francese, con addirittura un break sull'ultimo turno di servizio del canadese. Livelli di bullismo stellare da parte di Riccardino, che ora resta l'unico capace di creare almeno un minimo disturbo a Nadal. Attenzione, il transalpino non potrebbe mai vincere contro Rafa, ma almeno ci eviterebbe il doppio bye, Robredo e Ferrer.

Oggi giocherà la parte alta di tabellone. Vedremo (purtroppo) in campo Djokovic-Granollers, Youzhny-Hewitt, Murray-Istomin e Wawrinka-Berdych. Boh... sembrano gli accoppiamenti di un 500 obbligatorio autunnale.

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