Cari controbreakkini eccoci ancora presenti per raccontarvi il nulla cosmico. Una nostra specialità. Come dicevamo nella puntata precedente è partito il periodo "di riparazione" per chi aspirasse a chiudere l'anno in una posizione dignitosa o per chi volesse provare a rosicchiare qualche punticino per approdare a Londra. Vista l'inguardabilità del ranking attuale per il Masters dei Principi, si aprono speranze ancora per 12 nomi, uno più improponibile dell'altro (escluso ovviamente DolgoLuce, Dio onnidroppante, che ora sta alla posizione 16). Ottime prospettive. I main draw di questo periodo rasentano il fondo del barile e i protagonisti di spicco si applicano tanto per fare presenza, ragion per cui, in queste settimane siamo autorizzati a prenderci una vacanza senza perderci proprio niente di che. Abbiamo quindi approfittato della situazione per dedicarci ai nostri bonsai, imparare il punto croce, ripassare tutta la filmografia muta polacca del '68 e studiare le sonorità dell'ultimo album di Apicella. Tra un'attività e l'altra abbiamo comunque apprezzato l'impegno di Supertennis e Sportitalia a farci apprezzare il meno possibile.
lunedì 26 settembre 2011
lunedì 19 settembre 2011
Terminati gli slam, facciamo un veloce punto della situazione
Cari lettori eccoci nuovamente in pista per riprendere il nostro cazzeggio preferito e proporvi un inutile quadro della situazione a termine degli US Open. Ebbene si, non è cambiato niente, o meglio, tornando indietro di qualche mese, troviamo lo stesso schifo e di più. Mancano solo due Masters 1000 per chiudere la stagione tra cui lo sfigatissimo Parigi Bercy che ormai non viene calcolato dai big e serve solo per creare speranze in chi sogna di andare al Masters dei Principi. Speranze che, come tradizione vuole, spesso si tramutano in pesi psicologici tali che generano una compassione incommensurabile. Risultante classica: a Londra vanno i soliti 7 da anni e l'ottavo fa presenza casuale.
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martedì 13 settembre 2011
US Open: finale. Djokovic conferma il dominio del 2011 e mette nuovamente al tappeto Nadal
Ciao a tutti! Anche l'ultimo slam di stagione è andato via in un lampo, così come la visita di Irene a New York che appena due settimane fa minacciava l'evento e distoglieva l'attenzione pubblica dai veri problemi che attanagliano l'America. Ma come direbbero qui "nevermind" perchè a noi interessa il tennis e alla fine ha trionfato lui, il solito alieno Novak. La nostra avventura in terra americana è quindi terminata e a breve ci appresteremo a tornare a casa grazie al biglietto esclusivo del Concorde (cordialmente regalatoci come vi abbiamo raccontato nel primo post di questa avventura), ma prima vogliamo condividere con voi quanto accaduto nelle ultime fantasmagoriche ore a stelle e strisce. Tutto questo che vi riveleremo oggi non verrà divulgato dai media a causa della censura perché l'uomo non è assolutamente pronto, ma noi, ormai da quasi un anno possessori della verità assoluta (!), vi racconteremo tutto. Quindi tenetevi forte.
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domenica 11 settembre 2011
US Open: semifinali. Sarà ancora Djokovic-Nadal.
Eccoci di ritorno dal Flushing Meadow Park distrutti dal deleterio super Saturday, la celeberrima americanata tennistica utile solo a spezzare le gambe ai finalisti. Ma andiamo con calma e, prima di dilungarci con il racconto delle nostre peripezie a stelle e strisce, vediamo in breve cosa è accaduto in questi ultimi due giorni. Djokovic ha dimostrato ancora una volta di essere il tennista più forte in circolazione rimontando due set a Federer e vincendo la semifinale contro lo svizzero dopo avergli annullato due match point, mentre Nadal, alla prova contro Murray, è stato il solito rullo compressore, ora però gli tocca il serbo, e sappiamo quanto non sia contento di giocarci contro. In campo femminile la finale sarà Serena-Stosur. L'americana ha distrutto la numero uno sulla carta, Caroline Wozniacki, mentre l'australiana, alla sua seconda finale in uno Slam, ha avuto la meglio, dopo aver però perso un set, contro la sorpresa tedesca Angelique Kerber.
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venerdì 9 settembre 2011
US Open: ottavi e qualche quarto di finale. La Pennetta butta al vento l'occasione della vita, tra gli uomini avanzano i soliti
Ciao a tutti da New York! Il cerchio continua a restringersi, si sono chiusi finalmente gli ottavi e due quarti di finale con i successi dei soliti quattro più qualche infiltrato, ma alla fine, come al solito, ne rimarrà soltanto uno. Noi, anche se a fatica, ci sentiamo sempre più inglobati in questa magica atmosfera a stelle, strisce e celluloide e non escludiamo di chiedere la cittadinanza a fine torneo, campando di buoni pasto a vita.
Qualche giorno fa ci eravamo lasciati dicendovi che avremmo passato la notte a fare baldoria, così è stato, e mercoledì ci siamo svegliati abbastanza pestati, con un palo ficcato in testa e senza ricordare minimamente cosa fosse successo. Qui è un evento all'ordine del giorno per cui non ci spaventiamo anche se un po' di vergogna verso i nostri vicini la nutriamo visto che non sappiamo in che condizioni ci siamo presentati nell'isolato alle prime luci dell'alba e come possono averci visti. Speriamo di non esserci rovinati la reputazione almeno con le ragazze seminude che abitualmente lavano le macchine nei giardini vicini, visto che il nostro fascino di uomini seri e spesso assenti tra i nostri pensieri idioti ben camuffati, cominciava a fare colpo su di loro. Usciti di casa per recarci al parco di Flushing Meadows, ancora in preda ai fumi dell'alcol, abbiamo cominciato a fare cose senza senso come ammirare con le lacrime una busta svolazzante al vento, così, vista la gravità della situazione, ci siamo rivolti a uno psicologo per una seduta di ipnosi regressiva che ci permettesse di ricordare cosa fosse veramente accaduto la notte prima e rimuovere il trauma. Le immagini riportate a galla erano troppo confuse per capire qualcosa e per di più, al risveglio dal colloquio, ci sono venuti diversi attacchi di vertigini. Ci stava venendo anche il terrore che noi, incapaci di fare male a una mosca, avessimo fatto qualcosa di brutto, così, allarmati all'idea di ricordare verità scomode, abbiamo lasciato perdere anche perché iniziava a farsi veramente tardi. Per metterci l'anima in pace nel futuro, ci siamo promessi di prendere il vizio di tatuarci le cose più importanti che facciamo, così sarà impossibile dimenticarcene!
Qualche giorno fa ci eravamo lasciati dicendovi che avremmo passato la notte a fare baldoria, così è stato, e mercoledì ci siamo svegliati abbastanza pestati, con un palo ficcato in testa e senza ricordare minimamente cosa fosse successo. Qui è un evento all'ordine del giorno per cui non ci spaventiamo anche se un po' di vergogna verso i nostri vicini la nutriamo visto che non sappiamo in che condizioni ci siamo presentati nell'isolato alle prime luci dell'alba e come possono averci visti. Speriamo di non esserci rovinati la reputazione almeno con le ragazze seminude che abitualmente lavano le macchine nei giardini vicini, visto che il nostro fascino di uomini seri e spesso assenti tra i nostri pensieri idioti ben camuffati, cominciava a fare colpo su di loro. Usciti di casa per recarci al parco di Flushing Meadows, ancora in preda ai fumi dell'alcol, abbiamo cominciato a fare cose senza senso come ammirare con le lacrime una busta svolazzante al vento, così, vista la gravità della situazione, ci siamo rivolti a uno psicologo per una seduta di ipnosi regressiva che ci permettesse di ricordare cosa fosse veramente accaduto la notte prima e rimuovere il trauma. Le immagini riportate a galla erano troppo confuse per capire qualcosa e per di più, al risveglio dal colloquio, ci sono venuti diversi attacchi di vertigini. Ci stava venendo anche il terrore che noi, incapaci di fare male a una mosca, avessimo fatto qualcosa di brutto, così, allarmati all'idea di ricordare verità scomode, abbiamo lasciato perdere anche perché iniziava a farsi veramente tardi. Per metterci l'anima in pace nel futuro, ci siamo promessi di prendere il vizio di tatuarci le cose più importanti che facciamo, così sarà impossibile dimenticarcene!
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mercoledì 7 settembre 2011
US Open: ottavi di finale (a metà). Dolgopolov incanta ma non può nulla. Ciao Schiavone, oggi la Pennetta cerca la semi
Salve a tutti! A Flushing Meadows gli ottavi di finale per il momento si sono giocati solo a metà, visto che la pioggia ha costretto gli organizzatori ad annullare l'intera giornata del martedì. Anche Giove Pluvio si è ribellato alla visione di match quali Isner-Simon e Ferrer-Roddick, come dargli torto. Ma siccome non può piovere per sempre oggi probabilmente riusciremo ad assistere, come sempre in prima fila, agli ottavi ancora mancanti all'appello e a due dei quarti di finale, la scontata Djokovic-Tipsarevic e l'imperdibile Federer-Tsonga. Dai match giocati lunedì abbiamo tratto quasi solamente cattive notizie. In primis l'uscita di Dolgopolov per mano di Djokovic, prevista a dire il vero, e poi la sconfitta di Francesca Schiavone, molto meno prevista, a opera della Pavlyuchenkova. Intanto anche la nostra avventura sul suolo americano continua con evoluzioni impensabili, ma che qui, ci crediate o no, vengono vissute nella normalità.
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lunedì 5 settembre 2011
US Open: terzo turno. La Pennetta ai quarti, oggi la Schiavone. Rafa sviene, ma poi rassicura i fan
Eccoci nuovamente belli, raggianti, truccati e pettinati, direttamente sul suolo americano a raccontarvi cosa è successo in questi due giorni di terzo turno. L'appeal dei match cresce un pochino, anche se finora l'unica vera sorpresa è stata l'eliminazione di Del Potro per mano di Pong Simon, avvenuta ieri. Per il resto tutto scorre secondo pronostico, Djokovic umilia gli avversari, Federer e Murray giochicchiano mentre Nadal continua nel suo tabellone da challenger. Certo giocare contro Nalbandian deve essere stato un pelino stancante, visto quanto successo dopo in conferenza stampa, ma il maiorchino ha rassicurato il suoi fan postando un video su Facebook, dove annunciava che il malore era passato e che il problema era stato solamente un ricambio d'olio ai suoi ingranaggi.
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sabato 3 settembre 2011
US Open: secondo turno. Flavia zittisce la Sharapova. Murray soffre, ma ai piani alti tutto scorre liscio
Ciao a tutti da New York! Qui in America la vita sta diventando sempre più surreale e sembra di vivere veramente in un Big Brother con le telecamere puntate addosso. Tutto è bello e stupefacente come il parco di Flushing Meadows che ci ha permesso di ammirare la strepitosa vittoria di Flavia Pennetta su Maria Sharapova al terzo turno. Un successo inatteso e graditissimo, che porta a tre le azzurre ancora in corsa in questo Us Open, insieme a Vinci e Schiavone. Peccato che la stessa cosa non la si possa scrivere per i maschietti, in quanto chi in un modo e chi in un altro, Fognini, Starace e Cipolla hanno dovuto riporre i loro sogni di gloria e salutare il torneo. Nelle zone nobili del tabellone invece tutto fila via liscio, tranne forse che per Murray, costretto al quinto set, dopo essere stato sotto due a zero, da un combattivo Robin Haase. Djokovic, Nadal e Federer passeggiano allegramente, in particolare per il serbo capace di lasciare solo due game a quel pallettaro di Berlocq. Ma come al solito andiamo con calma per rendervi partecipi di quanto accaduto in questi ultimi due giorni a stelle e strisce.
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giovedì 1 settembre 2011
US Open: primo turno. I big timbrano il cartellino, l'Italia c'è. E a New York si vive davvero come in un film
Hi guys from New York! Cari controbreakkiani, i vostri inviati di fiducia non potevano abbandonarvi per l’ultimo slam di stagione e, belli e abbronzati dal sole della Costa Smeralda e ringalluzziti dalla bella vita, abbiamo fatto lo sforzo di recarci in America per raccontarvi le fantasmagoriche evoluzioni dei nostri eroi agli US Open. Una volta terminati Montreal e Cincinnati, vinti da Djokovic e Murray, è giunto per noi il momento di abbandonare lo stivale per venire qui a respirare l’aria di Flushing Meadows e per capire se questo finale di stagione avrà un degno colpo di coda. Il primo turno in realtà ci ha regalato ben poche sorprese, almeno in campo maschile, con le facili (o quasi) vittorie dei protagonisti più attesi; buona anche per il momento l'avventura italiana, con Fognini, Cipolla, Starace, Schiavone, Vinci e Pennetta che avanzano in scioltezza (la brindisina è già al terzo turno, dove ahilei affronterà la Sharapova). Ma come al solito andiamo a piccoli passi e vediamo cosa ci hanno regalato questi primi tre giorni negli States e non solo.
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