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giovedì 16 dicembre 2010

Top ten: il pagellone 2010

E da bravi super-esperti di tennis non potevamo non proporvi il megasuper-pagellone 2010, con i nostri giudizi semi-seri sui vari giocatori che occupano i posti più caldi e fanno di tutto per sfreddarli.

Rafeal Nadal. Il cyborg inizia male la stagione a causa di alcuni problemi ai circuiti, ma dopo una rapida revisione in laboratorio torna alla grande. Sulla terra rossa abbatte gli avversari regalandoci partite divertentissime come quella di Roma contro Ferrer (la cosa più emozionante di quel giorno fu la pioggia che si abbattè sulla capitale perché ci permise di avere il tempo per prendere un hot dog che vendevano appena fuori il centrale). Torna a vincere a Wimbledon in una delle più noiose finali della storia e, diversamente dagli altri anni, regge fino a fine stagione (la revisione è stata fatta bene tanto che finalmente scompaiono gli storici problemi alle ginocchia) conquistando US Open e finale del Masters. Il career Slam è suo a soli 24 anni, ma per il titolo di maestro dovrà attendere ancora visto che a Londra incontra Federer in versione "tirami sul rovescio e vedi cosa ti succede"
che gli toglie l'ultima soddisfazione dell'anno con una sonora lezione, cosa che lo indispettisce non poco. Voto: 9.5

Roger Federer. Il cioccolataio parte a razzo vincendo gli Australian Open, ma quando i suoi tifosi più accaniti già pregustano per lui il Grande Slam, sparisce nel nulla. Perde da chiunque (no, tranquilli, da Seppi no) Montanes, Baghdatis, addirittura da Hewitt. Il culmine della disperazione arriva a Wimbledon, quando viene sconfitto da Berdych (dopo aver seriamente rischiato al primo turno con Falla) e cede nuovamente il trono al suo eterno rivale: Rafael Nadal. In estate capisce che forse è il caso di trovarsi un coach che gli spieghi come battere il cyborg, per questo si affida a Paul Annacone, il cui primo comandamento è "spingi quel cazzo di rovescio", ordine che Roger esegue alla grande nella finale del Masters. In lui permane sempre il difetto che quando gioca viene inquadrata sua moglie, e questo non glielo possiamo proprio perdonare. Voto: 7.5

Novak Djokovic. E' il classico ragazzo di cui i professori direbbero alla madre che è bravo, ma non si impegna abbastanza. E' forte, ma proprio tanto, però gioca sempre allo stesso modo e non propone evoluzioni di rilievo. Anzi, al servizio cala un po', per riprendersi nel finale di stagione. Arriva anche una finale di Slam, ma contro Nadal a Flushing Meadows non può nulla. Ha il rendimento più costante di tutti, non manca mai nelle semifinali, ma non vince quando serve. Trascorresse meno tempo a fare le imitazioni e a studiare modi stupidi per entrare in campo, sarebbe forse l'uomo da battere, ma per il momento è sempre il terzo incomodo, molto poco incomodo. A dicembre vince la Davis.Voto: 6.

Andy Murray. Il figlio della donna più temuta del circus sembra sempre sul punto di vincere uno Slam, ma come al solito si scioglie sul più bello. In Australia cede a Federer in finale e alle lacrime, mentre a Wimbledon delude i suoi tifosi lasciando strada a Nadal. Racimola alcuni tornei importanti, come Montreal e Shanghai. Qui distrugge Federer con una delle più belle partite della sua carriera, ma ben cosciente che non appena rivedrà lo svizzero in uno Slam o nelle partite che contano (nel Masters di Londra per esempio) ci perderà matematicamente. Nel frattempo fa pace con la sua ex, e lascia per sempre l'altra sua fidanzata storica Sonya. Quando il gioco si fa duro però continua a latitare, è promosso ma lo aspettiamo al varco. Voto: 6

Robin Soderling. Il nostro serial killer del cuore nel finale di stagione fa suo il primo Master 1000 della carriera, a Parigi-Bercy. Per la gioia promette di non uccidere nessuno per una settimana e mantiene la parola. A giudicare dalle notizie provenienti (qui parlano di un islamico, ma noi conosciamo la realtà) dalla Svezia decide però di rifarsi con gli interessi. Nel corso dell'anno si toglie alcune soddisfazioni importanti, tra cui quella di battere Federer al Roland Garros, dove arriva in finale perdendo dal solito Nadal. Nel complesso una buona stagione se si pensa al disastro iniziale in Australia, al termine della quale abbandona il suo coach Magnus Norman per affidarsi al nostro Claudio Pistolesi, colui che fece scalare ben 200 posizioni a Bolelli (che appunto non è Soderling). Una buona scelta a nostro avviso, oltre che dal punto di vista tecnico, anche da quello culinario, visto che Pistolesi, non ne siamo certi, ma a occhio ha una certa conoscenza di ristoranti e trattorie... Voto: 7.

Tomas Berdych. Torna prepotentemente nei top ten e si toglie la soddisfazione di eliminare Federer nel suo regno, Wimbledon. In finale però viene sodomizzato da Nadal senza riuscire mai ad impensierire lo spagnolo. Al Roland Garros gioca la semifinale, ma viene impacchettato e rispedito a casa da Soderling. Non vince nessun torneo, ma dimostra di valere i top ten. Per ora è solo insipido col retrogusto salato, non ci emoziona minimamente, come del resto il 90% dei tennisti del circuito, ma il suono dell'impatto della pallina con la sua racchetta ha un certo non so che... Voto: 6.5

David Ferrer. Bello da vedere come una Fiat Duna (o Multipla coi fari accesi), ama il gioco d'attacco quanto Trapattoni, ma nonostante ciò qualche lato positivo ce l'ha, è caparbio, è ciò ha reso possibile la sua ignobile permanenza nei top ten e addirittura l'ingresso al Masters. Noioso come pochi, è stato ottimo sparring partner a Roma nella finale contro Nadal, per il resto della stagione ottiene ottimi (per lui) risultati tra i quali il successo di Valencia. Non smette mai di correre, o forse un giorno smetterà anche lui. Voto:  7

Andy Roddick. Parte bene, con le finali a Miami e Indian Wells, delle quali ne porta a casa una, quella in Florida. Non riesce però a ripetere la cavalcata di Wimbledon del 2009, e quest'anno saluta la compagnia agli ottavi. Paga quindi molti punti e per un breve periodo esce addirittura dai top ten, lasciando gli USA fuori dai primi dieci, ma ci torna pur avendo saltato a piè pari la stagione sul rosso. Non sarà un tennis di nostro piacimento, ma a noi i fighter ci esaltano. Stagione interlocutoria ma sufficiente, l'età avanza anche per lui, avesse usato la saggezza di adesso quando il fisico glielo permetteva forse avremo conosciuto un altro tipo di storia. Voto: 6

Fernando Verdasco. Nonostante sia presente tra i top ten, di lui si sono perse le tracce da periodi ormai remoti o inutili da ricordare tanto che per ricordarmene le fattezze dobbiamo ricorrere alla collezione autunno inverno Armani. Praticamente ha giocato solo sulla terra e pensate che è riuscito a perdere a Nizza contro Gasquet in finale, il che vale doppio. Ma questo ha ancora voglia di giocare? Voto: 4

Mikhail Youzhny. L'idea che potesse chiudere l'anno tra i primi dieci la reputavamo ridicola quanto quella che Seppi potesse arrivare al quarto turno in un torneo. La prima si è avverata, la seconda era un azzardo ultraterreno infatti si è arrivati ben lontano dall'avverarsi. Rimaniamo sempre del parere che questo non sia un giocatore da primi dieci al mondo, anche se il suo rovescio è delizioso. Allo stesso tempo, vedendo come ci è arrivato, si nota quanto sia facile entrare nell'Olimpo giocando mediocremente e questo ci fa rabbrividire. Il voto va sopratutto alla foto del profilo ATP. Voto: 6.5

8 commenti:

mitch ha detto...

E' un caso che l'unica insufficienza è dell'unico giocatore che ha avuto trascorsi con l'Ivanovic? Non sarà un po' di gelosia?
Io darei mezzo punto in più a Youzhny perché nessuno se lo aspettava in lotta per il master.
Buone feste a tutti!

Lucky Loser ha detto...

AH AH!
Abbiamo agito inconsciamente :D
Non è anche Djokovic un ex Ivanovic?

Il mezzo voto a Youzhny ci può anche stare, effettivamente è una sorpresa il suo approdo ai top ten e la lotta per il master, il fatto è che noi, vista la carriera altalenante del 2010, lo vediamo più come una casualità dovuta allo strano meccanismo dei punti ATP: se uno scende chi è dietro sale anche senza fare niente o poco (Seppi ci campa da anni su questo meccanismo). Ecco, a noi sembra più che lui sia salito perchè gli altri sono scesi, non sappiamo quanto sia cosciente del posto che occupa o almeno non ci sembra abbia dimostrato di esserlo una volta arrivato

mitch ha detto...

Io non condivido molto questo discorso del salire o scendere per meriti/colpe di altri.
E' un discorso che sento spesso anche su Ubitennis (dove vi ho scoperto).
Se questa cosa è vera durante l'anno, quando si è a fine anno non vale più, perché i punti degli anni precedenti non centrano più niente. Che tu nel 2009 abbia fatto il grande slam o che sia sempre uscito al primo turno, nella classifica di fine 2010 conta solo quello fatto nel 2010. Per cui se Youzhny è nei dieci a fine 2010, vuol dire che per quest'anno ha fatto meglio di chi gli è dietro.

Per Djokovic-Ivanovic non so, a dir la verità non so molto di gossip tennistico. E' che di Verdasco se ne parla sempre, un po' come di Stepanek. Oddio... Stepanek... Non ditemi che anche lui ha colpito con l'Ivanovic... Vabbeh che si è capito cos'abbia che piace tanto alle tenniste, ma l'Ivanovic ditemi di no, vi prego....

Enrico ha detto...

Allora,djokovic pare che sia solo amico d'infanzia con la ivanovic,della quale si narra la frequentazione con un golfista(e poi se parli di mazza con delle tipe ti considerano volgare,mah..),ma tutto abbastanza in sordina.E'un mistero come verdasco sia nei 10,mentre han giocato molto bene soderling,berdych e youzhny alla prima semifinale a new york(nadal fuori concorso)
Ah,nessuno parla della straordinaria sconfitta nel grand final dei circoli italiani A1 di bolelli contro non mi ricordo chi giustificato dai commentatori di supertennis"eh,ma perchè sta preparando gli australian open..."?

Lucky Loser ha detto...

@mitch
Leggiamo Ubi, non assiduamente, ma è impossibile non farlo. Non sempre condividiamo quello che scrivono, ma se segui il tennis in qualche modo ci passi ogni tanto.
Non siamo noi quelli che hai identificato perchè non scriviamo ne commentiamo su Ubitennis, per il semplice motivo che se abbiamo qualcosa da dire, lo postiamo su questo blog. Un giorno sveleremo chi siamo, ma non ora.
Su Ubi avevamo messo solo un commento col link a questo blog, ma giusto il primo giorno che l'avevamo aperto e basta.
Che poi ci possa essere gente che scrive e commenta concorde con quello che postiamo su questo blog, può essere benissimo, non siamo unici e rari a pensare queste cose che vengono dette.

Per quanto riguarda il fatto dei punti e sali scendi per meriti/colpe di altri, purtroppo non è questione di discorso o opinione da condividere, ma matematica oggettiva, quindi c'è poco da condividere. E' lunga la spiegazione, sopratutto da scrivere. Il tuo ragionamento non farebbe una piega se i giocatori fossero due che si interscambiano i punti di anno in anno: chi vince di più alla fine ha più punti e stop. Il problema è che i giocatori sono una marea e i punti si disperdono, quindi tirando le somme, c'è uno squilibrio tra punti ATP complessivi in palio ogni anno da ripartire su tutti i giocatori ATP (che crea dispersione di punti) e punti che si perdono personalmente.
In realtà non è possibile fare un meccanismo punti preciso se non azzerando ogni anno i contatori, ma non è possibile perchè ci sono troppi giocatori e i tabelloni dei primi tornei ne risentirebbero.

Il fatto di Djokovic-Ivanovic lo dicevano quelli di Supertennis durante la Davis... probabilmente se lo sono inventato di sana pianta tanto per dire qualcosa diverso da "e questo è bello" oppure "bello questo" :D

Lucky Loser ha detto...

@Enrico
Per quanto riguarda Bolelli e la partita persa in A1, abbiamo dedicato un commento estemporaneo su FaceBook (seguici anche su Fb se ce l'hai), non era il caso di sprecare un post per parlare di aria fritta :D

mitch ha detto...

Lucky non volevo dire che voi lo rimarcate sempre su Ubitennis, intendo che è un ragionamento che spesso ho sentito fare anche là (unico altro sito di tennis che leggo e dove ho avuto la fortuna di leggere il vostro post).

Se durante l'anno è un ragionamento corretto, per me a fine anno diventa solo matematica: valgono i migliori 18 tornei divisi per categorie che hai disputato nell'anno.
Per cui sarò un po' caprone, ma rimango della mia idea che a fine anno uno ha più o meno la classifica che si è meritato.

Sinceramente non ho capito bene il tuo ragionamento, ma vi scrivo dal lavoro (ehm ehm....) e non ho troppo tempo di approfondire. Penso che tu intenda che tutti i punti non rientranti nei 18 vanno dispersi. Il chè è vero: per un top player è inutile vincere 7/8 tornei 500 o 250, perché ne vengono contati solo la metà.
Ora bisogna che mi rimetta al lavoro....
Buone feste e continuate ad allietarci coi vostri servizi

Lucky Loser ha detto...

Mitch è successa una cosa strana, il tuo ultimo commento era bloccato nella cartella spam!
Che diavoleria hai messo dentro? Eppure non hai nemmeno nominato Mirka o Seppi... strano sia stato inserito nello spam.
Tra l'altro noi non abbiamo chiesto nessun filtro spam a blogspot, ha fatto tutto da solo!
Scusa se non lo vedevi pubblicato, per una volta la minchiata non dipendeva da noi!
Buone feste anche a te!

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