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mercoledì 5 gennaio 2022

Cortocircuitovic


Premessa. Rispolvero il blog dopo circa sei anni perché non riesco a esimermi dal dire la mia sulla vicenda Djokovic.

Fino a quando veniva aggiornato, questo è stato un blog che, accompagnato dai profili Twitter e Facebook, ha sempre provato a strappare un sorriso agli appassionati di tennis. Oggi non è questa la mia intenzione. E a me, di sorrisi, ne ha già strappati a sufficienza ieri Djokovic. Se non ne siete interessati, o vi sentite ancora "indinniatih" passate pure oltre, andate a leggere Repubblica o i tweet di Cartabellotta mentre vi scofanate una fornitura di Maloox.


I fatti. Novak Djokovic e - stando almeno alle parole del direttore degli Australian Open Craig Tiley - altri giocatori e membri dello staff, sono stati esentati dal vaccino e potranno così prendere parte ai prossimi Australian Open, torneo che il serbo ha vinto per nove volte. 

Le reazioni. Apriti cielo. Il clero italiano devoto al santo siero si è rivoltato sui social e sui media gridando allo "scandaloh", in un profluvio di tweet e dichiarazioni fortemente critiche nei confronti del campione serbo e delle autorità sanitarie australiane. Il perché, francamente, fatichiamo a comprenderlo, per un semplice motivo: l'esenzione, stando a quanto dichiarato dalla stessa direzione del torneo, è arrivata dopo un'accurata analisi effettuata da due diverse equipe di medici. Pertanto, visto che da due anni gli stessi "indignados" ci martellano con la sacralità incriticabile della scienza, perché adesso fanno improvvisamente retromarcia non accettando il verdetto medico-scientifico di ben due equipe sanitarie? Come? Sostenete per caso si tratti di un favore fatto al numero uno del mondo solo per meri motivi legati alla pecunia? Scusate, mi state dicendo che non solo avete smesso di credere nella scienza, ma mi siete anche diventati complottisti? Credete per caso anche nella terra piatta?

Il cortocircuito generato in Italia dalla notizia è stato uno spettacolo per gli occhi. E alcuni commenti sono stati tutti da gustare. Qualcuno pretende, con un toni francamente un po' fascisteggianti, che vengano diffusi i nomi di tutti gli altri giocatori esentati, e i motivi sanitari che hanno portato le due equipe ad arrivare a questa decisione. Altri, in particolar modo le virostars, diversi politici e i loro cani da riporto, hanno invocato il ritiro degli altri giocatori presenti al torneo per protesta, e il bello è che sembravano addirittura seri. Certo, prendete il numero 120 del mondo che si è fatto il mazzo per entrare nel main draw e guadagnare denaro prezioso per il prosieguo della sua carriera, dovrebbe ritirarsi perché glielo ha chiesto la Morani in un tweet? Ripeto, la Morani.

Ci preme segnalarvi che tutta questa "indignazioneh" ha caratterizzato quasi solamente i media italiani, i giornali sportivi stranieri, come potete vedere in questo tweet, hanno quasi ignorato la vicenda, o perlomeno hanno evitato la puerile terminologia che caratterizza quella cloaca che è diventata la stampa italiana. E speriamo che almeno questo dato porti qualcuno a farsi della domande.

Il mio giudizio sulla questione l'ho espresso in qualche tweet, pagato con degli apprezzatissimi defollow e qualche insulto al quale ho bonariamente messo il like come forma di compassione. Le polemiche continueranno, il torneo inizierà il 17 gennaio ma noi abbiamo già la birra in frigo per goderci la sequela di inutili tweet conditi di bile che accompagneranno le partite di Djokovic. Sempre che non si realizzi il mio sogno: Novak che alla prima partita scende in campo, partecipa al sorteggio, e senza nemmeno giocare un punto si ritira facendo un dito medio a tutti, provocando il sovraccarico dei reparti di epatologia di tutta Italia. Si è impossibile, ma sognare l'apoteosi non costa nulla.

martedì 19 gennaio 2016

#AusOpen2016: 1° turno. Verdasco rompe le catene e batte Nadal. Bene Seppi e Bolelli

Così ci presentavamo prima degli Australian Open 2016:
"La parte bassa di tabellone ci regala subito uno scontro epico tra Rafa e uno dei suoi più fedeli e storici servi: Verdasco" e fin qui tutto bene, 5 set ci sono stati, così come le 4 ore e passa di match.
Però continuavamo:
"E' veramente inutile rivelarvi chi vincerà... Rendiamola semplice: per quanto se ne possa dire di Nadal, al momento ha dimostrato che comunque vince, basta che dall'altra parte non ci sia Djokovic. Tutto il resto è da dimostrare, il 2015 è già molto lontano"
Che dire... siamo in splendida forma, a questo giro coi nostri pronostici abbiamo addirittura fatto vincere Verdasco, in un match epico, che spezza le catene della schiavitù e segna la rivincita alla semi del 2009. A Nando nun je devi caga'r'cazzo, le cose se le lega al dito e al primo turno del primo Slam del 2016 ha servito una dolce vendetta gelida di 7 anni a Rafa. Vamos.

domenica 17 gennaio 2016

Australian Open 2016: il tabellone. Anno nuovo, baci della morte vecchi

Salve carissimi, eccoci arrivati a quello che per ogni appassionato di tennis è il vero capodanno: gli Australian Open. Nelle settimane precedenti abbiamo visto tanti piccoli contentini per ammazzare il tempo, esibizioni, Djokovic giocare come un umanoide, addirittura Bautista Agut e Troicki vincere un 250, quindi volenti o nolenti, siamo costretti a sperare che il vero 2016 tennistico cominci a Melbourne. Al comando del tabellone i soliti noti: Djokovic, Murray, Federer, Wawrinka e Nadal. Non manca il mini esercito italiano: Seppi, Lorenzi, BolelliCecchinato e Fognini, quest'ultimo addirittura testa di serie numero 20. Le premesse ci son tutte, mancano soltanto i nostri immancabili baci della morte e il quadretto è completo.

lunedì 7 dicembre 2015

#MDC15, finale: Dimitrov è il nuovo maestro

The game is over! E' Dimitrov il vincitore del Master della Compassione 2015. Dopo due anni consecutivi dove lo scettro non si è spostato dalla Francia, passando da Benneteau a Gasquet, il sacro sigillo è giunto in Bulgaria col giovane Grigor "Wannabe Federer" Dimitrov. Il Gran Consiglio Supremo della Compassione ci aveva visto lunghissimo: sarebbe stata un'edizione scontata e così è stato. Sono stati rispettati tutti i pronostici, ma come al solito al MDC l'importante non è la fine, ma il modo in cui ci si arriva.

domenica 6 dicembre 2015

#MDC15, semifinali: Nadal e Dimitrov, una poltrona per due

Il dado è tratto, con la conclusione delle semifinali possiamo finalmente divulgare i due eletti che giocheranno l'ultimo atto del Master della Compassione 2015: Nadal e Dimitrov. Mentre per il secondo può dirsi essere un traguardo scontato, per lo spagnolo risulta più complesso vedersi ai vertici di questa competizione, dopo il suo passato. Niente da fare per Gulbis e Cilic, entrambi eliminati dopo addirittura essere addirittura stati in vantaggio nei rispettivi match. Ma non bruciamo le tappe e partiamo subito con la cronaca di quanto appena concluso

sabato 5 dicembre 2015

#MDC15, day 6: Dimitrov rispetta le previsioni, colpo di scena Gulbis!

Nonostante i numerosi inconvenienti il Master della Compassione 2015 continua a regalare spettacolo e a catalizzare l'interesse del pubblico mondiale, tanto che una tv regionale thailandese ha deciso di filmare con dei Nokia 3310 alcuni frame delle partite e di trasmetterli in differita alle tre di notte al posto del solito film porno. Certo, non si tratta più della diretta su Sky in pay-per-view come gli anni scorsi, ma sono piccole soddisfazioni che comunque fanno piacere.
La terza giornata dedicata al Gruppo Verdasco ha visto il passaggio del turno di Dimitrov e Gulbis, che affronteranno in semifinale l'Imam Cilic e Nadal. Ma prima di pensare a questo, vediamo nello specifico l'andazzo degli incontri.

venerdì 4 dicembre 2015

#MDC15, day 5: Nadal e Cilic conquistano il gruppo Benneteau, è semifinale per loro

Il Master della Compassione 2015 è ormai in diritura d'arrivo e dopo ore travagliate il Gruppo Benneteau si è chiuso con Nadal e Cilic dominatori assoluti. Il day 5 del torneo ha registrato un vortice imprevedibile e senza fine di emozioni fin dai primi momenti quando ci siamo resi conto di aver dimenticato di chiamare il sostituto di Anderson... Nel precedente turno infatti avevamo assistito al ritiro del sudafricano a causa delle gambe spezzate da Jimmy "il guercio", ma soprattutto per aver raggiunto la consapevolezza di essere brutto come le fame. I festeggiamenti per la dipartita dell'inutile goblin sono stati talmente tanto lunghi che non ci siamo minimamente preoccupati di pensare ad un degno alternate per giocare l'ultimo turno.