Quello appena trascorso è stato un turno finalmente degno di essere catalogato in uno Slam e sicuramente il migliore di questa edizione degli US Open. Probabilmente complice la cappa di caldo e umido che in questi giorni sta attanagliando Flushing Meadows, ci siamo potuti gustare sana lotta fisica e di testa che hanno portato a risultati abbastanza inattesi. Nishikori, Cilic e Monfils sono gli ospiti insoliti dei quarti e le loro vittorie sono tutte frutto di imprese, tanto che a questo giro li accettiamo col sorriso nelle fasi calde di un torneo, pur non essendo ai vertici delle nostre preferenze. Come ciliegina sulla torta, si disputerà anche Djokovic-Murray, unico quarto di lusso che rispetta il pronostico.
E proprio da loro due partiamo. Il serbo sembra ormai aver messo una definitiva pietra sopra al disastro post Wimbledon e, nonostante le condizioni avverse al suo fisico, sembra tornato ai massimi livelli. Certo, per giungere ai quarti non ha battuto fulmini di guerra, forse il più titolato poteva essere Kohlschreiber, ma comunque ha sempre convinto, portando a casa vittorie nette col minimo sforzo. Diverso percorso Murray, che dopo aver passato la prima giornata a scoprire nuovi muscoli su cui farsi venire i crampi, perdendo pezzi qua e là, ha finalmente trovato una stabilità. Certo il suo passaggio ai quarti è dovuto moltissimo anche al cervello poco attivo di Tsonga, ma comunque lo scozzese rientra nella categoria di chi non muore mai o, meglio, tra quelli che se non li uccidi in modo plateale ti stai mettendo nei guai da solo. E sarà proprio questo il punto di partenza su cui costruire qualcosa nella sua partita contro Djokovic. L'incontro è programmato a seguire di Williams-Pennetta, all'1 di notte, quindi i più volenterosi e insonni, verranno tenuti svegli almeno fino alle 5 del mattino! Auguri...
Scendendo troviamo Wawrinka che apparentemente ha portato a casa l'incontro col fisico, ma in realtà la maggior parte l'ha fatto il cervello. Robredo ha provato di tutto per metterla sulla rissa, distrarre l'avversario e rendersi ancora più antipatico di quanto già non fosse, ma Stan non ha mai abboccato, anzi è riuscito sempre a sbeffeggiarlo proprio nei momenti in cui lo spagnolo tentava di pizzicarlo. E' stata senza dubbio una partita di fisico, dove era necessario non cedere con le gambe, ma l'esito si è deciso in quattro punti, tutti concentrati nel tie-break del terzo. Aggiudicarsi quel parziale era vitale e infatti lo svizzero non ha perso il controllo proprio quando necessario. Molto simile l'impresa di Nishikori, che ha portato a casa l'incontro col favorito Raonic, prima conquistando un tie-break (territorio del canadese) quindi continuato a infierire con un break chirurgico da 7-5 e infine mettendolo al tappeto con un netto 6-4. Un samurai col sangue di Ferrer. Oggi il primo, tra lui e Wawrinka, che sentirà la stanchezza nelle gambe sarà facile bersaglio dell'avversario.
E' con immensa gioia che vi annunciamo che Cilic si è trovato una fidanzata, probabilmente playmate, vista la botta di vita che ha sprigionato ieri a fine match, dopo 5 set di dura lotta con Simon. E tutto sommato siamo contenti così per lui e per noi... troppe dosi del francese a lungo andare rompono le palle. Per il croato, ormai peccatore e lussurioso, il sogno potrebbe non finire, visto che al prossimo turno troverà Berdych. Il ceco è non pervenuto da parecchi mesi ormai e agli US Open continua ad avanzare solo perché non ha ancora trovato nessuno che lo potesse impensierire. L'ottavo con Thiem è stata una mano dal cielo per lui. Contro Cilic è forse il momento di fare il mea culpa.
Facile il passaggio di Federer con Bautista Agut e probabilmente semplice sarà anche il prossimo contro Monfils. E' infatti sfumato il quarto opposto a baby-Fed, visto che ieri Dimitrov ha lasciato il passo proprio al francese scapestrato. Bel match, giovane, leale, molto agonismo in campo, tanta ingenuità e diverse occasioni sprecate pur di fare spettacolo, ma la cosa che più sbalordisce è che nei momenti chiave quello risolutivo è stato il transalpino. L'incontro si è deciso su pochi punti e su questi si è sempre distinto Monfils. Punteggio sicuramente bugiardo, tre set a zero è troppo, ma è anche vero che il bulgaro ha dimostrato quasi una regressione nei momenti cruciali. Addirittura un doppio fallo in chiusura. E' una allarme, di questo passo non si può assolutamente sperare un futuro in vetta, ma la solita latitanza nel limbo "né carne, né pesce".
Ci stiamo avvicinando al capolinea e finalmente vediamo tracce di tennis agli US Open. See ya!
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