venerdì 28 febbraio 2014
Federer e Djokovic per Dubai, Dimitrov e Dolgopolov per la salvezza di Acapulco
L'attesa dei primi Masters 1000 di stagione ci offre spettacoli che sputano compassione da ogni dove, ma soprattutto scenari apocalittici con defezioni e mal di schiena vari ed eventuali. Ben 5 i ritiri ad oggi, ma il solo match Murray-Simon ha contato circa 28 problemi fisici e mentali manifestati dai due. La cosa più grave è che nessuno di loro ha alzato bandiera bianca in anticipo, offrendoci come al solito uno spettacolo che ha trasudato pallette da ogni orifizio, ottime per chi fosse indeciso sulla data del suicidio.
Ma partiamo subito col torneo (giustamente) più snobbato tra i tre della settimana, quello sulla terra di San Paolo, che ormai si deve accontentare delle briciole di ciò che gli lascia il 500 di Rio della settimana prima. Fortunatamente non ne abbiamo visto nemmeno un fotogramma, ma con piacere vi possiamo dire che Haas è ancora in gara per regalare tennis, nonostante abbia fatto fuori Starace. Compensa però Lorenzi, che accalappia i quarti, e con Monaco se la potrà giocare per un posto in semi. Notevole invece Almagro, che perde da Delbonis. Lo spagnolo probabilmente risente ancora della caduta dalla Torre d'avorio di Soderling durante il Master della Compassione 2014.
Voliamo dunque in Messico, dove si è abbandonata la terra per regalarci un bel campo in cemento dipinto di blu. Unica nota dolente è che a causa del cambio di superficie, il budget non è stato più sufficiente per coprire le spese del cameraman. Così, dovendo sborsare di tasca propria, con 8 figli, moglie, suocera e amante a carico, è riuscito a comprarsi solo l'abbonamento per l'ultima fila dello stadio, con pessimi risultati per in nostri occhi, costretti a vedere due formichine in azione. Parte infatti da oggi la colletta di ControBreak per permettere al cameraman di Acapulco di comprare un biglietto più vicino al campo, almeno per la finale.
Nella notte appena trascorsa si sono consumati due psicodrammi e due miracoli. Partiamo subito con Murray-Simon, dove mancavano solamente i medici con le barelle in campo. Abbiamo fortunatamente visto ben poco, ma quelle brevi sequenze sono state un perfetto esempio di quello che ci siamo piacevolmente persi: Simon raffreddato col mal di schiena perennemente massaggiato al cambio campo, Murray ciondolante o a terra ansimante e fradicio di sudore, con 84 paia di scarpe in panchina. Ma le vere perle sono state: la comoda volée mandata a rete dal francese sul match point dell'avversario e, sempre per mano del transalpino, uno splendido smash schiacciato sul proprio campo. Questa strage ha fatto sì che lo scozzese vincesse, guadagnando una semi con Dimitrov. Il bulgaro, carico a molla per aver approcciato con successo la Bouchard, mentre la Sharapova pensava a pubblicizzare le caramelle, ha portato a casa il successo su Gulbis al terzo, intralciando i presupposti bellicosi del lettone di arrivare al numero uno del mondo, fondati appena su un best ranking raggiunto (18 eh!) e sulla vittoria di un 250. Vamos!
Passiamo velocemente ai miracoli. Ferrer, pur avendo vinto il primo set, si è ritirato in favore di Anderson, quindi la questione sembra serissima. Ma è anche ovvio visto che non si può pretendere di rimanere brillante e perfetto a 31 anni, sperando di metterla sempre sulla corsa instancabile. Indian Wells, ma sopratutto i punti di Miami si avvicinano. Il sudafricano sarà opposto a Dolgopolov, vincente in due set su Karlovic. Non sappiamo proprio come interpretare questa scia di continuità dell'ucraino, quindi aspettiamo in attesa di qualcosa di più concreto, prima di poterlo innalzare nuovamente a Luce.
Chiudiamo dunque col torneo più prestigioso della settimana, nonché Dubai, che oggi vedrà l'esecuzione pubblica di Federer per mano di Djokovic. Il serbo è giunto in semi senza il minimo sforzo e addirittura grazie a un walkover seguito al ritiro anticipato di Youzhny. Ben diverso il cammino dello svizzero che, nell'episodio precedente alla semplice vittoria di ieri su Rosol, se l'è vista bruttissima contro Stepanek. E non ci riferiamo all'aspetto fisico, ma a svariate punte di compassione da 2013, tra cui un break in apertura di terzo set, che sembrava ormai l'incipit al funerale elvetico.
In apertura di giornata però si giocherà Berdych-Kohlschreiber. Il ceco ha vinto abbastanza facilmente la lotta per il neurone contro Tsonga. Preoccupante. Il tedesco invece ha saldamente preso il posto a Del Potro e noi ci auguriamo onori la sua posizione anche oggi, regalandoci gioie e tanti bei rovesci.
Si parte alle ore 14 a Dubai proprio coi due sopracitati e si prosegue con Federer-Djokovic. In serata si passerà a San Paolo e quindi chiuderà le danze Acapulco. Programma ricco, valutate voi se preferire la pennica pomeridiana e la sana dormita notturna o litri di caffè per non perdervi nemmeno un 15. Buon tennis!
Pubblicato da
Lucky Loser
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