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venerdì 21 febbraio 2014

Dalla Davis a ieri: ecco cosa ci siamo piacevolmente lasciati alle spalle

Salve carissimi! Torniamo in vita dopo quasi un mese dal miracolo Wawrinka agli Australian Open. Forse per paura di rovinare la magia o semplicemente perché è successo poco degno di nota, ci siamo presi una vacanza e non è detto che non continueremo a farlo in futuro. Del resto una rondine non fa primavera e l'idea di vedere una fotocopia del 2013 è ancora vivissima! Se poi avete assistito ieri notte a come Nadal ha arrotato Montanes sulla terra di Rio, sembra chiaro che Sanremo abbia più possibilità di essere originale che non il tennis nel 2014. Come infatti tradizione vuole, il primo Slam di stagione resta sempre una coda dell'anno precedente. I giocatori sono ancora mezzo acciaccati, malmessi, ubriachi da quanto fatto fino a novembre e in uscita dalla preparazione. Ecco perché si vedono quasi sempre le sorprese maggiori dell'anno. In parola povere, il bello ( ...ehm brutto) deve ancora venire e il vero start (purtroppo) sarà il lento e rovente cemento americano.

Wawrinka, dopo aver alzato la coppa degli Australian Open si è subito prodigato, assieme a Svizzera 2 (Federer), per la conquista del turno in Davis, aiutati anche dal fatto che il team Serbo ha presentato nomi che faticherebbero a vincere due match in un 10 mila dollari maschile. Risultato degno di nota è la Germania che ha eliminato la Spagna (danke). L'Italia invece, spinta dalla forza mentale di Volandri, ha approfittato dell'assenza di Del Potro in Argentina per fare l'impresa contro schegge come Berlocq, Monaco e Zeballos. Brividi. Addirittura Bolelli, portando il punto salvezza nel doppio, ha quindi trovato la forza per conquistare il suo primo Slam in carriera: il Challenger di Bergamo.

Ma non è stato il solo. Fognini infatti, caricato più che altro dalla copiosa quantità di gnocca presente in Sudamerica, ha colonizzato Vina del Mar, terra diventata santa da quando Zeballos, non si sa come, riuscì a battere Nadal. Per l'italiano sono punti vitali, visto che difficilmente quest'anno ad Amburgo troverà Delbonis in finale.

Nella stessa settimana, Gasquet ha dato saggio della sua più infima compassione facendosi battere da Monfils in finale sul cemento di Montpellier. Ottimi risultati in chiave Master della Compassione 2014. Un inizio bello scoppiettante. Bravo Riccardino, siamo orgogliosi di te. A Zagabria invece ha vinto il doping retroattivo di Cilic su Haas. Amen.

Siamo dunque passati al primo 500 di stagione, Rotterdam, che purtroppo ha perso visibilità perché in contemporanea col Challenger di Bergamo. Dopo oltre un anno di digiuno è finalmente tornato al successo Berdych, che non si è abbattuto per il sorteggio sfavorevole con Seppi al primo turno. A Buenos Aires invece, Fognini ha tentato di replicare la settimana precedente, ma con Ferrer in lista c'era veramente poco da sperare. Infatti sono bastati due semplici set allo spagnolo per portare a casa il trofeo. In chiusura c'è Memphis, torneo declassato alla categoria 250. La chitarrina è stata porta a casa da Nishikori. Auguri.

Eccoci quindi al presente con il 500 (ATP vergognati) di Rio De Janeiro, che verrà vinto da Nadal dopo aver battuto in finale Ferrer. Come al solito scusateci se vi roviniamo le sorprese, ma siamo bastardi dentro. Da segnalare però il quarto tra Fognini e Dolgopolov, più che altro in caso ci fosse tra i lettori qualche psichiatra aspirante al Nobel. A Marsiglia Seppi è riuscito a perdere da nonno Llodra e Gasquet continua ad avanzare alla ricerca della sconfitta più vergognosa. Forse con Gulbis in semi non sarebbe male. Chiudiamo quindi il giro con Delray Beach dove riteniamo di non dover nominare nessuno dei presenti.

Diciamo che forse era meglio continuare a rimanere in silenzio... In ogni caso, se non vi fosse bastato nemmeno questo nostro più che perfetto riassunto, vi rimandiamo alla pagina Livescore, dove come al solito troverete di tutto e di più. Per ora è tutto, noi vi salutiamo e andiamo a buttarci dalla galleria di Sanremo.

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