Novak Djokovic: inutile rimarcare ancora tutto quello che ha fatto nel 2011, ne abbiamo parlato fino alla nausea tanto da ringraziare l'infortunio che ce l'ha tolto di mezzo negli ultimi mesi. Ha praticamente vinto tutto, rischiato di conquistare il Grande Slam, umiliato Nadal, che sembrava essere inscalfibile, e più volte è riemerso dai disastri in cui si cacciava all'interno di partite che sembravano destinate ad andare all'avversario. Un immortale. Unica pecca per lui l'infortunio rimediato perché ha fatto più di quanto poteva, con conseguente scomparsa a fine anno, soprattutto nel Masters di Londra, tappa essenziale per sancire la sua totale supremazia. Chiude primo in classifica con 4000 punti di vantaggio, il problema è che, avendo vinto quasi tutto, nel 2012 dovrà ripetersi o il crollo sarà inesorabile e senza speranza. Voto: 9-
Rafael Nadal: sembra quasi non abbia combinato niente quest'anno perchè nella maggior parte dei tornei ha passeggiato fino alla finale per poi perdere sistematicamente da Djokovic (ed era bellissimo vederlo fare faccine affrante). E' stato educato tennisticamente a non mostrare mai debolezze per incutere timore all'avversario ancora prima di arrivare in campo e, fino a quando vinceva tutto, poteva recitare la sua parte di bravo ragazzo umile, una volta che ha iniziato a perdere la maschera ha cominciato a sciogliersi dando il via libera a stupide e molteplici scuse e lamentele sue e del clan "ho male qui, ho male la, non sono al 100% altrimenti avrei dominato, riducete il calendario, voglio una classifica sviluppata su due anni, il Masters di fine anno sulla terra e all'aperto". Tutto questo solo perché non vinceva i tornei, ma arrivava secondo. Inspiegabile la figuraccia fatta a Londra dopo che si era preso un mese di vacanza. Quando imparerà che la stagione continua anche dopo giugno? La vittoria della Davis sulla spiaggia di Siviglia sicuramente gli darà stimoli extra e, visto che Djokovic dovrà ripetersi (difficile) e Federer penserà ai suoi specifici obiettivi da trentenne, molto probabilmente il 2012 lo vedrà nuovamente protagonista. Voto: 8+
Roger Federer: un altro reputato morto da ormai tre anni, solo perché non lo vediamo alzare lo stesso numero di coppe di prima, ma continua comunque a rimanere tra i primi 4 e a portare avanti una stagione dignitosa dal primo all'ultimo giorno. Addirittura, mentre Djokovic e Nadal erano a ricaricarsi come due vecchietti, lui, il vero anziano del gruppo, si concedeva una scia positiva da Basilea in poi, bissando il successo a Londra e dando una lezione di tennis a tutti i migliori dell'anno. Bè sì, perché tennis vuol dire anche saper gestire le proprie forze per un calendario che va da gennaio a dicembre e non sparire dagli US Open in poi o da dopo Wimbledon. Molti non ne sopporteranno l'esistenza, ma continua a far scuola pur non brillando, giusto che sia il maestro anche per il 2011. Voto: 8
Andy Murray: è ormai quasi un caso umano, una figuraccia dopo l'altra, passa più tempo a lamentarsi col nulla che a giocare. Involve giorno dopo giorno. Ha anche provato ad accorciarsi i capelli per provare a spostare il baricentro del suo corpo, ma niente da fare, i successi si contano sulle dita di una mano monca. Per lui il 2011 è da dimenticare, ha fatto un'ingresso da leone arrivando in finale agli Australian Open e promettendo faville, per poi uscire da... piagnone (!) dopo un turno di Round Robin a Londra e dimostrando mediamente nulla durante la stagione. Nel 2012 ha solo da migliorare o sparire Voto: 5,5
David Ferrer: nonostante non goda delle nostre lodi per il tipo di gioco proposto, riesumando un termine caro a Rino Tommasi, possiamo dire lui sia il giocatore più tignoso del circuito. Se non lo superi di misura, devi dimenticarti di batterlo. Anche per questo ci sta indigesto, visto che con lui le partite alla pari, si trasformano in una gara di corsa e non in un match di tennis. La vittoria su Del Potro in Davis è un esempio imprescindibile. Anche in questo 2011 ha dimostrato di essere un giocatore che difficilmente perde contro giocatori che stanno sotto di lui in classifica e infatti ha avuto un rendimento costante e risultati dignitosi arrivando sempre al 100% del suo potenziale, anche quando ha perso di misura. Finché le gambe gli reggono, ce lo troveremo nel 2012 esattamente come in questa stagione appena passata. Voto: 7
Jo-Wilfried Tsonga, Tomas Berdych: fanno parte della categoria "Ci sei o ci fai". A fine anno si trovano rispettivamente al numero 6 e 7 pur rimanendo in media anonimi e dotati di un solo neurone, ma con punte miracolose piovute da cielo che comunque non ne salvano l'andazzo generale. Sembra occupino queste posizioni perché gli altri sono scesi. Il francese si è evidenziato a fine anno perdendo per tre domeniche consecutive da Federer dopo che a Wimbledon l'aveva battuto in extremis per qualche allineamento interstellare ignoto. Il ceco invece si è sempre tenuto alla larga dal vincere qualche match di punta ponendo forti dubbi sulla veridicità del metodo adottato per stilare la classifica ATP. La valutazione tra loro varia di poco. Voto: 6+, 6
Mardy Fish: anno abbastanza superbo per le sue potenzialità e mai avrebbe pensato di diventare il giocatore numero uno degli Stati Uniti. Dovrebbe essere un dato allarmante per l'America perché avere come rappresentate un tennista competitivo al massimo per le semifinali dei tornei che contano non è confortante. Tra l'altro è "vecchio" e i successori per ora sarebbero Harrison o Young. Diciamo che durante l'anno ha sempre giocato col braccio e mente libera di chi non ha niente da perdere ed è stato premiato con la partecipazione a Londra. A parte la vittoria su un Nadal potenzialmente cadaverico a Cincinnati, non ci sono grossi picchi da evidenziare, ma il suo gioco è sempre uno dei migliori da vedere nel circuito. Voto: 6,5
Janko Tipsarevic: è partito dalla 49esima posizione per terminare la stagione alla 9 e con la partecipazione a Londra dopo il ritiro di Murray. Addirittura nell'ultima partita ha battuto Djokovic. Nonostante abbia perso da Seppi a Eastbourne, sicuramente la sua miglior stagione e tutto sommato ancora migliorabile visto che anche lui non si è distinto per vittorie esclusive. Bisogna vedere se la foga della Davis ormai svanita è stata così determinante o il suo anno positivo era solo un fuoco di paglia. Uno dei migliori del 2011, bravo. Voto: 7,5
Nicolas Almagro: sta alla posizione numero 10 denotando quanto il sistema del ranking ATP sia da ritoccare sostanzialmente. Cosa altro si potrebbe dire su questo giocatore evitato come la peste? L'unica cosa positiva dello spagnolo è il rovescio a una mano, per il resto è un elemento totalmente inutile nella gerarchia ATP. Voto: NC.
Alexandr Dolgopolov. A inizio stagione ci ha fatto sognare raggiungendo i quarti a Melbourne, per poi confermare i nostri più reconditi sospetti: difficilmente sarà un tennista continuo, ma quando in campo c'è lui, ed è in vena, c'è sempre da divertirsi. Sfiora il primo successo in un torneo a Costa do Sauipe, ma vincere là la prima volta sarebbe stato umiliante, quindi concede con generosità il successo ad Almagro. In primavera, a parte la finale di Nizza, attraversa un periodaccio, dl quale esce vincendo il primo Atp della carriera in qual di Umago, città quindi consacrata e sacra per gli estimatori dell'eclettico ucraino. I suoi alti e bassi però continuano, ma memorabile resta il primo set giocato contro Djokovic agli Us Open, dove tra smorzate, voleè impensabili e accelerazioni improvvise porta il numero uno del mondo al tie-break, rischiando anche di vincerlo. Poi si appanna, ma vedere il serbo impazzire per un'ora è stato bellissimo. Giocare a tennis in maniera diversa si può, e a lui è valso il 15° posto nel ranking. E per il 2012 ha annunciato di volere i top ten. Se ci dovesse riuscire annunciamo fin da ora che non risponderemmo delle nostre azioni.
Voto: lui non ha bisogno di voti, è il guru, quindi al massimo li dà.
Juan Martin Del Potro. Non è stato quello del 2009, ma ci sono ottime possibilità che nel 2012 torni a piegare le braccia a parecchi suoi avversari, ovviamente nelle superfici a lui congeniali. Ha vinto due tornei, Delray Beach e Estoril, il sospetto è che il campione di Tandil il prossimo anno troverà successi ben più importanti. Voto: 7
Andy Roddick, Nikolay Davydenko, Fernando Verdasco. I primi due, dopo anni di sgradevole presenza nella top ten, hanno levato le tende per trasferirsi in zone meno nobili della classifica, regalandoci un'emozione impareggiabile. Il modello spagnolo ci ha regalato perle di compassione inenarrabili, tanto da vincere l'ambito titolo a Costa do Seppi 2011, eccellente. Voto: 4,5
Robin Soderling. Ha iniziato alla grande vincendo tre tornei, cosa che ha placato la sua sete di sangue. In seguito cala un po' di forma, abbandana il suo coach Pistolesi e iniziano i guai fisici, culminati con la mononucleosi e l'abbandono del circuito prima dei tornei estivi americani. Non tornerà nemmeno in Australia, e il conteggio delle sue vittime aumenta Voto: 6 sulla fiducia
Gilles Simon. Purtroppo sta risalendo la china. Voto: 6.5
Gael Monfils. Sparisce per un po' a inizio stagione, torna e gioca qualche buon torneo senza particolari exploit. Condizionato anche da una condizione fisica non sempre ottimale, forse la smettesse di fare spaccate starebbe un po' meglio. Voto: 6
Feliciano Lopez. Ottima stagione, davvero, la migliore della sua carriera. E' sempre gradevole vederlo giocare. Sicuramente ha guadagnato tantissimo con l'arrivo di Barasastegui in panchina che gli ha permesso di integrare un più solido gioco da fondo, qualità essenziale (ahinoi) nel tennis odierno. La risultante è stata una maggiore competitività e concretezza contro tutti. I risultati e il confronto con gli anni precedenti parlano da soli. Voto: 7,5
Stanislas Wawrinka. Dopo aver vinto il torneo di Chennai a gennaio perde da chiunque o quasi. Ed è bellissimo vedere i suoi brufoli soffrire. Voto. 4
Richard Gasquet. Piatti prova a trasformarlo in modalità "bulletto". In parte la cosa riesce, ma la compassione ogni tanto salta fuori. A Roma fa fuori Federer e crea qualche grattacapo al cyborg, ma sono solo exploit. Nel finale di stagione perde ulteriormente smalto. Voto: 6 per la nuova camminata da duro.
Marin Cilic: Ahahahahahah. Voto: 4,5
Milos Raonic. Si è rivelato in Australia, per poi confermare le sue buone doti andando a vincere il primo torneo della carriera a San Josè, contro Verdasco, e perdere la finale la settimana successiva contro il quasi defunto Andy Roddick. Qualche infortunio ne mina la progressione, come quello patito a Wimbledon. Ci piace, perché ha tutte le caratteristiche di "disintegratore di pallettari", almeno sulle superfici veloci, visto il servizio e il dritto che si ritrova. Nel 2012 lo aspettiamo al varco.Voto: 7
Harrison, Dimitrov, Tomic, Young. Il nuovo Connors, il nuovo Federer, il nuovo Hewitt e il nuovo Snoop Dogg non hanno ancora mostrato in pieno le loro potenzialità. Quello più forte sembra essere Tomic, pensate quindi quanto oscuro possa apparirci il futuro del nostro sport. Il più gradevole da vedere è invece Dimitrov, autore a Wimbledon di una partita gioiello (ma persa), contro Tsonga. Al tennis serve nuova linfa, quindi ben vengano, se poi Tomic se ne torna da dove è venuto è un bene. Voto: 6 politico a tutti.
Ernests Gulbis. Voto: 3 (nonostante l'effimero successo a Washington). Occorrono spiegazioni dopo aver visto il link al suo 2011?
Seppi e Fognini. Il campione altoatesino ha vinto il suo primo torneo della carriera a Eastbourne (l'evento ha creato l'allerta tsunami in tutto il sud-est dell'Inghilterra), per poi, salvo qualche raro caso, tornare nei meandri della compassione. Il ligure, dopo i quarti raggiunti ma non giocati al Roland Garros, non ha regalato granché. Ma ora che l'Italia è tornata in Davis possiamo anche attenderci cose memorabili dai nostri campioni. Scusate, un virus inviatoci dal sito della Fit ci ha fatto scrivere questa frase, non volevamo. Voto: 6.
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