E' successo anche quest'anno: quando nessuno se lo sarebbe mai aspettato, è arrivato l'ignoto di turno che batte Nadal a Wimbledon. A questo giro l'illuminato è stato Kyrgios, bambino australiano capace di una serata vicina alla perfezione. Sì, perché ormai solo sfiorando la precisione di un cecchino per prendere le righe, macinare vincenti, pochi gratuiti e raggiungere una quantità di prime fuori dal normale è possibile battere Rafa su questa finta erba (e non solo). E l'australiano ci è riuscito esattamente come fece Rosol e poi Darcis, ma anche Soderling al Roland Garros, lasciando tutto il mondo del tennis ammutolito. E non diciamo stupidaggini affermando che comunque la vera prova del nove sarà oggi contro Raonic. Anzi, non diciamo cazzate! Wild card, 19 anni, sconosciuto se non per sporadiche comparse sul circuito maggiore, mai stato a Wimbledon: ha preso a pallate Nadal dopo aver prima umiliato Gasquet. La sua prova del nove in questo torneo era ieri. Discorso chiuso.
Aspettare la conferma contro Raonic sarà solo un appuntamento disperato dei "Vamos Rafa" per poter scrivere con orgoglio: nessuno batte Nadal, è stato il classico colpo di fortuna. Be' vi togliamo di mezzo l'agonia dell'attesa, oggi Kyrgios difficilmente uscirà vittorioso col canadese, del resto è complesso per noi metabolizzare il miracolo a cui ieri abbiamo assistito, figurarsi per lui che l'ha vissuto in prima persona.
Lo spagnolo non ne vuole più sapere di andare avanti sul verde di Londra. Capiamo prenderle da Brown sul prato genuino di Halle, ma a Wimbledon ormai l'erba è scandalosamente lenta. Addirittura il centrale più dei campi secondari, sui quali l'iberico per gentile concessione non giocherà mai. Perché fino al 2011 fuoco e fiamme e poi dopo niente? Mistero della fede. E a proposito di religione, Nadal sta facendo più santi che Papa Francesco. Grazie.
Doverose due righe (personali) sull'australiano che, se dobbiamo essere sinceri, per ora va preso con le pinze da orologiaio. Il servizio è sicuramente la sua miglior arma. Ieri l'ha tolto più volte dai guai e riesce ad andare a segno con gran regolarità nei momenti di bisogno. Ma servire non basta. E' necessario anche avere le basi sugli altri colpi, e qui casca l'asino. Il rovescio è molto scolastico, in alcuni casi un semplice ributtino tremolante. Fortunatamente per lui è preciso e infatti molti punti sono stati frutto di un piazzamento a campo aperto in determinate zone che non hanno permesso a Nadal di raggiungere la palla per fargli giocare il recupero, che costringe l'avversario al letale "colpo in più".
Il dritto è sicuramente il suo secondo colpo migliore, ma è troppo macchinoso e costruito per portare benefici costanti. Lui non è che apra, muove il braccio a mulinello prima di essere pronto al colpo, perdendo moltissimo tempo. Sicuramente è utile per creare vincenti su palle comode, molto meno per condurre lunghi scambi coi piedi dentro il campo. Per assurdo la tendenza di Nadal ad incrociare sul rovescio degli avversari ha giovato all'australiano, perché il rovescio in qualche modo riusciva a mandarlo in campo. Col dritto invece non sempre teneva botta allo scambio teso e, quelle volte in più che ci riusciva, era proprio grazie alla lentezza della superficie (che ovviamente c'è per tutti e due). Apertura troppo ampia. C'è da lavorare
Il cervello, il fattore più importante nel tennis contemporaneo, è un'incognita. Si pensi solo che il secondo set l'ha perso per distrazione, pur non potendoselo permettere. Passi questo torneo, che sicuramente sta affrontando con umiltà e a testa bassa visto che è il suo primo Wimbledon da professionista, ora però dovrà subire la cosa più complessa: il ritorno in patria. Successo inatteso e celebrazioni oltre il dovuto lo attendono. Come reagirà? E' da scoprire. Quindi non ci sbilanciamo ancora come tutto il mondo sta già facendo a gran voce definendolo nuova stella. Santo sì, stella si vedrà... Del resto Tomic insegna.
Come dicevamo, già oggi dovrà superare l'hangover da vittoria importante, contro un altro giovane che sicuramente il cervello a posto ce l'ha (e anche i capelli, sempre). Parliamo di Raonic, che ieri è riuscito a regolare in quattro set Nishikori. Definire quelli del canadese "passi da gigante" è riduttivo. Dal punto di vista psico-fisico sta galoppando e sicuramente per lui la scomparsa di Nadal dal suo cammino è un'occasione non indifferente. Può sognare la semifinale.
Altra nazione che ringrazia Kyrgios è la Svizzera, che dopo la delusione nei mondiali, si becca addirittura il derby deluxe ai quarti di Wimbledon: Federer-Wawrinka. Il primo ha passeggiato su Robredo (e ci mancherebbe altro) il secondo è stato autore di una delle più belle partite di questa edizione del torneo londinese, grazie anche al suo avversario, Feliciano Lopez. Ovviamente due che giocano a tennis, non potevano che dar vita a una vera partita di tennis. Se poi ci aggiungiamo che lo scenario era un campo secondario, molto più veloce dei soliti palcoscenici principali di Church Road, allora lo spettacolo era garantito. E infatti così è stato. Il punteggio riporta solo 3 set, ma due si sono decisi al tie-break e solo l'ultimo è stato un attimo più fiacco per lo spagnolo, ormai abbattuto per non essere riuscito a portare a casa nemmeno uno dei due parziali, pur avendo avuto palle set.
Nella parte alta Djokovic è riuscito a battere Tsonga senza il minimo patema. Anche in questo caso il campo vergognosamente lento ha fatto la sua parte. Quando aveva il coltello dalla parte del manico era impeccabile nel portare a casa il punto. Del resto parliamo di Nole, non l'ultimo arrivato. Quando era vittima delle randellate del francese usciva indenne perché riusciva a recuperare tutto fino a cambiare l'inerzia dello scambio. C'è poco da dire, l'erba è lenta. Punto. Per gentile concessione di Berdych, il serbo si troverà Cilic dall'altra parte del campo. Non nutriamo grandi speranze in lui, ma averlo visto indemoniato nei turni precedenti ci potrebbe portare qualche percentuale di speranza extra.
In chiusura abbiamo Murray, che ha ovviamente regolato Anderson in tre set, ma soprattutto troviamo Dimitrov. Il bulgaro non si è lasciato scappare l'occasione e ha sfruttato tutta l'autostrada che ha trovato magicamente in tabellone. E' in scia positiva dal Queen's, ma comunque l'idea che oggi possa avere la meglio sullo scozzese non ci sfiora minimamente il cervello. Certo però che se dovesse succedere, avremmo motivi per metterci l'anima in pace almeno fino al prossimo torneo.
Si chiudono così i travagliati ottavi di Wimbledon, che si sarebbero dovuti giocare tutti il lunedì pomeriggio, invece a causa della pioggia e delle inutili tradizioni domenicali sono stati spalmati in due giorni. Oggi, se il tempo sarà benevolo, si giocheranno tutti i quarti maschili e poi si andrà a singhiozzo fino alla finale. Come al solito vi rimandiamo alla nostra perfettissima pagina Livescore, per un quadro dettagliato della situazione! Bye bye...
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