Buon tennis a tutti. La prima settimana sull'erba si avvia già alla conclusione, ma dai campi di Halle e del Queen's non sono mancate liete notizie. Partiamo dal torneo tedesco, dove uno strepitoso Philipp Kohlschreiber ha conquistato la finale liquidando con nostra somma soddisfazione il francese Monfils, poco a suo agio sui campi verdi. Il teutonico, la cui nostra stima nei suoi confronti è inversamente proporzionale al piacere di scrivere il suo cognome, sull'erba è davvero un bel vedere, e continueremo a ripetere fino alla nausea che se la stagione erbivora durasse di più la classifica Atp assumerebbe contorni più gradevoli, e i tre quarti della pallettarità che tristemente la animano probabilmente sparirebbero nei meandri più profondi. A renderci ancora più entusiasti dell'erba ci ha pensato anche un altro Philipp, anch'esso dal cognome impronunciabile che dovrebbe scriversi più o meno così, Petzschner. Il tedesco, matto come pochi nel circuito, ha mandato in psicanalisi Tomas "P"erdych in tre set, 7-6, 2-6, 6-3, mettendo in mostra sprazzi del suo bel talento. Dopo aver vinto un primo set non adatto ai deboli di cuore (diverse volte il tedesco si è trovato sul punto di chiudere senza mai dare la zampata vincente), nel secondo è stato momentaneamente sequestrato dagli alieni, per essere poi rilasciato sulla Gerry Weber Arena
giusto per il terzo parziale, in tempo per seviziare il povero Berdych. Ah, a proposito del ceco, pare che la sua presenza a Costa do Seppi sia oramai quasi certa, vista la compassione con la quale ama perdere le partite.
Al Queen's invece è successo un po' di tutto. Intanto abbiamo visto un grande Tsonga, che quando ha voglia di correre ed entra in trance agonistica è uno spettacolo non da poco. Il boxeur nei quarti ha battuto nientepopòdimenoché il cyborg, le cui valvole hanno bisogno di un po' olio in vista di Wimbledon. Il francesone è andato vicino a soccombere, perdendo il primo set al tie-break, ma nel finale del secondo ha iniziato a giocare come solo lui sa, peccato gli riesca una volta all'anno! Dopo aver pareggiato il conto dei set è iniziato il suo show, concluso con un eloquente 6-1 ai danni del maiorchino. Per lo spagnolo però c'è poco da temere, la missione di confermare i quarti dello scorso anno è raggiunta, quindi primo posto del ranking mantenuto, mentre per sua fortuna l'erba di Wimbledon purtroppo non è veloce come quella del Queen's, per cui sarà molto dura per tutti strapparli il titolo all'All England Club. Dopo l'impresa contro Nadal, Tsonga ha sconfitto il sorprendente James Ward, inglese uscito da non si sa quale cilindro e bravo a battere in precedenza Duplo-Man e Sam Querrey. La sua favola, o il nostro incubo (dipende dai punti di vista) si è giustamente conclusa a un passo dalla finale (6-3, 7-6 per Tsonga), e ora potrà tranquillamente tornare a zappare l'orto. Tsonga giocherà quindi la finale contro Andy Murray, la cui profonda cattiveria si è scatenata sul povero Andy Roddick, frantumato 6-3, 6-1 in un'oretta. Nell'epilogo non vi diciamo per chi tiferemo, certi che purtroppo il malefico Dio del tenis ci metterà lo zampino... Buona erba a tutti, e non fraintendeteci!
2 commenti:
Ma la pubblicità con Pietrangeli che invita a fare campi veloci perchè l'80% dei campi in Italia sono in terra, mentre il 75% dei punti Atp si assegnano sul veloce?
Come se i nostri sulla terra facessero sfracelli e dunque il problema fosse la superficie...
(Non credo che Nadal, Verdasco, Ferrer, Almagro, i Lopez, etc etc siano cresciuti sul veloce...)
Fabrizio
Beh dai, diciamo che per una volta la Fit ha preso una buona iniziativa, se ci pensi gli italiani, quel poco che combinano, lo fanno sulla terra. Noi però opteremo sempre per i campi in erba, DAPPERTUTTO!
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