Ed eccovi finalmente uno dei post più richiesti dell'anno, la cui attesa per la pubblicazione è paragonabile a quella dei bambini per il Natale o a quella di Di Caprio per la Notte degli Oscar: la lista degli 8 partecipanti al Master della Compassione. Noterete diverse conferme rispetto al 2014, ma ormai dovreste saperlo: la compassione è come una droga, una volta dentro difficile venirne fuori. Doveroso spendere due righe per i nuovi adepti o per chi si fosse perso le precedenti edizioni del torneo (siete caldamente pregati di andare a recuperarle dai nostri archivi): il Master della Compassione non è altro che l'evento più importante del circuito ATP dove vengono raccolti gli 8 tennisti che durante l'anno si sono contraddistinti per particolari sconfitte impossibili o semplicemente per prodezze fuori dal campo degne di nota.
Come anticipato sui nostri canali social, quest'anno si ritornerà ad un'edizione più sobria perché purtroppo il Gran Consiglio Supremo ha deciso di tenersi fuori in seguito agli appaganti ettolitri di compassione versati senza ritegno durante l'anno. Non si scherza con queste cose, ne potrebbe rimettere l'equilibrio dell'intero sistema solare visto che gli elementi della vita sono acqua, aria, terra, fuoco e compassione e non è il caso di abusarne. Così la patata bollente è andata esclusivamente nelle nostre manine fatate, che come al solito hanno fatto miracoli all'italiana. Ma di tutto questo ne parleremo prossimamente visto che ora è il momento di presentare coloro che quest'anno daranno (o almeno a loro modo ci proveranno a dare) spettacolo a partire da lunedì 30 novembre nel cosiddetto "giardino" di casa nostra (vi racconteremo meglio nel dettaglio più avanti di che si tratta).
Grigor Dimitrov
La tastiera ha scritto il suo nome da sola. Sceso dall'11esimo al 28esimo posto nel ranking ATP in un anno, durante la stagione è riuscito a perdere da Paire e Becker. Molti dicono sia colpa della figa, come se gli altri tennisti non scopassero. Noi non sappiamo di chi sia la colpa di questo crollo, anzi sì, è sua. Amen. Avrà sicuramente vita agiata e sarà difficile non vederlo alzare il trofeo per quest'anno, tanto che anche Stakhovsky, in difesa degli altri partecipanti, si è lasciato andare in dichiarazioni non certo favorevoli riguardo alla presenza del bulgaro nell'ambito torneo "Non è ammissibile che Justin Timberlake prenda parte a una manifestazione dove nessuno è gay". Ma dopo tutti i disastri combinati, compreso l'essersi lasciato sfuggire la Sharapova, il buon Grigor non poteva mancare. Bentornato.
Rafael Nadal
Finalmente ce lo siamo tolti dalle scatole al Rolando, dove ha perso da Djokovic (e così a occhio azzardiamo l'ipotesi che contro il serbo non vincerà mai più nemmeno a briscola). Ci ha fatto toccare vette orgasmiche perdendo da Dustin Brown sul sacro suolo di Wimbledon, ma durante la stagione annovera anche la sconfitta da Berrer a inizio anno e tre derrotas con Fognini sui cinque incontri giocati. In pratica sta facendo aumentare le quote dei Challenger arricchendoli con liste di disperati partecipanti che almeno una volta nella vita possono vantare di aver battuto lo spagnolo. Ave Rafa, la tua seconda presenza consecutiva al MDC non te la toglie manco una mazzetta ricevuta sottobanco da zio Tony.
Marin Cilic
Dopo aver conquistato l'US Open 2014 da indemoniato, non ne ha più azzeccata una. Nel 2015 ha vinto un solo torneo, a Mosca, non esattamente Wimbledon, battendo in finale Bautista-Agut, non proprio Djokovic. Agli US Open pensava di infinocchiarci tutti un'altra volta, ma in semifinale il serbo alieno lo ha convertito all'Islam lasciandogli la bellezza di tre game. Stupendo.
Pochi dubbi sul suo invito e a occhio potrebbe anche spuntarla. Forse unico vero antagonista di Dimitrov, ma attenzione perché sotto abbiamo altri grandi maestri di compassione scalpitanti per scendere in campo a fare pena.
Alexandr Dolgopolov
Chi? Un tempo nostro pupillo, ora fa sempre piacere guardarlo, se solo fosse possibile vederlo avanzare nei tornei. Quest'anno è riuscito a perdere anche da Gulbis e dall'ex tennista Almagro, ma anche da Soeda, Querrey, Lajovic e chi più ne ha più ne metta. Al peggio non c'è mai fine, ma ci serviva un giocoliere per intrattenere i vicini di casa.
Kevin Anderson
Ma come? Vi chiederete... E' migliorato, ha scalato diverse posizioni. Si si, tutto vero, ma certe cose non si perdonano: Wimbledon, avanti due set, è riuscito a perdere al quinto da Djokovic. Ricordatevi che alla base della compassione c'è sempre il discorso degli incontri quasi vinti e buttati nel cesso. Sempre. Se poi lo fai proprio nel centrale del torneo londinese contro il numero uno del mondo, te la cerchi. Per cui caro Goblin beccati il Master della Compassione e silenzio.
Ernests Gulbis
Volete anche delle motivazioni? La fama lo precede e a dirla tutta a noi fa sempre comodo la sua presenza in termini di figa
Richard Gasquet
In realtà altri anni ha fatto più schifo, però qualche tempo fa ci ha scritto e con tanta tenerezza ha chiesto di poter partecipare al MDC, l'unico torneo della stagione capace di farlo sentire vivo. Che avreste fatto voi? Dire di no a Gasquet non esiste. Del resto, nell'anno della compassione non poteva mancare il campione uscente e comunque (sempre) meritevole di essere dentro. Sia chiaro.
Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis
Non è che abbiamo fatto chissà quali danni durante la stagione, ma dal primo ci si aspettava qualcosa in più. Poi siccome i due vanno in coppia, chiedetelo a Wawrinka, ma forse anche alla Vekic, ecco che ci siamo dovuto portare dietro anche trivella-Kokkinakis. Pare vogliano giocare insieme, dandosi il cambio mentre uno rolla una canna e l'altro si chiude negli spogliatoi con qualche spettatrice. Saranno accontentati.
Alternates
A parte Djokovic, Federer e Murray, visto lo schifo generale del 2015, tutti gli altri (nei limiti della decenza) sono sempre reperibili. Poi ci sono i casi limite tipo Almagro e Janowicz, che anche il Master della Compassione si rifiuta di vedere in campo, ecco perché non li trovate tra gli otto eletti, nonostante meriterebbero l'amputazione delle braccia per evitare di impugnare nuovamente una racchetta.
Come al solito la formula prevista è quella dei round robin, semifinali e finale. I nostri protagonisti sono dunque suddivisi nei seguenti due gironi
Gruppo Benneteau (sempre nei nostri cuori)
Cilic
Anderson
Nadal
Gasquet
Gruppo Verdasco (pensavate che il madrileno se la scampasse? Mai).
Gulbis
Dimitrov
KK
Dolgopolov
I due gruppi ovviamente non sono stati sorteggiati, come sarebbe stato giusto fare, ma scelti con criteri empirici Benneteau=Anziani del circuito, Verdasco=Cultori della figa.
Sicuramente una divisione molto migliore ed equa
E tutto, partenza prevista lunedì 30 novembre in modo da non togliere visibilità alla Davis. In campo il Gruppo Benneteau che vedrà opposti Nadal-Anderson e Cilic-Gasquet
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