Carissimi! Eccoci tornati dopo le semifinali maschili per raccontarvi le nostre mirabolanti avventure, tra uno schiavismo e l'altro, e per seguire i match di semifinale, che hanno visto in campo maschile i successi di Nadal e Djokovic mentre, in campo femminile, quelli della Sharapova e della Kvitova. Partiamo però con il solito resoconto della nostra triste situazione. Mercoledì notte, nella pace più totale, visto che eravamo di ronda per i corridoi del palazzone, abbiamo approfittato per guardare nei pc dei dipendenti, leggere le loro mail, frugare nelle scrivanie e soprattutto cercare monetine di emergenza qua e là visto che la paga giornaliera di pochi centesimi non era sufficiente nemmeno a pagarci il biglietto del treno per tornare a casa. Abbiamo visto cose che voi umani non potreste immaginarvi, ma non vi possiamo raccontare per motivi di privacy.
Probabilmente non sareste pronti a saperle... In ogni caso, non abbiamo trovato nemmeno un centesimo dimenticato. La crisi si fa sentire. Inoltre, verso le 4 del mattino abbiamo beccato Fabio Caressa e fratello, Stefano De Grandis e Pupo giocare a Texas hold'em, sparando percentuali e pretendendo di vedere le carte dell'altro per poter fare il commento tecnico. E' stato abbastanza spassoso. Terminato il turno di guardia, che ci ha portato a raggiungere le 52 ore svegli, abbiamo cominciato ad accusare un principio di allucinazioni acute tanto che ci hanno dovuto collegare al mondo parallelo di Buffa e Tranquillo nella speranza che i due potessero interagire con noi, sfruttare le nostre fantasie per arricchire i loro vaneggi mediatici e farci ritrovare la nostra dimensione. Tranquilli, non è accaduto l'impossibile, ovvero che un'azienda si fosse preoccupata dei propri dipendenti, ma era tutta un'opera interna per evitare che ci mettessimo in malattia e quindi l'ispettorato del lavoro venisse a conoscenza che noi eravamo factotum sottopagati e sfruttati.
Se vi stiamo raccontando tutto questo vuol dire che l'operazione è andata alla grande, così, dopo averci riesumato, giovedì mattina ci hanno concesso di vedere la luce del sole, togliendoci la cavigliera e spedendoci a fare la spesa per tutti i dipendenti. Ovviamente tutto a danno dei nostri portafogli. La prima idea è stata quella di scappare, ma visto che non avevamo nemmeno un centesimo, non saremmo potuti tornare a casa e tanto meno vedere le semifinali. Abbiamo quindi fatto le compere, cose semplici come il pane alla Reggi per il pranzo, il nuovo Cotonator 5000 per il ciuffo di Caressa, la carta e la colla per permettere a Bertolucci di fare le palline da attaccare al pavimento per farci disperare durante le pulizie, una cravatta decente per Meloccaro, il rimmel per Helga Cossu, il dizionario di sport alla Zamparo, la piastra nuova per Stefania Pinna, l'ultimo CD di Elio e le storie tese a Nicola Roggero, la biografia di Querrey e Monaco a Luca Boschetto, il New York Times per Marianella e tante di queste semplici cose che potete benissimo immaginare voi stessi. Ovviamente l'unica che non ha voluto niente è stata Elena Pero, anzi ci ha dato i soldi per comprarci un panino, altrimenti anche ieri avremmo fatto la fame!
Belli rifocillati ci siamo rintanati come al solito negli studi di commento per vedere l'andamento delle semifinali femminili e le gambe della Sharapova. Nel primo match l'urlatrice Azarenka è stata per fortuna sconfitta dalla ceca Kvitova, mentre poco dopo la russa ha spento i sogni della Lisicki asfaltandola in due set. La finale sarà quindi Sharapova-Kvitova, con la bella Masha ovvia favorita. Poche emozioni a dire il vero, speriamo ce ne siano di più bella finale, anche se la Kvitova, pur talentuosa, temiamo potrà fare ben poco per contrastare la sua avversaria. Il nostro giovedì si è quindi chiuso nelle cucine del palazzo, dove da soli abbiano cucinato per i circa 500 invitati ai festeggiamenti per l'anniversario della prima frase sensata pronunciata da Caressa in telecronaca in tutta la sua carriera. Momenti da celebrare.
La stanchezza si fa sentire e venerdì abbiamo tardato nei preparativi al forno, quindi non siamo potuti essere presenti nei camerini ed è successo l'imponderabile: Pierluigi Pardo, visto che non eravamo in zona, ha spento la nuova Cotonator 5000 per il ciuffo di Caressa, ovviamente per fargli uno scherzo. Questa genialata ci è costata la cazziata alla moviola. Una sofferenza. Era troppo e abbiamo provato a scappare, ma una volta varcato il cancello siamo stati fulminati dalla scossa delle cavigliere, prontamente rimontate da Giggi er scopetta nell'oretta di sonno tra le 3 e le 4 di stanotte. E' proprio vero che una volta entrato in contatto con Sky, non si può più tornare indietro.
Armati di stracci scopa e palette, abbiamo ripreso le pulizie dei corridoi di Sky Sport. Fortunatamente per le 14 eravamo in zona tennis e abbiamo potuto seguire le evoluzioni dei nostri beniamini. Nella prima semifinale Jo-Wilfried Tsonga non è riuscito a replicare l'impresa realizzata contro Federer e ha ceduto mestamente a Djokovic. Nel terzo set il francese aveva dato segnali di risveglio allungando la partita al quarto, ma il serbo si è dimostrato troppo forte e ha abbondantemente meritato la prima finale di Wimbledon della sua carriera. Non solo, con questo successo Djokovic ci ha regalato la meravigliosa gioia di vedere finalmente scalzato il cyborg dalla prima posizione del ranking. Sperando che duri, gliene rendiamo infinitamente grazie.
Terminato il primo match delle semi, e in attesa che iniziasse la sfida tra Murray e Nadal, abbiamo sorpreso alcuni dei telecronisti di Sky leggere i resoconti del Masters della Compassione e avventurarsi nel nostro profilo facebook, notando con piacere che ridevano di gusto. Allora, fieri come non mai, ci siamo catapultati a dire che eravamo noi gli autori, speranzosi di fare la svolta definitiva e di prenderci finalmente i nostri giusti meriti, ma con nostra grande delusione ci hanno riso in faccia, preso per il culo, detto che siamo schiavi, inetti, insultato e deriso per tutto il resto del pomeriggio. Le risate sono degenerate fino a far partire una guerra di palline con colla, carta, caramelle in testa, scarpe da lucidare, sacchetti di farina per sporcare, coriandoli, semi di anguria in terra e altre cose che hanno reso gli studi una discarica. Il tutto ovviamente per farci sgobbare e per farci pentire di esserci spacciati per quelli di Controbreak.
Chiuso il nostro momento di derisione ci siamo quindi apprestati a vedere il film di Nadal. Il cyborg, dopo aver alzato il climax perdendo il primo set, ha distrutto il povero scozzese in quattro parziali. C'è poco da dire. Murray ha dimostrato ancora una volta di essere il quarto tennista del mondo, e forse per vincere uno Slam dovrà aspettare che i primi tre decidano di intraprendere altre attività extra-tennistiche. Non tanto dal punto di vista tecnica, quanto dal quello caratteriale e tattico. Il britannico, molto furbamente, ha voluto mettere la partita sul binario degli scambi da fondo, non avendo capito che così facendo o sei Djokovic, o Nadal ti rulla. Dopo aver vinto a sorpresa il primo set, sul 2-1 servizio Nadal nel secondo, lo scozzese ha clamorosamente sparato fuori di un centimetro la palla del possibile 15-40 e delle relative due palle-break. In quel momento la partita è finita. FINITA. Murray non è ha più azzeccata una, tornando ad essere scozzese anche per i commentatori inglesi. Finale quindi tra Nadal e Djokovic, come tradizione in questo 2011 Rolando a parte.
E' venerdì sera e siamo esausti e abbastanza delusi da questo soggiorno a Sky perché stiamo facendo tutt'altro rispetto a quello che era il nostro obbiettivo: portare il verbo controbrekkiano nell'intero stivale. Ci riusciremo un giorno. Ma prima di tutto, stanotte penseremo a un piano di fuga visto che dopo la finale di Wimbledon vorremo farci una bella vacanza. Per ora, buon tennis!
3 commenti:
Siccome siete stati cattivi col bimbo maiorchino, vi dico che non è sabato sera, ma venerdì notte! Quindi avrete una giornata di schiavitù in più.
Ben vi sta! :-)
Ops... la dittatura che subiamo a Sky ci ha annullato le poche capacità intellettive che avevamo! Però dai, non siamo stati poi così cattivi, desiderare un altro numero uno credo sia lecito. E poi abbiamo sottolineato come il maiorchino abbia distrutto Murray senza appello, è stato bravo e glielo riconosciamo, anzi, a un certo punto è stato quasi bello vederlo asfaltare il presuntuoso e maleducato giocatore scozzese. Però è altrettanto bello non vederlo più numero uno del mondo! :-)
WO io sto ancora piangendo all'idea del serbo sul tetto del mondo... :-(
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