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lunedì 4 luglio 2011

Wimbledon: la finale. Djokovic espande il suo regno, Nadal s'inchina. Ancora.

Buongiorno a tutti! Vi stiamo scrivendo da un centro Caritas di Milano, dove siamo corsi a rifugiarci dopo essere sfuggiti alle ire di tutti i dipendenti Sky di Rogoredo, le cui intenzioni erano quelle di bruciarci vivi dopo che, al termine della nostra avventura, ci siamo presi le nostre dolci vendette. Di quanto abbiamo combinato però parleremo più avanti, e iniziamo con quanto è successo in questo week-end. A Sky erano tutti elettrizzati per la Coppa America, ragion per cui il nervosismo si tagliava a fette, e non immaginate quanto sia stato complicato in questi ultimi giorni cotonare il ciuffo a Caressa mentre questi preparava gli incipit per le telecronache, che noi siamo stati costretti ad ascoltare in religioso silenzio e ad approvare senza nessun margine di critica. Se a questo aggiungiamo che ci hanno incaricato anche di sfoltire le sopracciglia a Bergomi e di stirare le giacche di De Grandis potete ben capire in quale tragica situazione ci siamo trovati.


Dopo una mattinata di duro lavoro si sono quindi fatte le tre e avremmo voluto vedere la finale femminile tra Maria Sharapova e Petra Kvitova. Purtroppo uno dei simpatici scherzi di chi ormai ben sapete ci ha costretto a stare fuori dagli studi. Il buon Bertolucci questa volta aveva sprangato la porta appendendo fuori un nuovo ordine di servizio: dovevamo ramazzare il suo ufficio da cima a fondo, peccato che la sera prima vi avesse dato un party per 700 persone, le condizioni in cui era stato lasciato era quindi disumane. Schiavi come non mai abbiamo eseguito il compito, togliendoci però lo sfizio di vederci la finale femminile sulla sua tv al plasma da 124 pollici in dolby surround. La partita non è stata granché. Ci attendevamo il netto dominio della bella russa, vista la sua forza e la maggior esperienza, ma mai previsione fu più sbagliata. La giovane Kvitova, appena 21 anni, si è presentata alla finale senza nessun timore reverenziale, e con assoluta tranquillità ha preso a pallate la presunzione della sua avversaria, conquistando il primo Slam della sua carriera e stringendo alla fine forte il suo tessssoro. C'è da giurarci che non sarà l'ultimo!

Conclusa la finale e dopo aver riassestato per bene l'ufficio di Bertolucci speravamo, visto che era sabato, in qualche ora di pausa, almeno per farci una doccia, visto che l'ultima risale al giorno dell'arrivo a Milano, ma non appena abbiamo intrapreso la via del nostro sgabuzzino siamo stati subito richiamati negli studi dello speciale Coppa America per renderlo pulito come uno specchio. Abbiamo anche dovuto lucidare la statua di Mario Sconcerti, o forse era proprio lui visto che a tratti muoveva le sopracciglia, misteri. E il sabato è quindi andato via così. Unica nota positiva aver arricchito la nostra cena, sempre a base di tozzi di pane, con una bottiglia di pregiato Barolo trafugata dall'ufficio di Bertolucci.

Domenica mattina ci siamo quindi svegliati un po' brilli, e mentre preparavamo la colazioni, in perfetto stile British per far sentire tutti a Wimbledon, siamo poi stati intrattenuti dall'esperto di calcio mercato Gianluca Di Marzio che ci ha illustrato tutti i movimenti previsti nei prossimi giorni, tra cui il passaggio di Messi al Cesena, quello di Kakà al Novara e l'incredibile scambio Pato-Sestu tra Milan e Siena. Ancora non sappiamo se abbiamo capito male noi a causa dell'alcol o se anche Di Marzio fosse un po' brillo. Passata la mattinata ad aggiustare un problema idraulico causato volontariamente da Bertolucci per farci sgobbare sono così giunte le tre, l'ora della finale, l'ora della resa dei conti tra Novak Djokovic e Rafael Nadal. Anche questa volta abbiamo trovato la porta blindata per non farci entrare, ma la finale no, non potevamo proprio perdercela. E in quel momento, inattesa, è scattata la nostra ribellione

Armati di coraggio abbiamo sfondato la porta tra lo stupore generale, e alla minima protesta di Bertolucci lo abbiamo zittito senza ritegno, non prima di averlo sigillato alla sedia in modo da impedirli qualsiasi movimento, lasciandogli solamente la bocca libera per poter commentare la partita. La Pero ha approvato ogni nostra azione, e amorevolmente ci ha fatto accomodare sulle poltrone massaggianti dandoci gli occhiali speciali per poter seguire il match in 3D sul canale 206. Non appena il Paolone nazionale ha provato ad allungare la mano per prendere una caramella e lanciarcela abbiamo preso il vassoio e ce le siamo divorate tutte appallottolando le cartacce e tirandogliele con una cerbottana sotto il suo sguardo attonito. Nel frattempo la sfida tra il Djoker e il Cyborg ha preso vita.

Nel primo set si è andati on serve fino al 5-4 per Djokovic, con percentuali di prime di servizio mostruose da parte del maiorchino. L'impressione era che non potesse reggere così per tutto il match, e che al primo turno di battuto sottotono avrebbe rischiato. Così è stato. Break di Nole e primo set portato a casa dal serbo, che in apertura del secondo ha confermato il buon momento volando prima sul 3-0 e infine chiudendo il secondo parziale 6-1. Nadal irriconoscibile, messo all'angolo come un pugile suonato.

Tra un game e l'altro intanto abbiamo obbligato Bertolucci a leggere tutti gli articoli del Master della Compassione, imponendogli di studiarsi a memoria tutte le regole e di recitarcele in greco antico. Quando ha chiesto il tè glielo abbiamo versato bollente sulla cravatta, sgranocchiando i biscotti davanti ai suoi occhi attoniti. Nel frattempo il Cyborg dava segni di risveglio. Conquistato il break nelle fasi iniziali del terzo parziale lo spagnolo ha dato l'impressione di volersi ribellare alla gogna nella quale era stato stretto fino a quel momento dal suo avversario, Nole da canto suo ha avuto un lungo passaggio a vuoto che lo ha portato a cedere di schianto 6-1. Partita girata? No, semmai ri-equilibrata, ma con Nole pronto a dare la zampata decisiva. Dopo il break iniziale nel quarto set Nadal ha prontamente riportato la situazione in parità, ma sul 4-3 ancora break di Djokovic, quello decisivo. Quello che gli ha permesso di vincere sulla mitica erba dell'All England Club per la prima volta, confermando ancora il suo ruolo di uomo da battere e festeggiando come meglio non poteva il nuovo posto di numero uno. Vittoria sacrosanta. Il serbo potrà non piacere, e nemmeno a noi entusiasma troppo, ma è il più forte, più di Nadal, e quanto fatto quest'anno ha dell'incredibile. E pensiamo seriamente che se non fosse stata per la partita spaziale giocata nella semifinale del Roland Garros da Roger Federer, a questo punto il serbo avrebbe potuto addirittura sperare di realizzare il grande Slam. Forse troppo.

Piccola nota tecnica. Il serbo, come ha dimostrato ormai da tempo, ha ben chiaro come disinnescare il gioco del maiorchino. L'uncino di Nadal ormai gli fa un baffo. Novak riesce sempre ad anticipare il colpo quanto basta per non doverlo colpire ad altezze siderali, e ci si appoggia divinamente per far esplodere tutta la sua potenza. Questo Nadal sicuramente lo ha capito, perché non è certo stupido, c'è un problema però, Nadal conosce solo un tipo di gioco e fino a che non prenderà le dovute contro-misure le vittorie in successione alle quali si era abituato per un po' di tempo se le potrà scordare, con nostro immenso e sommo piacere.

Terminata quindi la finale, dopo le gravi intemperanze delle quali ci eravamo resi protagonisti, il nostro principale obiettivo era quello di fuggire. La Pero ci è fortunatamente venuta in soccorso, togliendoci le cavigliere elettriche con la chiave che lei stessa aveva rubato a Giggi er scopetta, e in quel momento ci siamo sentiti finalmente liberi. Prima di sgattaiolare fuori dagli studi e darci alla fuga ci tenevamo però a prenderci qualche altra piccola rivincita e abbiamo, nell'ordine: mandato in corto circuito il Cotonator 5000 di Caressa, versato tutta la cera nei pavimenti, lanciato le cavigliere in testa a Giggi er scopetta, sollevato la gonna a Tania Zamparo, urlato in faccia a Boschetto quanto è pippa Sam Querrey, rubato qualche decina di decoder da rivendere a Cadorna per farci il biglietto del treno a momento debito, centinaia di tessere hot-club per allietarci le notti insonni e, infine, fatto pipì sulla statua di Rupert Murdoch. Quello è stato il culmine, l'azione che ha scatenato l'ira di tutti i dipendenti del palazzo e che ci ha costretto a dileguarci a gambe levate. Eccoci quindi qui, in mezzo ai senzatetto della Caritas - con i quali, viste le nostre condizioni, ci mimetizziamo benissimo - stanchi ma soddisfatti per avervi ancora una volta reso partecipi delle nostre avventure e delle nostre cronache tennistiche con le quali in queste due settimane siamo riusciti a raccontarvi la magia di Wimbledon. Il torneo londinese è finito, e già ci manca, ma non ci mancano certo le due settimane passate a fare gli schiavi negli studi di Sky! Presto manderemo un lauto mazzo di rose a Elena Pero e ci proporremo come maggiordomi per qualche mese a casa sua per ringraziarla di tutto, ma per il momento rimarremo rintanati per un po' qui dentro, nell'attesa che le acque si calmino, buon tennis a tutti e a presto... si spera!

9 commenti:

Barbara Pink ha detto...

Cari WO e LL copio qui una parte del mio commento al bell'articolo di Federico.
Da “nadaliana”, col cuore tennistico a pezzi, non posso che sottoscrivere parola per parola la tua analisi della finale. Dirò di più, i segnali che le solite, e poche, tattiche a disposizione dell’ex numero uno con il serbo non servivano c’erano già stati tutti e quindi va fortemente rimproverata allo staff (e a Rafa stesso ovviamente) la colpa di non aver cercato o trovato in tempo delle contromisure tali da spiazzare il pretendente. Queste stesse persone (zietto in primis) saranno in grado di dare nuova linfa tennistica e nuove armi a Rafa? O lo fanno o il mio “bimbo maiorchino” dovrà rassegnarsi a rincorrere Nole per molto, molto tempo perché la supremazia di Djokovic in pochi mesi si è affermata su TUTTE le superfici.
Come direbbero i detrattori di Rafa è arrivato il tempo del Cyborg 3.0 e già che sono a studiare un nuovo modello spero che riparino quel difetto al circuito di lubrificazione alle telecamere, perché vedere un cyborg che piange fa troppo male.

Valeria ha detto...

anche a me ieri, mentre vedevo giocare djokovic, è venuto da pensare che, se non avesse perso contro federer, avrebbe potuto mirare al grande slam.
poi boh magari è eccesso di euforia da parte mia però ho quasi avuto l'impressione che quel terzo set perso sia stato una sorta di pausa calcolata. nel senso, ho avuto come l'impressione che djokovic fosse talmente sicuro della sua forza e del suo gioco da non avere timore di prendersi una sorta di pausa fisica e mentale per poi tornare "a massimo regime" nel set successivo.
epica la vostra insubordinazione finale :DD

Walk Over ha detto...

Barbara: siamo ormai alla terza versione di Nadal, a breve immaginiamo ci sarà la quarta, contro questo Djokovic però devono progettarlo alla Nasa!

Valeria: anche a noi ha dato quell'impressione, come ha perso subito il servizio nel terzo è parso voler controllare il momento no, per riposarsi e ripartite alla grande. Così ha fatto. E abbiamo pochi dubbi sul fatto che Federer abbiamo clamorosamente impedito a Nole di fare il grande slam! Sulla nostra insubordinazione, grazie, non ne potevamo proprio più!! :-)

Barbara Pink ha detto...

WO... io la vedo più semplice di far progettare il Cyborg 4.0 (dove mi son persa una release???) alla Nasa. Metterlo nelle mani di un allenatore che gli insegni a giocare a Tennis. Sai la sorpresa per tutti? Magari Rogerio potrebbe dargli delle lezioni di sostegno. Oppure allenarsi col Guru, farebbe bene ad entrambi! :-)

Valeria ha detto...

già! poi non so fino a che punto la tanto millantata amicizia tra federer e nadal sia autentica (e fino a che punto roger si sia autoconvinto che fosse bene che nadal gli stesse simpatico) però mi sembra piuttosto palese che entrambi nutrano un malcelato astio verso djokovic!
comunque vorrei proprio sapere come siete riusciti a conservare la vostra integrità mentale dopo aver sentito dal vivo gli sproloqui di tranquillo e buffa ;D

Barbara Pink ha detto...

Valeria... hai presente Ulisse, i tappi di cera... :-) secondo me hanno fatto così!

Walk Over ha detto...

Per non risentire degli sproloqui di Buffa bbiamo rubato alcune cuffie insonorizzate dagli studi, poi abbiamo rivenduto anche quelle per comprare il biglietto di ritorno verso casa!

Sui rapporti tra Djokovic e gli altri due non sapremo dirvi. A noi la pseudo-amicizia tra Federer e Nadal sembra più un atteggiamento forzato, forse voluto dallo stesso sponsor che i due giocatori hanno in comune. E certe frasi di rito sinceramente sembrano solo dei ridicoli convenevoli, ma possiamo anche sbagliarci ovviamente.

Meno amorevoli sembrano essere i rapporti di entrambi con Djokovic, sponsor differente però, forse c'entra qualcosa, o forse no, ma è chiaro che tra Djokovic e gli altri due sembra esserci una calorosa indifferenza. Poi è chiaro, anche al termine dei match contro il serbo i due si sprecano in belle parole, ma non pensano nutrano nei suoi confronti chissà quale stima.

Barbara Pink ha detto...

Ho avuto notizia da fonti non verificate di una serie sospetta di telefonate tra Nadal e il Killer di Tibro... :-)

Valeria ha detto...

ahahah nadal che tenta di ingaggiare soderling muoio!!!!

in questo periodo sono un po' intimorita perchè se non si viene a capo del lock out della nba non vorrei che buffa e tranquillo si dessero al tennis e allora...saremmo sottoposti all'ennesimo calvario (dio benedica il tasto per disattivare l'audio!!!)

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