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lunedì 2 dicembre 2013

#MDC13: ControBreak Awards 2013

E fu così che la quarta magica ed epica edizione del Master della Compassione 2013 arrivò alla conclusione. Ma noi infaticabili cronisti abbiamo il dovere di raccontarvi la fantastica serata che ha fatto seguito al trionfo annunciato di Benneteau, ovvero il Gran Galà dei ControBreak Awards dove si consegna il più ambito premio tennistico dell'anno, che ogni giocatore vorrebbe vincere almeno una volta nella vita, forse più di Wimbledon e del Challenger di Trani. Con noi alla conduzione della serata, oltre a Pietro Nicolodi ormai diventato svedese madrelingua, addetto a fare da traduttore simultaneo di Soderling, ci hanno fatto compagnia anche tutti gli altri della magica combriccola: Stefano Meloccaro, Ivan Ljubicic, Luigi Ansaloni, Emiliano Severoni, Lorenzo Di Caprio e i ragazzi di We Cannot Be Serious.

Tra il pubblico vedevamo nomi illustri che si presentano da soli come VinciguerraJohansson, Eriksson e Blomgren, mentre nelle seconde file Borg, EdbergNystrom, in modo che avessero la possibilità di addormentarsi in tranquillità. Per evitare inconvenienti nella serata, Wilander è stato chiuso in un cabinotto di due metri quadrati, controllato da 12 gorilla, otto telecamere di sorveglianza e 5 cecchini dal grilletto facile, per evitare uscisse. Tutto era pronto, non ci restava che cominciare la consegna dei premi, riscaldando il pubblico con le menzioni d'onore.

- Menzione d'onore al Challenger di Montevideo. Per aver voluto imitare il Master della Compassione. Penalizzato dal tempo avverso, il torneo di doppio è stato zippato in pochi giorni, tanto che sono piovuti i ritiri. Risultante: al sabato una coppia era già in finale, una in semi e due dovevano giocarsi ancora i quarti (di cui una aveva vinto il primo turno per walkover). Senza capirne il motivo però la domenica, l'unico quarto da giocare è diventata magicamente la finale del torneo. Alla fine hanno vinto il torneo Cuevas-Cuevas, giocando solo un match, che era in realtà un quarto. E probabilmente erano anche la stessa persona.
Il premio: la riproduzione a grandezza naturale in oro massiccio di Walk Over e Lucky Loser genuflessi e commossi per il capolavoro.

- Menzione d'onore a Cilic e Troicki. Per il surreale caso doping creato che ha poi dato il "via" a una serie di minchiate concatenate come il "silent ban", l'esclusione dagli stadi, pena da scontare retroattivamente e dichiarazioni di Djokovic in supporto del connazionale.
Il premio: una siringa scolpita in un diamante

- Menzione d'onore a Gael Monfils. Per la lo smash col sottogamba. Ed è una delle tante, ricordata solo perché riuscita. Le altre fallite sono talmente brutte che la nostra mente le ha cancellate.
Il premio: una collezione di DVD rigorosamente scaricati da eMule di PSY che imita Ace Ventura

- Menzione d'onore a Fabio Fognini. Immancabile protagonista. Di lui si potrà dire di tutto, ma meno che ci si annoi a vederlo:
Contro Stepanek a Cincinnati. Forse non avrebbe vinto, ma perché privarsi di fare tutto questo senza motivo?
Contro Przysiezny a San Pietroburgo: ancora non si capisce cosa sia successo in campo, nemmeno Fabio lo sa, fatto sta che si è ritirato con l'avversario a due punti dal match. Tipsarevic chiede i diritti d'autore.
Ce ne sarebbero tante altre, almeno una a partita, ma chiudiamo con questa che riassume un po' tutto: Fognini a Wimbledon
Il premio: una confezione di Xanax da 600 laminata in argento.

- Menzione d'onore a Milos Raonic. Per aver fischiettato dopo l'invasione col piede nel match contro Del Potro a Montreal.
Il premio: un Buddha di platino con la testa di Lahyani

- Menzione d'onore a Maria Sharapova. Per essere stata in virtuale dolce attesa, dopo una serie di sospetti forfait. Stranamente Dimitrov nel periodo del dubbio non beccava un match, una volta smentita la notizia, il bulgaro ha ripreso a vincere.
Il premio: un test di gravidanza per Grigor brevettato da Soderling

- Menzione d'onore a Tomic. Basterebbe solo nominarlo per spiegare il motivo. In realtà questo riconoscimento è stato votato dalla maggior parte dei giocatori dell'ATP, che ringraziano l'australiano perché ogni anno riesce ad abbassare il livello del grado "pippa" così, molti tennisti risultano più bravi di quanto non siano.
Il premio: un soggiorno, tutto compreso, nelle secrete di BastaRd, fino all'inizio dei tornei australiani.

- Menzione d'onore a Janowicz. E' vero che ha passato un po' di mesi infortunato, però è successo esattamente quello che si temeva, ovvero che la finale a culo di Parigi Bercy del 2012 non l'avrebbe confermata e quindi sarebbe crollato dall'Olimpo. Il premio però non va a questo passo falso, ma alla scenata "How many times" degli Australian Open, poi omaggiata di un remix
Il premio: un occhio di falco. Vero

- Menzione d'onore a Andy Murray. Perché, vi chiederete... Prima di tutto certi colpi non passano inosservati come quest'opera d'arte. Inoltre ricordiamo che grazie al suo infortunio, ha fatto rinascere Federer nella Race to London e, in grande chiusura, non possiamo scordare LA PIUMA che gli ha fatto perdere la finale degli Australian Open. Se guardate il punteggio, vi renderete conto che da quel momento lo scozzese non ha fatto più niente. Notevole
Il premio: una piuma d'oro dai profili taglienti che ogni tanto nel cuore della notte può svolazzare a 100 chilometri orari e tagliare carotidi o cavare occhi a sorpresa.

Terminata la sfilza di Menzioni d'onore, corredata da filmati e svariati minuti di applausi fino a farsi uscire il sangue dalle mani, prima della consegna dei tre prestigiosi Awards della Compassione, il supermegadirettore ha deciso che venisse ufficializzato e consegnato il Premio tennistico internazionale "Robin Soderling". Che per chi non lo sapesse, è un prestigioso trofeo consegnato ogni anno al giocatore che procura la più grande sconfitta stagionale a Nadal. Tutti i particolari QUI. E visto che lo spagnolo perde poco, ma quando succede lo fa bene, quale posto migliore se non il Master della Compassione per consegnare questa onorificenza? Tre i candidati a ricevere il premio: Djokovic, Darcis e Zeballos. La tensione era palpabile e il momento dell'apertura della busta ha segnato il picco più alto di telespettatori su Sky Svezia: 6.
Ecco cosa citava il testo inviatoci dagli ideatori del premio:
"Ufficializziamo il podio per questa stagione 2013.
- Vincitore incontrastato Steve Darcis.
- Medaglia d'argento a Horacio Zeballos per lo smacco inflitto all'arrotino al torneo di Vina del Mar.
- Medaglia di bronzo, Nole Djokovic per aver impedito a Nadal di rovinare anche l'albo d'oro del Master di fine anno!"

Peccato per l'argentino, al momento della consegna della targhetta di riconoscimento ha pianto perché voleva assolutamente il premio, che invece è andato a Darcis, autore del capolavoro di Wimbledon. Djokovic invece non si è presentato e ha ritirato per lui Lorenzo Di Caprio.

Scese le luci sul palco da 400 metri quadrati si è passato alla consegna dei tre prestigiosi Awards della Compassione:
ControBreak Award per la situazione più stupida, particolare, sgradevole oppure divertente, che è rimasta impressa di questo 2013 tennistico:
è stato veramente complesso scegliere un destinatario, diversi gli episodi degni di nota. Paire e Llodra che quasi sono arrivati alle mani a Miami, l'invasione di campo nella finale del Roland Garros, lo smash verso l'alto di Simon opposto a Murray a Madrid, la scenata di Fognini a Wimbledon, Stakhovsky che fotografa il segno della palla e Troicki che si è impossessato di una telecamera a Roma per mostrare in mondovisione le sue ragioni? No, c'è qualcuno che ha prodotto molto di più e ovviamente parliamo di Djokovic: che dopo aver perso da Dimitrov e fanculizzato il pubblico di Madrid, al Roland Garros ha confezionato lo smashonzo nel match contro Nadal e nella stessa partita l'invasione da quarta categoria, evidenziata dal ridicolo "dito" di Rafa. Per non parlare poi delle inutili vittorie a fine stagione, quando ormai aveva perso irrimediabilmente la prima posizione. Sarà numero due del mondo, ma senza la concentrazione di epic fail sarebbe primo e per lui molti errori valgono doppio.
Il premio: un osso di dinosauro con la faccia di Federer e Nadal incise, da rosicare per bene

- ControBreak Award per la partita più brutta della stagione 2013:
anche in questa specialità ci sono stati diversi pretendenti e molti colpi di coda proprio negli ultimi giorni dell'anno. Diciamo che Parigi Bercy è stato deleterio per molti. Si pensi a Paire Pierre-Hugues Herbert, Verdasco-Gulbis e Lopez-Tomic. Ad essere sinceri ci sono poche parole per definire quelle partite, e una di queste è compassione, se avete il coraggio andate su Youtube e cercatevi i LowLights. Anche Londra ha regalato gioie inverse come Federer-Gasquet o Ferrer-Nadal. Ma se facciamo un salto anche nella prima parte della stagione troviamo un Murray-Simon, dove si sono sfiorate le lacrime, Ferrer-Alund, brutta per principio in quanto programmata sul centrale di Wimbledon, ma come non ricordare con un filo di commozione (cerebrale) anche Simon-Monfils agli Australian Open con lo scambio di 71 colpi? La morte del tennis. Il premio però lo riserviamo a due finali di Master 1000:
- Federer-Nadal a Roma, anche perché non è che potevamo lasciare andar via Federer da BastaRd senza un premio
- Murray-Ferrer a Miami, giocata su una pista da corsa. Se non ve la ricordate (beati voi in quel caso) vi rimandiamo al nostro racconto
Il premio: il sempreverde water in oro con la palla d'argento al centro

ControBreak Award per il modo più becero di perdere una partita dopo averla quasi vinta:
da quest'anno, il trofeo più ambito, sarà identificato come premio Budge Patty. I libri di storia narravano di gesta compassionevoli fin dal 1958 quando l'americano, opposto al padrone di casa Robert Haillet nel centrale del Roland Garros, era riuscito in un'impresa per pochi. Sotto 2 set a 1, ha cominciato la sua scalata al successo fino a pareggiare i conti e portarsi al quinto con uno score di 5-0 e 40-0. Il pubblico di casa, tradito dal proprio beniamino, ha cominciato ad abbandonare lo stadio, quando il buon Budge ha avuto la geniale idea di farsi recuperare fino a perdere l'incontro 7-5 al quinto, buttando 5 match point.
Chi mai potrebbe essere accostato a un genio del genere? E' facile... non Federer contro Berdych a Dubai, nemmeno Almagro al cospetto di Ferrer in Australia (anche se ci è andato vicinissimo), ma LUI, il maestro della Compassione 2013 Julien Benneteau, che alla nona finale ATP su 9 buttata al cesso, con annesso match point bruciato (Kuala Lumpur opposto a Sousa), non poteva che fare en plein e vincere tutto in questa edizione di BastaRd 2013.
Il premio: un Atlante in oro massiccio alto 200 metri, quindi impossibile da portare a casa, che regge il peso della compassione

Il francese è arrivato sul palco in lacrime, ma soprattutto in mutande col corpo tempestato di rossetto delle nuove fan, dopo essere diventato Supergiovane. Sono quindi seguiti fuochi d'artificio preparati da Soderling in prima persone con bombe atomiche, nucleari, granate e missili terra aria. Si è poi andati avanti con piogge di champagne, ma anche di acido muriatico sul pubblico e la situazione, come al solito succede nei Master della Compassione, è degenerata, dandoci la possibilità di scappare inosservati!

Noi ControBreakki ringraziamo di cuore chi ci ha su(o)pportato in questi giorni: Stefano Meloccaro, Ivan Ljubicic, Pietro Nicolodi, Luigi Ansaloni, Emiliano Severoni, Lorenzo Di Caprio e i ragazzi di We Cannot Be Serious. Ma ovviamente non ci dimentichiamo di tutti voi che avete trovato il tempo di farvi due risate leggendo un po' del nostro mondo. L'appuntamento è rimandato al 2014, nella speranza che la prossima stagione ci dia poche alternative nella scelta dei peggiori 8 dell'anno e quindi tanto buon tennis... ne dubitiamo... Che la Compassione sia con voi!




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