Il nostro serial killer nasce nel 1984 a Tibro, amena località della foresta svedese che avrebbe potuto salire agli onori della cronaca nera se solo la sua famiglia non avesse dirottato l'istinto omicida di Robin verso lo sport. La disciplina scelta dai suoi genitori per contenere la prepotenza del proprio figliolo è il tennis, sport che permette a due avversari di stare abbastanza lontani da evitare una rissa ma allo stesso tempo consente al giovane bullo di scaricare tutta la sua rabbia scagliando con sadismo dei potentissimi traccianti con i quali poter mettere in serio pericolo l'incolumità del malcapitato di turno.
Il giovane Robin si allena dalla mattina alla sera senza mai fermarsi. La mattina picchiando i suoi compagni di scuola, così, tanto per divertirsi, e la sera cercando di abbattere lo sparring partner di turno il cui destino è quello di essere vittima sacrificale di un potenziale omicida seriale. Lo svedesone cresce, anche troppo, e tra una rissa e l'altra dimostra le sue qualità tennistiche fino ad arrivare al professionismo, quando irrompe nel dorato circuito Atp ansioso di spaccare la faccia a chiunque gli si presenti davanti. Essendo le risse vietate dal regolamento tennistico, cosa che irrita non poco l'indole nevrotica del ragazzo, prova a sfogarsi prendendo in giro i suoi avversari.
Il clou lo raggiunge nel terzo turno del torneo di Wimbledon del 2007, quando Robin, indispettito dai noti tempi biblici che il suo avversario del giorno, nientemeno che Rafael Nadal, impiega per effettuare la battuta, irride l'iberico imitando la smutandata, gesto molto caro al cyborg di Manacor. Per lo svedese arriva poi la sconfitta, ma in conferenza stampa non lesina velate minacce al collega: "Se Nadal ha qualcosa da dirmi venga pure di persona". Nadal crediamo non ci sia andato. Da quel giorno il Ted Bundy di Tibro si guadagna l'appellativo di 'antipatico', cosa che a lui non frega assolutamente nulla; a lui di stare simpatico non interessa proprio.
Gli anni passano poi senza grandi successi, ma Robin si fa rispettare fino a scalare lentamente la classifica. Nel 2009 arriva finalmente un altro momento clou. Di fronte sempre lui, Rafael Nadal, il teatro questa volta è però il Roland Garros, dove l'iberico regna incontrastato dal quattro anni senza aver mai perso un match. Sul Philippe Chatrier quel pomeriggio del 31 maggio accade l'imponderabile: Robin, con la bava di sangue alla bocca e gli occhi spiritati, prende a pallate il re della terra battuta fino ad batterlo 6-2 6-7 6-4 7-6 realizzando una delle più grandi sorprese tennistiche degli ultimi dieci anni. Da quel giorno di Wimbledon 2007 la vendetta è quindi consumata, anche se in finale il nostro eroe dovrà arrendersi a Roger Federer.
Come se non fosse già abbastanza rispettato lo svedese si guadagna definitivamente il terrore da parte dei suoi avversari, o sei suo amico o ti riempie di botte e dopo ti prende a pallate. Il nostro serial killer diventa quindi un tennista affermato, anche se deve poi fare i conti nuovamente con Nadal, che nella finale del Roland Garros 2010 si vendica in finale privandolo, come Federer l'anno prima, dell'agognato successo in uno Slam. Ora però è lì, tra i top ten, a dimostrazione del fatto che chi vuol vincere un torneo deve fare i conti anche con lui, a iniziare da quando ci si incontra nello spogliatoio. Le varie teste calde del circuito sono quindi avvisate, a partire da Almagro, Stepanek, Koellerer e bulletti vari, messi in riga dallo sguardo omicida di Robin, il cui unico terrore (ebbene si, anche lui ha paura di qualcuno, non è mica Chuck Norris), è rappresentato dalla madre di Andy Murray, l'unica in grado de fermarlo.
6 commenti:
ah ah grandissimo articolo!! l'antipatia di soderling è uno dei tanti luoghi comuni del tennis, quindi di riflesso a me sta molto simpatico..
Immagina un prepartita negli spogliatoi tra Soderling e Cilic per esempio.
Un film horror per il croato
Io vorrei vedere Soderling contro Koellerer, ma l'austriaco è troppo scarso per giocare nel circuito maggiore, per fortuna. Comunque anche a me Soderling non sta per nulla antipatico, e penso sia un luogo comune dovuto alla scenata contro Nadal a Wimbledon 2007. Certo l'aura psicotica non gliela leva nessuno!!
In realtà l'ho visto in qualche intervista e addirittura sorrideva...Che avesse ammazzato qualcuno prima.. :P
Sicuro! Era compiaciuto per aver disintegrato il corpo per bene e non aver lasciato la minima traccia.
Del resto si vede moltissimo che è un tipo orgoglioso
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