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domenica 31 ottobre 2010

Federer goes home

Dopo avervi regalato la biografia segreta di Stanislas Wawrinka e una breve dotta disquisizione su Mikhail Youzhny, torniamo all'attualità presentandovi i tornei in programma a partire da lunedì. Concluso il Master femminile di Doha, dove Kim Clijsters ha mazzolato in finale quella pallettara di Caroline Wozniacki, e tre inutili 250, visti per lo più in streaming o su Supertennis (che poi è la stessa cosa), l'attenzione di noi appassionati si sposta a Basilea e a Valencia. I due appuntamenti verrano trasmessi entrambi su Sky per cui saremo felici di risentire la voce di Elena Pero anche se  contemporaneamente saremo costretti a sorbirci le fastidiose inquadrature di Mirka (non si può avere tutto dalla vita). Federer, che qui a lato vediamo in uno scatto del secolo scorso, sarà infatti tra i protagonisti del torneo di casa sua, dove esordirà al primo turno contro Martina Hingis.

A Basilea sarà presente Novak Djokovic, non per fare il giullare ma per difendere il titolo vinto lo scorso anno, e ci saranno altri top-player come Andy Roddick, Tomas Berdych e Jurgen Melzer. Ovviamente in un torneo di così alto livello non ci sarà nessun italiano. I nostri eroi hanno deciso di ripiegare su Valencia, dove Starace giocherà contro Victor Hanescu mentre Seppi contro Stanislas Wawrinka. Possibilissimo quindi che entrambi salutino la Spagna al primo turno approfittando di uno sconto comitiva per tornare a casa. Nella cittadina spagnola il favorito d'obbligo sarà Andy Murray, detentore del titolo.

Youzhny... mmm...

La classifica dei top ten racchiude dentro di se divari abissali, tanto che, l'Olimpo tennistico secondo me, andrebbe ridotto ai top five (o four). Infatti, mentre so bene come si alternano i primi 5 in classifica giustificando eventuali sali e scendi, negli ultimi periodi, gli altri si potrebbero alternare a caso, proporzionalmente al fatto che "a caso" ottengono i risultati e "a caso" entrano ed escono.
Quando ho scoperto che Youzhny entrava tra i top ten, mi sono fatto una grossa risata, primo, perchè non aveva conseguito eclatanti risultati, tanto da far parlare di sè oltre che per il rovescio, secondo, perchè immaginarlo tra quei nomi, prendendo in considerazioni le sue caratteristiche, fa ridere.
Ok, il tennis è bello perchè chiunque può perdere contro un qualunque sconosciuto, però c'è chi ha il vizio e da un top ten, perdere una finale con uno che dovrebbe giocare le qualificazione in un master 1000, è un pò esagerato! Nel punto della situazione, già lo dicevamo che sarebbe stato un turista dei top 10 e oggi perde in casa contro Kukushkin (o meglio Kukush... chi?), confermando alla prima occasione le nostre impressioni.

L'importanza di chiamarsi Stanislas Wawrinka

La nostra piccola polpetta nasce nell'85 in uno staterello che si fa i cazzi suoi da sempre, per un quarto italiano, ricoperto da verdi colline, banche e fabbriche di cioccolato.
Vista la pochezza di popolazione indigena e la dedizione dei sui connazionali a diventare banchieri, decide di prendere in mano la racchetta e diventare facilmente il numero uno svizzero.
Per fare questo passo, deve prima di tutto abbandonare la carriera cinematografica nei panni di Jamie Lawson, il fratellino di Super Vicky e cominciare una lunga dieta che tutt'ora non è terminata.
A 6 anni però trovò il biglietto d'oro in una barretta di cioccolato, potè visitare la fabbrica di Willy Wonka e piccoli crateri in perenne eruzione nacquero nelle sue guanciotte bruciacchiate dal freddo clima svizzero.
Ma arrivò il tempo di mettere la testa a posto e impegnarsi nel tennis, intensificare la dieta, lavorare duro sui punti neri nel naso ed ecco l'esplosione (non dei brufoli) nel 2003: vince il Roland Garros juniores e fa conoscere al mondo il suo rovescio, che McEnroe reputa addirittura il migliore in circolazione.
Ma c'era qualcosa che non andava oltre alla pancia: in Svizzera erano in due a praticare il tennis, uno lui e l'altro chi era? Federer. Che sfiga!
Vive e vivrà, anche quando non praticherà più sport, perennemente nell'ombra più oscura del suo connazionale.
Vince le olimpiadi a Pechino in doppio, indovinate con chi? Si lui.
Nel 2006 vince il suo primo 250 indovinate come? Djokovic che si ritira
Nel 2010 vince il suo ultimo titolo a Casablanca (250) battendo Starace in semifinale e stop, il resto è tutto un'oscura e tetra carriera, che ovviamente sarebbe oro se fosse italiano!
Nel tempo libero è un grande appassionato di go-kart e noi ci chiediamo come possa starci dentro!
Ma il nostro amorevole Stanis non demorde, si fa una vita, si sposa con una conduttrice TV più grande di lui (solo 10 anni differenza) che gli regala una bambina, proprio quando Federer aveva appena avuto due gemelle. Mi sembra giusto.
Progetti per il futuro: uccidere Federer

sabato 30 ottobre 2010

La gnocca dell'ATP

Non c'è un errore nel titolo, sappiamo bene che nell'ATP giocano i maschietti, ma non possiamo fare a meno di notare che spesso nell'angolo di ogni tennista c'è una presenza femminile, moglie, ragazza o accompagnatrice del nostro eroe.
A seconda del soggetto cambia spesso mentre altre volte mette le radici perchè il tennista non può permettersi di avere molti alti e bassi nella vita privata che comprometterebbero la resa in campo. Il tennis infatti è uno sport in cui la stabilità emotiva e psicologica è molto importante.
ControBreak si è preso il pesante e arduo compito di spulciare su Google e scoprire le dolci metà dei nostri beniamini per vedere se la classifica attuale ATP rispetta il livello di gnocca che li accompagna.
Click sul nome di ogni tennista per scoprire la sua compagna di vita...
10) Mikhail Youzhny
9) Andy Roddick
8) David Ferrer
7) Fernando Verdasco
6) Tomas Berdych
5) Robin Soderling
4) Andy Murray
3) Novak Djokovic
2) Roger Federer
1) Rafael Nadal

La classifica ATP rispecchia la bellezza della propria metà?

Haider-Maurer rischia di andare in finale...

Vediamo cosa ci offre questa simpatica giornata di semifinali nei tre tornei Atp in corso. A S. Pietroburgo di interessante non c'è assolutamente nulla, visto che in semifinale c'è arrivato Mikhail Kukushkin (qui una foto molto rappresentativa), uno dei giocatori che annoveriamo tra i cosiddetti tennisti inutili (per dirla alla Bertolucci, un Gimeno qualisiasi) e sui quali a breve faremo un post. Se in semi ci arriva lui un torneo non ha assolutamente nulla da raccontarci.

A Vienna l'oramai nostro idolo Haider-Maurer, che ricordiamo è sputazzato a Jude Law, dopo aver battuto chi ben sapete ed essersi ripetuto con Marin Cilic (in questa foto è quello a sinistra) oggi affronta Michael Berrer, altro tennista inutile ma un po' meno di Kukushkin. Nell'altra semi interessante sfida invece tra Jurgen Melzer e Nicolas Almagro. Conoscendoli potrebbero anche arrivare alle mani, speriamo.

Infine Montpellier. Qui la nostra proverbiale imparzialità va a farsi benedire perchè avremo due semi dove è impossibile non sperare che uno dei due tennisti sodomizzi l'altro senza ritegno. Quindi speriamo con tutto il cuore che Ivan Ljubicic prenda a randellate Albert Montanes e che Jo-Wilfried Tsonga, ancora lontano parente di questo, faccia passare al suo connazionale Gael Monfils la voglia di fare facce idiote. E' tutto.

venerdì 29 ottobre 2010

Real Club Deportivo Nadal VS Football Club Federer

Nel tennis le rivalità tra giocatori ci sono sempre state e solitamente si trattava dei due giocatori più vincenti del circuito (e non sempre i più interessanti), figurarsi se si prendono due personaggi che praticamente hanno duopolizzato i tornei del circuito ATP lasciando ai diretti rivali le briciole dei 250 e qualche 500, ma solo perché non hanno il dono dell'ubiquità per prendersi tutto.
La loro superiorità, rispetto ai diretti avversari è palese, magari non sempre vincono, lo sanno bene Djokovic e Murray, ma è inutile: li becchi in giornata e sei fritto. In pratica si possono mettere in difficoltà solo tra loro.
Il problema non è questa presunta rivalità, ma che, da quando il tennis si è "commercializzato" ed è quindi diventato alla portata di cani e porci, il supporto di Nadal e Federer è degenerato in un qualcosa simile al tifo calcistico. Sembrano due squadre che si amano per fede. Sono diventati delle bandiere, di non so quali valori, che si inventano i tifosi, quando invece non fanno altro che giocare per i cacchi propri e diventare miliardari. Siamo ormai vicini al momento in cui qualcuno finirà per innescare una rissa per una discussione tennistica.
Ma andiamo nel dettaglio e vediamo cosa dicono i tifosi delle due "squadre":

Ciao Elena, ci si rivede tra un annetto?

"Grazie a tutti, questo di Doha è stato il mio ultimo torneo". Elena Dementieva lascia il tennis a sorpresa. Poco dopo il match perso contro Francesca Schiavone la tennista russa ha annunciato il suo addio all'attività agonistica in una cerimonia improvvisata nel post-match. Fiumi di lacrime per un notizia che ha lasciato di stucco anche i commentatori di Eurosport.

Le nostre considerazioni sono due. La prima: noi le diamo questi consigli e lei si ritira così? Senza ringraziarci? La seconda: farà come la Henin e la Clijsters, tra un po' torna? Può darsi. Ciao Elena, ci vediamo tra un annetto, intanto ti ricordiamo così.

La serietà di Novak Djokovic

Ecco come il Jim Carrey della racchetta si prepara a disputare la finale del torneo di Pechino, peraltro vinta 6-2 6-4 contro David (Pallettar) Ferrer. Notare il profondo impegno e lo sguardo tipico di chi è alla ricerca della massima concentrazione...

giovedì 28 ottobre 2010

Una questione di testa

Visto il fallimento della Schiavone nonostante la dura lotta, la redazione di ControBreak ha riunito il gran consiglio per un'assemblea straordinaria che ci terrà svegli tutta la notte e vi facciamo partecipi della questione: Perchè gli italiani perdono?
Abbiamo preso in considerazione le seguenti immagini


Non notate niente di strano? Sicuri?
Ora guardate questa foto che ritrae la Schiavone al Roland Garros


Non notate ancora niente?
Ebbene si, la fascetta in testa manca.
Nei prossimi giorni ControBreak si muoverà con lunghe prove di laboratorio e testimonianze sul campo, per determinare se la fascetta in testa impedisce agli italiani l'afflusso di sangue al cervello e annessa impossibilità di vincere. Tra l'altro notare che Seppi, che riesce a perdere sempre nel modo più fantasioso di tutti, ha addirittura un cappello all'indietro, quindi inutile, ma che va a comprimere totalmente ogni singolo capillare della testa.
Cari lettori di ControBreak potrebbe essere una cospirazione verso gli italiani, meditate perchè poi un giorno forse ne riparleremo... Sempre se le potenze oscure non ci facciano chiudere prima...

Seppi ci regala l'ennesima perla

Nel tardo pomeriggio avevamo deciso di metterci a fare qualcosa di utile, come ad esempio studiare o finire un lavoro, ma non abbiamo saputo resistere, è stato più forte di noi. Eravamo curiosi di vedere cosa sarebbe riuscito a combinare Andreas Seppi negli ottavi di finale dell'Atp di Vienna, opposto al lucky loser (si, un lucky loser), Andreas Haider-Maurer, del quale siamo finalmente riusciti a trovare una foto e ci siamo clamorosamente resi conto che è identico a Jude Law, o forse a Valentino Rossi, scegliete voi. Ebbene, il nostro numero uno d'Italia (ma nato quasi in Austria), colui che dovrebbe tenere alta la bandiera tennistica di tutta la nazione, ci è riuscito. Ha perso. Si. Per l'ennesima volta ha buttato al cesso un'occasione d'oro per andare avanti in un torneo, e lo ha fatto come solo lui sa fare.

Nel primo set ha perso la battuta all'ottavo gioco permettendo al suo avversario di servire comodamente per il set, cosa che Haider-Maurer, che NON è italiano, non si è certo lasciato sfuggire l'occasione. Perso quindi il primo, nel secondo parziale Seppi è rientrato in campo carico come una zampogna e fino al 5-2 a suo favore ha preso a pallate il suo quasi connazionale. Partita girata? No, con Seppi non se ne parla nemmeno. Con uno scatto d'altruismo degno di Madre Teresa ha permesso ad Haider-Maurer di rientrare nel set e di issarsi fino al tie-break. Sotto 6-3 l'altoatesino, quindi quasi austriaco, ha rimontato, non si sa di preciso come, fino a trascinare la partita al terzo decisivo set.

Sarebbe stato lecito attendersi quindi una veloce chiusura della pratica da parte del caldarense, cosa che puntualmente non è avvenuta. Haider-Maurer scappa via 3-0, Seppi stranamente recupera e si arriva al 6 pari. Tie-break. E qua il tennista italiano medio ha dato sfoggio delle sue enormi qualità commettendo un errore dopo l'altro fino a mandare in paradiso il suo avversario, per la gioia del pubblico di casa, che poi è quasi anche pubblico di Seppi. Morale della favola: Jude Law batte Andreas Seppi 6-3, 6-7, 7-6

Cara Elena Dementieva, dai che ce la fai...



Supertennis: dal passato remoto... ai 250 in diretta

Fu così che, dopo aver eliminato il tennis (ehm scusate, volevo dire pallacorda) dalle reti RAI, anni dopo, quando ormai l'Italia pensava che l'unico sport ancora esistente al mondo fosse solo il calcio italiano, la FIT istituì Supertennis per risvegliare in noi il desiderio di togliere le racchette di legno dalla sacca e farci capire che quei campi verde e arancio che vediamo ai bordi delle strade in effetti servono a qualcosa.
Ammirevole il tentativo, ma inizialmente non si capiva il perché di questa nuova TV del tennis, nata sul pacchetto Sport di SKY, dove tra SkySport e Eurosport, di certo non si sentiva la mancanza di tennis.
Le prime teorie più accreditate furono:
- farci apprezzare l’abbronzatura vintage di Caputi
- dimostrare che si possono acquistare partite di tennis del dopoguerra al mercatino delle pulci.
Inoltre, questa TV della FIT, venuta al mondo proprio nel periodo del ciclone Bolelli, quando la FIT stava letteralmente facendo schifo ai cani con le sue decisioni, sarebbe sicuramente servita per spingere nell’etere i tennisti italiani, che nessuno conosceva perchè non hanno mai ottenuto un risultato decente sul circuito maggiore, tanto da guadagnarsi almeno una fotografia su un TG.
Dopo parecchia acqua sotto i ponti e parecchi rischi di chiusura perché non se li filava nessuno, hanno capito che alle persone, di vedere i bambini che si allenano nei circoli regionali e che fanno giochi sfigati con domande quiz e ruba la sedia, non fregava niente a nessuno, così scatta il colpo di genio: perché non acquistiamo qualche torneo da dare in diretta? Ma si dai, siamo una TV sul tennis, magari qualcuno è interessato...
Ecco che si inizia a ragionare, ciulano la Davis alla RAI che non si sa per quale motivo spendeva i soldi per acquistare l’evento, se non per coprire i buchi la notte tra Marzullo e i consigli per il cinema o per riempire tra le sessioni di tiro alla fune su RaiSport.
Venne poi il tempo dei 250 che possono sembrare briciole, ma per chi si vede le partite in streaming, è oro colato, peccato che però vengano trasmessi dai quarti quando ormai gli italiani hanno già perso, tranne in sporadici casi discussi oggi su Voyager.
E’ comunque già qualcosa.
Poi arriviamo a vere e proprie prese di posizione (e forse di coscienza), come questa settimana che viene trasmesso l’unico torneo dove non partecipa nemmeno un italiano… messaggio subliminale? Forse.
Non so quale sarà il futuro di SuperTennis, so solo che, ora come ora, se alternata a colossi quali Eurosport e SkySport, si sta rivelando molto utile a noi, soprattutto, come dicevo prima, per la visione dei tornei minori e questo non ci fa schifo, anche perché sono quelli dove solitamente non partecipa Federer e quindi siamo tranquilli di non vedere Mirka.

Cosa offre la giornata... quasi niente!

Dopo alcuni giorni passati con partite più o meno insulse tra tennisti sconosciuti, orgogli italici e rientri improbabili, nei tornei maschili in programma questa settimana (vi ricordiamo che a Doha è in corso il Master femminile senza di lei) oggi potremmo anche assistere a qualche match degno di essere visto, magari in qualche streaming sfigato (e forse illegale) in lingua slovacca.

Iniziamo da Montpellier. In terra francese il menù degli ottavi di finale prevede un'interessante sfida tra l'intelligentissimo pallettaro di casa Gilles Simon e il rallysta diversamente magro argentino David Nalbandian. Prima di questo scempio però ci si dovrebbe lustrare gli occhi con due giocatori che, dal nostro personale punto di vista, a tennis sanno giocare, ovvero Ivan Ljubicic e il figlio segreto di Rino Tommasi, Taylor Dent. Sempre a Montpellier da segnalare anche Michael Llodra, che speriamo riduca in brandelli Albert Montanes.

Dalla ridente cittadina francese ci spostiamo a San Pietroburgo, dove a parte un imperdibile doppio tra i nostri Potito Starace e Daniele Bracciali opposti a Mikhail Kukushkin e Illya Marchenko (dei quali non ci andava di cercare delle foto in quanto li riteniamo dei tennisti più o meno inutili), il programma non offre nulla di appetibile ai nostri esigentissimi palati. E quindi scappiamo a Vienna, dove il tabellone piange quasi quanto quello di S. Pietroburgo, ma è ravvivato, si fa per dire, dalla epica sfida tra Andreas Seppi, che gioca quasi in casa, e Andreas Haider-Maurer, del quale ancora non riusciamo a trovare una foto e quindi insistiamo nel pubblicare questa. L'occasione per Seppi è ottima, quindi ad alto rischio.

mercoledì 27 ottobre 2010

Samantha "Robocop" Stosur














Per il secondo giorno consecutivo a Doha ci si sveglia la notte e strano caso quando arriva la Stosur in campo. Perchè?
E' risaputo che il tennis femminile è meno seguito di quello maschile, perchè praticamente è come se parlassimo di un altro sport.
Il tennis di Samantha invece, è diverso dal tennis femminile classico, è fatto di anticipi, colpi tesi, controbalzo, termini che molte tenniste (ma anche molti tennisti) nemmeno conoscono. Quelle tre paroline magiche, su una superficie come il cemento fanno una notevole differenza perchè tolgono letteralmente il tempo all'avversario e nella WTA, vista la media delle giocatrici, sono la soluzione definitiva.
Samantha, che amorevolmente chiamiamo Robocop (come fece anche De Martino nel Messaggero) per una apparente forza superiore e determinazione rispetto alle colleghe, non perdona quando gioca bene, perchè ragiona proprio con la logica dell'anticipo e risulta sicuramente più piacevole da vedere. Non sto scoprendo l'acqua calda, tutti sanno che a tennis si gioca meglio così e anche la Stosur lo sa bene, ma non può sempre farlo perchè non è affatto facile per una partita intera, ci vuole molta forza, coraggio, costanza, velocità e perenne concentrazione. Del resto Robocop, se giocasse sempre così, sarebbe indubbiamente la numero uno della WTA e probabilmente non la Stosur.

Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin

C'erano una volta quattro ragazzi, titolari nell'Italia di Davis. Uno di loro, il più promettente, ma ribelle dai primordi, fu subito allontanato, si fece una vita, ma cadde nel fallimento, dimostrando che è vera la diceria che chi esce da una loggia massonica è costretto a morire... A Vienna.
Ne rimasero tre, che spinti da chissà quale spirito, tentarono la fortuna emigrando all'est in quel di San Pietroburgo.
Il più anziano dei tre si fece avanti per primo, ma avendo a disposizione una vittoria facile, optò per l'umiltà e fece la scelta saggia di regalare la partita, per tornare prima possibile nella sua amata terra che già gli mancava.
Il secondo fu vittima di un inganno, infatti, gli si presentò davanti un nemico di Taipei e pensando di essersi spinto troppo a est, sentì subito la mancanza dell'amata terra e pensò fosse il caso di sveltire la pratica riducendola ad appena 59 minuti.
Il terzo, trovandosi di fronte un avversario in rosa, da vero gentiluomo pensò che forse era il caso di farlo vincere. Peccato che di rosa l'avversario avesse proprio niente, anzi, faceva delle palle corte "al baffo" e capì così di essere caduto in una trappola. Grande lo sconforto, perse.
Per fortuna gli altri due arrivarono in suo soccorso e ritrovandosi festosamente assieme, poterono partire tutti e tre mano nella mano per la loro amata terra e sfruttare come al solito lo sconto comitiva dell'Alitalia... e vissero tutti, felici e contenti.

Intanto però, un altro amante della propria terra, attendeva il suo destino a Vienna, ma questa è un'altra storia che forse vi racconteremo domani...

Seconda giornata a Doha

In attesa della seconda giornata del Marsters WTA Doha 2010, la redazione si chiede come mai alla Ivanovic non sia stata data una Wild Card o direttamente la coppa per essere riuscita ad adattarsi senza problemi a ogni superficie

martedì 26 ottobre 2010

Doha fa dormire il pomeriggio e svegliare la notte

Mi autocito "... il tennis femminile, che salvo rare eccezioni regala la stessa adrenalina di un film polacco muto degli anni '60..."
Pomeriggio noioso a Doha, vincono la Zvonareva e la Wozniacki senza nemmeno impegnarsi, contro la Jankovic e la Dementieva tutte e due infortunate probabilmente a causa dei trampoli che indossavano nella serata di gala.
La giornata si è risvegliata nella notte con la rivincita di Parigi tra Schiavone e Stosur, la donna col braccio e gli occhiali di Robocop.
Mi cito nuovamente "Il match in questione è il terzo della giornata: Stosur - Schiavone, per cui si ripete la finale di Parigi vinta dall'italiana, ma eravamo sulla terra e di pomeriggio, in pratica tutto il contrario di quello che sarà oggi"
I dubbi erano più che leciti, infatti ha vinto la Stosur, non nettamente perchè si è vista una partita lottata, ma dopo che Samantha ha ingranato col servizio e dritto, su questa superficie c'è stato poco da fare per l'italiana.
Si compromette la qualificazione di Francesca per il tabellone principale, ma allo stesso tempo la RAI si frega le mani perchè in caso di finale, avrebbe dovuto acquistare i diritti per la trasmissione in chiaro, ridicolizzandosi nuovamente con queste scelte senza coerenza.

Muster ci ha fatto un po' tristezza

Ci ha fatto un po' tristezza rivedere Thomas Muster, o la sua controfigura, calcare i campi di un torneo Atp alla tenera età di 43 anni. L'austriaco, non capiamo ancora per quale motivo, da qualche mese sta provando a rientrare nel circuito partecipando a diversi challenger durante i quali ha racimolato solamente una misera vittoria contro un certo Borut per poi perdere contro il nostro Alessio Di Mauro, giocatore che non si sa bene per quali congiunture astrali tre anni fa era stato capace di issarsi all 67ima posizione del ranking Atp.

Oggi Muster ha giocato il primo turno dell'Atp di Vienna perdendo contro il connazionale Andreas Haider-Maurer, giocatore del quale su internet non siamo riusciti a trovare foto presentabili quindi presumiamo sia pressapoco così. L'ex vincitore del Roland Garros nonchè ex numero uno del mondo ha iniziato con il piede sbagliato cedendo malamente il primo set 6-2 per poi dare del filo da torcere a Haider Maurer nel secondo parziale, nel quale è riuscito a trascinarlo al tie-break. Non gli è andata bene, peccato, ma d'altronde, a 43 anni ha giocato ad alti livelli solamente il grande Jimmy Connors. Insomma, preferiamo ricordarlo così.

Piccola postilla: domani l'avversario di Haider Maurer sarà il nostro Andreas Seppi, che può quindi beneficiare di un turno agevole. Insomma, uno di quei turni dei quali non approffitta mai, o quasi.

Doha si veste di rosa

Comincia su Eurosport la diretta del Masters WTA Doha 2010, si alterneranno ai microfoni principalmente Federico Ferrero e Jacopo Lo Monaco (che stimiamo).
Per quanto a molti possa poco interessante il tennis femminile, che salvo rare eccezioni regala la stessa adrenalina di un film polacco muto degli anni '60, in questa edizione si potrebbe dare almeno un'occhiata alla nostra Schiavone, che è riuscita ad entrare nella rosa delle aspiranti al titolo.
Il match in questione è il terzo della giornata: Stosur - Schiavone, per cui si ripete la finale di Parigi vinta dall'italiana, ma eravamo sulla terra e di pomeriggio, in pratica tutto il contrario di quello che sarà oggi.
Visto che fin'ora si è più parlato di come si sono vestite le tenniste alla serata di gala, che di tennis, speriamo che l'HD di Eurosport ci regali qualche mutanda griffata altamente definita o foto subliminali della Ivanovic. Per fortuna, essendo un torneo femminile, non ci sarà Federer quindi nemmeno Mirka, la nostra preoccupazione maggiore.

Simona, perché?

Qualche tempo fa la giocatrice rumena Simona Halep (n° 81 Wta) era balzata agli onori delle cronache tennistiche per un motivo alquanto singolare. Aveva deciso di ridursi il seno tramite un'operazione chirurgica per poter "esprimersi" meglio sui campi da gioco. Ora, a distanza di qualche mese da quella sciagurata operazione, è nostro diritto chiederci: perché?

                                               Prima dell'operazione


                                                   Dopo l'operazione

Non so voi, ma noi continuiamo a chiedercelo, perché?

lunedì 25 ottobre 2010

Se per assurdo vincesse un italiano...

Ormai ho perso le speranze, gli italiani non vincono più nemmeno se gli altri non giocano.
Ok che si trattava di Volandri ormai prossimo alla pensione, contro un Gabashvili reduce da un periodo di grazia, ma oggi il russo non solo non c'era con la testa, ma secondo me ha avuto proprio difficoltà a trovare il palazzetto per andare a giocare e in ogni caso, come da sceneggiatura standard, perde l'italiano nel modo più inverosimile possibile.
Siamo 5-1 e 3 set point per Volandri, si fa breakare arrivando fino al 5-3 dove, dopo altre due palle set, finalmente riesce a chiudere la prima partita. Gabashvili stava giocando come uno che non sapeva nemmeno di essere in un campo da tennis, tanto che mi è venuto il dubbio, che al suo posto ci fosse Quentin Tarantino.
Parte il secondo set e Volandri si porta subito avanti di un break. Con il russo inguardabile, la pratica  era chiusa, ma mai dire mai, perchè dopo un time-out tecnico di Gabashvili per farsi curare il ginocchio, Volandri rientra in campo, ma fa come Homer Simpson quando il cervello gli vola fuori dalla testa, era presente, ma in realtà assente, riesce a sbagliare tutto fino a regalare la partita al russo.
Ma vabè, oramai è talmente assurdo che vinca un italiano che farebbe notizia se non perdesse.
Un pò più a ovest c'era il numero uno italiano che giocava in Austria, praticamente in casa. Seppi era contro nientepopodimenochè la wild card Martin Fischer e pensate che su Google immagini mi trova appena 3 foto di uno con la racchetta in mano che potrebbe anche non essere lui, per cui immaginate quanto fosse rinomato l'avversario del Caldarense!
Ora voi mi direte che mento quando scrivo che gli italiani non vincono mai e vi do ragione con riserva per questa volta, perchè vincere per poi scontrarsi contro Gulbis, è ovvio che il lettone di Seppi ne avrebbe fatto polpette. Invece no: Gulbis si è ritirato per cui ora che la strada per Andreas è spianata, si che ci sta il colpo di genio nel perdere a sorpresa contro un inetto, pur di non fare un buon risultato servito su un piatto d'argento!
Non ci credete? Ne riparleremo...

Ormai la voce del tennis maschile, è femminile

Per quanto dir si voglia sui commentatori italiani di tennis: sono di parte, non lo sono, sono incompetenti, ne so più io, ne sai più tu ecc. una partita di tennis senza commento risulta più pesante da seguire e trovandoci in casa con la possibilità di fare altro, la distrazione e la perdita del filo è dietro l'angolo. Senza contare che per esempio, nei primi turni, quando siamo di fronte a giocatori che ci regalano poche emozioni, il commento è di fondamentale importanza per non addormentarci, non cambiare canale o non distrarci.
In Italia, chi non ha la pazienza di cercare e vedersi le partite in streaming col commento uzbeco, fa uno sforzo economico grandicello, ma che sicuramente ne vale la pena, si abbona a SKY SPORT e può godere del top del tennis maschile in tutta comodità sul divano di casa e in alta definizione. Escludiamo per ovvie ragioni Supertennis perchè i commentatori sembrano allievi di qualche bravo maestro yogi, esperto in tecniche per far addormentare in pochi secondi e spacciano notizie datate come novità, convinti di essere l'unica fonte di tennis in Italia.
I commentatori di SKY, forse per colpa della crisi globale, stanno sempre più diminuendo, sono rimasti in pochi e costretti pure a fare gli straordinari: lasciare i famigliari per andare quando a Wimbledon, quando a Roma, quando a Montecarlo per commentare sul posto (che stress). Questa crisi, a sorpresa, l'anno scorso ha fatto fuori la voce per eccellenza del tennis italiano: Rino Tommasi. In passato già Clerici aveva abbandonato per il "capriccio" di voler commentare solo sul posto e non dallo studio, ora gli hanno forzatamente abbinato Tommasi ingaggiandolo solo per le trasferte e quindi, ricollegandomi a quanto detto prima, la voce caratteristica del tennis maschile su SKY, visto che il commento sul posto è ridotto a 2/3 tornei, lascia il testimone a Elena Pero che in compagnia del tecnico (e comico) Paolo Bertolucci sono ormai coppia fissa per le partite più importanti, in particolare dopo che il maestro Roberto Lombardi è venuto a mancare.
Elena Pero, oltre ad essere la soluzione del rebus che vedete nella foto in alto, oltre ad avere una voce piacevolissima, tanto che a sentirla partono i pensieri più svariati su che delizia di Donna possa essere, dimostra una grandissima competenza. E' sempre attenta su tutto quello che accade in campo riportando nell'immediato: traduzioni simultanee di frasi dette, sussurrate, mimate. Intrattiene nel vero senso della parola, è l'unica che nei round robin del master di fine anno sa tenere il conto dei punti e le partite più noiose, con la sua voce in sottofondo, trovano un perchè.
Noi amiamo Elena Pero, non lo nascondiamo e avremmo voluto lavorare a SKY solo per incontrarla, ma in particolare per chiederle come fa ad essere sempre così informata su Mirka Vavrinec

'Fogna' vince un Challenger in Cile

Un tennista italiano ha vinto un torneo. Sappiamo che ad una prima occhiata questa frase può sembrarvi un ossimoro, ma è successo sul serio, proprio ieri. Smorziamo immediatamente gli entusiasmi dicendovi subito che si tratta di un inutile Challenger sudamericano come ne esistono migliaia. Autore dell'impresa è stato il 'simpaticissimo' Fabio Fognini, che con un impeto di italico orgoglio ha battuto in finale nientemeno che Paul Capdeville, n° 285 Atp e recentemente estratto vivo dalla miniera di San Josè insieme ai suoi 32 compagni.

Il cileno, assunto come custode del circolo, dopo aver innaffiato e sistemato il campo, ha preso in mano la sua racchetta partendo però con il piede sbagliato. Fognini si è infatti aggiudicato il primo set in estrema scioltezza con un eloquente 6-2. Nel secondo, resosi conto di trovarsi di fronte a un tennista italiano, Capdeville ha pensato che sotto sotto la partita la poteva anche riaprire. Fognini ovviamente ce l'ha messa tutta per permetterglielo, buttando nel cesso due match point sul 5-4 e cedendo la battuta proprio nel momento decisivo. Il buon cileno però, nonostante i numerosi regali, non ha saputo approfittare della generosità "tutta ligure" del 'Fogna', che con un tie-break chiuso 7-2 ha portato a casa il terzo, ripeto, il terzo, Challenger della stagione. Peccato, ne avesse vinti altri 121 avrebbe avuto qualche possibilità di qualificarsi al Master di Londra. Più realisticamente oggi festeggerà la 62ima posizione del ranking Atp, per noi italiani grasso che cola.

domenica 24 ottobre 2010

Stoccolma: un primo turno travestito da finale

Mentre a Mosca si giocava un match che poteva avere un perchè, a Stoccolma si svolgeva l'allenamento di Roger Federer in vista di Parigi Bercy, col malcapitato di turno Florian Mayer: tennista anonimo, dalla solidità di un grissino, che vagamente (ripeto e ribadisco vagamente) riportava alla mente Fabrice Santoro nel suo rovescio bimane tagliato.
Nei giorni precedenti, il tedesco si era distinto per aver battuto un inguardabile Soderling e un inutile Nieminen ed oggi era la vera prova del nove: Roger Federer.
Senza fare troppi giri e complimenti gratuiti, possiamo invece dire che probabilmente anche il Federer di 6/7 anni fa, oggi avrebbe vinto e infatti nessuno si è meravigliato dell'esito dell'incontro, sembrava un primo turno di un master 1000 e forse l'unica vera vittoria l'ha incassata l'organizzazione del torneo che con questi nomi si sarà per bene riempita le tasche.
Lo svizzero durante il torneo, ha dimostrato di aver ritrovato la voglia di vincere e non mollare le partite a metà, come ci ha abituato in tutto questo 2010 in tornei 500 e 1000 figurarsi quanto poteva importargli un 250, ma nonostante ciò, oggi l'unico modo per batterlo sarebbe stato quello di farlo giocare bendato, coi piedi legati, opzione che ad oggi l'ATP ancora non appoggia
A prescindere dal differente livello dei due giocatori, dai 250 punti che lo svizzero si è messo in saccoccia, dalle 64 vittorie nel circuito maggiore, è importante notare che Mirka è rimasta ben nascosta per tutta la partita, ogni tanto si scorgeva appena la faccia riducendo così i danni ai telespettatori.

A Mosca primo successo per Troicki

Victor Troicki (si, proprio lui, quello con il parrucchino nero e la chitarrina in mano accanto a Djokovic) ha vinto il primo torneo Atp della  sua carriera grazie al successo di Mosca, ottenuto in finale contro Marcos Baghdatis. Avremmo voluto gustarci questa finale su Supertennis se non fosse che il collegamento con la capitale russa è saltato dopo appena due 15, giusto il tempo di andare in bagno, tornare, e vedere che al suo posto trasmettevano la replica di Ljubicic-Federer, semifinale di Stoccolma giocata ieri. Per seguire qualche punto tra Baghda e il fratello povero di Djokovic, dai potentissimi mezzi della Tv della Fit (la Bbc le fa un baffo) siamo quindi dovuti passare ad uno sciagurato (e forse illegale) streaming e vederci (banda permettendo) una finale molto a sprazzi, tra una forchettata di lasagne ai funghi e un bicchiere di Nero d'Avola.

Lo streaming era rubato dall'Eurosport britannica, al che ci siamo detti: ma mettiamo su Eurosport e ci sarà sicuramente la finale di Mosca! Ovviamente no: su Eurosport 1 trasmettevano un interessantissima gara di salto con gli sci, ma non il classico, la versione estiva, che avrà catturato senza dubbio orde di appassionati appiccicati alla tv. Su Eurosport 2 invece c'era invece una combattutissima sfida a biliardo tre palle. Io ne ho solo due, ma vi assicuro che stavano girando come fossero tre. In poche parole non siamo riusciti a vedere una ceppa della partita, se non qualche bellezza russa appollaiata in mezzo al pubblico. Alla fine ha vinto il serbo, che senz'altro saprà come festeggiare in compagnia della fidanzata.

La Vinci vince, i maschi quando?

Almeno le donne qualche piccola, e talvolta grande, soddisfazione ogni tanto ce la regalano (anche perchè se aspettiamo un trionfo al maschile è più normale attenderci l'arrivo degli alieni o l'inversione dei poli magnetici terrestri). Roberta Vinci si è infatti appena aggiudicata il torneo Wta del Lussemburgo, terzo successo della sua carriera dopo Bogotà 2007 e Barcellona 2009. La tarantina ha battuto in finale la tedesca Julia Goerges per 6-3 6-4 con il suo solito gioco delizioso fatto di tagli e variazioni. Un tennis lontano anni luce dal pim-pam-pum scassamaroni delle giovani leve dell'est che  monopolizzano attualmente la Wta, motivo per il quale questo blog difficilmente riuscirà a seguire il tennis in gonnella, se non ovviamente per quanto riguarda le gesta di Ana Ivanovic.

Che dire, ancora una volta l'ancora di salvezza del tennis italico sono le fanciulle, non che i loro successi dispiacciano, ma attendiamo con ansia che qualche masculo ci regali, e si regali, l'emozione di vincere un torneo. Ci basta un 250 eh, mica pretendiamo uno Slam (se no avremmo aperto un blog di fantascienza). Già stasera Fabio Fognini potrebbe farci commuovere vincendo la finale a Santiago (ovviamente trattasi di un challenger, non di un torneo del circuito maggiore). L'ultimo vincitore è stato (o sarebbe meglio dire fu) Filippo Volandri, vincitore a Palermo nel 2006, torneo poi stranamente cancellato dal circuito. L'Atp forse non ha retto al successo di un italiano.

Il punto della situazione

Proviamo a fare le cose per bene iniziando la nostra avventura con un veloce punto della situazione iniziale, che praticamente, salvo sorprese inaspettate, come ad esempio la fine del mondo, dovrebbe coincidere anche con il punto della situazione finale.
Se facessimo un punto della situazione a gennaio dopo che non vediamo nessuno giocare per due mesi, su che dati ci potremmo basare? Nessuno, infatti meglio un punto della situazione oggi che invenzioni domani.
Partiamo dai top ten e aprendo una finestra sul recente passato, vediamo cosa ci si potrebbe aspettare da loro nell’imminente futuro:
10) Andy Roddick: eterno top ten. Dopo un 2009 in cui di buono ha fatto solo la finale a Wimbledon persa per meriti suoi e il matrimonio con Brooklyn Decker che purtroppo non gli fa guadagnare nessun punto ATP altrimenti sarebbe tra i primi 3 al mondo, si affaccia al 2010 con grandissimi propositi che vedono la luce a inizio anno con vittorie importanti, ma scemano col tempo arrivando alla quasi scomparsa, se non per qualche guizzo nei tornei in casa. Per lui si prevede un 2011 in discesa, nel senso che esce dai top ten definitivamente. Il fisico non regge più la testa e, secondo me, il ritiro è vicino perché col suo orgoglio, non sopporterebbe finire la carriera tennistica inanellando sconfitte a profusione. Poi si dovrà inventare qualcosa di redditizio perché altrimenti Brooklyn scappa! Magari un futuro a Hollywood ci sta.
9) Mikhail Youhzny: il soldatino russo. Entra tra i top ten in silenzio e molti meriti vanno agli altri che hanno perso punti. A parte il buon inizio dell’anno, alterna alti e bassi, qualche punticino qua e la  che conta, ma in concreto diciamocela tutta: siamo anni luce rispetto a un vero top ten. Prevedo una permanenza da turista nei primi dieci posti ATP
8) David Ferrer: il mondo gira al contrario. Ok che i punti li fa e i turni li passa, è stato addirittura finalista a Roma, ma vedere il suo nome tra i top ten fa piangere il cuore al dio del tennis. Cadetto spagnolo, corre senza stancarsi, prende tutto, dedito al “tanto prima o poi sbaglia l’altro”, Ferrer gioca tutt’ora un tennis anonimo che ha il pregio di avere periodi che lo rendono ingiocabile a periodi in cui potrebbe perdere da un qualificato qualunque. Anche lui sale in classifica perché scendono gli altri, ma sicuramente dimostra più solidità del sopracitato Youzhny. Il suo 2011 lo vedo altalenante tra gli ultimi 10 e il ventesimo posto.

Presentazioni

Eccoci.
Siamo due appassionati o sarebbe meglio dire, malati di tennis. Abbiamo deciso di aprire un blog perchè la nostra carriera di telecronisti Sky è finita ancora prima di cominciare, in quanto i nostri Cv, inviati con tanta fiducia, sono stati prima stracciati con disgusto e poi lanciati all'interno un altoforno per assicurarsi che non vi fosse rimasta nemmeno la cenere. Sicuramente vi state chiedendo che senso abbia aprire l’ennesimo e inutile blog di tennis proprio a fine stagione quando manca poco più di un mese alla pausa. Semplice: così andiamo subito in vacanza!

Per cui eccoci qua, a scrivere del nostro sport preferito a 360° e liberi di poter dire quello che ci pare.

Quindi:
se vai matto per il rovescio di Mikhail Youzhny, ma pensi che comunque Gasquet abbia un movimento più naturale,
se sei convinto che il coach di Nikolay Davydenko sia il sergente Hartman,
se anche tu ritieni esista una legge non scritta che non permette ad un tennista italiano di vincere più di tre partite di seguito,
se anche tu ti svegli la notte pensando che Wawrinka sia il fratello di Super Vicky,
se credi che Ana Ivanovic non farebbe male a scendere in campo un filino più scollata,
se pensi che Robin Soderling sia un bulletto di periferia prestato al tennis,
se anche tu vivi chiedendoti costantemente perché un plurimiliardario deve sposare Mirka,
allora benvenuto.

Leggerai, speriamo con piacere, le irriverenti divagazioni di Lucky Loser e Walk Over sul mondo della racchetta e sui suoi protagonisti e perchè no, sulle loro fidanzate. Ci divertiremo a fare le pulci a chiunque cercando di essere il più possibile imparziali, ma se non riusciremo ad esserlo, seguiteci ugualmente, daremo spazio a tutte le opinioni, anche se siete tifosi di Pere Riba.