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sabato 30 aprile 2011

Rinascita Volandri: è in semifinale a Belgrado

Eccoci giunti alle battute conclusive dei tre 250 che ci hanno fatto compagnia durante questa settimana, ovvero Monaco, Estoril e Belgrado. E' stato veramente difficile seguirli perché tra politica di copertura televisiva ATP (è stato impossibile vedere certe partite anche in streaming) e match più o meno interessanti in contemporanea, la possibilità di avere un chiaro quadro generale della situazione era bassissima (anche per via del nostro quoziente intellettivo notoriamente inferiore alla norma). Ringraziamo quindi vivamente Supertennis e Sportitalia per averci regalato la visione di tutti e tre i tornei.

martedì 26 aprile 2011

Il punto della situazione

Salve a tutti! Eccoci di ritorno dall'umido break pasquale che ha alimentato per bene le nostre maledette artriti da decubito giunte per le ore passate a seguire il tennis alla TV. L'età si fa sentire.
Vediamo di fare un velocissimo punto della situazione perché questa settimana abbiamo ben 3 tornei in pentola, uno più brutto dell'altro, e ne abbiamo appena lasciato uno alle spalle bruttissimo. Siamo messi veramente bene.

Eravamo arrivati alle semifinali di Barcellona Nadal-Dodig e Ferrer-Almagro. Ci sembra quasi superfluo parlare dettagliatamente dell'epilogo di questo torneo visto che era scontato da quando Nadal aveva dato conferma della sua partecipazione, infatti tutto è andato come ci si aspettava. Rafa ha battuto Dodig e Ferrer ha avuto la meglio su Almagro riproponendo la finale di Montecarlo, nonché la stessa di Roma 2010, con il medesimo risultato: la nostra propensione al suicidio. Ovviamente ha vinto il cyborg di Maiorca che in attesa di andare a dominare anche il Masters 1000 di Madrid, si è preso una settimana di vacanza per stringere i bulloni, ricaricare la batteria e fare un cambio d'olio.

sabato 23 aprile 2011

Barcellona: piove sul bagnato

In questi piacevoli giorni di pioggia, che ci allietano in previsione della gitarella pasquale, non c'è di meglio che stare a casa e godersi del buon tennis in TV. Peccato che questo rovescio estemporaneo sia capitato proprio in coincidenza dell'ATP di Barcellona, forse uno dei più brutti tornei 500 mai visti.

Il grosso l'avevamo già previsto negli altri giorni: risultati scontati e partite pallose. I fatti non hanno smentito le nostre rosee aspettative e, per rincarare la dose, si è aggiunta anche la pioggia sui campi e il genio degli organizzatori che, dopo aver provato di tutto per fa si che durante la settimana venisse trasmesso in TV solo il meglio del peggio, ieri per far fronte alla pioggia, hanno modificato all'ultimo secondo l'order of play in modo che l'unica partita interessante del giorno, Lopez-Dodig, venisse spostata sul campo 1 e quindi fosse impossibile vederla, tutto per amor di bellezze inguardabili quali Ferrer e lo scemo Melzer o Almagro contro Juan Carlos Ferrero. In questo modo, mentre abbiamo assistito a Melzer che provava di tutto per perdere e Ferrero che non faceva un 15 nemmeno a pagarlo, tra Lopez e Dodig avveniva l'inverosimile con trenta capovolgimenti di fronte al secondo e tutto per la gioia del solo livescore. Dodig è la sorpresa del torneo e ha avuto un riconoscimento pari a zero. Complimenti. Peccato che oggi si troverà di fronte Nadal (che ha battuto un Monfils inguardabile 6-2 6-2) e quindi non ci sarà speranza di finale, ma raggiungere il podio e mandare affanculo tutti quanti, non sarebbe stato un brutto quadretto.

venerdì 22 aprile 2011

Barcellona: Vagnozzi non delude la media dell'italtennis maschile

Buongiorno a tutti! L'ATP 500 di Barcellona è ormai giunto ai quarti, ma se non si fosse giocato, nessuno ne avrebbe sentito la mancanza. Esageriamo a dire che è uno dei tornei più brutti della storia? Non tanto se si somma la qualità della copertura televisiva, l'order of play, che a definirlo sciagurato è riduttivo e, dulcis in fundo, il risultato già scritto da quando Nadal ha comunicato che avrebbe partecipato.
A peggiorare la situazione ci ha pensato Supertennis che ha trasmesso un documentario su Stefan Edberg prima della diretta tra Hanescu e Ferrer, uccidendo i pochi che avevano optato per la visione del torneo spagnolo.

Fatta questa bella premessa confortante veniamo a noi. Saremo stati volentieri alla larga da questo torneo, se non che c'è stato un piccolo raggio di sole italico, che in perfetto stile compassionevole, si è spento nel momento del bisogno: Simone Vagnozzi. Non è un alieno, tanto meno un astro nascente del tennis italiano su cui riporre le speranze, ma un ormai 28enne che al massimo ha raggiunto la 163esima posizione in carriera. In questo torneo è arrivato magicamente (talmente magicamente che è stato aperto un caso scommesse al quale non ci vogliamo credere, anzi, visti i miliardi che questi strozzini incassano, senza che nessuno indaghi, è pura goduria pensare che qualcuno li abbia gabbati come polli) gli ottavi e, dopo aver portato Ferrero al terzo set (e palla del 4-1 per l'italiano), iniziavano anche le speranze per i quarti puntualmente spente dal matematico break al settimo game, appuntamento al quale i tennisti nostrani non peccano. 7-6 4-6 6-4 e a casa l'ultima speranza italiana a Barcellona. Gli altri erano già deceduti ai primi turni: Cipolla, Starace e Fognini (ritiratosi in vantaggio, proprio contro Vagnozzi, per un infortunio all'anca che non necessita di intervento, ma solo 5 giorni di riposo).

domenica 17 aprile 2011

Nadal si aggiudica Montecarlo. Ma veramente?

Salve cari tennis-dipendenti! L'ultima volta ci siamo lasciati con Federer spazzato via da Melzer e con la speranza che l'austriaco buttasse fuori anche Ferrer dal tabellone, ma così non è avvenuto perchè il giorno successivo Jurgen è stato penoso (e utilizziamo questo aggettivo leggero solo perchè gli vogliamo bene). Al pensiero dello spagnolo in finale, è stata forte l'intenzione di vederci l'ultima serie di Sex and the City per punizione, ma all'accensione del lettore DVD è comparso uno strano cartello che recitava "Col cazzo!". Un classico francesismo che non potevamo certo ignorare. Abbiamo quindi ceduto alla seconda semifinale che già sapevamo come sarebbe finita e così è stato. Vittoria di Nadal e a casa lo scozzese che, se proprio aveva intenzione di rinascere contro un top ten, scegliere un torneo sulla terra e Nadal come top ten, non era una decisione felice. Addirittura Murray ha vinto il secondo set, ma anzichè continuare a spingere per approfittare del calo dello spagnolo, si è messo a piagnucolare per il gomito che, vero che gli faceva male dall'inizio della partita, ma chissà perchè se n'è accorto quando non aveva più voglia di giocare. Irrecuperabile.

venerdì 15 aprile 2011

Il vento spegne il fuoco del re

Salve cari terraioli! Il Masters 1000 di Montecarlo volge al termine e con un colpo di coda ci regala una sorpresa, l'eliminazione del re (daje) Roger Federer che, anche se non ci stupisce tanto perché sulla terra, fa sempre notizia. Fautore di simile capolavoro è stato Melzer, che prima di giungere al principato monegasco si era messo in evidenza con performance di una stupidità quasi imbarazzante. Oggi invece l'austriaco sembrava quello visto l'anno scorso dal Roland Garros in  poi. Lo svizzero, essendo sicuramente più tecnico, avrà da recriminare per il forte vento disturbante, che ha tolto la terra dal campo, ma anche Jurgen non è che giocasse in una cupola! 6-1 6-4 e il cioccolataio a casa.

giovedì 14 aprile 2011

Montecarlo: i francesi fischiano Murray. Da oggi siamo un pochino suoi fan

Per farvi capire quanto siano stati entusiasmanti gli ottavi di finale del Master 1000 di Montecarlo vi diciamo subito che il momento più elettrizzante della giornata è stato quando il pubblico francese, in preda ad un classico attacco di sportività tutta transalpina, ha fischiato Andy Murray durante il match vinto contro Gilles "Pong" Simon. Per il resto le emozioni sono state pari a zero, e i match, a parte forse quello vinto a sorpresa da Gil su Monfils per infortunio del francese, hanno presentato risultati estremamente scontati.

Motivo dei fischi? Andiamo con ordine. In uno delle sue proverbiali pallettaristiche corse l'idolo di casa si è infortunato alla caviglia, chiedendo l'ausilio del fisioterapista. Al che il buon Murray, resosi conto delle condizioni del suo avversario, ha iniziato a giocare diversi drop-shot, secondo noi giustamente, per testare le sue condizioni e costringerlo a sforzare il più possibile la caviglia malandata. Mai l'avesse fatto. Il pubblico a ogni palla corta ha sonoramente fischiato lo scozzese, che da canto suo rispondeva sghignazzando. Ora, primo quando stai male prendi baracca e burattini e te ne vai a casa, poi se proprio te la senti di continuare bisogna accettare che il tuo avversario faccia di tutto per vincere la partita, non puoi certo aspettare che ti accomodi la palla, si sposti e aspetti il tuo vincente. Ragion per cui Murray, che non gode certo delle nostre simpatie, oggi ha guadagnato diversi punti davanti a nostri occhi, in quanto chiunque riesca a far rosicare i francesi è sempre degno della nostra ammirazione. Per la cronaca il match si è chiuso in due set, come tutti gli incontri di giornata (questo per farvi capire il numero delle emozioni) con un doppio 6-3 per il britannico. C'è comunque da riconoscere che probabilmente Andy è stato veramente fortunato perchè, dai primi game, sembrava destinato a perdere o comunque a sudarsela parecchio visto che i due giocavano a specchio e Murray è pur sempre reduce (e nessuno dice che ne sia uscito) da una crisi totale.

mercoledì 13 aprile 2011

Montecarlo: ciao Fognini. La pallettarità regna sovrana

Visto l'altissimo tasso di pallettarità registrato oggi a Montecarlo avremmo preferito non fare il nostro consueto resoconto sulla giornata, ma dato che il Parlamento, mentre il Paese tra disoccupazione, evasione fiscale, immigrati e criminalità è allo sfascio, ha deciso di approvare l'utilissimo processo breve, anche noi oggi ci adeguiamo e scriviamo questo post breve.

Nei campi del Principato, dicevamo, si è assistito a dei match che anche con tutta la passione che nutriamo per questo sport, abbiamo faticato a seguire. Partiamo però dall'ultimo azzurro superstite del tabellone, Fabio Fognini. L'occasione era buona per conquistare gli ottavi, ma da bravo italiano il ligure se l'è fatta sfuggire perdendo 6-3, 4-6, 6-4 da Troicki, non certo un fenomeno sul rosso. Fognini aveva tutto il pubblico a favore, giocando a pochi chilometri dalla sua Arma di Taggia, ma nonostante questo, non è riuscito ad avere la meglio sul serbo. Siamo mesi che diciamo che Fognini possa meritare le prime 30 posizioni del mondo, dopo questo primo scampolo di 2011 però l'opinione cambia: l'idea è che, sempre se tutto andrà bene, veleggerà sempre intorno alla 50esima posizione, con buona pace dei suoi estimatori. Non male per carità, ma visto che siamo 30 anni in attesa di un top player avremmo gradito qualcosina in più. Semplicemente ci eravamo sbagliati. Lieti ovviamente di essere smentiti, ma fino a che continuerà a racimolare solo qualche turno qua e là difficilmente avremmo torto.

martedì 12 aprile 2011

Montecarlo: Fognini avanti tutta, Starace KO

Cari malati di tennis, vi state abituando alla terra rossa? Noi no! Nonostante questo con tanto amore continuiamo a seguire il torneo di Montecarlo, che nella sua terza giornata ci ha offerto alcuni buoni spunti.

Partiamo da Fognini. Il ligure un po' matto ha battuto Kevin Anderson 3-6, 6-2, 6-2, iniziando quindi male il match, ma recuperando a pieno nei parziali successivi. Certo il suo avversario è sembrato patire parecchio lo sbalzo dalle superfici simil-veloci americane alla terra lentissima di Montecarlo, ma Fabio è stato bravo a prendere in mano le redini del gioco e a condurre la partita a suo favore dal secondo parziale in poi. Giocasse sempre così la sua classifica assumerebbe contorni più piacevoli, per cui è pregato di continuare già dal prossimo incontro con Troicki, che sul rosso è tutt'altro che un fulmine di guerra. L'altro azzurro in campo oggi, Potito Starace, ci ha ricordato quando sia doloroso tifare per i colori azzurri. Il campano, forse stanco per la finale conquistata la scorsa settimana a Casablanca, aveva iniziato bene contro lo spagnolo Pere Riba, vincendo il primo set, ma, forse per stanchezza, si è fatto rimontare fino al conclusivo 4-6, 6-3, 6-3.

lunedì 11 aprile 2011

Archiviati Casablanca e Houston, si parte a Montecarlo

Con il Master 1000 di Montecarlo sono partiti i classici tre mesi di tennis sul rosso che ci accompagneranno fino al Roland Garros. Possiamo essere sinceri? Non ne non ne sentivamo il bisogno! Ma prima di partire in quarta con quanto accaduto nel Principato, vediamo di concludere il discorso riguardante due ATP 250 che abbiamo seguito la settimana scorsa. Ci eravamo lasciati con le grandi speranze riposte in Potito Starace, finalista a Casablanca, speranze maturate dal fatto che contro di lui avrebbe giocato Pablo Andujar, buon tennista ma non un nome di spicco. Ora, va bene che l'avversario era uno spagnolo e che quindi sulla terra si trova divinamente, va bene anche che Potito arrivava da due sfide durissime di oltre due ore l'una (contro Simon e Hanescu), va bene infine che gli italiani nei momenti chiave si dissolvono, ma arrivare a pensare che il campano non scendesse nemmeno in campo era dura anche per noi, che solitamente spiattelliamo senza peli sulla lingua la manifesta inferiorità dell'Italtennis maschile rispetto al resto del mondo. Nonostante ci potessero essere molti fattori penalizzanti per Poto, che era pur sempre forte del 5-0 sugli scontri diretti, a stento il match ha superato l'ora e 20 minuti. Andujar ha letteralmente fatto quello che voleva e Starace non ha mai dato segni di una convinta reazione. Non sappiamo il motivo, ma probabilmente avere sulle spalle la responsabilità di vincere un torneo del circuito maggiore, che si presenta a un italiano con la stessa frequenza in cui un qualsiasi politico dà le dimissioni, potrebbe essere una buona causa di tutto questo. Punteggio 6-1 6-2 e a casa Potito, anzi più che a casa, volo diretto a Montecarlo dove lo attenderà il qualificato Pere Riba al primo turno.

domenica 10 aprile 2011

Potito continua l'impresa a Casablanca ed è in finale

E' quasi incredibile da leggere, figuratevi da scrivere, ma un italiano è in finale in un torneo del circuito maggiore, quello di Casablanca. Trattasi di Potito Starace, il vero portabandiera dell'Italia in Davis, che si è guadagnato questo risultato sudando un numero indefinito di camicie e firmando una serie di rimonte che non sono concepite nell'universo del tennis italiano. Come abbiamo ampiamente raccontato ieri, è arrivata prima di tutto la vittoria su Simon, ex top ten, ma soprattutto giocatore giovane e con tantissima esperienza alle spalle, quindi è stato il turno di Hanescu, che ad un passo dalla morte, è riuscito ad aumentare il suo livello di gioco, ad arrivare a pochi centimetri dalla vittoria e solo la pazienza di Potito è stata essenziale per non fare la solita figura barbina italiana.

Il primo set è stato più che una passeggiata per il campano, Dracula Hanescu dormiva ancora e dopo essere andati 5 giochi a 0, si è chiuso 6-1. Strano sentirsi rilassati con un italiano in campo. Infatti Starace (o Staraki come lo chiamava il commentatore inglese del nostro amato streaming)

sabato 9 aprile 2011

Starace, l'italiano con le palle

Uno dei pochi acuti che il tennis italiano può vantare finora in questo 2011 non poteva che arrivare dall'unico tennista della penisola che abbiamo sempre vantato come il vero combattente della scuderia Barazzutti: Potito Starace. Certo anche lui ha le giornate no e capita che perda da ignoti, ma è anche vero che quando si trova in condizione difficilmente si lascia sfilare di mano il match, o almeno, concede cara la propria pelle. Ieri sulla sua amata terra rossa non ha avuto esitazioni nel combattere col coltello tra i denti per difendere la semifinale dell'anno scorso a Casablanca e portare a casa il match contro Gilles Simon, che è sicuramente un ex top ten in discesa, ma pur sempre pallettaro che con la terra ci va a nozze, attuale numero 23 ATP, più ricco di esperienza per i risultati che contano e più giovane del campano.

venerdì 8 aprile 2011

Fognini: roba da pazzi! Fish cerca conferme a Houston

Salve a tutti, carissimi lettori di ControBreak! In questi giorni di attesa per Montecarlo, come già visto nella puntata precedente, si stanno giocando due ATP 250 che non essendo coperti dalla TV ci scassa un po' le balle seguire dal livescore fissando lo schermo del PC come lobotomizzati. Ma è impossibile non parlare dei due appuntamenti per le mirabolanti emozioni che i nostri eroi ci stanno regalando. A Casablanca il protagonista del giorno è Fabio Fognini, sempre più da infarto per i propri sostenitori o familiari, che ieri si è visto fautore di un'impresa che ormai è in disuso tra i tennisti nostrani, ovvero un recupero impossibile di punteggio, una di quelle cose solite ai tennisti che usualmente giocano dai tre turni in su in ogni torneo. Non che abbia battuto Nadal sulla terra, sia chiaro, ha eliminato Kavcic (chi?), ma è anche vero che in altre giornate, nelle situazioni di punteggio in cui si è trovato, avrebbe mollato senza starci a pensare più di tanto. Il primo set, dopo un break iniziale di Fabio che lo vedeva quindi in vantaggio, si è volatilizzato in un 6-1 per Kavcic che ha vinto 6 game consecutivi. Se fosse stata una partita di calcio, i sostenitori avrebbero abbandonato lo stadio. Fabio, non contento della performance nel primo parziale, ha provato a concedere il bis per i nuovi arrivati del pubblico portandosi avanti 2-0 nel secondo set per poi andare sotto 5-2 e servizio Kavcic. A questo punto, come ogni buon psycho-thriller che si rispetti, è partito il twist-ending e psycho-Fogna è impazzito, ha annullato 4 match point per poi vincere il set 7-5. Non contento, l'italiano ha continuato sulla stessa linea, andando 4-2 sotto, ma vincendo in rimonta 7-5 anche il terzo parziale. Sinceramente non sappiamo più cosa pensare di questo ragazzo, ogni volta, nel bene o nel male, ne inventa una, quindi non ci pronunciamo più a riguardo, tirate voi le somme.

martedì 5 aprile 2011

Casablanca e Houston: arriva la terra e gli azzurri vincono. Tranne uno...

Ci siamo appena lasciati alle spalle due bei tornei come Indian Wells e Miami, nei quali Djokovic ha proseguito nella sua opera dittatoriale vincendo due finali nientemeno che contro l'Ogm. Abbiamo quindi salutato il cemento per dare il benvenuto alla terra rossa con due appuntamenti, Casablanca e Houston. Le nostre attenzioni cadono ovviamente sull'appuntamento marocchino, dove ben quattro nostri eroi si sono presentati ai nastri di partenza. Tutti i nostri portacolori hanno giocato oggi, con alterne fortune.

Iniziamo da Pippo Volandri. Il livornese, il cui rovescio a una mano ha sempre il nostro apprezzamento (un po' meno i suoi capelli) ha battuto, un po' a sorpresa, il francese Benneteau in due set. Complimenti quindi, certo il suo successo non ci scalda gli animi come quello su Federer a Roma nel 2007 ma per l'ex numero uno italiano è una bella iniezione di fiducia. Ora per lui ci sarà Montanes, testa di serie numero uno del torneo (questo vi fa capire l'altissimo livello del seeding, non esattamente pari a quello del Roland Garros).

lunedì 4 aprile 2011

Miami: la storia si ripete, Djokovic rimonta e disattiva il cyborg

Per un Federer che va, c'è un Djokovic che viene. Sparatelo, metteteli il sonnifero nel caffellatte, mandatelo a un festino di Arcore per farlo distrarre un po', insomma, fate qualcosa. Novak Djokovic è letteralmente inarrestabile e, non pago dei successi ottenuti finora, ieri ha trionfato anche a Miami, portando a casa il quarto torneo della stagione. Lo ha fatto battendo il cyborg maiorchino (46 63 76), colui che recupera tutto, riprende tutto e fa spiovere le pallette lentissime esattamente sulla riga di fondo (pizzicandola) incasinando gli avversari, ma che (anche) ieri nulla ha potuto contro il treno di Belgrado. E due... ma non semplici sconfitte, rimonte! Djokovic prima di Indian Wells non era mai riuscito a rimontare Nadal, al massimo succedeva il contrario, ora invece sembra inarrestabile, anzi, si sono proprio invertiti i ruoli, con Rafa che addirittura si stanca e non corre più. Roba da matti. Il match visto ieri sul centrale di Miami per certi versi è stata la fotocopia della precedente finale: Nadal ingiocabile nel primo set, lieve cedimento nel secondo con istantanea risalita di Nole e terzo set dove lo spagnolo diventa un giocatore di rimessa senza quella lucidità che lo contraddistingue. E' quasi incredibile, e pensare che Djokovic era famoso per i suoi svarioni dovuti al caldo e Nadal per le lotte in mezzo alla lava e ai barracuda volanti dalle quali usciva fresco e lucido come una rosa! Ieri tutto il contrario.

sabato 2 aprile 2011

Miami: il cyborg demolisce il sistema nervoso di Federer, ora è finale contro Djokovic

E' stato un massacro. E stop. Federer-Nadal è il momento che tutti gli appassionati di questo sport attendono, disposti anche a stare svegli fino alle 2:30 della notte pur di vedere una sfida tra i due, ma ieri non è stata una "partita", quella di solito si gioca in due. E' stato un monologo, un match di boxe chiuso per KO dove l'OGM di Manacor ha pesantemente annientato 6-3 6-2 le resistenze dello svizzero, apparso, come spesso è accaduto negli incontri contro lo spagnolo, irritato, nervoso, impotente di fronte ai miracolosi recuperi del suo avversario.

E dire che la sua partita era iniziata benino; nel primo game aveva dato l'impressione di essere sceso in campo con le migliori intenzioni, ma purtroppo per lui tutto questo è durato appunto appena un gioco. Nel turno di servizio successivo Nadal ha strappato subito la battuta al suo avversario, per poi replicare nel nono gioco. Un 6-3 netto e meritato, dopo il quale però ci si  aspettava la reazione del campione, la prova d'orgoglio dell'ex numero uno. Invece il nulla, dopo essersi cambiato il pannolone a fine primo set Federer è stato letteralmente preso a pallate da un Nadal autore di un altro parziale pressoché perfetto. Perfetto.

venerdì 1 aprile 2011

Miami: collo-spalla baby one two three!

Eccoci di nuovo in pista per raccontarvi il poco che è successo in questi due giorni di quarti a Miami. Dopo averci iniettato in vena l'intera giornata degli ottavi, aver costretto Dio Dolgo a giocarsi due partite in un giorno e Federer a scendere in campo verso la mezzanotte, il programma dei quarti è stato spalmato su due giornate ottenendo risultati pessimi perché, tra infortuni e malumori, praticamente di partite vere se n'è giocata solamente una, Nadal-Berdych. Gli organizzatori dei tornei ATP fanno corsi speciali o semplicemente fanno una gara a premi a chi fa la cagata dell'anno? Forse un giorno lo sapremo.

Mercoledì notte c'è stata la prima gioia della giornata con Ferrer fuori dalle balle grazie all'ormai numero uno americano, Mardy Fish. Ebbene sì, proprio colui che nessuno si aspettava ora si trova in semifinale nel torneo di casa e da numero uno della nazione. Non è male, quasi come quando Seppi ha vinto il challenger di Bergamo. Stessa cosa.