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sabato 31 agosto 2013

US Open 2013: Hewitt elimina Del Potro al secondo turno, tutto il resto tace

E anche il secondo turno degli US Open è andato. Qualche giorno fa avevamo detto che questo Slam era la perfetta sintesi della situazione del tennis attuale, nonché risultante delle altre tre prove maggiori dell'anno. Ci sbagliavamo, è peggio. Nella giornata appena trascorsa abbiamo anche assistito a un 32enne mezzo ricostruito che schiaccia al quinto set, sulla sua superficie preferita, un gigante 24enne col bazooka sul braccio e vincitore di questo torneo. Ovviamente ci riferiamo al match tra Hewitt e Del Potro, nel quale sono venuti a galla tutti i limiti dell'argentino. Dalla pesantezza fisica, che può reggere solo per brevi periodi o con stati di forma eccellenti, al suo tennis per niente di percentuale, che se preso in giornata in cui non entrano quelle tre accelerazioni consecutive, ci si ritrova senza piano B. Così gli US Open 2013 perdono un eventuale protagonista, testa di serie numero 6 e guadagnano un vecchio dentro, ma giovane fuori, Hewitt, che ha comunque condotto un match impeccabilmente. Avrebbe anche potuto chiudere prima, se non gli avesse tremato il braccio nel secondo set. Tutto il resto è nella norma, qualche mini sussulto e nulla più. Da qui a definire un set portato al tie-break un problema, ce ne vuole, soprattutto quando si gioca sol 3 su 5.

giovedì 29 agosto 2013

US Open 2013: sapori, dissapori e acqua del primo turno. See you James!

Dopo tanta acqua in questi primi giorni di US Open, abbiamo chiuso con le lacrime di James Blake, che ieri ha giocato la sua ultima partita nel circuito. Il tennis perde una grande persona, che ha più volte vinto sul campo e nella vita. Ci mancherai. Consumata la dolce parentesi, non possiamo fare altro che buttarci a capofitto nell'orrido. Ancora una volta ci dobbiamo ripetere: con un livello così scarso di tennis tra i partecipanti, i 64 incontri di apertura con ben 32 teste di serie iperprotette, sono una presa in giro per lo spettatore e tolgono ogni stimolo, se non quello di cambiare compulsivamente canale. La risultante è fatta di indecorosi match, frutto di abbinamenti tra giocatori di cui fino al giorno prima nessuno ne conosceva l'esistenza oppure tra "uno bravo" e chi va solo a ritirare il prize money, al costo di una sonora umiliazione. Per quanto riguarda le partite dei big poi ci vuole proprio coraggio a definirle tali, perché sono sessioni di allenamento, che a noi appassionati non danno nessuna informazioni sul vincitore o lo sconfitto, miseramente decapitato di fronte a un vasto pubblico. Ma visto che non c'è limite al peggio, poi ci sono gli incontri "attesi", perché in campo ci sarà qualcuno definito "la speranza" (definizione che, per assenza di materia prima, ormai è regalata a chiunque vinca due partite di seguito) e sale la depressione a vederlo fallire come un idiota. Ma in pratica non vi stiamo dicendo niente di nuovo.

mercoledì 28 agosto 2013

"Filosofia del tennis" di Carlo Magnani

Salve carissimi lettori di ControBreak, oggi ci permettiamo di uscire dai nostri classici schemi di cronisti imbecilli per raccontarvi qualcosa su un libro che parla di tennis e filosofia. Non vi vogliamo introdurre il classico testo che spiega come trattare il tennis, comportarsi o come reagire in campo. Di quelli ne esistono tantissimi e, visto che non tutti sono campioni, probabilmente sono anche di dubbia efficacia. "Filosofia del tennis" ricorda più i libri del liceo, dove, in ordine quasi cronologico, ci venivano presentati i sommi pensatori e le loro teorie sul perché delle cose. Autore dell'opera è Carlo Magnani, ricercatore presso l'Università "Carlo Bo" di Urbino. State tranquilli, non verrete sottoposti a nessuna intricata spiegazione, perché l'amico Carlo ha reso tutto in discesa, facendo lo sforzo di trattare gli argomenti filosofici necessari al libro in modo semplice e chiaro per noi comuni mortali. Ma cosa c'entra il tennis in tutto questo?

venerdì 23 agosto 2013

US Open 2013: il tabellone. Tante conferme in un challenger allargato con otto nomi noti

E' stato sorteggiato il tabellone degli US Open, l'ultimo appuntamento Slam dell'anno. Murray difende il titolo e, per dimostrare agli altri quanto si stia impegnando, ha fatto pena a Montreal e a Cincinnati. E' capitato nel lato di Djokovic, per cui, in caso avesse voglia di confermarsi, dovrà prima passare sul cadavere del serbo e quindi su quello di Nadal. Sì, lo spagnolo, vincitore degli ultimi due mille americani, con pochissimi e illusori sussulti, è l'unico su cui ci si potrebbe puntare un euro senza timori. Per cui ci sembra scontato darlo almeno come finalista. Il main draw del torneo americano è una sintesi perfetta di quello che è stato detto, ribadito ed evidenziato durante gli ultimi tempi. Solitamente ne sviluppiamo l'analisi quarto per quarto, ma stavolta ci sono altre priorità (o banalità) su cui vale la pena spendere qualche riga.

lunedì 19 agosto 2013

Tutta la verità su Nadal...

Abbiamo ritenuto giusto e rispettoso nei vostri confronti non farvi perdere tempo a leggere banalità sulle semi e finale di Cincinnati, visto che l'esito del torneo era ormai deciso da venerdì. E infatti avevamo già scritto tutto il necessario, e senza essere Nostradamus, nel post dei quarti. Djokovic e Murray fuori, erano il lascia passare anticipato di Nadal per la strada al trofeo, visto che Federer vincente era un'ipotesi a cui davamo lo 0.96% di riuscita. E infatti, nonostante il set conquistato dallo svizzero, dopo mesi in cui contro l'iberico non ne vedeva nemmeno l'ombra, alla fine il match è stato portato a casa dallo spagnolo. E' questo che conta. Come ieri: nonostante la finale si sia risolta con un doppio tie-break, ha vinto Rafa. Punto. Tutto il resto è compassione per lo sconfitto.

sabato 17 agosto 2013

Cincinnati: Nadal non perde più. Djokovic e Murray out, il torneo è chiuso.

Dopo Montreal, dove il vincitore del torneo, Nadal, si conosceva dalle semi, siamo passati speranzosi a Cincinnati. Noi l'avevamo definito "il torneo della verità" in quando non c'erano più scuse di adattamento alla nuova superficie, fuso orario e cambio di continente. Mai definizione fu più adatta, perché a questo giro Nadal ha guadagnato il trofeo addirittura dai quarti, segnando una sola verità: lo spagnolo attualmente è il migliore in circolazione, con uno stato psico/fisico che gli permette di battere chiunque. Se i risultati schiaccianti si contano col 2 su 3, che macchina da guerra potrebbe diventare nel 3 su 5? Poi ovviamente la palla è tonda come la rotula e potrebbe succede di tutto, ma in potenza, siate scaramantici quanto volete, l'estate americana è già sua, US Open compresi. Il "poi" si vedrà.

venerdì 16 agosto 2013

Cincinnati: l'imperituro Federer-Nadal (parte XXXI)

Fatto trenta, stanotte si farà trentuno. A Cincinnati si ripropone il classico Federer-Nadal e benché il mondo intero, ma anche gli alieni, sappiano che vincerà agevolmente lo spagnolo, sia il mondo intero che gli alieni hanno già cancellato i loro impegni per vedere il match. E' una sfida storica, che da semplice lotta privata per il potere si è trasformata in idiotica, mediatica ed economica. Sono due nomi che rappresentano almeno il 70% degli introiti del tennis moderno, quindi non stupitevi se Federer non si ritira, gioca tornei senza senso o i tabelloni sono manipolati per facilitare lo scontro tra i due. Chi nega questo, vive coi paraocchi, ma sicuramente se li toglie almeno per vedersi l'immortale Fedal. Scontro numero trentuno, dove lo spagnolo si presenta perfetto da ogni punto di vista e forte dello score di 20-10 in suo favore. Quindi non sarà di certo una sfida testa a testa, ma impari in partenza. E non stiamo dicendo niente di nuovo.

giovedì 15 agosto 2013

Cincinnati: si arriva agli ottavi con sorprese sparse, ma niente di concreto. Au revoir Marion...

Prima di buttarci nei soliti disastri dei maschietti, spendiamo due righe su quanto accaduto nella notte di ferragosto, mentre l'Italia era in delirio tra falò e bagordi generali. A Cincinnati, Marion Bartoli, dopo essere stata battuta al terzo set dalla Halep in quello che, a detta di molti, era il suo momento di apice (per aver vinto Wimbledon senza battere nemmeno una top ten, ricordiamolo), in conferenza stampa ha annunciato il suo ritiro dalle scene. Il motivo di questo lutto inatteso è il fisico che ormai non riusciva più a gestire. Troppi dolori sparsi, ogni giorno una lotta per convivere coi disturbi fisici. Situazione che sinceramente non ci stupisce, visto che la francese è da anni che gioca a tennis senza fare una mossa contemplata dal manuale. Ovvio farsi male a calcio, se si pretende di giocare correndo sui talloni con le gambe tese e colpendo il pallone ogni volta coi piedi uniti. Così il tennis, più che una campionessa, perde un personaggio, in quanto la sua grazia e, soprattutto, la sua vita privata, hanno troppe volte coperto quello che Marion faceva sul campo. Infatti il suo ritiro anticipato, e a sorpresa, potrebbe essere motivo di liberazione da tante altre cose...
Chiusa l'ampia parentesi, passiamo ai disastri dei maschietti.

martedì 13 agosto 2013

Cincinnati: Fognini ha scritto la storia

di Adriano Costantino

Tre finali di fila, di cui due vinte. Tanto è bastato alla stampa italiana, sempre sul pezzo, per ribadire ancora una volta quanto il movimento sia in salute e parlare di Fabio Fognini come del nuovo Adriano Panatta. Perché sì, anche Panatta nel 1976 vinse due tornei di fila. Poco importa se suonano come Internazionali d’Italia e Roland Garros  (per poi, en passant, aggiungerci anche una Coppa Davis). E, probabilmente, importa ancora meno che in quello stesso anno e proprio in quegli stessi tornei si confrontò con avversari quali Gullermo Vilas, John Newcobe, Harold Solomon e persino Bjorn Borg (Panatta fu l’unico tennista a riuscire a sconfiggerlo agli Open di Francia, e lo fece per ben due volte: nel '73 e, appunto, nel '76). In fondo, Fognini ha vinto i tornei di Stoccarda e Amburgo facendo fuori Philipp Kohlschreiber, Nicolas Almagro, Federico Delbonis e Tommy Haas. È un po’ la stessa cosa, no? No.

lunedì 12 agosto 2013

L'Era del Ginocchio: tra fenomenologia di Nadal e la logica dei "Vamos Rafa"

[Il seguente post lo trovate anche su OKtennis premendo QUI]

Se fino a maggio poteva essere solo una congettura, ieri (anzi sabato) si è coniata ufficialmente una nuova epoca tennistica: l'Era del Ginocchio. Da quando esiste lo sport, esistono gli infortuni. In passato era complesso rientrare in tempi ragionevoli, attualmente invece i recuperi sono sicuramente più rapidi, ma un infortunio è pur sempre un infortunio. Servono tempi di riabilitazione, che introducono forzatamente periodi di stop e una ripresa graduale delle attività, in quanto il rischio più grande è la ricaduta con lo stesso infortunio, ma di entità maggiore. Se al ginocchio poi, non si tratta certo di uno strappo al muscolo, ma di una articolazione ben complessa e difficile da riportare alla naturale forma, forse impossibile. Tutto questo vale per qualunque soggetto che non si chiami Rafael Nadal.

sabato 10 agosto 2013

Cincinnati: il tabellone della verità!

Se una debacle a Montreal poteva essere perdonata per svariati motivi: cambio di fuso orario, continente, superficie, il Canada e la maglietta di Tomic; con Cincinnati si entra a tutti gli effetti negli Stati Uniti e in zona US Open. Si vedranno le vere condizioni dei giocatori e non sarà più permesso sbagliare. Il torneo canadese e americano sono giocati in due settimane consecutive, quindi il tabellone è stato sorteggiato durante i quarti di Montreal, per la precisione mentre Gasquet faceva una bassissima figura contro Djokovic. Così, per qualche influsso sfigato particolare, il francese è finito nuovamente nel quarto del serbo! Nel lato di Nole stavolta è capitato Ferrer, il quale si vede Del Potro come quarto potenziale. Nell'altro lato abbiamo un classico Nadal-Federer per un posto in semi e Berdych-Murray per chiudere. Ma prima i correre, come al solito, dedichiamoci all'analisi del tabellone step by step.

Montreal: Djokovic-Nadal, la finale si gioca di sabato

Ultimo giro di lancette per Montreal, oggi infatti si giocherà la finale per decretare chi domani alzerà il trofeo. I protagonisti saranno "fantasia" Nadal e "divertimento" Djokovic, che hanno mantenuto il loro impegno, portandosi fino all'ultimo atto del torneo. Ciò che succede dalle altre parti del tabellone è solo scenografico, un riempitivo per chi ha il biglietto, uno spettacolo per il pubblico di casa: Pospisil-Raonic. La parte più interessante dell'ultima giornata dell'ATP canadese è stato forse il momento in cui Davydenko si è ritirato al terzo game, lasciando al giovane Vasek Pospisil il via libera per la semi. Un traguardo inaspettato per una WC del torneo, il modo ideale per lanciare definitivamente una nuova stella o farla diventare istantaneamente una meteora. Sì perché non si gioca sempre in casa, cari canadesi. E il discorso vale anche per il compagno Raonic.

venerdì 9 agosto 2013

Montreal: Pospisil impomata Berdych e Raonic invade Delpo. Murray fuori, bentornato Gulbis

Ne avevamo avuto un assaggio al Roland Garros, a Wimbledon ci erano andati pesanti e nel torneo canadese si sta superando ogni limite. Sì, ogni tanto veniamo omaggiati da congiunzioni astrali strane, che portano una ventata di freschezza nei tornei, e a Montrea c'è il gelo! Tralasciando i primi turni, dove per perdere da favorito devi essere proprio deficiente, dal secondo in poi sono saltate diverse teste illustri e avanzati nomi impensabili. Bellissimo, non potevamo chiedere di meglio, è una situazione che dovrebbe succedere sempre. E sarebbe all'ordine del giorno, se tra i primi quattro in classifica e "gli altri" non ci fosse un abisso. L'unica pecca in tutto questo ossigeno intermedio è che a "gli altri" c'è il corrispondente "loro", ovvero i primi quattro in classifica, che arriveranno sempre a mettere fine ai sogni di gloria. E così, per un Ferrer e Murray che se ne vanno prematuramente, ci sarà un Djokovic e Nadal che decreteranno dal loro scontro il vincitore del torneo. Ciclicamente, fino a quando non leveranno le tende. E così sia, amen.

giovedì 8 agosto 2013

Montreal: Fognini out da Gulbis. Big tutti avanti tranne Ferrer

Carissimi! Giornatina non proprio da fuochi d'artificio quella trascorsa ieri al Master 1000 di Montreal. Anche perché la pioggia ha smorzato non poco gli entusiasmi, costringendoci a lunghe attese alle 2 di notte, che non sono proprio il massimo a cui aspirare. Partiamo subito col dire che l'unica sorpresina ce l'ha regalata Bogomolov jr., da noi (e non solo) eletto come il tennista più inutile e ignorabile della storia. Si pensi che questa era la sua seconda vittoria nel circuito maggiore. Ieri ci ha però regalato la gioia di mandare a casetta Ferrer. Il quale ci sarà tornato ovviamente a piedi e di corsa. Però c'è una spiegazione psicologica a tutto questo. Il russo infatti si è presentato con una pettinatura che avrebbe fatto impallidire anche Verdasco. Così David, idealizzando che stesse giocando contro Nando, ha cominciato il suo training in vista di un eventuale match contro Nadal agli US Open, durante il quale non potrebbe certo peccare nella sua azione di servo della gleba spagnolo. Ed ecco spiegato il fallimento.

mercoledì 7 agosto 2013

Montreal: Seppi out, Fognini resiste. Piccoli canadesi crescono

Con il ritorno dei Master 1000, eccoci giunti all'immancabile mercoledì da leoni, giorno che come sapete rappresenta l'esordio dei super big, ovvero le prime otto teste di serie, i tennisti caldi, che usufruendo di un bye subentrano su un tappeto rosso dal secondo turno. In pratica il vero inizio della manifestazione, anche perché c'è la possibilità di vedere qualche testa illustre cadere. Ve l'avevamo presentato come un torneo dove si sarebbero potute presentare sorprese pesanti a causa del cambio di continente e superficie, invece per ora c'è stato appena qualche mini decesso inatteso, che ci colpisce ben poco. Be sì, perché in tutta sincerità apprendere nel 2013 che Almagro ha perso, non fa altro che rassicurarci che tutto è nella norma. Ci sarebbe stato da stupirsi del contrario! La vera novità invece sono i canadesi, chiaramente da otto (forse anche nove) generazioni: Pospisil, Dancevic e Raonic, che hanno trovato il successo risorgendo dalle proprie ceneri. Il potere della patria...

martedì 6 agosto 2013

Montreal: Seppi batte Rosol, Tipsarevic accede ai Masters della Compassione 2013

Dopo mesi di intensi lavori e punti racimolati con fatica, Tipsarevic ce l'ha fatta! Con largo anticipo è riuscito a qualificarsi ai Masters della Compassione 2013. Impresa non da tutti. In foto potete ammirare il momento esatto di gioia in cui gli è stata comunicata la notizia. Addirittura pare gli abbiano già consegnato la pergamena fatta di carta igienica riciclata, con l'invito scritto in latino. Ebbene sì, se a pochi mesi dall'evento più importante dell'anno ancora è incerta la location, il nome di un partecipante ai Masters della Compassione è già sicuro: Janko Tipsarevic. Ha aperto la stagione con la vittoria di Chennai, facendo pensare di ambire ad alte vette. Invece, se apriamo la pagina della sua carriera del 2013, dopo la W del torneo indiano, sembra di leggere le mosse della battaglia navale: R16, R32, R64 a go-go, con perle rare, come R128 a Wimbledon contro Troicki. Un anno dedito al sacrificio, alla compassione, ieri conclusosi con la sconfitta per mano di Istomin Super Maxi Eroe. La convocazione anticipata era l'unico modo per rendergli veramente grazie. E chissà quante altre meraviglie riuscirà a regalarci in autunno!

Enrico Becuzzi: una giornata da ricordare

di Nex

Ce l’ha fatta!!! Enrico Becuzzi, il giocatore di cui vi ho parlato nel mio primo articolo "Becuzzi, il tennista giramondo", sabato, nel primo turno delle qualificazioni del Challenger di San Marino, ha ottenuto la sua prima vittoria nel 2013. Che sia l’inizio di una lunga serie?

Ma analizziamo la sua vittoria sin dal sorteggio del tabellone, che per una volta non gli precludeva in partenza ogni speranza di vittoria, assegnandogli l'americano Sam Barnett. Stando alle pochissime informazioni che si possono trovare su internet riguardo al 24enne statunitense, lo si può definire il Becuzzi d'oltreoceano infatti, in circa 15 match non ha mai vinto un set e ne ha perso circa la metà per 6-0. Parlato quindi del sorteggio, che mai come questa volta si poteva definire favorevole, andiamo ad analizzare la grande vittoria del Becu.

domenica 4 agosto 2013

Terra rossa bye bye...

di Nex

Finalmente, dopo sei mesi e più di 20 tornei, è calato il sipario sulla terra rossa e, per quest'anno, almeno a livello ATP, non avremo più occasione di vederla.

Ma riviviamo i vari tornei con i vincitori e altri protagonisti di questi sei lunghi mesi. Partiamo dall’ATP 250 di Vina del Mar (Cile), quello che solitamente è un torneo senza grandi nomi quest'anno è stato al centro dell'attenzione a causa del rientro di Nadal dopo il lungo di infortunio. Rafa è arrivato in finale senza problemi e si è trovato di fronte l'argentino Zeballos, che grazie ad una prestazione praticamente perfetta ha avuto la meglio sul tennista di Manacor. Lo spagnolo dovrà aspettare soltanto una settimana per ritrovare la vittoria in un ATP, infatti vincerà senza troppi problemi il torneo di San Paolo.  In contemporanea il dominio spagnolo su terra si allargava con la vittoria di Ferrer in Argentina, a Buenos Aires. I due saranno i veri protagonisti della stagione sul rosso con Nadal che porterà a casa ben 6 tornei in totale: San Paolo, Acapulco (500), Barcellona (500), Roma (1000), Madrid (1000) e il Roland Garros.  Solo una vittoria per Ferrer, ma molti sono gli ottimi risultati, come le finali ad Acapulco, Roland Garros e Oeiras, condite anche da qualche semifinale. Il dominio iberico su terra battuta che si allarga grazie alle vittorie di Robredo, Montanes e Granollers vincitori nei tornei di Casablanca, Umago, Nizza e Kitzbuhel che portano a 11 i successi spagnoli su 22 tornei sul rosso.

sabato 3 agosto 2013

Montreal: il tabellone. Nadal per Djokovic e Ferrer nel lato di Murray, ma occhio a Del Potro

E' tempo di vacanze, ma anche di ripartire coi Masters 1000, prima di buttarci a capofitto nell'ultimo Slam di stagione. Nelle prossime due settimane si metterà una croce definitiva al rosso e si partirà ufficialmente col cemento. In rapida successione avremo Montreal e Cincinnati e ieri notte è stato compilato il tabellone del torneo canadese. Come si è largamente detto ovunque, l'ha ricordato anche Berlusconi durante il discorso a reti unificate, Federer ha mal di schiena, quindi non parteciperà. Amen. Gli accoppiamenti per le semi saranno Djokovic-Nadal e Murray-Ferrer, e cogliamo occasione per ricordarvi che David è numero tre del mondo, sì, facciamocene una dolorosa ragione. Dopo una rapida successione di erba, terra e jet lag, sarà più difficile che mai fare previsioni, ma come al solito ci proviamo con l'analisi quarto per quarto, nella speranza di trovare potenziali match degni di nota.

venerdì 2 agosto 2013

Verdasco ritrova la compassione a Kitzbühel, Baghdatis elimina Nishikori a Washington

Nonostante la pioggia, Washington è riuscito a giungere ai quarti, mentre sulla terra di Kitzbühel siamo fortunatamente un turno avanti, per cui la fine del rosso per il 2013 è vicinissima. Deo gratias! Ad allietarci il ritorno dalle vacanze sono gli incorruttibili e imperituri leitmotiv del tennis moderno. Si parla principalmente di Verdasco, che dopo l'esplosione casuale a Wimbledon, ha deciso che era il caso di tornare sui suoi canoni, ripartendo dal torneo austriaco. Del resto il Master della Compassione 2013 si avvicina e sarebbe un vero danno perdesse un suo protagonista di lusso. Il Playmobil spagnolo, probabilmente non trovando nessun nome allettante col quale fallire in finale, ha deciso che il momento di perdere miseramente era nel match contro Haase. Tennista la cui massima aspirazione ormai è quella di essere il sosia ufficiale di Kuerten. Nando non poteva scegliere bocconcino migliore per schiantarsi e nel modo più compassionevole possibile: al terzo, dopo essere stato avanti un set. Questo evento sancisce per noi la fine di Kitzbühel, che racconteremo nuovamente solo in caso venisse data una WC a Becuzzi per la finale. Difficile.

Challenger World: Astana, Lexington, Guimarães, Medellín, Oberstaufen, Tampere, Orbetello

di Nex

PRESIDENT’S CUP ASTANA, KAZAKHISTAN (Hard, $ 125,000)

Tra i molti challenger di questa settimana quello di Astana è stato quello con il montepremi più ricco, ben 125,000$. Entry list di discreto livello con un solo top 100 (Sela) e molti altri giocatori presenti nella tra i 200 su tutti: Gabashvili, Golubev e Kukushin. Le teste di serie hanno rispettato il pronostico, spingendosi fino ai quarti, e quasi riuscivano anche nelle semifinali, dove solo Gabashvili (TDS nr.2) ha fallito, sconfitto dall'idolo di casa Kukushin in due rapidi set. Semi dall'andamento opposto. Nella prima, un Sela praticamente perfetto si liberava in due set faticando solamente nel primo, per poi chiudere 6-1 al secondo, contro Kravchuk. La seconda è stata ben diversa e vedeva in campo i due padroni di casa: Golubev e Kukushin. Quest'ultimo l'ha spuntata al tie break del terzo. Finale molto combattuta dove Sela, pur perdendo, si è rifatto della sconfitta per ritiro di due settimane fa. Da segnalare nel doppio la vittoria della coppia italiana formata da: Riccardo Ghedin e Claudio Grassi.

SEMIFINALI:
-Sela(1) b. Kravchuk(4) 76(2) 61
-Kukushin(6) b. Golubev(3) 57 62 76(5)
FINALE:
-Kukushin(6) b. Sela(1) 57 62 76(6)