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mercoledì 27 ottobre 2010

Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin

C'erano una volta quattro ragazzi, titolari nell'Italia di Davis. Uno di loro, il più promettente, ma ribelle dai primordi, fu subito allontanato, si fece una vita, ma cadde nel fallimento, dimostrando che è vera la diceria che chi esce da una loggia massonica è costretto a morire... A Vienna.
Ne rimasero tre, che spinti da chissà quale spirito, tentarono la fortuna emigrando all'est in quel di San Pietroburgo.
Il più anziano dei tre si fece avanti per primo, ma avendo a disposizione una vittoria facile, optò per l'umiltà e fece la scelta saggia di regalare la partita, per tornare prima possibile nella sua amata terra che già gli mancava.
Il secondo fu vittima di un inganno, infatti, gli si presentò davanti un nemico di Taipei e pensando di essersi spinto troppo a est, sentì subito la mancanza dell'amata terra e pensò fosse il caso di sveltire la pratica riducendola ad appena 59 minuti.
Il terzo, trovandosi di fronte un avversario in rosa, da vero gentiluomo pensò che forse era il caso di farlo vincere. Peccato che di rosa l'avversario avesse proprio niente, anzi, faceva delle palle corte "al baffo" e capì così di essere caduto in una trappola. Grande lo sconforto, perse.
Per fortuna gli altri due arrivarono in suo soccorso e ritrovandosi festosamente assieme, poterono partire tutti e tre mano nella mano per la loro amata terra e sfruttare come al solito lo sconto comitiva dell'Alitalia... e vissero tutti, felici e contenti.

Intanto però, un altro amante della propria terra, attendeva il suo destino a Vienna, ma questa è un'altra storia che forse vi racconteremo domani...

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