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domenica 24 ottobre 2010

Il punto della situazione

Proviamo a fare le cose per bene iniziando la nostra avventura con un veloce punto della situazione iniziale, che praticamente, salvo sorprese inaspettate, come ad esempio la fine del mondo, dovrebbe coincidere anche con il punto della situazione finale.
Se facessimo un punto della situazione a gennaio dopo che non vediamo nessuno giocare per due mesi, su che dati ci potremmo basare? Nessuno, infatti meglio un punto della situazione oggi che invenzioni domani.
Partiamo dai top ten e aprendo una finestra sul recente passato, vediamo cosa ci si potrebbe aspettare da loro nell’imminente futuro:
10) Andy Roddick: eterno top ten. Dopo un 2009 in cui di buono ha fatto solo la finale a Wimbledon persa per meriti suoi e il matrimonio con Brooklyn Decker che purtroppo non gli fa guadagnare nessun punto ATP altrimenti sarebbe tra i primi 3 al mondo, si affaccia al 2010 con grandissimi propositi che vedono la luce a inizio anno con vittorie importanti, ma scemano col tempo arrivando alla quasi scomparsa, se non per qualche guizzo nei tornei in casa. Per lui si prevede un 2011 in discesa, nel senso che esce dai top ten definitivamente. Il fisico non regge più la testa e, secondo me, il ritiro è vicino perché col suo orgoglio, non sopporterebbe finire la carriera tennistica inanellando sconfitte a profusione. Poi si dovrà inventare qualcosa di redditizio perché altrimenti Brooklyn scappa! Magari un futuro a Hollywood ci sta.
9) Mikhail Youhzny: il soldatino russo. Entra tra i top ten in silenzio e molti meriti vanno agli altri che hanno perso punti. A parte il buon inizio dell’anno, alterna alti e bassi, qualche punticino qua e la  che conta, ma in concreto diciamocela tutta: siamo anni luce rispetto a un vero top ten. Prevedo una permanenza da turista nei primi dieci posti ATP
8) David Ferrer: il mondo gira al contrario. Ok che i punti li fa e i turni li passa, è stato addirittura finalista a Roma, ma vedere il suo nome tra i top ten fa piangere il cuore al dio del tennis. Cadetto spagnolo, corre senza stancarsi, prende tutto, dedito al “tanto prima o poi sbaglia l’altro”, Ferrer gioca tutt’ora un tennis anonimo che ha il pregio di avere periodi che lo rendono ingiocabile a periodi in cui potrebbe perdere da un qualificato qualunque. Anche lui sale in classifica perché scendono gli altri, ma sicuramente dimostra più solidità del sopracitato Youzhny. Il suo 2011 lo vedo altalenante tra gli ultimi 10 e il ventesimo posto.

7) Fernando Verdasco: il modello CK dell’ATP. Dopo la semifinale epica in Australia che ha perso solo perché stava giocando contro il padrone Nadal, sembrava che la sua carriera fosse giunta alla svolta definitiva per l’attacco dei primi posti e invece ha iniziato a farsi crescere i capelli e si è distratto. E’ l’unico spagnolo tra i top ten che più si allontana dal modello classico iberico di muro di gomma pigliatutto e infatti i suoi risultati sono o totali disastri o un dominio assoluto che in media gli danno la posizione attuale anche unita al fatto che alcuni veri top ten per cause di forza maggiore sono svaniti. Per il 2011 prevedo altre pubblicità di mutande e un ciuffo più trasgressivo che forse potrebbero aiutarlo a fare qualche risultato e confermare la posizione.
6) Tomas Berdych: il discorso si fa più interessante. Promessa del tennis mondiale con le dita incrociate dietro la schiena, ora sta provando a mantenere la parola data traendo vantaggio dalle superfici veloci dove quest’anno ha ottenuto i risultati migliori tra cui la finale a Wimbledon persa per inesperienza. Tennista ancora giovane, massiccio e crescente di testa, non conosce le mezze misure, ragion per cui vince umiliando o perde umiliandosi. Mina vagante per il Master di Londra, per lui il 2011 è sicuramente da top ten anche perché altrimenti si rischia la noia vedendo gli altri nomi disponibili.
5) Robin Soderling: un pazzo omicida scappato dal manicomio. Si prende la grazia del mondo intero battendo Nadal nel 2009 e Federer nel 2010 a Parigi umiliandoli. Un altro tennista che non conosce mezze misure o vince dominando o perde con sconosciuti. Schizofrenico, assatanato, non vorrei mai trovarmi dall’altra parte del campo perché la sensazione di arrivare alle mani con lui è sempre presente, come anche vederti arrivare la racchetta piuttosto che la pallina. Negli ultimi due anni è sbucato dal buio assoluto entrando prepotentemente nei top ten semplicemente aggiungendo al suo gioco un bel po’ di solidità mentale e per nostra fortuna, regalandoci un po’ di varietà alla monotonia che si intravedeva all’orizzonte. Mina talmente vagante per Londra che potrebbe tranquillamente vincerlo se becca la settimana di grazia col servizio. Un 2011 da top ten scontato a meno che non arrivi qualche infortunio o lo rimettano in manicomio.
4) Andy Murray: il giovane braveheart sottomesso dalla mamma hooligan. Dopo averci commosso con le lacrime per la finale persa in Australia, tant’è che poi l’ho televotato, ma i punti in classifica non sono aumentati, è entrato nella crisi più profonda inanellando risultati uno peggio dell’altro, che poi, li definiamo “peggio” visti dall’ottica di fab four, ma sarebbero oro per un tennista qualunque fuori dai top 5. Senza demordere, ha continuato a fare figuracce, ma a crescere in segreto, ritrovando sempre di più il suo tennis intelligente, pigliatutto e vincente tant’è che nell’ultima finale a Shangai è arrivato ad essere ingiocabile. Ora si candida come favorito per il master di Londra e a meno che non incombano altre crisi, per lui il 2011 potrebbe finalmente portare uno slam in saccoccia.
3) Novak Djokovic: il Jim Carrey dell’ATP. Dopo essersi lanciato nel 2008 vincendo in Australia e candidandosi come futuro numero uno del mondo, il tennista serbo non è mai più riuscito a mettere le mani su un trofeo dello slam, se non sul piattino del secondo classificato. La sua posizione viaggia dal numero 2 al 3 e se non mette a posto la testa, mai arriverà alla continuità da numero uno. Il 2010 è segnato dal servizio che non funziona perché erroneamente ha provato a modificarlo in stagione, mettendosi da solo nei guai nei momenti cruciali. Costante nei risultati e vagante quasi sempre dai quarti in su nei tornei in cui partecipa, toccando anche picchi di ingiocabilità, sarà sicuramente una mina vagante per il Master a Londra e visto il feeling che sta ritrovando col proprio servizio, si prevede un ottimo 2011 per lui.
2) Roger Federer: Eterno top 5. Ponte di passaggio tra il vecchio e il nuovo tennis, dopo aver vinto tutto, di lui hanno detto più i giornalisti che non se stesso. Andando a vedere i risultati concreti, pur avendo perso la prima posizione nel 2010 (perché nel 2009 ha vinto troppo), si nota una stabilità di rendimento come pochi, dimostrando una perenne lucidità in ogni fattore, dalla preparazione atletica, alla tattica in campo e fuori. Palese il fatto che a lui ormai interessino veramente solo le prove dello slam, sarà sicuramente un protagonista del 2011 con alti e bassi dosati e pochi fuori programma. Non penso che possa scendere al di sotto della quarta posizione nonostante la spinta giovane alle spalle e Mirka, ma nemmeno risalire alla prima se non per cedimento di Nadal. Visti i pochi grandi successi di quest’anno, potrebbe anche dare tutto se stesso per Londra.
1) Rafael Nadal: il Carl Lewis del tennis. Dopo aver vinto gli Australian Open del 2009, a causa di vari infortuni alle ginocchia, non ha più vinto niente di notevole nello stesso anno se non i classici tornei in terra battuta (che ormai nemmeno disputano più e glieli assegneranno di diritto) e si è presentato a Londra scheletrico e imbarazzante. La crisi continua a inizio 2010 fino ai tornei sulla terra dove finalmente riprende a vincere espandendo il suo dominio in tutte le superfici. Ingordo come al solito di tornei, non riesce mai ad arrivare integro a fine anno e anche adesso ci sta rimettendo le penne esibendo due flop consecutivi nel cemento e rischiando il botto finale per Londra. Vista la solidità mentale e il fisico ritrovato, sembra proprio che il 2011 tennistico sarà monotematico e col suo nome in cima a ogni torneo, tanto che dopo parecchio si potrebbe riavere un vincitore del Grande Slam.

Ecco, questa è la situazione top ten a oggi in vista del Master di fine anno a Londra. Per quanto riguarda gli altri, nuove leve, tennisti italiani (si ci sono anche loro) e tanto altro, sarà per le prossime puntate!

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