Cari malati di tennis, buona giornata a tutti dall'assolata terra dei canguri. Finalmente a Melbourne Park abbiamo assistito a una giornata almeno in parte gradevole, sicuramente meglio rispetto a quella di ieri alla fine della quale ci eravamo prodotti in un'autentica scenata per riavere indietro i soldi del biglietto (una volta tanto che lo avevamo comprato). Dopo essere stati (giustamente) malmenati dall'organizzazione, ieri siamo tornati a casa con in testa un solo pensiero, come riuscire ad entrare oggi visto che in biglietteria avevano le nostre foto e l'ordine tassativo di non farci passare. Dopo aver fatto colazione con il caffè preparatoci dal nostro canguro da salotto (ormai lo abbiamo addestrato a fare tutto), e aver giocato un po' con il koala (è molto educato), abbiamo avuto l'ennesima illuminazione: visto che la busta inviatoci da S.B. era ancora abbastanza piena, abbiamo deciso di dirigerci in un negozio di maschere di Carnevale e comprarci naso e occhiali finti in modo da essere assolutamente irriconoscibili. Confidando nella totale inettitudine dell'organizzazione, ci siamo quindi presentati all'ingresso con i biglietti e pur avendo ben visibili i lividi dei calci di ieri siamo stati lasciati entrare senza alcun problema. E anche oggi l'abbiamo sfangata.
Per dovere d'amicizia ci siamo quindi precipitati a seguire Soderling impegnato contro il ceco Hernych, un tennista perfettino e a modo, che fa compassione solo a guardarlo: vittima ideale per il serial-killer di Tibro. Lo svedese ha vinto (6-3 6-1 6-4) con la risatina stampata sulla bocca, cosciente di cosa avrebbe fatto al suo avversario a fine match. Di Hernych infatti non si sa più nulla, pare che il nostro amicone ultimamente dopo il sezionamento si diletti a occultare il cadavere delle sue vittime. Dopo aver assistito alla soppressione del ceco siamo quindi corsi a vedere il finale di Youzhny-Raonic. Sulla carta doveva essere una partita gradevole, il canadese, rivelazione di questo Slam, non gioca affatto male, e in effetti non ci siamo pentiti di averla vista. Certo non avremmo potuto immaginare che l'uomo risultante dell'incrocio tra un uomo delle caverne, Thiago Silva e un omino Umpa Lumpa (trattasi, Raonic, non propriamente di un modello di Armani) avrebbe potuto dare una lezione di tennis al russo, ma così è stato. Il 20enne di origini serbe ha mostrato di saperci fare, gestendo con una certa freddezza anche momenti importanti come ad esempio il match-point giocato da manuale. Magari negli scambi lunghi soffre, e questo sarà un punto a suo sfavore nella sfida degli ottavi contro David Ferrer, vincitore ahinoi su Berankis per 6-2 6-2 6-1 (non ne abbiamo visto nemmeno un 15 e ne andiamo orgogliosi). Lo spagnolo, che in caso di vittoria uscirà matematicamente ai quarti di finale contro Nadal, purtroppo avrà la meglio sul canadese, a dimostrazione che il pallettarismo paga, speriamo ovviamente di essere smentiti. Noi però tiferemo dagli spalti Raonic, sperando magari nel suo servizio in giornata di grazia come fin'ora è stato, convinti che al tennis attuale servano nuove leve e giocatori d'attacco come il giovane ibrido canadese figlio dei Flinstones.
Dopo aver evitato come la peste di seguire anche un solo istante di Murray-Garcia Lopez, vinta ovviamente dal figlio della simpaticissima Judy in un lampo (6-1 6-1 6-2), ci siamo diretti belli pimpanti ad ammirare due tra i nostri tennisti preferiti: Dolgopolov e Tsonga. La partita prometteva spettacolo e infatti le attese non sono state smentite. L'ucraino non si è tirato indietro nel mostrare la sua totale (e personale) naturalezza nel giocare a tennis e nonostante a volte sembri quasi non ragioni, riesce a far passare questo cattivo pensiero dalla testa con colpi dalla genialità sorprendente. Dall'altra parte Tsonga, un toro in calvario, non ha potuto fare altro che affidarsi alla sua forza per provare a spezzare letteralmente le gambette di Dolgopolov. Il match è partito bene per il francese, che si è aggiudicato il primo set per poi rilassarsi e concedere il secondo. L'ancora acerbo ucraino si è però distratto concedendo il terzo set; gli manca ancora la determinazione di mettere le pietre sopra le partita e chiuderle quanto prima possibile, qualità essenziale nel tennis moderno. Purtroppo il match piacevolissimo è stato stroncato dalla schiena del francese che ha iniziato a ridare problemi. Ormai è perennemente infortunato, fossimo in lui non scarteremo la benedizione di fra' Cilic da Medjugorje. La partita si è conclusa quindi 3-6 6-3 3-6 6-1 6-1 per il genio ucraino al quale auguriamo di andare avanti nel torneo perché è un piacere vederlo giocare, il problema è che al prossimo turno lo attenderà Soderling sempre più assetato di sangue. Vista la poca affinità tra Melbourne e lo svedese, potrebbe essere un bel match alla pari, ma se Dolgo si lascerà intimorire dalla voglia di carne fresca del killer saranno dolori per lui.
Chiuso il match tra Dolgo e Tsonga avremmo voluto evitare anche di seguire Cilic-Isner, inutile gara di ace priva di pathos tra un frate croato e un ragazzone che sembra appena uscito dal film "La guerra dei Nerds". Visto che però girava voce fosse al quinto e conoscendo l'indole di Isner a giocare partite un po' lunghette abbiamo optato per seguirne il finale. Uno strazio. Innanzitutto complimenti vivissimi all'organizzazione per aver messo una partita tra due bombardieri in un campo senza falco; i due in pratica hanno passato gran parte del match a litigare con il giudice di sedia e probabilmente a fine incontro Isner gli ha anche alzato le mani. Dopo il 6 pari al quinto pensavamo che il match potesse andare avanti all'infinito per concludersi il 21 dicembre 2012, ma al 14° gioco fra' Cilic da Medjugorje ha avuto la consueta apparizione e ha sfruttato alcuni errori dell'americano, chiaramente giunti per volontà divina. A fine match il croato si è lasciato andare ad un'esultanza inconsueta per lui, saltando come un pazzo per poi ricomporsi al momento della stretta di mano. Difficilmente saltellerà al termine del match degli ottavi, dove lo attende Rafael "cyborg" Nadal.
In contemporanea con la fine di Cilic-Isner chiudeva anche la nostra Flavia Pennetta la sua fatica con la Peer. Ottima la prestazione caratteriale della brindisina che negli ottavi Petra Kvitova, aria di quarti? Speriamo. Almeno tra le donne possiamo dire la nostra, vero? La sera di Melbourne è poi proseguita sulla Hisense Arena, dove ci attendeva una sfida a nostro avviso da vedere, quella tra Melzer e il fisicamente asciutto Baghdatis. Infatti avevamo ragione. Però a sorpresa il cipriota si è infortunato proprio in un momento in cui, stava sì perdendo, ma non sembrava stesse proprio soffrendo i colpi dell'austriaco. Non crediamo che Baghadatis ce l'avrebbe potuta fare, ma nemmeno che il match si sarebbe potuto terminare con un ritiro!
Ora Melzer se la vedrà con Murray e difficilmente andrà ancora avanti, dovesse riuscirci organizzeremo un party in suo onore a casa nostra, tanto cucina il canguro. E' curioso come in questo quarto si siano ammassati tantissimi nomi che dovranno sudare (o hanno sudato) per arrivare alla semifinale, mentre in quello di Nadal, ci sia una passata di marmaglia che permetteranno allo spagnolo di andare avanti facendo allenamento.
E proprio quella del mancino iberico è stata l'ultima partita seguita da noi oggi. Affrontava la promessa di casa Bernard Tomic, ancora acerbo fisicamente e caratterialmente per poter impensierire il numero uno del mondo.E diciamoci la verità, anche un pelino irritante. Alternava sprazzi di bel gioco a colpetti da esibizione, specialmente con il dritto, fondamentale che comunque ancora non riesce a spingere. Ha messo in difficoltà Nadal solamente nel secondo set, andando addirittura sopra 4-0, in quel momento stranamente Nadal non ha chiamato il fisioterapista, non ne ha avuto bisogno. Il maiorchino ha allineato meglio le bottigliette e ha chiuso in tre set 6-2 7-5 6-3. Ora toccherà capire quando rivedremo Tomic, dovremmo aspettare gli Australian Open 2012? Presto capiremo se la sua stagione sarà finita oggi o riapparirà al primo turno di qualche Atp 250.
E anche per oggi da Melbourne è tutto. Vi ricordiamo che qui potete vedere il tabellone mentre qui l'order of play di domani. Noi ce ne torniamo riccamente a casa dove potremo finalmente liberarci dei nasi finti e ritroveremo il canguro e il koala pronti ad attenderci.
3 commenti:
Lol ma allora il marito di judy esiste ancora?
Dici che quello accanto a lei nella foto è il padre di Murray? Non saprei... certo con qualcuno Murray l'avrà dovuto pur fare, ma credo abbiamo fatto come le mantidi, dopo l'accoppiamento se l'è mangiato e si è tenuto il figlio!
Intanto la Schiavone è la numero 4 del mondo! Non dico altro perché non c'è altro da dire su questa ragazza...
Joe
Posta un commento